a cura della Fondazione Milano Policroma Benemerenza Civica del Comune di Milano Ottobre 2019 - Trimestrale Occasioni culturali per tutti: spettacoli, concerti, conferenze, gratis o quasi; ed in più, luoghi da visitare. In questa pubblicazione troverete un elenco di eventi culturali a cui potrete assistere a Milano senza dover pagare nulla se non, al più, un'offerta libera. La zona della Villa destinata a giardino, circa tre ettari, era L'Abbazia di Chiaravalle probabilmente sin dalle origini suddivisa in quattro scomparti verdi scanditi da piante di agrumi in vaso. La sua espansione e il suo Sita all'estremità sud-est della città di Milano, l'abbazia è un gioiello ampliamento si attestano sui due assi principali (sud-nord, est-ovest) di valore mondiale sia dal punto di vista storico sia artistico. lungo i quali si compirono ingenti ed onerosi lavori strutturali: vi Contiene infatti numerose opere d'arte e la sua fondazione risale al vennero collocate le fontane di Galatea e di Nettuno, edificate le 22 gennaio 1135 (come riportato da una lapide nel chiostro). serre degli “anenassi”, dei “semplici” e degli “agrumi”, e ne fu Verso la fine del 1134 infatti giunse a Milano un gruppetto di esteso e potenziato l’impianto di irrigazione e dei giochi d’acqua. Cistercensi provenienti da Clairvaux, che fu ospitato dai benedettini Con il diffondersi, nel XVIII secolo, del gusto d’oltralpe per gli di Sant'Ambrogio: tra loro era Bernardo di Fontaines, che decise di alberi a foglia caduca e con l’introduzione in Lombardia del fondare, in una zona paludosa di nome Rovegnano, una nuova carpino, nacque la “carpinata”. La nuova interpretazione del classico abbazia, che prenderà il nome di Chiaravalle da quella borgognona siepone nella Villa di Lainate trovò ampia applicazione in un lungo di Clairvaux; in particolare il monastero sarà eretto sulla terra di un percorso a U, costituito da un doppio filare di carpini con i rami certo Girardo Agonis, a 4 miglia dalla città, e verrà citato già in un intrecciati e potati a volta. Una serie di tassi, un tempo rigidamente documento dell'ottobre 1135. potati a piramide tronca, creano tuttora il “Teatro di Verzura”, teatro Tra il 1150 e il 1160 iniziò la costruzione della chiesa attuale, che naturale destinato a rappresentazioni musicali e teatrali. terminò nel 1221 (di quella del 1135 non rimane traccia). Ai lati dell’Esedra con la nicchia del gruppo scultoreo in cotto del “Ratto delle Sabine o di Proserpina” erano collocate due serre L'Atletica Riccardi Milano fredde destinate al ricovero invernale degli agrumi e, 1946 organizza presso l'Arena successivamente, due serre calde per le specie esotiche. Da una Civica (viale Rep. Cisalpina 3, descrizione redatta nel 1840 dal botanico Linneo Tagliabue si ha Parco Sempione) i corsi di notizia della grande varietà di piante a dimora: ananas, banani, avviamento all'atletica con caffè, tamarindi, palme, e ancora orchidee, ibisco e gardenie. Di potenziamento degli schemi notevole interesse anche due Serre in ferro e vetro in Stile Liberty, motori, delle capacità di oggetto nel 2015 di un imponente piano di recupero. coordinamento e sviluppo della forza, della resistenza e Supplemento al n. 209 di QUATTRO, della velocità e l'avviamento giornale di informazione e cultura della Zona 4. all'attività agonistica. Ottobre 2019 LUN-VEN 17.30-18.30 dai 5 anni ai 14 anni Registrato al Tribunale di Milano al n. 61 del 18/2/2016 LUN-VEN 18.30-19.30 dai 15 anni all'età adulta Direttore Responsabile: Stefania Aleni ALTRI CAMPI SPORTIVI: Campo XXV aprile (via Cimabue Redazione del supplemento: Riccardo Tammaro 24, QT8) e Campo Giuriati (via Pascal, Città Studi). Presidente Emerito Fondazione Milano Policroma Informazioni: 02 33103998 o www.atleticariccardi.it Stampato presso Mediaprint S.r.l., via Mecenate 76 - MI - 2 - - 39 - In seguito, i necessari restauri e la riattivazione dei giochi d'acqua si Il materiale scelto per la costruzione fu il laterizio, abbondante nella devono ad Alberto Toselli che rilevò la proprietà nel 1932; fu solo, zona, e i lavori iniziarono dalla parte orientale della chiesa (abside e però, in seguito all'acquisto da parte del Comune (1971) e agli coro), per consentire in breve tempo l'avvio delle pratiche religiose; interventi di recupero del Ninfeo dopo un lungo periodo di insieme vennero costruiti il dormitorio e gli ambienti comuni per i abbandono, che le sorprese della villa ripresero a stupire visitatori di monaci. Nel 1196 vennero consacrati i primi altari e il 2 maggio ogni età. 1221 l'arcivescovo Enrico Settala consacrò la chiesa ultimata. Il Ninfeo è luogo di grandissima suggestione e, proprio per la Durante il XIII secolo i lavori proseguirono nella realizzazione del ricchezza di decorazioni e di spettacoli idraulici, è ritenuto primo Chiostro, situato a sud della chiesa, ed in seguito, nel XIV l’esempio più importante e significativo del genere, anche perché secolo, vennero realizzati il tiburio e il refettorio. Nel 1412 venne funziona, oggi, esattamente come allora, grazie a sofisticati costruita per volere dell'abate una piccola cappella (oggi sacristia) e meccanismi idraulici governati da abili fontanieri. nel 1490 il Bramante e Giovanni Antonio Amadeo, su commissione L’ingresso alla Villa è costituito da un corpo allungato di rustici su del cardinale Ascanio Sforza, fratello di Ludovico il Moro, due piani e immette nel cortile d’onore circondato da edifici. Sul iniziarono a costruire il Chiostro Grande e il capitolo. lato destro, si trovano i rustici un tempo adibiti a servizi: scuderie, Durante il periodo Rinascimentale molti pittori e artisti lavorarono abitazioni per i contadini, stalle. Sul fondo, la Casa Signorile (detta all'Abbazia, tra cui Bernardino Luini; in seguito, tra il 1614 e il anche “Riposteria”), è un edificio cinquecentesco a pianta 1616, i Fiamminghini ebbero l'incarico di decorare le pareti interne rettangolare, che costituisce il nucleo più antico del complesso: della chiesa, che vennero ricoperte di affreschi visibili ancora oggi. costruito su due piani, presenta un porticato architravato retto da La storia dell'abbazia proseguì tranquilla nei secoli fino alla cacciata colonne di granito disposte a coppie e una sala a pianta circolare dei monaci da parte della Repubblica Cisalpina nell'anno 1798; in con nicchie agli angoli, chiamata “Rotonda del Mercurio” (dal quell'anno infatti la chiesa diventò parrocchia del paese vicino e i citato dipinto effigiato sulla volta), dalla quale si accede a sale che beni dell'abbazia vennero venduti, dando così il via alla presentano alle pareti e sulle volte affreschi del tardo Cinquecento demolizione del monastero. Rimasero intatti soltanto la chiesa, una lombardo. parte del chiostro piccolo, il refettorio e gli edifici dell'ingresso. Nel Sul lato sinistro del cortile si trova invece la maestosa costruzione 1861, poi, per far spazio alla linea ferroviaria Milano-Pavia- settecentesca, voluta da Giulio Visconti Borromeo Arese nel 1720, Genova, il Chiostro Grande (attribuito al Bramante) venne distrutto. in mattoni a vista, chiamata anche “Quarto Nuovo”, che si sviluppa Fu solo nel 1894 che l'Ufficio per la Conservazione dei Monumenti su tre piani, con porticato a tre arcate e colonne di granito a gruppi comprò l'abbazia dai privati che l'abitavano e iniziò il restauro del di tre: all'interno dell'edificio si trovano ampie sale che bene complesso, prima affidandolo a Luca Beltrami, poi a Gaetano evidenziano la funzione ludica cui la Villa era destinata; al piano Moretti, a cui si deve il restauro della torre nolare; eliminate nel terra la maggior parte delle sale presenta soffitti affrescati, mentre il 1926 le sovrastrutture barocche della facciata e ricollocato nel piano nobile è caratterizzato dal grande Salone della Musica, 1945-1954 il Coro Ligneo nella navata centrale, nel 1952 tornarono dell'altezza di due piani, con splendide balconate in ferro battuto per i cistercensi nell'abbazia, grazie all'intervento del cardinale Alfredo musici, sorrette da telamoni di grande effetto e decorazioni in Ildefonso Schuster, e ripresero possesso del monastero; seguirono stucco ad opera di Donato Carabelli. altri restauri fino ai giorni nostri. - 38 - - 3 - L'accesso al complesso avviene attraverso una torre cinquecentesca, costruita per volere di Luigi XII di Francia; per le donne, che erano Villa Litta a Lainate escluse dalla chiesa dell’abbazia, a fianco era stata eretta nel 1412 la (Città Metropolitana di Milano) chiesetta di San Bernardo (che vanta affreschi di Hans Witz e altri). La facciata è duecentesca (con pronao del 1625), ha la tradizionale A pochi chilometri da Milano, raggiungibile con l'autostrada A8 forma a capanna ed è percorsa da una cornice sorretta da archetti in detta dei Laghi o con le linee automobilistiche locali, nel centro del cotto a tutto sesto; il campanile è del 1568, poco slanciato ma comune di Lainate si trova una spettacolare villa di delizie, sovrastato dalla splendida torre nolare, detta "ciribiciaccola": essa appartenuta alla nobile famiglia dei Borromeo, che già nel 1430 sale partendo dal tiburio con varie sezioni (con archetti pensili di aveva acquistato alcune proprietà nella zona e che poi vi avrebbe varie forme, cornici lavorate e pinnacoli conici bianchi a separare le esteso i suoi possedimenti, anche con i suoi eredi, fino alla fine della varie zone); due sezioni sono di forma ottagonale e una è conica, dinastia: si tratta di Villa Visconti Borromeo Litta, in cui arte, storia sovrastata da un piccolo mappamondo e da una croce. Le bifore, e divertimento coinvolgono il visitatore con la loro ricchezza di trifore e quadrifore sono in marmo di Candoglia e le monofore in mosaici, statue, affreschi, fontane e giochi d’acqua. cotto; la torre è datata 1329-1340 e attribuita a Francesco Pecorari. L'ideatore del complesso fu il conte Pirro I Visconti Borromeo che, La chiesa è a tre navate e a croce latina, in uno stile tra il romanico e intorno al 1585, ampliò un possedimento, destinato a “riposteria” di il gotico.
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