La questione Intervista all’On. Ricardo Franco Levi, neopresidente AIE di Mattia Alessi ell’editoria si sta attraversando una fase N di crisi parallela a quella del resto del mercato e si sta osservando anche una profonda trasformazione, dovuta alla comparsa di nuovi si- stemi di lettura digitale e di vendita on line. In questo panorama stagnante ma, quasi per ossimo- ro, in costante spostamento come forse non si è mai assistito nella storia, si cercano costantemen- te delle soluzioni e nuovi possibili campi di inve- stimento. Si è provato a fare il punto della situa- zione presente e futura con chi sovraintende la massima associazione italiana in materia: l’On. L’Almanacco Ricardo Franco Levi, neo eletto presidente di AIE – Associazione Italiana Editori. Con un passato da giornalista professionista e da politico, l’On. Levi è Bibliografico stata una presenza costante nel mondo del libro. È stato il primo firmatario, e autore, della legge (che porta il suo nome) che disciplina il prezzo del li- bro, impedendo sconti superiori al 15% rispetto al n° 43, settembre 2017 valore di copertina. Nelle domande si è deciso di partire proprio da una valutazione post quem del- Bollettino trimestrale la legge da lui redatta per poi arrivare a trattare di di informazione sulla impegni a breve e medio-lungo termine del nuovo storia del libro e delle mandato. Si è deciso di provare a fare il punto del- la situazione sul mercato editoriale italiano e di biblioteche in Italia capire cosa stia veramente alla base della sua crisi. Solamente avendo chiara questa prospettiva si a cura del C.R.E.L.E.B. può pensare di pianificare possibili scenari futuri. D. Sono ormai alcuni anni che la legge che porta il suo nome è in vigore. A mente fredda, e alla lu- Sommario ce di questo periodo, come ne valuta gli effetti? Il risultato si può ritenere positivo? R. La legge è ancora valida e fa sì che editori e li- brai, anche nelle realtà più piccole, possano com- ❖ Intervista all’On. Ricardo Franco Le- petere sul mercato. In altre parole pone le pre- vi, neopresidente AIE messe per garantire una concorrenza equa. Nel di Mattia Alessi…………….…………………...... p. 1 caso dei libri in parallelo al tema della libera con- correnza c’è quello, altrettanto fondamentale, del- ❖ Recensioni.…………………………………... p. 2 la tutela del pluralismo ed è questa la ratio pro- ❖ Spogli e segnalazioni…………………... p. 15 fonda di quella legge. I libri sono un bene partico- lare. Questo è uno dei punti di partenza della legge ❖ (indici di recensioni e segnalazioni)………… p. 39 che porta il mio nome, che è stata il frutto di un compromesso e che ha consentito all’ecosistema ❖ Cronache convegni e mostre.….…..p. 39 editoriale di mantenere le sue prerogative. ❖ Taccuino………………………………………. p. 41 D. Questa legge sembra evidenziare una criticità nella produzione e nella vendita dei libri. I dati ❖ Postscriptum…………………………..…… p. 51 però sottolineano una grave carenza nella lettu- ra. Non è forse questo problema di natura sociale 2 L’almanacco bibliografico, n° 43, settembre 2017 e culturale il vero limite dell’editoria sul quale bi- Il pluralismo editoriale rappresenta una grande sogna investire concretamente? occasione imprenditoriale per stimolare la ric- R. Proprio per contrastare la carenza di lettura è chezza e il miglioramento del prodotto. Mentre i necessario coinvolgere tutti dalla più tenera età grandi editori possono puntare sulle loro dimen- nell’abitudine speciale e unica che si crea con i li- sioni, i piccoli hanno la capacità di individuare le bri, un’abitudine che deve diventare quotidiana e nicchie scoperte e ancora inesplorate. Lo vediamo agevole per gli italiani. Spesso mi hanno chiesto benissimo a Più libri più liberi, la fiera nazionale quale sia la priorità per gli investimenti e rispondo della piccola e media editoria realizzata da 15 anni sempre: la scuola. Se non si lavora sulla costruzio- a Roma, che è voluta da grandi e piccoli editori di ne dei lettori non possiamo raggiungere i livelli a AIE per dare visibilità all’editoria indipendente. cui puntiamo. D. Ora che è diventato presidente della Associa- zione Italiana Editori, come intende far convivere ENGAGING THE READER le due iniziative promozionali di Torino e Milano La Babele delle lingue? (dove esiste già anche BookCity)? R. Ogni manifestazione, festival o salone del libro I mille linguaggi dell’editoria e della cultura che anima la vita delle città merita contemporanea un riconoscimento particolare per il sostegno a fa- 17 novembre 2017 vore del libro e della lettura. In particolare Tempo di Libri conterà ancora sulla collaborazione e par- Università Cattolica di Milano, Largo Gemelli, 1 tecipazione di tutte le principali istituzioni cultu- Aula Pio XI rali di Milano, a partire proprio da BookCity. In- fatti si tratta di due manifestazioni in grado di Vedi programma nel Taccuino creare a Milano una festa del libro che durerà dall’inizio alla fine dell’anno. D. La grande distribuzione e la Rete, seppur mol- Recensioni to importanti, probabilmente non saranno il fu- turo dell’editoria. Anche il digitale, dopo i primi 043-A CASTILLO GÓMEZ (ANTONIO), Dalle clamori iniziali, non sembra essere il protagoni- carte ai muri. Scrittura e società nella sta del futuro. Cosa vede nel domani della edito- Spagna della prima età moderna, presen- ria? tazione di OTTAVIA NICCOLI, traduzione di R. L’editoria è la prima industria culturale del LAURA CARNELOS, Roma, Carocci, 2016 paese, per il volume di ricchezza che produce: con (‘Studi storici Carocci’, 264), 258 pp., ill. la lettura dei libri si formano e crescono la cono- b/n, ISBN 978-88-430-8486-9, € 26. Quella scenza e il sapere, nascono le fantasie, le immagi- proposta da Castillo Gómez, docente di Storia del- nazioni, le curiosità. Per questo abbiamo organiz- la cultura scritta presso l’Università di Alcalá, non zato molte iniziative a sostegno del libro e della è una monografia che si presta a una facile classi- lettura. Inoltre abbiamo chiesto al governo di in- ficazione. Atipica per la vastità dell’oggetto di stu- trodurre la detrazione fiscale per i libri, per favori- dio (il segno scritto in tutte le sue forme), è il ri- re la crescita sia personale sia dell’intero Paese. sultato di una frizzante miscela di studi storici e D. In un mercato connotato da molti indici nega- cultural studies combinati a epigrafia, paleografia tivi negli ultimi anni sono stati i piccoli editori a e storia della stampa. Il saggio intende valorizzare far registrare i risultati migliori. Puntando su un la scrittura quale mezzo di comunicazione sociale, progetto a lungo termine, su una grande specia- indipendentemente dalle tecnologie e dai supporti lizzazione e sull’artigianalità (in primis attenzio- utilizzati, con un duplice obiettivo: da una parte, ne alla qualità e alle risorse umane) hanno dimo- passare in rassegna una ampia gamma di docu- strato come l’editoria possa mantenersi un setto- menti poco significativi (corrispondenze, biglietti, re altamente produttivo. Secondo Lei potrebbe taccuini privati, ma anche graffiti e iscrizioni mu- essere una strada percorribile anche dagli editori rarie) per riscoprirne la memoria storica; maggiori? È un segnale della ricerca di una dall’altra, approfondire le competenze alfabetiche maggior specializzazione da parte del lettore? di uomini e donne di estrazione sociale diversa R. Gli editori italiani, grandi e piccoli insieme nella Spagna della prima età moderna, delineando nell’Associazione Italiana Editori, hanno contri- al contempo spazi della produzione, dinamiche buito a fare la storia, culturale e civile, dell’Italia. della circolazione, rapporto tra oralità popolare e L’almanacco bibliografico, n° 43, settembre 2017 3 segno scritto, ma anche interazione tra scrivente e zioni di vita e le difficoltà nel procurarsi materiale recettori. La prima sfaccettatura di questa ampia e su cui scrivere – avessero escogitato nuove tecni- diversificata ricerca è dedicata alla pratica episto- che e individuato nuovi supporti (a volte davvero lare, in cui è possibile cogliere «una delle manife- stravaganti!) sui quali soddisfare le proprie esi- stazioni più chiare della scrittura soggettiva ed genze comunicative. Laddove le uniche forme esistenziale» (p. 30). A partire da una variegata scritte autorizzate erano le lettere di supplica e le serie di esempi, Castillo Gómez riesce nella diffici- relazioni in propria difesa, svilupparono alfabeti le operazione di risalire ai principi teorici di que- gestuali o sonori (i ticchettii sulle sbarre resi cele- sta specifica prassi scrittoria: dopo aver individua- bri anche da un certo filone cinematografico) e to le ragioni contingenti dei rapporti epistolari tra piccoli bigliettini – rigorosamente ricavati da ma- la popolazione meno abbiente (mantenere o re- teriali di fortuna e preventivamente vergati con scindere i rapporti con i propri famigliari, riceve- inchiostri invisibili per non farsi pizzicare dai se- re/richiedere notizie), l’a. dimostra come anche in condini – riuscirono sempre a circolare, nascosti un ambiente a bassa alfabetizzazione una lettera tra le pieghe degli abiti oppure all’interno dei pa- costringa sempre il mittente a esteriorizzare la sti. Così ogni superficie disponibile acquista un va- propria identità in un io-testuale per sopperire lore inedito, quasi salvifico, dove ribadire la pro- l’assenza fisica del destinatario. Un ampio cap. è pria identità, quando tutt’attorno vige un regime invece dedicato a sondare il genere editoriale dei votato alla spersonalizzazione. Scalfire semi di manuali/formulari
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