Agli Organisti, Direttori, Cantori E Suonatori Di Banda Di Castelleone Associazione “M

Agli Organisti, Direttori, Cantori E Suonatori Di Banda Di Castelleone Associazione “M

agli organisti, direttori, cantori e suonatori di banda di Castelleone Associazione “M. A. Ingegneri” Scuola Diocesana di Musica Sacra “D. Caifa” Ettore Rancati Musica sacra per il coro e la banda di Castelleone Edizione a cura di Marco Ruggeri e Giuseppe Visigalli N.E.C. Nuova Editrice Cremonese Cremona 2012 autori cremonesi di musica sacra 6 Edizioni di musica sacra della Diocesi di Cremona a cura di don Giuseppe Ferri e Marco Ruggeri Associazione “M. A. Ingegneri” Scuola Diocesana di Musica Sacra “D. Caifa” E DI CREM ION O Z NA SE -NE A . ® LE NAZ. ALPINI G e ru on p lle po di Caste LIONS CLUB Associazione Nazionale Alpini Schola Cantorum CASTELLEONE Gruppo di CASTELLEONE “Ettore Rancati” “G. Bergami” Castelleone Un ringraziamento sincero al prezioso lavoro di collaborazione offerto dal dott. Erik Lundberg nel reperimento dei manoscritti di Rancati e nel lavoro di controllo e ricerca presso la Biblioteca dell’Istituto Musicale “Folcioni” di Crema ed il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Si ringraziano il dott. Mario Confalone, direttore ammini- strativo del Conservatorio di Milano, e la sig.ra Anna Argentino per la squisita cortesia dimostrata nella consul- tazione dei registri didattici relativi a Rancati; la famiglia Rancati, il presidente dott. Roberto Zanisi e i cantori della Schola Cantorum “E. Rancati” di Castelleone, mons. Amedeo Ferrari e la parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo di Castelleone per il sostegno concreto offerto alla realizzazione dell’opera. N.E.C. s.r.l. NUOVA EDITRICE CREMONESE Piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 5 - 26100 Cremona UFFICIO: via Stenico, 3 - tel. 0372 20666 / 458584 • fax 0372 35721 Prosegue a pieno ritmo la collana degli “Autori cremonesi di musica sacra” promossa dalla Scuola Diocesana e rivolta a riscoprire il patrimonio locale di composizioni musicali sacre. Dopo l’opera omnia dei fratelli Remo e Guido Volpi, ora riemergono i brani scritti da Ettore Rancati, musicista diplomato sul finire dell’Ottocento al Conservatorio di Milano e poi impiegato come organista e direttore di banda presso la chiesa parrocchiale di Castelleone. Fu uno degli ultimi musicisti assunti professionalmente dalle nostre Fabbricerie e svolse il suo lavoro di organista e composi- tore a Castelleone per quarant’anni, dal 1897 al 1936. Fondò la Schola Cantorum, scrisse molta musica per le varie funzioni religiose, in particolare per le processioni che si svolgevano con l’accompagnamento della banda. Ma scrisse anche per voci femminili, le “cantarine”, ponendo le basi per il coro misto che si sarebbe formato dopo di lui e che tuttora è presente. Le sue composizioni rivelano semplicità ed una costante qualità di scrittura; alcune vengono cantate ancor oggi. Con questa corposa edizione vogliamo offrire nuove occasioni di studio e di ampliamento del repertorio ai nostri cori diocesani. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato e che hanno offerto il loro contributo concreto alla realizzazione di quest’opera importante per la cultura diocesana. don Giuseppe Ferri Presidente dell’Associazione “M. A. Ingegneri” Scuola Diocesana di Musica Sacra “D. Caifa” Cremona, 29 aprile 2012 Ettore Rancati: un musicista per Castelleone Ettore Rancati nacque a Spino d’Adda (Cr) il 9 febbraio 1869. Compì gli studi musicali al Conservatorio di Milano dall’anno scolastico 1885-86 al 1890-91, studiando Pianoforte, Corno, Organo e Contrappunto. L’iter preciso degli studi e della frequenza presso l’istituto milanese è attestato dal registro didattico che mostra, sostanzialmente, l’avvio degli studi nella classe di Corno e, in seguito, il passaggio ai corsi di Organo e Contrappunto. In particolare, nei primi tre anni di studi, Rancati seguì le lezioni di Corno e Pianoforte, oltre alle materie letterarie e musicali di base; dall’anno scolastico 1888-89 e per i successivi due anni, il giovane musicista si dedicò invece allo studio dell’Organo, completato nell’ultimo anno scolastico (1890-91) con l’apprendimento del Contrappunto. I voti conseguiti, sempre attorno all’otto e al nove, confermano buone doti musicali sia nell’esecuzione strumentale che nelle materie teoriche. Durante la frequen- za del Conservatorio, Rancati conseguì menzioni onorevoli, tra cui un attestato come suonatore di Corno nell’orchestra del Conservatorio (18 luglio 1888), oltre ai tre attestati di fine anno scolastico nella classe d’Organo (15 luglio 1889, 18 luglio 1890 e 18 luglio 1891).1 Forte di questi titoli, Rancati lasciò il Conservatorio per dedicarsi alla professione musicale. Dal 1891 al 1897, anno di insediamento a Castelleone, si ha notizia di una sua molteplice attività musicale, come direttore delle corali “Gioachino Rossini”, “Francesca Romana” e “Amilcare Ponchielli” di Milano e come organista ad Olgiate Olona.2 Superò vari con- corsi per il posto di organista (Domodossola, Torino), ma sempre rinunciando agli incarichi. Nel 1897, dopo concorso, venne eletto organista e maestro della banda di Castelleone, impiego che tenne sino al suo ritiro nel 1937. Morì a Crema il 9 febbraio 1945. Fu probabilmente l’emanazione del motu proprio sulla musica sacra da parte di papa S. Pio X Inter sollecitudines nel 1903 a spronare Rancati nell’attività compositiva: prima di tale data la sua produzione è esigua, mentre al 1904-05 risale un corposo gruppo di composizioni sacre per le quali l’autore chiese ed ottenne (il 25 novembre 1905) l’imprimatur dalla Curia di Milano, ossia le raccolte: Canti sacri e Litanie lauretane. Raccolta Canti sacri (1905): 1 Tantum ergo, a 3 voci (TTB) 7 De profundis, a 4 (SCTB) o 3 v. (TTB); 2 Exsultet orbis gaudiis per processione, a 3 v. (TTB); 8 Litanie del S. Cuore, a 2 v. pari, popolo e organo; 3 Pater superni luminis per processione, a 3 v. (TTB); 9 Haec dies, a 3 v. (TTB) e organo; 4 Pange lingua per processione, a 3 v. (CTB); 10 Ecce sacerdos, a 2 v. (SC) e organo; 5 Responsori dell’Ufficio dei Defunti: Credo quod Redemptor, 11 Litanie lauretane, a 2 v. (SC) e organo Qui Lazarum, Domine quando veneris, a 3 v. (TTB); (cfr. Litanie lauretane, n. 1); 6 Regem cui omnia vivunt, a 3 v. (TTB); 12 Vexilla Regis, ad 1 v. (C) e organo. Raccolta Litanie lauretane (1905): 1 Litanie, a 2 v. pari (SC) e quart. d’ottoni (cfr. Canti sacri, n. 11); 3 Litanie, a 1 v., banda e quartetto d’ottoni; 2 Litanie, a 2 v. pari (SC) e quartetto d’ottoni; 4 Litanie, a 2 v. pari (SC), banda e quartetto d’ottoni. Di poco posteriore (1911) è la Messa corale a 2 voci virili con accompagnamento d’organo (o armonio), recante la suggestiva indicazione dei destinatari, «per cantori ed organisti di campagna». In essa sono presenti i cinque brani dell’Ordinarium Missae (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei) e una piccola fuga a 3 voci da eseguirsi dopo l’Agnus Dei, quindi durante la Comunione. La struttura è impostata secondo la secolare prassi dell’alternatim: i versetti polifo- nici, infatti, sono intercalati da versetti organistici appositamente composti oppure da versetti gregoriani, armonizzati 1 Si ringrazia il dott. Erik Lundberg per le ricerche compiute presso il Conservatorio di Milano. 2 Apprendiamo questi riferimenti biografici dall’articolo di Mario Maccalli apparso sul «Nuovo Torrazzo» di Crema del 31 marzo 1946 e tra- scritto più avanti (pp. XII-XIII). È questa l’unica fonte consultata, cui aggiungiamo le testimonianze fino ad ora inedite dei citati documenti scolastici del Conservatorio di Milano. IX dallo stesso Rancati e curiosamente tratti non da una, ma da più messe o brani del Kyriale gregoriano. La trascrizione del canto gregoriano segue qui la prassi notazionale novecentesca, con le note gregoriane scritte come crome, mentre in altre composizioni Rancati si attiene ancora all’uso ottocentesco (riscontrabile nelle edizioni di Ratisbona) di impiegare minime e semibrevi. La Messa non risulta essere mai stata pubblicata, mentre figurano editi due inni processionali Exsultet( orbis gaudiis e Pater superni luminis) dall’editore Bertarelli di Milano nei primi anni del secolo (nn. ed. 3357 e 3358). I contatti tra Rancati e questo editore, tra i più attivi in Italia nella diffusione della musica sacra “ceciliana”, mostrano chiaramente come il Nostro fosse consapevolmente solidale con le indicazioni presenti nel motu proprio di S. Pio X nella restaurazio- ne della musica sacra. Anzi, due iniziative dell’editore Bertarelli, promosse nel 1907, sembrano essere in qualche modo legate a certe scelte compositive di Rancati di poco successive. In quell’anno, infatti, l’editore bandì un concorso per la composizione di una Messa a 2, 3 o 4 voci con accompagnamento d’organo o armonio, scritta secondo le prescrizioni del motu proprio, raccomandando che «la composizione non deve essere arida, nè foggiata sui modelli tedeschi, ma deve presentare le caratteristiche di forma, stile e invenzione propria delle scuole e della natura della composizione italia- na». La Messa corale – che non sappiamo se fu inviata da Rancati all’editore per partecipare al concorso e che, tuttavia, si presenta graficamente molto precisa e completa sia nell’impaginazione che nelle indicazioni musicali di fraseggio, agogica e tempo (ogni movimento ha una propria segnatura di metronomo) – pare comunque riflettere fedelmente le indicazioni del bando di Bertarelli. Sempre nel 1907, l’editore pubblicava il periodico «Il canto nella scuola. Periodico musicale-letterario-educativo».3 È probabile che Rancati ne fosse a conoscenza, o in qualche modo influenzato, vista la successiva abbondante produzione di musica per le scuole, con finalità ricreativa e didattica, legata al lungo periodo di insegnamento del canto presso le scuole elementari. L’attività musicale di Rancati si svolse proficuamente anche sul versante bandistico. Numerose, infatti, sono le com- posizioni scritte dal maestro per la banda di Castelleone, legate sia alle necessità liturgiche (in particolare le processioni del Venerdì Santo, del Corpus Domini e della Madonna della Misericordia) sia a ricorrenze civiche.

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