INVENTARIO N°06 044 -045 INVENTARIO EVERYTHING IS A PROJECT i — 84. Miti d’Oggi ⁄ Myths of Today gno, e sulla preservazione, delle aree non Saint-James a Bouliac, vicino a Bordeaux. stra una serie di disegni straordinari che, urbanizzate. Nell’anno successivo Brunier Il giardino, nelle parole di Brunier, è un usando forme elementari e colori, interpre- Yves Brunier fonda il proprio studio professionale, in- “jardin de table”, vuole essere un’anticipa- tano lo spazio come un caleidoscopio che sieme alla sua ex-insegnante di Versailles zione e un commento dei colori e dei sapori fonde geometria e sensorialità, proponendo di ⁄ by Alessandro Rocca Isabelle Auricoste, e continua a collaborare della tavola, “vuole metterla in scena, vuole un risultato ibrido che mescola le caratteri- intensamente con tutti e due i maestri, Ko- che si cammini in un paesaggio di frutti, di stiche della corte d’onore, della piazza ur- olhaas e Nouvel, per il pochissimo tempo verdure, di aromi, di vini e di pesci…, na- bana e del giardino. ¶ che gli resta da vivere. ¶ tura viva intesa come materia plastica. La ves Brunier rappresenta, ancora oggi, el 1989 lavora con lo studio OMA, corte maggiore è il punto d’accesso a que- Yun’opzione crudele e fantastica di im- Noltre che al Museumpark di Rot- sto universo culinario. Un tappeto di mat- maginare il paesaggio che forse assomiglia terdam, ad altri due progetti memorabili toni in frammenti ricopre tutto lo spazio”. molto, nello spirito, all’architettura di Rem per l’alto indice sperimentale. “Euralille” Un’operazione quasi surrealista, o di Land Koolhaas, rispetto alla quale è però meno è un esperimento di hub metropolitano Art, che rivitalizza e cambia la percezione teorica e più sensuale, più brutale. Il giar- basato sulle infrastrutture: alta velocità, delle piante esistenti nella corte. La descri- dino di Brunier racconta una natura de- interscambio, centro commerciale (di Jean zione di Brunier esprime bene il vitalismo e formata e forse anche torturata dall’uomo, Nouvel), centro congressi (di OMA) e il tema del colore rosso, che si ritrova anche dove non c’è pace, non c’è idillio e non c’è anche un parco che sarà realizzato più tardi, nei disegni: “la camelia è elettrizzata” dalla neppure quel passo indietro, quel gesto di tra il 1996 e il 2003, da Gilles Clément. nuova colorazione rossastra del pavimento rispetto e di condivisione nei confronti del Nel piano di “Euralille” firmato da OMA in mattoni, “in inverno due alberi di cachi mondo vivente, che è ancora il messaggio ves Brunier nasce il 10 dicembre il Natuurhistorisch Museum e la Kunst- contraddittoria di OMA a cui ero abituata: le immagini di Brunier promettono un giar- principale di un altro grande innovatore Y1962 a Évian-les-Bains, in Alta Sa- hal di Koolhaas. Una strana depressione raffinatezza e rudezza, bellezza e horror, si- dino orticolo, una via di mezzo tra l’orto e protagonista del paesaggismo francese, voia. Formatosi presso l’École Nationale precedentemente occupata da un vecchio gnificato intellettuale tradotto in una comu- botanico e il vivaio, con una passeggiata Gilles Clément. Rivisti oggi, i progetti di Supérieure du Paysage di Versailles, ancor giardino in abbandono e che Brunier im- nicazione visiva quasi infantile”. ¶ pedonale rettilinea, di proporzioni quasi Brunier sono un’affascinante e recente ar- prima di laurearsi decide che deve lavorare maginò di riorganizzare in quattro settori: e testimonianze di chi ha lavorato con monumentali, e un bosco piuttosto impe- a tutti i costi con Jean Nouvel. Giovane e il frutteto dei meli dipinti di bianco; il podio LBrunier segnalano indirettamente netrabile sullo sfondo. Il progetto sembra di asfalto frantumato dalla crescita di Se- il modo in cui si inserì nei due studi che, centrato sulla tensione tra disegno e natura, quoiadendron (la sua pianta feticcio), salici all’epoca come oggi, si trovavano all’apice con aree ed elementi completamente sotto- Yves Brunier Yves e bambù; il giardino romantico con riviera dell’architettura europea. Il racconto di messi alla gestione del giardiniere, come la – d’acqua e boschetti; lo spazio più urbano Blaisse, un testo incisivo ed emozionante, parte orticola, il parterre e le siepi scolpite e il ricordo di Koolhaas mettono a fuoco secondo l’arte topiaria, e ambienti fuori Hotel - Restaurant Saint-James, la vena fortemente antinaturalistica del controllo, spazi di libertà che attestano la Bouliac, Bordeaux, 1987-1989 paesaggismo di Brunier, il suo rapporto forza primigenia della foresta continentale. (Architettura/Architecture: Jean Nouvel) violento e aggressivo nei confronti della L’intervento su Villa Dall’Ava, sulla collina natura, il suo essere impaziente e spregiu- di Saint-Cloud, è un microgiardino urbano esplodono di frutti arancioni”, “i frutti rossi dicato nel dipingere i tronchi degli alberi o ricavato dal perimetro della costruzione, del cotoneaster rampicante punteggiano lo Autoroutes du Sud, Vienne, 1988 nello scegliere e accostare le essenze nelle un esercizio di scrittura vegetale in stretto spazio”, “la vigna, architettura vegetale, si fa (Architettura/Architecture: Miti d’Oggi ⁄ Myths of Today maniere più audaci. Dalle memorie pa- rossa e si fregia di linee fluorescenti di more Jean Nouvel) Photo: © Agence Paysages rigine di Hubert Tonka e di Jean Nouvel bianche, di salici viminalis, di tigli rossi…”, cheologia dell’era pre-digitale: acquerelli, inesperto, i suoi tentativi di entrare nell’a- scaturisce invece il profilo di un personag- e ancora: “un bacino rettangolare sta nel vec- collage, disegni e fotomontaggi come non telier falliscono. Perciò si reca a Rotterdam, Museumpark, Rotterdam, 1989-1993 gio diverso, un giovane professionista che chio giardino come caduto dal cielo e offre se ne fanno più. ¶ da OMA, dove Rem Koolhaas lo accoglie (Architettura/Architecture: tenta l’inserimento in un grande studio i suoi frutti rossi, i suoi pesci”. È di nuovo il na storia finita quasi subito, la sua, un OMA, Rem Koolhaas) all’istante. La miglior cronista di questi © OMA e che è prima respinto e poi, con le refe- colore il tema del paesaggio progettato per Usuccesso fulminante ma incompleto anni è Petra Blaisse, all’epoca collaboratrice che introduce alla Kunsthal, per metà la- renze di Koolhaas in tasca, si impone con la barriera di Vienne delle Autoroutes du basato su due punti di forza. Da una parte, di Koolhaas, che descrive con affetto l’an- stricato e per metà parterre. Colpito e con- grande energia. Emerge la sincronia con Sud (1988, non realizzato), che prefigura una dimensione artistica contemporanea, sia febbrile, la concentrazione e lo slancio sapevole di una malattia che non gli darà l’atmosfera di lavoro collettivo e creativo un’immagine lunare basata sul blu-Klein. ibrida, sporca, epidermica, istintiva, aperta di un ragazzo esile e ostinato che, dal 1986 scampo, nel 1991 cede il progetto a Petra di OMA, ma risulta anche evidente l’iden- I caselli, i locali tecnici, i servizi sono rac- alla contingenza delle sollecitazioni della al 1988, è di fatto il paesaggista di OMA. Blaisse (Yves Brunier muore di Aids, a tità di vedute e la comune appartenenza a chiusi in gabbie metalliche in cui sono stipati società dello spettacolo; una creatività che Blaisse racconta Brunier come un proget- Évian-les-Bains, il 2 ottobre 1991), che lo una cultura profondamente collegata con materiali diversi (tessuti, frammenti di vetro, trasfigura temi e funzioni in immagini e tista visionario e iconoclasta “che aveva conclude con una serie di radicali modifi- il clima delle avanguardie che lo unisce a pietre) e tutto è dipinto di quel punto di blu. racconti, in suggestioni, costruendo una re- molto in comune con Rem Koolhaas, non che, adattamenti all’ecologia del sito e alle Jean Nouvel. ¶ Altri importanti progetti legati a Jean Nouvel torica permeabile al quotidiano, alla cultura reali disponibilità di budget. sono condotti da collaboratore esterno, cioè alta e a quella popolare. Dall’altra, la forza solo l’ossessione per il lavoro ma anche ¶ rotagonista in entrambi gli studi, Bru- Hotel des Thermes, Dax, 1991-1992 l’amore per le contraddizioni, il piacere di disegni e i modelli di Brunier hanno un Pnier è una meteora che illumina alcuni (Architettura/Architecture: dallo studio associato Auricoste-Brunier, profetica del progetto che, mentre dispone raccontare storie e il senso della moda e Iinsieme di brutalità e di eleganza, di im- dei progetti teoricamente più importanti Jean Nouvel) come la sistemazione della Place du Général l’immagine e la materia del giardino che della modernità”. ¶ mediatezza e di profondità che coglie di di quegli anni, come la proposta di OMA contrappunto con l’architettura della villa, Leclerc a Tours (1989-1992) e l’importante sarà, illumina uno scorcio del futuro che è a migliore manifestazione del pensiero sorpresa chi li guarda e che produce uno per Melun-Sénart (che è anche la sua tesi i suoi ambienti e le sue vedute aperte verso progetto a scala urbana per le sistemazioni ancora racchiuso nelle nostre menti ma che Ldi Brunier sarebbe oggi, se fosse stato shock emozionale, un disorientamento cre- di diploma all’École di Versailles, 1987) in la Senna, il Bois de Boulogne e Parigi. ¶ delle rive dell’Adour a Dax (1991), realiz- è quasi pronto per diventare nuova realtà. ¶ realizzato secondo le sue intenzioni, il Mu- ativo basato sull’accostamento improprio cui una ville nouvelle della periferia pari- ome collaboratore interno allo studio zato solo parzialmente. ¶ Le citazioni sono tratte da: Michel Jacques (a cura di), Yves Brunier. Landscape architect seumpark di Rotterdam: il giardino che di elementi consueti: “Rimasi sbalordita dal gina è affrontata con una strategia radicale. Cdi Jean Nouvel partecipa a numerosi l progetto di concorso per il giardino del /Paysagiste, Arc en rêve centre d’architecture /Birkhäuser, Basel-Boston-Berlin, 1996.
Details
-
File Typepdf
-
Upload Time-
-
Content LanguagesEnglish
-
Upload UserAnonymous/Not logged-in
-
File Pages5 Page
-
File Size-