Le Carte Manoscritte Del Fondo Giovanni Battista Giustinian Al

Le Carte Manoscritte Del Fondo Giovanni Battista Giustinian Al

Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali Corso di Laurea Magistrale (ordinamento ex D.M. 270/2004) in Storia delle arti e conservazione dei Beni Artistici Tesi di Laurea Le carte manoscritte del fondo Giovanni Battista Giustinian al Museo Correr di Venezia Relatore Ch. Prof. Elisabetta Molteni Correlatore Arch. Andrea Bellieni Laureanda Anna Bozzo Matricola 848721 Anno Accademico 2015/2016 Indice Introduzione 3 1. La Raccolta Giustinian al Museo Correr 7 1.1. Il Museo Correr. 7 1.2 I donatori. Giovanni Battista ed Elisabetta Giustinian. 10 1.3 Opere sociali di Elisabetta e Giovanni Battista Giustinian. 16 1.4 Il lascito Giustinian alla città di Venezia. 19 1.5 La Raccolta Giovanni Battista Giustinian al Museo Civico Correr. 21 2. Il fondo Giustinian di cartografia manoscritta 26 2.1 La Sezione cartografica al Museo Correr. Carte manoscritte e a stampa. 26 2.2 Analisi della raccolta manoscritta. 28 2.3 La cartografia del fondo Giustinian. 33 2.4 Gli autori. 34 3. Schede delle opere 44 4. Ca’ Giustinian dei Vescovi. La famiglia Giustinian. 140 3.1 I Palazzi Giustinian. Documenti d’archivio. 142 3.2 Le proprietà immobiliari Giustinian a Mirano. 147 3.3 Altre proprietà immobiliari in Venezia. 148 3.4 Palazzo Giustinian delle Zoje e Ca’ Foscari 149 Appendice documentaria 154 Tabella 1 154 Tabella 2 156 Tabella 3 158 Albero genealogico 160 Divisione dei Palazzi Giustinian. 161 Trascrizione della Informazione su Palazzo Giustinian dei Vescovi 165 BIBLIOGRAFIA 169 2 Introduzione Oggetto principale di questo lavoro è la cartografia manoscritta pervenuta al Museo Correr con la donazione della Raccolta Giovanni Battista Giustinian nel 1889. Il primo obiettivo era di verificare quanto delle opere cartografiche giunte con la donazione Giustinian è ancora oggi presente al Museo Correr. Dal confronto della documentazione conservata nell’Archivio storico del Museo Correr e nell’Archivio del Comune di Venezia, sono emerse delle differenze nella redazione degli elenchi che accompagnano il dono. Attraverso il confronto con le opere del fondo Giustinian presenti nella sezione cartografica del Museo Correr si è potuti giungere alla ricostruzione della cartografia manoscritta già appartenuta alla collezione del conte Giustinian. L’individuazione di tutte le opere è stata possibile grazie al riordino e catalogazione della raccolta cartografica manoscritta conservata al Museo Correr. Il progetto, a cui ho preso parte svolgendo lo stage formativo promosso dall’Università Ca’ Foscari in collaborazione con il Centro di Catalogazione della Fondazione Musei Civici di Venezia, ha permesso di riunire tutti i manufatti cartografici della Raccolta Giustinian analizzati per la prima volta nella loro interezza. Seguendo l’esempio di Teodoro Correr (1750-1830), nobile di antica famiglia veneziana, attento e appassionato collezionista che lasciò la sua preziosa Raccolta assieme al suo palazzo alla città di Venezia perché divenisse il luogo di conservazione e fruizione della memoria della storia della civiltà veneziana, anche la donazione Giustinian, come molte altre, giunse al Museo civico Correr dopo la morte di Giovanni Battista avvenuta il 1 marzo 1888. La vita di Giovanni Battista (1816-1888) ultimo erede di una delle più influenti nobili famiglie veneziane, i Giustinian dei Vescovi, è stata tratteggiata nel primo capitolo di questo lavoro, assieme a quella della moglie, Elisabetta Michiel (1825-1889) che lo accompagnò, consigliandolo e sostenendolo nei momenti più delicati della sua vita, ma che fu a sua volta una figura significativa sia per le sorti della collezione che più in generale nella società del tempo. Giovanni Battista Giustinian visse la dominazione asburgica e partecipò ai grandi cambiamenti che interessarono la società veneziana nell’Ottocento. L’esperienza rivoluzionaria lo vide a fianco di Manin e Tommaseo nella gestione della Repubblica, rientrato dall’esilio dopo l’ingresso di Venezia nel Regno d’Italia venne nominato podestà e poi sindaco della città nel 1867 e nel 1877. Esponente del partito liberale divenne senatore del Regno e partecipò alla vita politica e culturale della città ottenendo importanti incarichi. 3 Elisabetta viene descritta da chi l’ha conosciuta come una donna dal “carattere intraprendente e pieno di risorse” 1 sempre a fianco del marito nei diverse momenti che li videro protagonisti sulla scena pubblica. La sua figura benché rimasta in secondo piano, ha avuto un ruolo fondamentale nelle scelte del Giustinian. Entrambi antiaustriaci sostennero con coraggio e con aiuti economici le azioni dei patrioti partecipando alla stagione rivoluzionaria veneziana in prima persona. Ormai compromessi per la loro attività sovversiva, col ritorno degli Asburgo in città i Giustinian partirono per l’esilio volontario e condannati in contumacia, gli vennero confiscati tutti i loro beni da parte delle autorità austriache. Rientrata a Venezia dopo l’annessione al Regno d’Italia, Elisabetta si fece promotrice di iniziative sociali rivolte alle fasce più deboli della società che videro Venezia all’avanguardia nell’ambito nazionale. Nel 1877 assieme ad altre benefattrici aprì l’ Asilo per lattanti e slattati G.B. Giustinian tra i primi in città ad accogliere i neonati oltre ai bambini più grandi, permettendo alle molte madri di mantenere il posto di lavoro nelle diverse fabbriche attive in città, inoltre, grazie alla collaborazione col medico Cesare Musatti istituì un ambulatorio e organizzò dei corsi di puericultura. L’attenzione rivolta alla condizione femminile portò la contessa Giustinian ad aprire in Venezia le prime sale con postazioni e macchine da cucire, permettendo a molte donne attraverso il loro lavoro di contribuire all’economia famigliare. Con la morte dell’amato marito, Elisabetta mise in atto un progetto di donazioni inteso a perpetuare il nome di Giovanni Battista che tanto si era speso per la città di Venezia. Lasciò al Comune il proprio palazzo a San Trovaso per l’apertura della Scuola femminile superiore “Giobatta Giustinian”, mentre le rendite derivate dalle diverse proprietà terriere e immobiliari di Venezia e Terraferma andarono a finanziare l’apertura dell’ospedale Opera Pia G.B. Giustinian per il ricovero dei malati cronici inaugurato nel 1909. La figura di Elisabetta Giustinian è quindi ben più complessa di quanto sembri e il suo ruolo importante anche per quanto riguarda la donazione oggetto di questo lavoro. Oltre a ricordare il marito affiggendo targhe commemorative e sostenendo attività benefiche, Elisabetta volle donare all’Ateneo Veneto la ricca biblioteca (recentemente indagata da Letizia Tombesi 2) e al Museo Civico Correr la collezione di opere d’arte, di mobili, maioliche e carte geografiche riunite nella Raccolta Giovanni Battista Giustinian evitando così la dispersione in cui spesso incorrevano le raccolte alla morte del collezionista. 1 R. Piazza, Nel primo anniversario della morte di Elisabetta Michiel Giustinian 1 marzo 1890, Venezia 1890, p. 3. 2 L. Tombesi, Il patrimonio librario di un sindaco di Venezia: il fondo Giustinian – Michiel nella Biblioteca dell’Ateneo Veneto, tesi di laurea A.A. 2006-2007, Università Ca’ Foscari di Venezia relatore Dorit Raines; L. Tombesi, La raccolta libraria di Giovanni Battista Giustinian, primo sindaco di Venezia, in Biblioteche effimere. Biblioteche circolanti a Venezia (XIX-XX secolo), a cura di D. Raines, Venezia 2012. 4 Nel secondo capitolo viene analizzata la raccolta cartografica manoscritta del fondo Giustinian composta principalmente da documenti cartografici che rappresentano le proprietà terriere e la gestione delle acque, delineati da diversi autori attivi in Venezia e Terraferma tra il XVI e il XIX secolo. Si tratta di documenti cartografici legati a pratiche amministrative, le suppliche presentate agli organi di governo veneziani, citate in alcune iscrizioni presenti sulle carte. Non si tratta quindi di una selezione consapevole da parte del collezionista, ma è probabilmente il frutto dell’accumulo di diverse opere estrapolate dall’archivio di famiglia, e da altri archivi famigliari confluiti in questo, perdendo così il collegamento con la documentazione a cui erano allegate che poteva fornire utili informazioni alla comprensione del documento cartografico. Nel terzo capitolo sono analizzate le schede delle opere cartografiche riunite in gruppi che presentano dei caratteri comuni. Ogni scheda, creata a partire dai parametri descrittivi utilizzati nelle schede del catalogo del Museo Correr, è corredata dall’immagine e presenta oltre al numero d’inventario e ai dati riguardanti l’autore, il titolo e il soggetto rappresentato, tutte le iscrizioni presenti nel documento cartografico. È da queste iscrizioni che spesso si può ricostruire la vicenda amministrativa che ha portato alla creazione del documento cartografico, in mancanza dei legami archivistici con la pratica amministrativa a cui questi documenti erano corredo. Dall’esame di queste carte è stato possibile anche raccogliere alcune informazioni sui loro autori. Oltre agli oggetti e ai documenti provenienti dalla donazione Giustinian, la Biblioteca del Museo Correr conserva anche l’archivio della famiglia Giustinian dei Vescovi depositato dall’erede Valentino Comello nel 1889 alla morte della contessa Elisabetta Giustinian. Nel complesso archivistico di cui fa parte l’archivio Giustinian sono compresi anche i fondi riguardanti le famiglie Zulian, Marcello, Cellini e Gradenigo. L’inventariazione di questo rilevante complesso archivistico potrebbe gettare nuova luce su molti aspetti ancora ignoti

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