Volume Terzo: dal 1878 al 1978 Appunti per una storia del Papato scritti da un internauta per internauti del XXI secolo. Alle mie lettrici Ai miei lettori 2 CAPITOLO 36 DAL 1878 AL 1903 Uno dei pochi Papi non beatificati o canonizzati, dal 1846 ad oggi, è invece uno dei più importanti, sia per la lunghezza del Pontificato (più di 25 anni) sia per le problematiche religiose, sociali e politiche affrontate. Praticamente tutte quelle che emergono nelle società moderne. Inoltre tanto di lui ancora c’è nelle vene della Chiesa d’oggi, perché molti cattolici, compreso chi scrive, hanno avuto docenti o semplicemente degli anziani in famiglia che li hanno istruiti sulla Fede, essendo nati ai tempi di Papa Pecci. È anche il primo Papa filmato e registrato della storia e ancora oggi possiamo, per qualche secondo, vederlo benedire nei Giardini Vaticani (simile per età, magrezza, difficoltà di deambulazione e vestiario all’attuale Papa Emerito) o ascoltare la sua voce profonda pregare l’Ave Maria pochi mesi prima di morire. A livello di rispetto della Tradizione nulla cambia rispetto a Pio IX: la differenza è che Leone XIII, uomo di vasta cultura, grande latinista e tomista, ma soprattutto uomo dalla Fede rocciosa e semplice insieme, era interessato a tutto ciò che il mondo moderno stava vivendo, come pure a tutto ciò che si stava muovendo a livello ecclesiale, specie nella base. Egli essenzialmente cerca di dare una risposta cattolica, in alternativa alle altre proposte ideologiche e politiche, che teme possano traviare la mente e i cuori dei fedeli a lui affidati. Molto di quello che scrive è attuale nelle analisi, lontano da noi per quanto concerne invece molte delle soluzioni, figlie di un’idea di fede che portava ad una visione negativa su tutto ciò che non proveniva dalla Tradizione della Chiesa e dal Magistero del Vicario di Cristo. Per questo è anche il primo Papa (seguiranno poi Pio X e Benedetto XV) a non essere uscito coerentemente mai dai palazzi vaticani, considerandosi ancora prigioniero del governo italiano. Scopriamo quindi in questo capitolo monografico, un Pontefice dalla lunghissima vita, vissuta sempre molto spartanamente, che non è solo quello, studiato in tutte le scuole, della “Rerum Novarum”. Leone XIII (1878-1903) - Il primo Papa senza uno stato da governare dopo più di un millennio, il primo Pontefice del XX secolo, l’ultimo a portare un nome pontificale così storicamente importante, nasce a Carpineto Romano, durante l’occupazione francese, da Ludovico Pecci (colonnello) e Anna Prosperi Buzzi. Vincenzo Gioacchino frequenta il Collegio dei Gesuiti di Viterbo e, dal 1824 al 1832, studia teologia presso il Collegium Romanum. Dal 1832 al 1837 frequenta l'Accademia dei Nobili a Roma per diventare diplomatico. Una volta prete, nel 1838 viene inviato quale Delegato Papale a Benevento, città appartenente allo Stato Pontificio. In seguito, con la stessa funzione, è inviato a Perugia. Nel 1843 Gregorio XVI lo nomina Arcivescovo titolare di Damiata. Nel 1843 è Nunzio Apostolico in Belgio, un'esperienza che gli lascia una particolare predilezione per il mondo francofono. Per problemi col governo locale, è costretto a rientrare e viene eletto Arcivescovo di Perugia nel 1846, dove rimane 3 per ben 31 anni, anche da Cardinale (da allora solo l’attuale Arcivescovo Gualtiero Bassetti avrà uguale onore). Qui realizza nel territorio diocesano oltre cinquanta chiese (dette chiese Leonine) e altri edifici. Dopo la morte del Cardinale Antonelli, rientra in Vaticano come Camerlengo di Santa Romana Chiesa - Il 19 febbraio 1878 viene convocato il primo Conclave di una Chiesa tornata ad essere solo autorità religiosa. È anche il primo che si svolge nella Cappella Sistina. Per i 64 Cardinali il dubbio è se eleggere un Papa, che continui la linea di chiusura adottata da Pio IX, il quale aveva rifiutato di riconoscere il neonato Regno d'Italia e non accettato la Legge delle Guarentigie, oppure se scegliere un Papa più liberale, affinché possa lavorare in favore della riconciliazione nazionale. In più c’è un Concilio rimasto in sospeso. Il 20 febbraio, al terzo scrutinio, con 44 voti, viene eletto a 68 anni il Cardinale Pecci. Decide di chiamarsi Leone in onore di Leone XII, che lo aveva aiutato nei primi anni della sua carriera ecclesiastica e che aveva sempre ammirato per l'interesse dimostrato agli studi, per l'atteggiamento conciliante nei rapporti con i governi e per il suo desiderio di riavvicinamento con i cristiani separati. L'incoronazione di Leone XIII ha luogo nella Cappella Sistina il 3 marzo 1878. La sua salute cagionevole lascia presagire un Pontificato di transizione. Sarà invece il 4° più lungo nella storia. - Il 21 aprile, nelle sua Prima Enciclica, la “Inscrutabili Dei Consilio”, il Papa denuncia i mali sociali del suo tempo, che a suo avviso derivano dal disprezzo con il quale da più parti viene ripudiata l'autorità della Chiesa, madre di civiltà, che tanto ha giovato nei secoli all'intera umanità ed in modo particolare all'Italia e a Roma. Il Pontefice dunque reclama rispetto e libertà per la Santa Sede ed esalta il Sacramento del matrimonio e i valori della famiglia. - A fine anno, il 28 dicembre, nella “Quod Apostolici Muneris” si affrontano i problemi sociali. Socialismo, Comunismo e Nichilismo sono un unico nemico per la loro opposizione ai valori morali, agli istituti naturali, ai legittimi diritti di proprietà e di autorità. La Dottrina cattolica, invece, insegna che tutti gli uomini sono uguali per vocazione e per responsabilità dinanzi alla legge divina. Governanti e sudditi, legati da reciproci doveri e diritti, sono tenuti alla concordia, anche a prezzo di ingiustizie, pur di salvare il male minore. Il Papa afferma la legittimità della proprietà privata, ma anche il dovere e la necessità di aiutare i poveri. - Il 4 agosto 1879, l'”Aeterni Patris” rilancia la filosofia tomista come la più adeguata per la riforma di una società in via di secolarizzazione e la più congeniale al messaggio cristiano, in risposta al “positivismo” imperante nelle società moderne. Ecco allora l’invito ad aprire al Popolo di Dio con abbondanza le acque pure della sapienza cristiana. - Nel 1880 il Papa affronta i problemi della famiglia nell’Enciclica “Arcanum Divinae”. Egli condanna duramente il divorzio, esaltando il valore del matrimonio, elevato da Gesù alla dignità di Sacramento; ne ricorda l'origine e le successive degenerazioni della poligamia; riafferma gli scopi e la disciplina del matrimonio cristiano, condannando quello civile; sostenendo l'esclusivo potere legislativo e giudiziario della Chiesa in tale materia. - Nello stesso anno Leone XIII decide l'apertura dell'Archivio Segreto Vaticano, fondamentale per gli studi storici. A lui si deve anche l'arricchimento e l'ampliamento della Biblioteca Apostolica Vaticana, con l'istituzione di una scuola di Paleografia e di una Commissione cardinalizia per gli studi storici. - Il 29 giugno 1881, nella “Diuturnum Illud”, Leone XIII esamina i danni delle ideologie moderne, specie quelle egualitarie, ricordando che l'autorità viene solo da Dio e che bisogna sottomettere l'esercizio della potestà alla Fede. La Chiesa non fa preferenza di regime politico, purché esso rispetti il diritto di Dio. Attraverso la modalità dell'elezione democratica non si dà la potestà (che viene solo da Dio), ma si stabilisce soltanto chi debba essere a gestirla, chi debba tenerla. È un anticipo della “Rerum Novarum”. 4 - Davanti ad una Francia repubblicana sempre più laicizzata, il Papa, il 12 maggio 1883, invia al Presidente della Repubblica Jules Grévy una lettera in cui manifesta la sua "impressione ben dolorosa" nel vedere la Francia, "questa figlia primogenita della Chiesa, alimentare nel suo seno le lotte religiose e perdere conseguentemente quell'unione e quella omogeneità tra i cittadini che è stata pel passato l'elemento principale della sua vitalità e della sua grandezza". A sua volta il Presidente si lamenta dell'atteggiamento ostile del clero e dei cattolici francesi nei confronti della Repubblica. - Il 1° settembre Leone XIII decreta che la solennità della Madonna del Rosario sia celebrata con speciale devozione in tutto il mondo cattolico, e che dal primo giorno del mese di ottobre sino al 2 del successivo novembre in tutte le Chiese parrocchiali del mondo si recitino almeno cinque decine del Rosario, con l'aggiunta delle Litanie Lauretane. Inoltre stabilisce la benedizione eucaristica alla fine delle funzioni religiose in questo periodo (Enciclica “Supremi Apostolatus Officio”). - All’inizio del 1884, il Papa torna a preoccuparsi della Francia, con un’Enciclica, la “Nobilissima Gallorum Gens”, in cui si rivolge al clero e ai fedeli. Pur non nascondendo le difficoltà che la Chiesa sta vivendo in quel Paese, tuttavia non manca di invitare il clero e i cattolici francesi ad uscire dalla loro profonda ostilità nei confronti della Repubblica, sottolineando l'esigenza di una concordia tra potere civile e religioso. - Durissima contro le sette, in particolare la Massoneria, è la lettera enciclica del 20 aprile 1884 (“Humanum Genus”), che esprime la preoccupazione del Papa per questo fine secolo, epoca pericolosa per i cristiani. Condanna, oltre la Massoneria in sé, una serie di pratiche connesse con essa, compreso il Naturalismo, il relativismo morale e filosofico, la piena separazione della Chiesa dallo Stato, la sovranità popolare, che non riconosce Dio, e l'idea che lo Stato dovrebbe essere "senza Dio" . Il Papa parla di una vera e propria guerra condotta contro la Santa Sede: "contro l'Apostolica Sede e il Romano Pontefice arde più accesa la guerra” e inoltre denuncia con forza come i settari dicano apertamente “ciò che segretamente e lungamente avevano macchinato tra loro: doversi togliere di mezzo lo stesso spirituale potere dei pontefici, e fare scomparire dal mondo la Divina istituzione del Pontificato". Nella parte finale c’è un invito ai cattolici ad alimentare e rafforzare le loro organizzazioni ed associazioni, dal Terz'ordine francescano alla Società di San Vincenzo, ai collegi e alle corporazioni di arti e mestieri.
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