Comune Di Muro Leccese STUDIARE PER CRESCERE in Coprogettazione

Comune Di Muro Leccese STUDIARE PER CRESCERE in Coprogettazione

(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: PROGETTO IN COPROGETTAZIONE ENTE CAPOFILA Comune di Muro Leccese – Provincia di Lecce NZ00233 Via salentina,126 – Tel. 0836.443209 www.comune.muroleccese.le.it [email protected] Enti Partecipanti NZ03400 Comune di San Cassiano P.zza Cito, 1 – Tel. 0836.992100 www.sancassiano.le.it [email protected] NZ01048 Comune di Poggiardo Via Aldo Moro,1 – Tel. 0836.909815 www.poggiardo.com [email protected] NZ03653 Comune di Botrugno P.zza Indipendenza – Tel. 0836.992213 www.botrugno.comune.le.it [email protected] NZ01341 Parrocchia SS. Annunziata P.zza Del Popolo – Tel. 0836.341990 www.parrocchiamuro.anet.it [email protected] NZ03307 Parrocchia Visitazione Maria Vergine P.zza V. Emanuele II – Tel. 0836.954651 www.parrocchiacerfignano.it [email protected] (Allegato 1) 2) Codice di accreditamento: NZ00233 3) Albo e classe di iscrizione: Albo Regionale della Puglia 3a CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: STUDIARE PER CRESCERE 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore E - Educazione e Promozione culturale 09 Lotta all’evasione scolastica 10 . Attività di tutoraggio scolastico 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Premessa Il presente progetto riguarda l’attivazione di posizioni di servizio civile volontario aventi le seguenti caratteristiche comuni: • Territorialità: provincia di Lecce in particolare i Comuni di Muro Leccese, Comune di Poggiardo, Comune di Botrugno, Comune di San Cassiano, Parrocchia SS. Annunziata di Muro Leccese, Parrocchia Visitazione di Maria Vergine di Cerfignano; • Sede di attuazione del progetto: locali pubblici gestiti da enti locali, e da enti del terzo settore. ed intende affrontare il nodo della dispersione scolastica in quanto espressione di un più amplio problema di disagio giovanile . Il disagio giovanile Durante l’adolescenza e gli anni seguenti il giovane si trova costretto ad affrontare situazioni complesse, connesse all’età specifica ed al modo in cui affronta il proprio sviluppo E’ in questa delicata fase che i giovani, soprattutto nella società occidentale, incontrano il maggior numero di difficoltà per affermarsi e possono scegliere di dare un significato “diverso” alla loro esistenza attraverso condotte devianti o criminali. E’ il momento particolare della crescita, nel quale le attese dell’adolescente sono fortemente influenzate dai processi di socializzazione e dal modo in cui egli intende le aspettative degli altri nei suoi confronti. La maggior parte dei giovani, fortunatamente, pur sperimentando quotidianamente un contesto sociale che offre strumenti di supporto e di sostegno alla loro crescita spesso insufficienti, non si r ifugia in comportamenti di violenza o di devianza in genere, ma tende a sviluppare comunque l’accettazione della struttura sociale in cui vive. In alcuni casi però, talvolta a seguito di dinamiche complesse e di difficile valutazione, le medesime situazioni si traducono in contesti di disagio giovanile e in comportamenti ad esso correlati, quali condotte di tipo deviante o condotte collegate all’abbandono scolastico e all’interruzione degli studi . La nozione di disagio giovanile si mescola così all'idea di devianza e diviene un problema sociale prevalentemente quando rimanda a questioni d’ordine pubblico, cioè quando in sostanza si evidenzia come un problema per la collettività ed esce dalla schiera dei comportamenti cosiddetti "normali", per entrare nel cam po dell’infrazione alla norma o, addirittura, alla legge. Riguardo alle condotte devianti, il disagio giovanile può anche essere correlato ad un consumo di droga e di alcol occasionale o abituale, al bullismo, a varie forme di crimine contro il patrimonio, ai comportamenti violenti, ai comportamenti autodistruttivi suicidari e, come si osserva da qualche anno a questa parte, anche ad un uso distorto della rete internet, ad esempio nell’ambito delle intrusioni clandestine e dei danneggiamenti di siti web operati da giovani hackers Nelle società attuali, peraltro, le forme che il disagio assume sembrano sfuggire alle tradizionali categorie di analisi e, da un punto di vista sociologico, rimandano ad una problematizzazione del rapporto individuo/società. L'evo luzione del fenomeno della tossicodipendenza nel nostro paese può essere esemplificativo in questo senso. Mentre fino ai primi anni '70 la tossicodipendenza era collegata ad un preciso stile di vita del tossicomane, in quanto era considerata un vero e prop rio modello alternativo di vita, scandito da ritualismi definiti e ancora inquadrabile nella categoria generale della devianza, progressivamente la concezione della tossicodipendenza è andata qualificandosi sempre più come manifestazione di disagio, cioè d ’incapacità dell’individuo di costruire un rapporto sintonico ed equilibrato con la realtà e con il contesto sociale in cui è inserito, già dalla primissima adolescenza. L’analisi, contenuta nel 4° Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza (Agosto 2004), realizzato dall’Eurispes in collaborazione con Telefono Azzurro, riporta che il 28% di adolescenti italiani consuma sostanze stupefacenti di diversa natura e pericolosità . Una cifra che, tradotta nella realtà, significa che un rag azzo su quattro fa uso di droghe e alcolici e che il problema della droga è ormai stabilmente inserito nella vita di circa 700mila famiglie del nostro Paese. Inoltre, si registra con preoccupazione il diffondersi di nuove espressioni del disagio: particola ri malattie psicosomatiche, disturbi alimentari quali anoressia e bulimia e, più in generale, ad un mutamento delle forme di devianza ed emarginazione. In sintesi, le possibili origini del disagio giovanile, l’eventualità del suo manifestarsi, sembrano in scritte nella traiettoria di vita di ogni adolescente e rendono necessaria l’adozione di strumenti in grado di individuare e prevenire l’insorgere delle sue espressioni, in modo precoce ed efficace. La dispersione scolastica come espressione del disagio giovanile Parlando di disagio giovanile rapportato al mondo della scuola, il dato che più di altri è in qualche modo correlato al disagio è quello dell'insuccesso scolastico per cui è ragionevole pensare che per quegli studenti che vanno molto bene a scuo la i livelli di disagio sono molto più gestibili e fronteggiabili. Il nostro Paese, almeno in Europa, è agli ultimi posti rispetto ai tassi del livello di istruzione medio: una ricerca condotta tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni illustra c he il 45,84 % degli studenti nella scuola secondaria e nell’università (dati del Ministero della Pubblica Istruzione) non giunge al conseguimento del titolo di studio perseguito . L’elevatissima percentuale di dispersione scolastica italiana non è confrontabile con i cosiddetti partners europei e a maggior ragione con partner come il Giappone ed altri che hanno livelli elevati di risultati scolastici. La dispersione scolastica è un fenomeno complesso legato profondamente al contesto storico, sociale, culturale ed economico. Il fenomeno non si manifesta ed identifica unicamente con l’abbandono, che tuttavia resta sempre il fenomeno più drammatico e culminante di un processo di rottura (culturale, sociale, esistenziale) a lungo preparato, ma è anche, e spesso prima di tutto, una forma d’insuccesso scolastico, che si verifica quando gli studenti non riescono a dispiegare pienamente il loro potenziale d’apprendimento, soddisfacendo i propri bisogni formativi. In moltissimi casi la dispersione scolastica assume diverse forme, a volte più mascherate, ma comunque gravi quali: – disaffezione, disinteresse, demotivazione, noia, disturbi comportamentali, mancati ingressi, evasione, ritardi rispetto all’età regolare, proscioglimento dall’obbligo senza conseguimento del titolo, ripetenze, bocciature, frequenze irregolari, assolvimento formale dell’obbligo, qualità scadente degli esiti. Tali manifestazioni si basano spesso su difficoltà d’apprendimento (soprattutto sul terreno linguistico espressivo, logico – matematico e del metodo di studio) e su una carriera scolastica vissuta più come obbligo esterno (familiare, sociale), che interno (bisogno di affermazione, crescita, acquisizione di saperi, capacità, cittadinanza) per realizzarsi come persona. Effetti della dispersione scolastica L’irregolarità del curriculum formativo e soprattutto l’abbandono scolastico si configurano come potenziale e reale marginalità. Le situazioni di insuccesso scolastico si intrecciano spesso alla condizione di disagio giovanile, di rischio, emarginazione e devianza. Ma in primo luogo, la dispersione scolastica rimanda alla mancanza di istruzione e ai problemi della partecipazione al mondo del lavoro e della disoccupazione. Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Regionale per l’Università e per il Diritto allo Studio Universitario del Piemonte, tassi di partecipazione al mercato del lavoro differiscono fra i paesi europei per molteplici ragioni (tra cui l’organizzazione economica, sociale e territoriale del mercato del lavoro e l’attitudine culturale riguardo allo stesso), ma sono strettamente legati all’età e al livello di istruzione: i più anziani e i meno istruiti hanno una probabilità maggiore di essere inattivi sul mercato. Cause della dispersione

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