PIANO REGOLATORE MOLINA DI LEDRO VARIANTE N. 1/2013 CON ADEGUAMENTO NORMATIVO CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI DEI PRIVATI II ADOZIONE 2013 1 PREMESSA Con deliberazione del commissario ad acta n. 1 di data 17 luglio 2009, l’allora Comune di Molina di Ledro ha adottato, in via preliminare, la variante in esame al piano regolatore in vigore. Della delibera commissariale di prima adozione n. 1 di data 17 luglio 2009 in conformità a quanto previsto degli art. 40, 41 e 42 della L.P. 5 settembre 1991 n. 22 e s.m. (art. 31 - 33 l.p. 4.03.2008 n.1) si è provveduto al periodo di esposizione al pubblico con avviso pubblicato sul B.U.R. n. 31/III del 7 agosto 2009. La partecipazione dei cittadini al procedimento di variante del PRG ha prodotto complessivamente n 68 osservazioni, di cui n. 62 presentate entro i termini di legge e n. 6 pervenute successivamente. Nel procedere alla seconda adozione della Variante al PRG dell’ ex comune di Molina di Ledro si valutano e si motivano le osservazioni della Commissione urbanistica Provinciale e le osservazioni dei cittadini. OBIETTIVI DELLA VARIANTE AL P.R.G. L’allora Amministrazione Comunale di Molina di Ledro ha inteso procedere ad una variante del Piano Regolatore Generale Intercomunale (P.R.G.I.), riguardante il territorio di Molina di Ledro secondo gli obiettivi esposti nella relazione illustrativa con la finalità di razionalizzare e rendere più coerente la gestione del PRG alla pianificazione Provinciale e per rispondere ad alcune esigenze emerse. La variante in esame recepisce la nuova normativa in materia di distanze prevista dal Piano Urbanistico Provinciale, inoltre, pur non stravolgendo la pianificazione in vigore ha interessato tutti i comparti pianificatori, anche se con gradi diversi. Molte delle varianti puntuali sono modeste rettifiche e razionalizzazioni della pianificazione in vigore. L’intento è quello di avere una pianificazione urbanistica adeguata alle esigenze attuali di sviluppo ordinato e sostenibile in un quadro di salvaguardia degli elementi importanti che caratterizzano il territorio interessato sotto il profilo ambientale. Con l’obiettivo di razionalizzare e consentire una migliore gestione operativa del PRG sono state modificate anche le norme di attuazione, ( con particolare riferimento alla nuova disciplina in materia di distanze). COMUNE DI LEDRO Con le elezioni Amministrative della primavera 2010 ha trovato piena attuazione l’unione delle comunità della Valle in una unica Amministrazione il Comune di Ledro. 2 Il Comune di Ledro ha assunto con gli altri compiti la pianificazione urbanistica del territorio così come redatta dalle singole Amministrazioni di Valle, conseguentemente il territorio del Comune è oggi disciplinato da sei strumenti urbanistici diversi più o meno integrati fra loro, inoltre per gli ex Comuni di Concei, Molina di Ledro, Tiarno di Sopra, Tiarno di Sotto sono state redatte delle Varianti puntuali , con deliberazione di prima adozione, ai rispettivi PRG vigenti. Anche per l’ex Comune di Pieve di Ledro si era iniziata una variante puntuale giunta ad uno stato abbastanza avanzato ma non si è proceduto alla sua adozione. Lo stato di avanzamento dell’iter procedurale delle singole varianti è diversificato, alcune sono già state esaminate dalla Commissione Urbanistica Provinciale – CUP – ( Concei e Tiarno di Sotto) altre devono ancora esserlo (Molina e Tiarno di Sopra). La variante di Concei in prima adozione è stata deliberata dal Consiglio Comunale, mentre le altre Varianti sono state adottate da commissario ad acta. Il prosieguo dell’iter procedurale fa capo al Comune di Ledro e le prossime adozioni delle singole varianti dovranno essere deliberate dal Consiglio Comunale di Ledro. Si rende indispensabile, in prospettiva, rendere omogenea la strumentazione urbanistica della Valle, pur tenendo conto delle specificità dei singoli territori e località. Nei limiti consentiti dalla normativa, anche con le varianti, in essere si deve perseguire l’obiettivo della omogeneità e della coerenza dei singoli PRG con una visione unitaria del territorio comunale, sia sotto il profilo strettamente tecnico della strumentazione sia sotto il profilo delle risposte ai bisogni e alle domande dei cittadini. Compreso l’obiettivo di una più facile gestione per gli Uffici dell’ Amministrazione Comunale. Pertanto, pur partendo da situazioni diverse è opportuno che i criteri di valutazione delle osservazioni sia della CUP che dei singoli cittadini siano esaminati dal Consiglio Comunale con gli stessi criteri per tutte le singole varianti in corso. Criteri ed obiettivi che si possono sintetizzare: - Valorizzazione dell’ambiente in una visione di sviluppo sostenibile che consegni alle generazioni future un territorio di alto valore ambientale. - Programmare le infrastrutture che nel rispetto dell’ambiente consentano una più adeguata risposta alle esigenze della comunità sotto il profilo sociale, economico, di qualità della vita (vivibilità) in senso ampio del termine. - Uguaglianza di approccio alle esigenze dei singoli cittadini - Adeguamento normativo e cartografico al Piano Urbanistico Provinciale - Unitarietà della strumentazione urbanistica fra i singoli territori e località. 3 Un esempio di quanto sopra esposto è evidenziata dalla scelta programmatica di prevedere ( nei limiti del possibile) per tutto il territorio comunale la nuova residenza finalizzata unicamente alla “prima casa”. Un altro esempio è costituito dalla volontà di perseguire le scelte urbanistiche in un quadro di razionalizzazione e riequilibrio del territorio comunale. Pur nella coerenza e omogeneità metodologica da adottarsi all’esame delle varianti relative ai precedenti comuni va tenuto presente la specificità e la unicità dei singoli territori, che conseguentemente presentano diversità di scelte programmatiche. 4 LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI La partecipazione dei cittadini alla formazione della variante piano si è estrinsecata, una prima volta parzialmente , prima dell’adozione iniziale, dove alcuni cittadini hanno presentato richieste specifiche e puntuali, tali richieste sono state esaminate dall’amministrazione prima e nel corso della stesura della variante al PRG (in parte accogliendo ed in parte non accogliendo le richieste stesse). Il secondo momento partecipativo si è avuto dopo la prima adozione, con la presentazione di osservazioni, secondo le procedure previste dalla legge provinciale n. 22/91 e s.m. e della l.p. 4.03.2008 n.1 Come accennato in premessa le osservazioni presentate sono state complessivamente n. 68; in molte sono affrontate più problematiche o richieste, ed in relazione alle principali tematiche sollevate si possono riassumere nelle seguenti tipologie: 1. osservazioni riguardano richieste di ampliamento o soppressione di nuove aree residenziali. (n. 25 richieste) 2. osservazioni riguardano richieste di ampliamento o soppressione di nuove aree artigianali, o comunque produttive (n. 4 richieste) 3. richieste che riguardano la possibilità di ampliare edifici esistenti o modificare la catalogazione (n. 16 richieste) 4. Richieste di modifica della viabilità proposta nella variante. (n. 1 richiesta) 5. Richieste di ampliamento o modifica delle aree a destinazione alberghiera (n. 8 richieste) 6. richieste di modifica o cancellazione di vincoli vari ( lottizzazione, parcheggio pubblico, altezze ecc.. (n. 6 richieste) 7. richieste di ripristinare la situazione del precedente piano. (n. 1 richiesta) 8. richieste di ordine generale e/o modifica o integrazione delle norme di attuazione. (n. 4 richieste). 9. richieste di modifica della destinazione agricola (n. 3 richieste) Le osservazioni presentate, nella norma per numero e per contenuti, hanno evidenziato una partecipazione dei cittadini portata ad ottenere risposte a richieste individuali piuttosto che a tematiche di ordine generale, salvo alcune lodevoli eccezioni. CRITERI DI VALUTAZIONE OSSERVAZIONI CITTADINI I criteri da adottare nella valutazione delle osservazioni si uniformano alle finalità e ai principi programmatori della documentazione di piano, come sopra richiamati, con particolare riferimento alla relazione tecnico – illustrativa e alla documentazione di analisi, sempre nei 5 limiti e con gli scopi previsti dalla legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22 e s. m. prima e dalla l.p. 4.marzo 2008 n. 1 ora. Particolare evidenza assumono le valutazioni della CUP che nelle argomentazioni esposte per l’esame delle singole proposte di variante, fanno emergere una coerente e chiara indicazione di criteri utili per l’esame delle singole osservazioni dei cittadini. Conseguentemente si ritiene di esplicitare i principali criteri di valutazione da adottarsi nella valutazione delle categoria di osservazione e nelle stesse singole osservazioni. A) Per quanto riguarda le osservazioni del gruppo 1) (richiesta di nuove aree edificabili) i criteri utili saranno: a) tutela del territorio con particolare attenzione a non intaccare le zone “agricole primarie”; Obiettivo solo per la prima casa; Razionalizzazione della pianificazione, accogliendo le osservazioni che in un ambito di una più coerente utilizzazione del territorio, riguardino modesti aggiustamenti, e/o soppressione in contiguità alle stesse destinazioni di zona. Gli eventuali accoglimenti non devono modificare significativamente le quantità i fabbisogni abitativi. L’ eventuale nuova edificazione non deve intaccare le parti pregiate del territorio, ma conservare le parti significative per storia, per paesaggio per singolarità, per “panorama” ecc. Nello spirito cioè di tutela
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