“THE NATURE IN THE FACT” STORIOGRAFIA, NATURALISMO E COLLEZIONISMO IN EUROPA ALLA FINE DEL SETTECENTO ARCHIVI DEL TEMPO METODO STORIOGRAFICO E PRASSI NATURALISTICA IN EUROPA ALLA FINE DEL SETTECENTO 1 INDICE PREMESSA 1-Il fenomeno degli antiquari-naturalisti: Inghilterra, Veneto, Regno di Napoli - La cultura di fine Settecento ed il fenomeno dell’antiquario-naturalismo - I poli di diffusione e la centralità del Regno di Napoli - Le collezioni naturalistico-antiquarie SEZIONE I –LA GRAN BRETAGNA. CAPITOLO 1-L’antropologismo della scienza e gli antiquari-eruditi nel Regno Unito. - L’antropologismo della scienza e i naturalisti-antiquari - Joseph Banks e la “rivolta” della Royal Society CAPITOLO 2-Henry Swinburne e William Hamilton: vasi e vulcani dal libro illustrato alle collezioni. - Henry Swinburne naturalista-antiquario - I “Travels in the two Sicilies”. Swinburne ed il regno di Napoli - Swinburne, Hamilton e l’ambiente britannico in Italia - Hamilton e le “Philosophical Transactions”: primi passi verso il testo illustrato - La nascita dei Campi Phlegraei: genesi della magnificenza - Hamilton dopo “Campi Phlegraei” - La collezione di Sir Hamilton 2 CAPITOLO 3-John Strange: dal naturalismo al paesaggismo. - Giovinezza e primi viaggi in Italia - Strange in Veneto: l’ambiente padovano e il dibattito sul basalto colonnare - Antonio De Bittìo e John Strange: il paesaggismo veneto e le illustrazioni scientifiche - L’enigma di Antonio de Bittìo pittore scientifico - I viaggi in Irlanda, Scozia, Auvergne, il ruolo di Federick Hervey - Il viaggio in Auvergne e Velay : De Bittìo naturalista - John Strange e la passione per il vero: Francesco Guardi e gli altri - La collezione antiquario-naturalistica di John Strange - Disegni stampe e antichità - La collezione naturalistica - Bibliotheca Strangeiana CAPITOLO 4-John Hawkins: il naturalismo al servizio dell’antiquaria. - La sfortuna di John Hawkins negli studi moderni - I viaggi in Grecia e Turchia - Il Travelbook inedito: Hawkins e l’ambiente italiano - La permanenza in Puglia e la questione del Pulo - Hawkins tra Hamilton e Fortis: una questione di metodo. Le note inedite a Dolomieu - “Specimens of antient sculpture”. John Hawkins e la Society of Dilettanti - I fratelli Lysons e la Roman Villa di Bignor - Bignor Park: Hawkins collezionista - Epilogo SEZIONE II -IL VENETO. CAPITOLO 1-Scienza e antiquaria tra gli eredi di Galileo. - Veneto, Inghilterra e Meridione. L’importanza dell’ateneo padovano - Naturalismo ed antiquaria tra gli eredi di Galileo 3 CAPITOLO 2- I Vallisneri: dalla collezione enciclopedica all’antiquario-geologica - Dalla botanica al naturalismo-antiquario. Antonio Vallisneri senior e la sua collezione - Catalogo delle rarità del Museo Vallisneriano - Antonio Vallsneri junior ed il naturalismo-antiquario - De Musei usu et utilitate CAPITOLO 3- Alberto Fortis tra Padova e Napoli: Il Naturalismo e l’Antiquaria - Alberto Fortis e il libro illustrato - Da Padova al Regno di Napoli. Dal nitro all’antiquaria - Fortis e l’antiquaria meridionale - Fortis-Obizzi: a- (1783-1784) Il collezionismo e il mercato antiquario in un carteggio inedito - Il carteggio Fortis-Obizzi: b- 1788 Il collezionismo fenomeno di massa - Il carteggio Fortis-Obizzi: c- 1789/90. La “febbre numismatica” e gli amici pugliesi - Il carteggio Fortis-Obizzi: d- 1791-1803. Il nuovo museo Obizzi - Fortis promotore del museo Obizzi e il catalogo mancato - L’ideologia della raccolta Obizzi. Il catalogo di Celestino Cavedoni SEZIONE III -Il REGNO DI NAPOLI. CAPITOLO 1 -Gli uomini nuovi tra Vico ed il metodo scientifico - Gli uomini nuovi tra Vico ed il metodo scientifico - I naturalisti-antiquari nel Regno di Napoli CAPITOLO 2 - All’origine del fenomeno. Dai testi illustrati di Gaetano De Bottis al Gabinetto Scientifico di Ascanio Filomarino della Torre - I testi illustrati di Della Torre, Mecatti e De Bottis - Dal testo alla collezione. Il gabinetto scientifico di Ascanio Filomarino della Torre - Il “Gabinetto Vesuviano”e l’ideologia di Ascanio Filomarino 4 - Le immagini del “Gabinetto Vesuviano” - Il “Catalogo delle Pietre Vulcaniche” - La “Biblioteca vesuviana” - Dalla scienza all’antiquaria. I testi illustrati di Tata, Minervino e Daniele 3- La « Primavera pugliese»: Ciro Saverio Minervino e la sua scuola: Giuseppe Giovene l’illuminismo rivoluzionario e l’illuminismo di corte di Giuseppe Saverio Poli - La scuola di Ciro Saverio Minervino - I fratelli Giovene tra illuminismo e rivoluzione - La Collezione Giovene - Giuseppe Saverio Poli e l’illuminismo di corte - Le opere a stampa - La collezione di Giuseppe Saverio Poli 4-Il collezionista Giuseppe Capecelatro, il naturalista Antonio Minasi e il pittore Fortuyn. Un gruppo per il naturalismo antiquario - Giuseppe Capece-Latro tra conchiliologia e antiquaria - Capecelatro collezionista e la villa-museo di Santa Lucia - Un caso esemplare: il bulino di Guglielmo Fortuyn e la scienza di Antonio Minasi - La collaborazione con Minasi: Le “Tavole Naturali-Istoriche” - La tela anonima di Taranto: un tentativo di attribuzione - L’interesse per lo stretto - “Gli Amici Inglesi”: La Memoria inedita di Antonio Minasi a Willliam Hamilton 5 PREMESSA Il fenomeno degli antiquari-naturalisti : Inghilterra, Veneto, Regno di Napoli Comme dans l’histoire civile, on consultes les titres, on recherche les médailles, on déchiffre les inscriptions antiques pour déterminer l’époque des révolutions humaines et constater les dates des événements moraux; de même dans l’histoire naturelle, il faut fouiller les archives du monde, tirer des entrailles de la terre les vieux monuments, recueillir leurs débris, et rassembler en un corps de preuves tous les indices des changements physiques qui peuvent nous faire remonter aux différents âges de la nature. C’est la seul moyen de fixer quelques points dans l’immensité de l’espace, et de placer un certain nombre de pierres numéraires sur la route éternelle du temps. L. Le Clerc De Buffon, Des époques de la nature , tome XXIX 1776 d’ Histoire naturelle générale et particulière, Paris 1749-1804, p. 3. 6 La cultura di fine Settecento ed il fenomeno dell’antiquario-naturalismo Le categorie crociane di storia erudita e storia critica appaiono sempre più inadeguate per definire lo scenario composito della cultura storiografica del secondo Settecento 1, quando il diffuso interesse per il passato produsse una vasta messe di studi qualitativamente molto diseguali, all’interno dei quali descrizione del fatto storico e giudizio critico convivono, e l’attenzione per le evidenze materiali si affianca allo studio delle fonti classiche. Tuttavia, almeno in Italia, manca ancora uno studio di sintesi, finalizzato a definire il ruolo dell’antiquaria all’interno della società contemporanea e la portata del suo contributo all’evoluzione del metodo storiografico; 2 benché generalmente si riconosca che lo studio di questa delicata fase di passaggio è essenziale per comprendere l’origine e lo sviluppo delle moderne discipline storiche (storia, archeologia, storia dell’arte). 3 Il tentativo di definire le specificità dell’antiquaria di secondo Settecento dovrà dunque necessariamente partire dall’ analisi sistematica delle fonti primarie : non solo i testi antiquari e la periegetica, ma anche la letteratura scientifica, e soprattutto i periodici e le corrispondenze (spesso inedite o poco note), cioè i canali preferenziali della diffusione di informazioni aggiornate, scientifiche e non. In questo articolato panorama rientra ciò che qui si definisce naturalismo- antiquario, 4 fenomeno culturale diffuso in tutta Europa, ma particolarmente evidente in Gran Bretagna, Veneto e regno di Napoli, che risulta di estremo interesse poiché rappresenta un momento significativo nella nascita dell’approccio scientifico allo studio del passato. Il carattere profondamente umanistico della cultura settecentesca è stato rilevato da tempo; ogni uomo di scienza conosceva a fondo i classici latini (più raramente quelli greci) che spesso citava nei propri testi. Ma è vero altresì che in questo stesso periodo le metodiche dell’empirismo scientifico furono assorbite dagli studi storici che cercavano di liberarsi dal portato delle congetture aprioristiche. 5 Tale estrema compenetrazione tra scienze e humanitates è particolarmente evidente nello studio della terra in cui si assiste al passaggio dalla Storia Naturale, intesa essenzialmente come un’attività di catalogazione della natura, alla Storia della Natura, caratterizzata dalla temporalità come criterio cognitivo finalizzato alla comprensione della natura 1 Cfr CROCE 1917. 2 Un lavoro esemplare in tal senso è quello eseguito da Rosemary Sweet (SWEET 2004). 3 Vedi : P OMIAN , 1975; M OMIGLIANO 1984 TIRELLA 1987; CHIOSI 1989; PUCCI 1993; SCHNAPP 1996. 4 Ho usato questa stessa definizione introducendo brevemente il fenomeno nei miei due articoli: TOSCANO 2005-2006 e TOSCANO 2007. 5 Cfr GIARRIZZO 1954. 7 ed alla spiegazione dei fenomeni naturali. 6 Testimoni d’eccellenza di tale intima connessione tra antiquaria e naturalismo sono i testi di Buffon e Gibbon che partire dalla metà del secolo rappresentarono rispettivamente nel campo scientifico ed in quello storiografico un modello per gran parte degli intellettuali contemporanei. Il naturalismo-antiquario rispose dunque alla fondamentale esigenza di razionalizzare le scienze umane, in ragione della quale, a partire dall’ Histoire Naturelle di Buffon e dal suo concetto totalizzante di storia del mondo (insieme storia della Terra e storia dell’Umanità), si tentò di estendere il metodo sperimentale
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