Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette di Mantova anni 1785-1945 14 Ufficio Distrettuale Imposte Dirette di Mantova Nota introduttiva L’archivio dell’Ufficio Distrettuale Imposte Dirette di Mantova fu versato all’Archivio di Stato di Mantova intorno alla metà del Novecento. Finora era provvisto soltanto di indice sommario poco più di un elenco di consistenza, che talvolta rendeva problematica la consultazione stessa del fondo; esso era inoltre sprovvisto di contenitori: le unità archivistiche costituite da fascicoli di documentazione sciolta erano tenute insieme con uno spago, mentre un’etichetta vagante indicava genericamente la data del contenuto. Si è reso necessario provvedere pertanto a una revisione sistematica di tutte le serie e a sistemare i fascicoli in adeguati contenitori. Il fondo comprende 365 unità archivistiche (buste dal n. 1 al n. 138; registri dal n. 139 al n. 344; mappe stese in cartella e arrotolate dal n. 345 al n. 365); esso comprende quindi tre nuclei di documentazione apparentemente assemblati senza nessun nesso, secondo una sequenza dettata dalla diversa tipologia e dal diverso formato della documentazione stessa. Il primo nucleo, costituito dalle buste, riguarda le volture, una serie documentaria omogenea conservata per gli anni dal 1863 al 1919. Le pratiche sono fascicolate per ciascuno dei comuni facenti capo al distretto disposti in ordine alfabetico: Mantova, Bagnolo San Vito, Bigarello, Borgoforte, Castelbelforte, Castel d’Ario, Curtatone, Marmirolo, Porto Mantovano, Roncoferraro, Roverbella, San Giorgio, Virgilio. Si registrano tuttavia lacune, manca infatti del tutto o quasi la documentazione per gli anni 1871, 1892, 1893; occorre poi tener presente che per Pozzolo e Scorzarolo, pur non essendo queste località sedi comunali, le volture sono state fascicolate autonomamente; mentre a partire dal 1874 esse sono invece conservate insieme ai fascicoli dei rispettivi comuni di appartenenza: Marmirolo e Borgoforte. Per quanto riguarda il comune di Virgilio, fino al 1885 esso conserva la denominazione Quattroville (nel presente inventario viene rispettata la toponomastica originaria, perciò si riscontrano entrambe le versioni). Il secondo nucleo è costituito dai registri, dapprima una cospicua serie di protocolli dell’ufficio, dal 1929 al 1945, cui non fanno riscontro le relative pratiche, probabilmente scartate prima di procedere alle operazioni di versamento; i protocolli rimangono tuttavia a testimoniare la vita dell’ente produttore, poiché ne rispecchiano l’attività nel suo svolgimento quotidiano e nel’espletamento delle proprie competenze. 2 Tale elemento acquisisce maggiore interesse per il fatto che i protocolli pare non abbiano alcun riscontro neppure con la documentazione del più recente versamento dell’Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette di Mantova, effettuato da poco tempo e attualmente in fase di riordino. Ai protocolli segue una serie di catastini, alcuni di epoca teresiana, altri riconducibili alle serie di registri prodotti nel vasto e complesso ambito delle operazioni catastali del Lombardo-Veneto. Evidentemente si tratta di materiale documentario assorbito dalle precedenti magistrature austriache che espletarono le medesime competenze. Segue poi una cospicua serie di partitari che riportano i passaggi di intestazione delle ditte, avvenute nei comuni del distretto per il periodo compreso all’incirca tra il 1863 e il 1900; come si desume dalla vecchia numerazione opposta sul dorso dei registro, e dalle lacune della numerazione dei fogli, mancano alcuni volumi e di tale mancanze è stato dato puntuale riscontro nell’inventario. La serie dei partitari sono affiancate dalle relative tavole censuarie che riportano i numeri progressivi dei mappali e la denominazione delle relative ditte intestate, per un periodo apparentemente ipotizzabile tra il 1855 e il 1885. Le tavole censuarie mancano tuttavia per Pozzolo e Scorzarolo (per Pozzolo si vedano i registri del catasto lombardo veneto, mentre per Scorzarolo è possibile fare riferimento alla tavola censuaria di Borgoforte). Seguono infine le mappe, parte stese in cartella e parte arrotolate, già incollate su tela e provviste del sostegno in legno alle estremità che fungeva da guida per l’avvolgimento. Le mappe delle serie 1854 e 1855 portano tutte l’annotazione “II copie”. Il “Modello per l’unione dei fogli rettangoli” riporta il frontespizio esplicativo per ogni comune censuario e inoltre il visto della Prefettura delle Finanze, come esempio il foglio di Bigarello: “Dall’Imperial Regia Prefettura Lombardo Veneta delle Finanze, Sezione Giunta del Censimento, Venezia lì 22 aprile 1863”. Spesso compaiono inoltre annotazioni relative a correzioni e aggiornamenti, come si legge sul foglio d’unione delle mappe di Bigarello: “Avvertenza: Nei presenti allegati si sono distinte con numeri e lettere in rosso, le rettificazioni occorse in causa delle periodiche visite territoriali, conservandosi lo stato originale d’attuazione dell’originale d’ufficio dell’Imperial regia Direzione del Censo. Venezia, lì 27 aprile 1864. Il capo del Collegio dei Periti”. 3 Per quanto riguarda le mappe della città, oltre alla serie del 1855 in 13 fogli, è presente un rilevamento successivo in 12 fogli, con le seguenti indicazioni relative a correzioni e aggiornamenti: “la presente mappa in fogli 10, comprendenti i fabbricati del centro di Mantova, venne corretta dal signor ingegner Mellini Francesco, commissario stimatore, a tutto 9 dicembre 1873 e aggiornata dal sottoscritto al 31 maggio 1875, a’ sensi delle istruzioni ministeriali 20 marzo 1873 e successive. Mantova, l’8 ottobre 1876. Firmato ingegnere Alessandro Fadiga. La presente mappa copia venne eseguita presso gli uffici Regia Giunta del Censimento. Milano, lì *** ottobre 1877. Per il capo del Collegio ingegner Macchi”. Un’ultima serie in 17 fogli porta le annotazioni: “la presente copia venne desunta dalla mappa originale rettificata nell’anno 1855 e aggiornata negli anni 1875 e 1876 e fu completata nell’anno 1881 a’ sensi del Decreto 5 ottobre 1881, n. 118624 della Giunta del Censimento. Dal Collegio dei Periti della Giunta del Censimento, Milano il 24 aprile 1882. Per il capo del Collegio firmato ingegner Bianchi. Dalla Sezione Tecnica di Finanza, Mantova, il 14 agosto 1885. L’ingegner capo G. Faresti”. La documentazione appartenente a questo fondo, per quanto eterogenea e talvolta lacunosa, riflette uno dei principali momenti di riordinamento tributario attuato nel secolo scorso: la destinazione d’imposta fra terreni e fabbricati. In quasi tutti gli ordinamenti tributari, i fabbricati, in una prima fase, non costituiscono oggetto di imposizione distinto dai terreni, poiché entrambi i redditi sono soggetti a un’imposta fondiaria in senso lato. In Italia la separazione fra imposta sui terreni e imposta sui fabbricati, viene effettuata all’indomani dell’unificazione, con la legge 26 gennaio 1865, n. 2136; per Mantova invece, che in quel periodo apparteneva ancora in parte al dominio austriaco, la sovrana risoluzione del 18 agosto 1854, pubblicata con notificazione del 10 marzo 1855, n. 54326 dell’Imperial Regia Giunta del Censimento Lombardo Veneto attua la trasformazione dell’antico scudato dei terreni in rendita censuaria, perequandola a quella delle Province Venete di Nuovo Censo (per cui 100 lire del vecchio censo corrispondono a 264 del nuovo; il precedente valore capitale espresso in scudi imperiali di Milano è ora rendita censuaria espressa in lire austriache, e la precedente pertica milanese viene sostituita dalla pertica metrica o censuaria). 4 Viene inoltre portata a termine la stima dei fabbricati e l’Imperial Regio Ministero delle Finanze emana un regolamento, approvato con dispaccio del 18 aprile 1863, esecutivo della trasformazione del vecchio censo dei comuni mantovani del nuovo censo, con l’aggiunta della nuova stima dei fabbricati. (Per ulteriori indicazioni in merito si veda la “Raccolta delle Ordinanze e Notificazioni delle autorità Provinciali del Regno Lombardo-Veneto”, anno 1863, Venezia 1864, passim). Queste disposizioni portano alla formazione di nuove volture, che riguardano appunto i fabbricati, alla compilazione dei nuovi partitari, che datano proprio a partire da questo anno, e alla stesura della mappe dei comuni censuari, la seconda copia delle quali pervenne all’Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette. Per quanto riguarda, da ultimo, le 8 mappe arrotolate, esse costituiscono una piccola miscellanea posta in coda al fondo, per altro eterogeneo e lacunoso, come si è rilevato. Esse sono simili per tipologia a molte altre presenti nel fondo “Mappe di varia provenienza” (cfr. l’indice dattiloscritto nei mezzi di corredo in sala di studio), come quelle furono prodotte nell’ambito delle complesse operazioni catastali; alcune sono copie, come si desume dalle dichiarazioni opposte in calce, altre sono invece mappette dei beni di seconda stazione della fine XVIII secolo o del successivo periodo francese. Mantova, giugno 1990 Il Direttore Dott. Daniela Ferrari Il lavoro di revisione e riordinamento delle volture, è stato svolto con la collaborazione di Wilma Poltronieri; per controlli e ricognizioni di registri e mappe hanno collaborato Sonia Gialdi e Fabiana Mignoni. 5 Ufficio Distrettuale Imposte Dirette di Mantova Indice: Buste, nn. 1-138……………………………………………..pagg. 7-24 Registri, nn. 139-344…………………………………….…..pagg. 25-34 Mappe in cartella, nn. 345-357……………………….….…..pagg. 35-37 Mappe arrotolate, nn. 358-365…………………………….....pagg. 38-39 6 Ufficio Distrettuale Imposte Dirette di
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