03CUL01A0307 ZALLCALL 12 21:56:49 07/02/98 VENERDÌ 3 LUGLIO 1998 Gli intellettuali di sinistra nel tempo dell’Ulivo: ne parliamo con il filosofo e scrittore Sergio Givone FIRENZE. «Per me la funzione del- per vivere se non nel migliore, al- l’intellettuale è d’essere disorgani- meno non nel peggiore dei modi co, soprattutto al potere. È la fun- possibili. E lo spazio dell’etica, a zione di chi salvaguarda quello questo punto, non è nel pubblico, spazio di autonomia che permetta visto che lo Stato detta le regole, è di dire no». Sergio Givone, filosofo nel privato della propria coscienza e scrittore, interviene sull’articolo che sceglie se utilizzare quella nor- di Giulio Ferroni, con un esempio maononutilizzarla. che spiega la sua posizione «Spero Può anche accadere che l’etica di non sconcertarla ma, anche se scritta dentro di noi confligga non lo condivido per me è meglio conlanormascrittanelcodice. il revisionismo storico, congeniale Una possibilità di scontro che ri- all’intellettuale disorganico che fa tengo debba essere assolutamente il contropelo alla storia, piuttosto salvaguardata, per garantire quel- che l’intellettuale che si mette al lo spazio di libertà individuale nel servizio del Principe per insegnar- quale nemmeno lo Stato può in- gli come si governa». Quando sen- tervenire. Quello spazio che per- te parlare dell’intellettuale che de- metteall’individuodidireno. ve impegnarsi o meno a Givone È a questo lo spazio di autono- sembra di riascoltare vecchie pole- mia nel quale lei colloca la fun- miche. «Al contrario, quando par- zione dell’intellettuale disorga- lo di intellettuale disorganico, nico? penso a colui che safarebeneil suo 03CUL01AF01 L’intellettuale disorganico non lavoro ma che sa anche riconqui- 5.0 deve mai dimenticare questo spa- stare quel punto di vista generale 22.63 zio di libertà. Purtroppo noto una sul mondo, proprio a partire dal grande nostalgia perl’intellettuale suo lavoro. Disorganico, quindi, organico, per il consigliere del rispetto al potere e alla politica che Principe che, anche se in forma vorrebbestrumentalizzarlo». meno ideologizzata, sono la stessa Chièl’intellettualeorganico? cosa. L’intellettuale organico si È colui che ritiene di essere il depo- schiera a sinistra perchè vi si rico- sitario, il custode dell’ideologia, nosce; l’intellettuale disorganico cioè di quel sapere che è l’anima prima ragiona sulle cose e solo do- della politica. Caduta questa idea posiscopredisinistra oggirestalanostalgia. Ivaloricomesonodefinibili? Gli intellettuali non sono mai Non sono nè di destra nè di sini- sfuggiti alla classificazione di si- stra: La libertà, ad esempio, è mol- nistra, di destra, magari di cen- to più ed molto meno diun valore. tro. Ma qual è il loro ruolo oggi È molto meno perchè nel suo no- nel contesto determinato dal me può anche essere distrutta; ma rapporto, mutevoleesemprepiù è anche molto di più perchè senza ampio,fraeticaepolitica? libertà non esistono ivalori. Ivalo- Se ripensiamo la storia degli ultimi ri esistono a partire da un atto libe- duecento anni alla luee di questa ro, autonomo nel quale l’intellet- endiade etica e politica, rileviamo tualedisorganicosiriconosce. una strana oscillazione fra due po- Come definirebbe oggi l’auto- li. Da una parte ci sono momenti, nomia della cultura, uno dei come quello che stiamo vivendo, concetti che ha lacerato la sini- in cui la politica soffrendo della stranonsoloitaliana? mancanza di etica, appare come Ho molti dubbi che esista una cul- tecnica arida, senz’anima e senza tura di destra o disinistra. Esistono ethos; dall’altra parte, invece, la determinate tesi dalle quali, all’in- politicasiidentificanell’etica.Una terno di un certo percorso, si rica- polemica che ritroviamo alla fine vano tratti che possono essere di del settecento, quando alcuni in- destra o di sinistra. Affermare, pe- tellettuali romantici in polemica PensarePensare contro contro rò, che un intero sistemadipensie- con gli illuministi parlavano di ro sia di destra o di sinistra è molto uno Stato ridotto sempre più a difficile. È di destra Nieztsche? In- macchina e di cittadini ridotti a IL PERSONAGGIO Sergio Givone è docente di politica e, in quanto tale, non sia lo mettiamo? Non solo rispetto al- terpretato con la categoria del su- burocrati, nel senso di chi svolge la «Quanti Estetica alla facolta di Filoso- nè di destra nè di sinistra. Una pro- le minoranze, ma anche alla in- peruomo certamente, ma se lo in- funzione senza rendersi conto o fia dell’Università di Firenze. spettiva che abbia il coraggio di es- conciliabilità dei punti di vista?. terprto come critico della morale, sapere perchè. Qualcosadi similea si esercitano Filosofia È nato a Buronzo (Vercelli) sereeticaebasta. Allorasitrattadiun’altracosa... come decostruttore dei valori? Vo- quello che accade oggi. Cadute le nel 1944. Tra le sue ultime Ma l’etica, in fondo, è un patto, Lamediazione. glio dire che, secondo me, l’intel- grandi passioni non sembriamo con il pensiero, pubblicazioni ricordiamo una convenzione sociale che Ecco, la mediazione. Qualcosa che lettuale disorganico nella sua ri- più disporre diunethoscondiviso. e società «Disincanto del mondo e mutaneltempo. èpiùsimilealpattogiuridicocheal cerca puo anche venirsi a trovare Viviamo in un mondo fortemente con la critica pensiero tragico» (1989), «La Sì, oggi si va in questa direzione. patto etico. Dall’altra parte ci rife- su posizioni che possono essere pluralistico e la politica è solo la civile questione romantica» Quandosiparladieticacisiriferice riamo quindi a norme che insieme lette da destra o da sinistra senza tecnicaconcuisicercaditenerein- e la creatività (1992), «Storia del nulla» ad un patto che la comunità stabi- stabiliamo e che non hanno di per contraddirsi. sieme le pluralità. E questo accade (1995).PerlaEinaudihacuratooperediSzondi,Frank,Hegel.La lisce sul principio della maggio- se valore etico, ma regolativo della Vuol dire che destra e sinistra a destra e a sinistra. L’intellettuale dovrebbero sua attività si rivolge in modo diretto alla speculazione filosofi- ranza che stabilisce ciò che è lecito convicenza per cui gli uni non pre- hannoconfinimoltolabili. organico, in fondo, è colui che af- ca, ma con un’attenzione costante e non marginale a temi poli- e ciò che non è lecito. Credo che varicano gli altri. Norme che han- Certo, ed è anche per questa ragio- ferma non esserci altra etica che la mantenere ticieallarelazionetrailpensiero,l’impegnoculturaleelasocietà questo patto, a cui tutti si sentono no anzitutto valore negativo, cioè, ne. Poi c’è la lotta politica, ma que- politica, una sorta di figura specu- civile. Sempre la casa editrice torinese ha pubblicatoalcunimesi vincolati, sia necessario ma non basate sul limite, sulla necessità di sta è un’altra cosa. La politica non larmente rovesciata delloStatoeti- sempre saldo fa il suo primo romanzo, «Favole delle cose ultime», un’opera di basti. È vero, c’è un’etica pubblica tenere sotto controllo il male che è cerca la verità, mentre l’intellet- co di Gentile. Due simmetrie rove- grande interesse che sperimenta un genere (quello del romanzo ma il vero luogo dell’etica è il pri- nel mondo e che non è estirpabile, tuale per quel che è possibile deve sciate di destra e di sinistra che un principio: filosofico)pocopraticatoinItalia. vato, la coscienza dell’individuo, per cui è necessario cercare il male cercarla e per questo non deve di- convergono nel sostenere che eti- Per la sua molteplice esperienza, dunque, abbiamo chiesto a chedevemantenerequestasuaau- minore. Una scelta come la legge penderedaunatesi. caepoliticasonolastessacosa. quello di non Givone di intervenire nel dibattito suscitato su queste pagine tonomia anche rispetto al patto che regola l’aborto è basata pro- La transizione vale anche per gli C’è un’etica di destra e un’etica dall’articolodi GiulioFerroni pubblicato sabato scorso ededica- chelasocietàhastipulato. prio su questo principio. Chi, se intellettuali? Verso quale appro- disinistra? to al ruolo degli intellettuali di sinistra in relazione all’azione di La morale scritta dentro di noi e non le donne,sanno chel’abortoè do? Perrisponderebisognaprimasma- stringere governo dell’Ulivo. Nel dibattito, sono intervenuti nei giorni lenormescritteneicodici. male.Malegalizzarlononsignifica È una domanda a cui è sempre dif- tellare le due ipotesi che le facevo. scorsi: lo scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami (coautore Certo. Mi spiego meglio. Quando affermare che è positivo: significa ficile rispondere. L’approdo è quel Bisogna,cioè,cercarequalcosache patti del film «La vita èbella» con RobertoBenigni,direttamentetira- parliamo di etica pubblica, in real- solocheloStatodifronteallapiaga luogo che l’intellettuale deve ri- supera l’idea sia della politica co- to in causa da Ferroni); Carlo Freccero, attuale direttore di Rai- tà parliamo di due cose diverse: da degli aborti clandestini, sceglie il conquistare per tornare a essere me mera arida tecnica, che della con il potere. duemaex«mentepensate»dellaFininvesteespertoditemirela- una parte l’ethos condiviso, dietro male minore. E questo non ha a colui che è capace di gettare uno politica che si identifica nell’etica. tivi alla comunicazione; Alessandro Dalai, il cui nome è legato al quale vedo, però, riaffiorare an- che fare con l’etica, ma col diritto. sguardocriticosulmondo. Va riconquistata una prospettiva A ogni costo» alla rinascita dellacasaeditriceBaldini&Castoldiealsuosucces- tichifantasmidiunitàdelpopoloe Ha a che fare con quella norma sul mondo che sia etica e non sia so.