SENATO DELLA REPUBBLICA --------------------- V LEGISLATURA — (N. 190) DISEGNO DI LEGGE d’iniziativa del senatore MURMURA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 26 SETTEMBRE 1968 Istituzione della provincia di Vibo Valentia O n o r e v o l i S e n a t o r i. — La responsabile j lo l’esame della spesa (calcolo meramente attuazione della Carta costituzionale e l’ade­ finanziario) ma, soprattutto, quello della guamento della realtà statuale alle modifi­ perdita economica e di ricchezza causata cate esigenze comunitarie non possono non dal ritardo negli investimenti, nonché di richiamare l’attenzione del legislatore, che, quelle nascenti dalle spese di mero consumo, nel suo operare, deve tener sempre presente dal diminuito impegno nello svolgimento di l’esigenza di rendere moderne le strutture opere e nell’attuazione di iniziative in con­ giuridico-amministrative del Paese, senza seguenza dei defatiganti iter burocratici: e consolidare posizioni immobilistiche. ciò, in aggiunta alla considerazione che la Non vi è chi non veda,, pertanto, quanto distribuzione dei servizi statali e parastatali, superata ed anacronistica sia l’attuale di­ ancorata a riferimenti nominalistici e giu- stribuzione degli Enti provinciali nel Paese, ridicisti, avviene unicamente se un centro è fermi neH’indicazione dei capoluoghi, nella o meno capoluogo di provincia. Questa si­ conformazione socio-economica dei territo­ tuazione, oltre a compromettere lo sviluppo ri, nella individuazione geografica, ad epo­ economico-sociale della Comunità nazionale, che... veramente preistoriche, se è vero co­ ha un aspetto oltremodo assurdo anche me è vero che la non lodevole ripartizione, sotto il profilo giuridico-costituzionale, sia improvvisata cento anni or sono, manifesta perchè la Costituzione, nel mentre elen­ sempre di più la sua viscosità ed istituzio­ ca nominativamente le Regioni, lascia al­ nalizza nel Paese una discriminazione oltre­ la legislazione ordinaria la determinazio­ modo spiacevole. ne delle provincie, sia perchè occorre rea­ Detta considerazione orientò il Parlamen­ lizzare nel Paese un « ampio decentramento to, nella precedente legislatura, a creare la amministrativo », sia perchè la legge deve nuova provincia di Pordenone, cui non fece avvicinare sempre di più lo Stato ai citta­ seguito l’accoglimento di altri voti e propo­ dini, contribuendo, nel contempo, ad acce­ ste sia per la scadenza costituzionale, sia lerare il ritmo di sviluppo delle Comunità. per l'errato principio che nuove provincie Se siffatte ragioni hanno determinato importassero l’aumento della spesa pubbli­ Parlamento e Governo a riconoscere la pro­ ca. Ora non v'ha chi non veda che la valuta­ vincia di Pordenone, esse sussistono, quan­ zione del reddito nazionale implichi non so­ to meno in misura analoga, per il compren­ Atti Parlamentari — 2 — Senato della Repubblica — 190 LEGISLATURA V — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI sorio di Vibo Valentia, come di seguito an­ Monteleone. La Calabria Ulteriore compren­ diamo esponendo. deva le due attuali provincie di Catanzaro e Se nel Mezzogiorno d’Italia, infatti, si han­ Reggio e la scelta del capoluogo non era det­ no particolari circostanze di sviluppo, che tata da sole ragioni militari, ma da evidenti impongono agli organi amministrativi oneri ragioni politiche, economiche e amministra­ e responsabilità straordinari, in Calabria le tive, trovandosi la città in una posizione condizioni sono ancora più delicate e degne geograficamente centrale, quasi equidistante di considerazione per l’adozione di provvedi­ dai punti estremi del vasto territorio, con fa­ menti eccezionali. cile accesso per i provenienti dal Sud e dal Invero, la Calabria, così vasta, così lunga, Nord. Sia dal Tirreno, sia dallo Jonio, per così accidentata, con poche strade, molte quelle stesse ragioni che avevano mosso i delle quali disagevoli, con scarsi servizi pub­ Locresi a fondare Ipponion, risalendo per i blici, con popolazione molto misera (e di nuovi valichi deH’Appennino ed abbrevian­ conseguenza in minima parte motorizzata) do il tragitto costiero, da tutti i punti del­ è divisa in tre provincie, pur avendo una la Calabria Ulteriore, per via litoranea o estensione di 15.080 chilometri quadrati, con interna, era possibile, e rapido l’accesso, fa­ 2 milioni e 75.067 abitanti, distribuiti in vorendo tutte le funzioni inerenti al Capo­ 410 comuni. luogo. I francesi — che a Monteleone man­ In siffatta situazione si sono prospettate darono per due anni intendente lo storico le richieste autonomistiche di alcuni centri, Pietro Colletta — poterono sperimentare i un tempo importanti capoluoghi di circon­ vantaggi militari della città in quella acca­ dario. Tale circoscrizione, abolita, è ormai nita e varia lotta contro i Borboni, rifugia­ superata per la ristrettezza delle competen­ tisi in Sicilia, che si trascinò sino alla ca­ ze inerenti soltanto all'istrumento di vigi­ duta del Murat: e Monteleone divenne fede­ lanza e controllo dello Stato sulle ammini- lissima e prediletta città del generoso na- nistrazioni degli Enti locali, trattandosi di poleonide, che ne fece, oltre che un centro una semplice circoscrizione dell’Amministra- politico e militare, anche la sede della Gran zione governativa. Corte criminale. L’istanza di Vibo Valentia è legittimata Ritornati i Borboni vollero punire la dalla sua storia trimillenaria, dalla sua po­ città di Monteleone. Invano la Deputazione sizione geografica nel centro della regione, monteleonese del tempo, di cui era a capo ai margini della provincia di Catanzaro, dal­ Carlo Troja, indirizzò una supplica a Ferdi­ la sua economia agricola, industriale com­ nando I per chiedergli che a Vibo fosse con­ merciale. servato il « potere amministrativo » sulla Già nel 1935 vennero costruiti nella città Calabria Ultra, decentrando il potere giudi­ edifici che avrebbero dovuto ospitare gli ziario fra Vibo, Catanzaro e Reggio. La Ca­ uffici provinciali, prova del riconoscimento labria Ulteriore, infatti, con decreto del 1° del Governo del tempo, pur oppresso e ca­ maggio 1816, che riordinava la circoscrizio­ ratterizzato da ispirazioni centralizzatrici, ne amministrativa del Regno, venne divisa della utilità dell istituzione della nuova pro­ e furono istituite le due provincie di Reggio vincia, annunziata come imminente e poi e Catanzaro, sopprimendo il capoluogo di rinviata per i sopraggiunti eventi bellici. Monteleone, spogliato di tutti i suoi uffici. Del resto Monteleone (l’attuale Vibo Va­ Costituito il Regno d’Italia, si sperò che lentia) fu capoluogo della più vasta parte il Governo liberale, rivedendo le circoscri- della regione calabrese. zion amministrative, anche calabresi, elimi­ Al tempo della venuta dei francesi nella nasse la impropria distribuzione. Ma anche Italia meridionale, Giuseppe Bonaparte — nel 1861 fu vano il fervido voto del Decu- con decreto dell’8 agosto 1806, che divise rionato monteleonese, nè fu adeguata alle in 13 provincie tutto il Regno — confermò necessità amministrative la istituzione del la divisione di Calabria Citra, con capoluogo circondario di Monteleone, poi soppresso Cosenza, e di Calabria Ultra, con capoluogo con gli altri circondari dal fascismo. Atti Parlamentari — 3 — Senato della Repubblica — 190 LEGISLATURA V — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI Il passato attesta dunque la feconda fun­ b) considerando le interne necessità del­ zione di capoluogo di Vibo Valentia e l’ulti­ la Calabria, si deve rilevare che le tre attua­ ma storia borbonica e quella unitaria la li provincie non corrispondono ai bisogni ingiusta degradazione amministrativa cui la di una amministrazione efficiente su tutti città fu sottomessa. Sì che l'accoglimento i punti della superficie territoriale calabrese. del presente disegno di legge sarebbe una Tanto più, in ordine alle complesse esigen­ reintegrazione, che, sanando una ingiustizia, ze di una azione pubblica che tende a pro­ conferirebbe nuovo impulso alla vita di muovere nuovo benessere nelle zone di mag­ tutto il Vibonese. giore depressione economica e sociale. La inadeguatezza delle attuali circoscrizio­ La regione è vasta, a forma allungata, con ni amministrative della Calabria risulta vi­ dislivelli che vanno da altitudini alpine (La vamente, sia affrontando le sue tre Pro­ Sila, l’Aspromonte, le Serre) a quelle me­ vincie con quelle di altre regioni, sia consi­ die, ed è solcata da valli profonde, incise derando le condizioni della Regione. Infatti: da fiumi e torrenti spesso devastatori, che a) si valuti, come valido esempio trarendono le comunicazioni stradali, nono­ le regioni italiane, il rapporto sproporzio­ stante gli sforzi compiuti in questi anni, an­ nato fra la Calabria e l'Abruzzo. cora lontane dal soddisfare le normali esi­ La Calabria, divisa in tre provincie, pos­ genze delle popolazioni. siede una estensione di 15.080 chilometri Gli abitanti sono sparsi sulla vasta super­ quadrati, conta 2.075.067 abitanti, ha 410 ficie, non secondo l’utilità economica e del­ comuni. la vita associata, ma frequentemente in rap­ L'Abruzzo, con quattro provincie, ha una porto a particolari condizioni storiche, le estensione di circa 15.232 chilometri quadra­ quali, nei secoli lontani, li hanno fatti sor­ ti con 1.206.292 abitanti e 350 comuni. gere sotto l’urgenza della difesa dalle incur­ E della sproporzione fra il numero delle sioni di popoli predatori. Relativamente po­ provincie calabresi e quelle di altre regioni chi sono i paesi situati sulle troppo estese italiane possono attestare: la Lucania, che coste tirreniche e joniche (su una linea che
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