
Spostamento di comuni dalla circoscrizione di tribunale di Terni a quella di Perugia A.C. 2962 Dossier n° 474 - Schede di lettura 20 luglio 2016 Informazioni sugli atti di riferimento A.C. 2962 Titolo: Modifiche alla tabella A allegata all'ordinamento giudiziario, di cui al regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, relative alle circoscrizioni dei tribunali di Perugia e di Terni, e alla tabella A allegata alla legge 21 novembre 1991, n. 374, relative a uffici del giudice di pace compresi nelle medesime circoscrizioni Iniziativa: Parlamentare Primo firmatario: Verini Numero di articoli: 1 Date: presentazione: 17 marzo 2015 trasmissione alla Camera: 17 marzo 2015 assegnazione: 15 maggio 2015 Commissione competente : II Giustizia Sede: referente Pareri previsti: I , V e XI Contenuto La proposta di legge A.C. 2962 modifica le circoscrizioni di tribunale nella Corte d'appello di Perugia, spostando tre comuni umbri (Città della Pieve, Paciano e Piegaro) dal tribunale di Terni al tribunale di Perugia. Vengono inoltre riviste le circoscrizioni territoriali dei giudici di pace dei due circondari e viene dettata una disciplina transitoria. In sede di attuazione della legge dovranno essere conseguentemente modificate le piante organiche degli uffici giudiziari coinvolti, senza maggiori oneri per il bilancio dello Stato. Corte d'appello di Perugia: situazione attuale A seguito della riforma della geografia giudiziaria del 2012 (che ha comportato la soppressione di 30 tribunali e 220 sezioni distaccate di tribunale), la Corte d'appello di Perugia comprende oggi 3 circondari di Tribunale, competenti sui seguenti comuni: Tribunale di Perugia - Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Castiglione del Lago, Citerna, Città di Castello, Corciano, Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Lisciano Niccone, Magione, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Perugia, Pietralunga, San Giustino, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Torgiano, Tuoro sul Trasimeno, Umbertide, Valfabbrica Tribunale di Spoleto - Bevagna, Campello sul Clitunno, Cannara, Cascia, Castel Ritaldi, Cerreto di Spoleto, Collazzone, Deruta, Foligno, Fratta Todina, Giano dell'Umbria, Gualdo Cattaneo, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Montefalco, Monteleone di Spoleto, Nocera Umbra, Norcia, Poggiodomo, Preci, Sant'Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Spello, Spoleto, Todi, Trevi, Vallo di Nera, Valtopina Tribunale di Terni - Acquasparta, Allerona, Alviano, Amelia, Arrone, Attigliano, Avigliano Umbro, Baschi, Calvi dell'Umbria, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Città della Pieve, Fabro, Ferentillo, Ficulle, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montecchio, Montefranco, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto, Narni, Orvieto, Otricoli, Paciano, Parrano, Penna in Teverina, Piegaro, Polino, Porano, San Gemini, San Venanzo, Stroncone, Terni. In Umbria la riforma ha infatti soppresso il tribunale di Orvieto, sotto la cui giurisdizione erano collocati i tre comuni interessati dall'odierno spostamento (Città della Pieve, Paciano e Piegaro), accorpandolo al tribunale di Terni. Il tribunale di Spoleto è "sopravvissuto" alla revisione della geografia giudiziaria in quanto, nonostante presentasse caratteristiche assolutamente incompatibili con gli standard per il mantenimento individuati dal Ministero della giustizia, e non avesse sede in un capoluogo di provincia, ha consentito di rispettare il principio di delega che prevede tre tribunali in ogni distretto di corte d'appello. La mappa che segue individua gli attuali circondari di tribunale ed evidenzia i tre comuni interessati dallo spostamento, che si trovano a nord del circondario di Terni, indubbiamente molto più vicini al capoluogo di Perugia, che non alla città di Terni. Situazione attuale Le modifiche ai circondari di tribunale di Perugia e Terni L'articolo 1, comma 1, della proposta di legge interviene sulla tabella A allegata all'ordinamento giudiziario (R.D. n. 12 del 1941) per modificare la geografia giudiziaria nel distretto di Corte d'appello di Perugia. Dal circondario di tribunale di Terni vengono eliminati i comuni di Città della Pieve, Paciano e Piegaro, che vengono contestualmente inseriti tra i comuni del circondario del Tribunale di Perugia. Questa la popolazione residente nei 3 comuni interessati dallo spostamento (dati censimento 2011): Città della Pieve - 7.803 Paciano - 982 Piegaro - 3.799 E questi gli esiti dello spostamento sui numeri dei 3 tribunali: 2 A.C. 2962 Le modifiche degli uffici del giudice di pace Il comma 2 interviene invece sulla tabella allegata alla legge istitutiva del giudice di pace (legge n. 374 del 1991), anch'essa oggetto di modifiche a seguito della riforma della geografia giudiziaria. Si ricorda che l'art. 3, comma 2, del decreto legislativo n. 156 del 2012 ha consentito agli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, di chiedere il mantenimento degli uffici del giudice di pace dei quali il ministero della giustizia prevedeva la soppressione. Il presupposto per ottenere il mantenimento dell'ufficio giudiziario è la disponibilità degli enti locali a farsi carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, nonché del fabbisogno del personale amministrativo. Il disegno originario di riforma degli uffici del giudice di pace in Umbria prevedeva solo 4 uffici: Perugia, Spoleto, Orvieto e Terni. Attualmente, invece, nel distretto di Corte d'appello di Perugia operano 10 uffici del giudice di pace. Evidentemente, dunque, 6 uffici (Castiglione del lago, Città di Castello, Foligno, Norcia, Todi, Città della Pieve) sono stati mantenuti in quanto gli enti locali interessati hanno deciso di farsi carico delle relative spese. Questa è l'attuale geografia degli uffici del giudice di pace in Umbria: 3 Uffici del giudice di pace: dettaglio circoscrizioni vigenti La proposta di legge: sposta il giudice di pace di Città della Pieve dal circondario di Terni a quello di Perugia. La modifica può dirsi conseguenziale allo spostamento di comuni dal circondario del Tribunale di Terni al circondario del tribunale di Perugia; cambia la denominazione dell'ufficio del giudice di pace di Città della Pieve in giudice di pace di Città della Pieve, Paciano e Piegaro; sposta i comuni di Montegabbione e Monteleone d'Orvieto dal giudice di pace di Città della Pieve a quello di Orvieto. 4 Uffici del giudice di pace: dettaglio A.C. 2962 Si osserva che l'attuale conformazione dell'ufficio del giudice di pace di Città della Pieve è frutto dell'attivazione, da parte dei comuni interessati, delle procedure consentite dal decreto legislativo n. 156 del 2012, di mantenimento dell'ufficio del giudice di pace: i comuni di Città della Pieve, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto, Paciano e Piegaro hanno infatti chiesto e ottenuto dal Ministero della giustizia di sostenere i costi dell'erogazione del servizio nella sede di Città della Pieve. Con lo spostamento previsto dalla proposta di legge, i comuni di Montegabbione e Monteleone d'Orvieto verrebbero ricompresi nell'ambito delle competenze del giudice di pace di Orvieto, del quale non è stata mai prevista la soppressione, con conseguente esclusione di costi a loro carico. Si valuti se, di contro, i costi di funzionamento dell'ufficio del giudice di pace di Città della Pieve, Paciano e Piegaro, debbano essere sostenuti da soli 3 enti locali, in luogo degli attuali 5. Si ricorda che l'art. 3, comma 5, del decreto legislativo n. 156 del 2012 prevede che qualora l'ente locale richiedente non rispetti gli impegni relativi al personale amministrativo ed alle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi, per un periodo superiore ad un anno, il relativo ufficio del giudice di pace verrà conseguentemente soppresso. La disposizione transitoria Il comma 3 dell'articolo unico della proposta di legge prevede che le modifiche alle circoscrizioni degli uffici giudiziari interessati non producano effetti rispetto ai procedimenti civili pendenti ed ai procedimenti penali nei quali sia stata esercitata l'azione penale al momento dell'entrata in vigore della legge. Gli spostamenti di competenza per territorio opereranno dunque, all'entrata in vigore della legge, solo per i nuovi procedimenti civili e per tutti i procedimenti penali nei quali il PM non abbia ancora esercitato l'azione penale. Si ricorda in proposito che la consolidata giurisprudenza costituzionale ha sempre escluso la violazione del principio costituzionale del giudice naturale precostituito per legge (art. 25, primo comma, Cost.) «quando la legge, sia pure con effetto anche sui processi in corso, modifica in generale i presupposti o i criteri in base ai quali deve essere individuato il giudice competente: in questo caso, infatti, lo spostamento della competenza dall'uno all'altro ufficio giudiziario non avviene in conseguenza di una deroga alla disciplina generale, che sia adottata in vista di una determinata o di determinate controversie, ma per effetto di un nuovo ordinamento - e, dunque, della designazione di un nuovo giudice "naturale" - che il legislatore, nell'esercizio del suo insindacabile potere di merito, sostituisce a quello vigente» (sentenza n. 56/1967; nello stesso sentenze nn. 72/1976, 207/1987, 269/1992, 149/1994, 201/1997, 152/2001, 63/2002 e 112/2002). Le norme di attuazione I commi da 4 a 6 dell'articolo unico della proposta di legge dettano disposizioni di attuazione delle
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