Per Un Soffio Borgognoni Brucia Demeyer a Milano

Per Un Soffio Borgognoni Brucia Demeyer a Milano

l'Unità / lunedi 13 giugno 1977 sport / PAG. 7 Un belga sul podio di Milano dopo un Giro d'Italia piuttosto deludente POLLENTIER: UN TRIONFO MERITATO Enorme folla attorno ai corridori giunti all'ultima fatica Moser ha perso la sua Per un soffio Borgognoni marcialonga brucia Demeyer a Milano MILANO — Il belga Michel tracciati precedenti, ma quel 11 velocista varesino ha così regalato il terzo successo alla Vibor di Italo Zilioli Pollentier, un ottimo scala­ finale di alture, quel concen­ tore e un buon passista, un trato dt monti pallidi non era corridore senza sttle e tanto per loro. E infatti Moser ci MILANO — Si è ormai instau­ ria sotto il traguardo di Mila­ vigore, un tipo che aggredi­ ha lanciato le gambe. rata una tradizione e Torria- no è pubblicitariamente trop­ sce la bicicletta invece dt ac­ Moser, dodici giornate in ni si guarda bene dal rom- po importante per sperare che carezzarla, è il degno vinci- maglia rosa, becca 2'32" da periu: ha inventato un giocat­ le squadre che allineano i mi­ tore del sessantesimo Giro Pollentier. E il distacco di tolo che sa interessare, diver­ gliori velocisti possano rasse­ Scrive il vincitore d'Italia. Non è la prima vol­ Baronchelli è di 4'02" e per­ tire e appassionare una città gnarsi alla batosta. ta che un luogotenente s'ag­ eto il Belgio batte nuovamen­ intera; un balocco che, qua­ Manco a dirlo, la tornata giudica una grande competi­ te l'Italia. Bisogna anche scri­ si ce ne fosse bisogno, ag­ successiva già predice qualco­ zione a tappe e non sarà vere che un po' a Pollentier giunge popolarità ad una ma­ sa dal punto di vista tatti­ l'ultima. I luogotenenti, negli hanno spianato il cammino. anni di grazia, possono vale­ nifestazione che, forse, non co. Le compagini escluse dal­ La Scic che teneva in nafta­ teme concorrenze. Il Giro di la fuga lavorano per ricon­ re più del cajritant anche per­ lina Baronchelli non ha ca­ Continuerò a fare chè non partono col peso e Milano, da qualche anno ul­ giungere la fila, il biscione pito che btsognavu osare m timo atto del Giro d'Italia. multicolore si allunga sotto le l'emozione dei favoriti, per­ ogni occasione per lavorare chè vengono lasciati in pace ha conquistato di prepotenza spinte di Caverzasi e Knud- ai fianchi Pollentier. Natural­ il diritto di chiudere la no­ sen e la rimonta dei ritarda­ dal lampi dei fotografi, per­ mente erano da sacrificare, tari prende forma. lo scudiero di Freddy chè strada facendo pedalano da mandare allo sbaraglio Pa­ stra corsa a tappe e, ancora una volta, ha confermato di Il vantaggio dei quattro si al coperto, e se in alcune oc- trizza e Riccomi, anche se la Ho vinto il sessantesi­ accontentarmi di vincere castoni aiutano il comandan­ tattica appariva rischiosa. Era saper offrire uno spettacolo assottiglia giro dopo giro ed di rara bellezza. Del tutto in­ al suono della campana, quan­ mo Giro d'Italia, provo molte tappe e tu potresti te, maggiormente ingannano l'unica, però, da mettere sul una gran gioia, ma nulla essere il tipo che inette il prossimo. tappeto- agendo in sordina, significante, dal punto di vi­ do cioè mancano poco più di sta squisitamente tecnico, il sette chilometri alla conclusio­ cambtera nel mio futuro tutti nel sacco... ». lasciando tranquillo Michel, dt ciclista Voglio dire, in Pollentier era il principale invece di un tappeto con qual­ carosello meneghino ha la for­ ne, il gruppo fa tutt'uno coi Il trionfo di Milano è da quattro movimentatori della queste righe scritte per mettere in cornice, e la scudiero di Maertens, era la che chiodo, le ruote del fiam­ za di attirare folla e nessuno l'Unità, che rimarrò sem­ carta segreta di quel volpone potrà convincerci che ieri, corsa. conquista più importante. mingo hanno incontrato un pre l'amico, anzi lo scu­ E che altro posso aggiunge­ di Driessens, un direttore asfalto di velluto. E l'auda­ lungo i settemilaseicento me­ Parte come una scheggia diero fedele di Maertens. saortivo con la vista lunga cia di Baronchelli nell'ultima tri del suo tracciato, non ci Vittorio Algeri, fratello mino­ re? Abito a Keiem, un pae­ sia stato almeno un milione E' il campione del mondo. se delle Fiandre. Da ragaz­ e la parola convincente. E via parte è stata un fiammifero re di Pietro, ma in vista del­ è il corridore che ha vin­ zo lavoravo nel garage di Maertens dopo il drammati­ acceso in ritardo. di persone. I ragazzi abbarbi­ l'ultimo chilometro è tutto da to fior di classiche, è un cati sulla statua di Vittorio mio padre, credo di es­ co epilogo del Mugello, il luo­ rifare. capitano e un fratello per sere un buon meccanico. gotenente ha alzato il capino Giovanbattista Baronchelli è Emanuele, secondo per l'ana­ I velocisti bene piazzati gui­ me. Sapete che siamo na­ ho un buon numero di ti­ biondo, ha cominciato a sor- tuttavia uscito dal letargo. Il grafe. hanno colorato la sug­ dano la fila ed escono nelle ti tutti e due nello stesso 7 fosi, preferisco il formag­ ridere, a capire che poteva bambino è cresciuto e può gestiva piazza del Duomo con prime posizioni da piazza San giorno, il 13 febbraio gio alla carne e sono pa­ e doveva entrare in scena. crescere ancora, può diventa­ una pennellata di gioventù e Babila. Demeyer. un gregario Freddy ha 25 anni, io 26. dre di due bambini, uno re un uomo, un vero cam­ di spirito d'altri tempi. Lo sce­ di Maertens e per l'occasione IM prima volta che ci sia­ dei quali e nato mentre MILANO — Luciano Borgognoni « brucia » in rimonta il tolga Dcmeyer e s'aggiudica l'ultima tappa nario ne ha ulteriormente gua­ di Pollentier. si ingobbisce ai mo conosciuti è stato in stavo disputando questo pione. Il problema è quello dagnato sotto l'aspetto uma­ trecento metri, Parecchmi ter­ di trovare la giusta dimen­ dal Giro d'Italia. corsa, ovviamente. una Giro d'Italia. Si chiama no e il cuore della città, per giversa più del consentito. corsa vinta da Maertens Federico, mi ha portato La crono sione. Al momento, il ritrat­ qualche ora rubato al traffi­ mentre Borgognoni, rimasto davanti al sottoscritto fortuna e la maglia rosa to di Baronchelli non è ben co, ha respirato aria più sa­ al coperto sino ai centocin­ Visto, allora, che è giusto la conserverò per lui. E di Pisa incorniciato. La sua figura lubre. quanta, parte come una fuci­ che faceta ti secondo, la prima di fare punto voglio che si era oscurata ha ripre­ lata in caccia di Demeyer e spilla di Freddy. Tanto. affermare che Diiesscns lo supera di una gomma sul­ Ricordate la crono di Pi­ so luce, ma non il colore e Il Duomo, però, incuteva u- aitando è il momento, è lui è il più grande direttore 9 gualmente qualche timore e la striscia grazie ad una ri­ il primo ad incoraqatar- sportivo del mondo- il cin­ sa Ebbene, nella piazza dei la posizione che gli compe­ monta davvero incredibile. tono. E" pure una questione sembrava volesse raggiungere mi, ad aiutarmi per vince­ quanta per cento della mia Miracoli il signor Pollentier si con le sue guglie più alte un Terzo è Paolini. re. Insomma, più che un affermazione è merito suo. e piazzato a 6" da Moser e di psicologia, un'opera cui cielo irriverente e color piom­ Per il varesino si tratta del grepario sono un luogote­ Più che un tecnico. Dries­ pochi hanno dato importan­ manca il cesello della convin­ bo. Lo smog si sposava con secondo successo, e per la nente. sens e un uomo vicino al zione. C'è stato un migliora­ za alla foratura che l'aveva incredibile facilità con l'afa e Vibor è il terzo. Per Pollen­ Ilo uno stato di servizio quale ti senti sicuro an­ danneggiato a quattro chilo­ mento. e auguriamoci che si i due elementi davano vita tier, invece, è ancor più gior­ inferiore, molto inferiore che nelle giornate balor­ metri dalla conclusione. Una giunga al tocco della perfe­ ad un connubio che indispet­ no di festa. Il ritorno nella a quello del min capita­ de. tiva gli attori principali, i sua Diksmuide questa volta foratura, quando si è lanciati zione. no. Peccato che Maertens corridori. sarà da vincitore assoluto, da sia stato costretto al riti­ sul ritmo dei cinquanta ora­ Gli altri? Vandi non era in primo della classe, da gran­ perfetta salute e non aveva Poi, piano, piano ma con ro perchè resto del pare­ ri, costa una perdita di venti, de mattatore, ma, all'indoma­ re che Freddy avrebbe po­ molto coraggio. Il vecchio Gi- insistenza, il sole, quasi vo­ ni, tutto tornerà come prima venticinque secondi, perciò lesse partecipare ad uno spet­ tuto vincere il Giro. Ilo quel giorno Michel è andato mondì è affogato sul Col MILANO — Il Giro è finito, la carovana si è ché l'affanno ti soffocava, e trascorsi un pa­ e quel Pollentier che ha zit­ vinto io. e sino a quel io di minuti, incitato dai compagni, rimesso tacolo diverso, ha picchiato tito senza strafare i nostri più forte dt Francesco, soltan­ Drusciè e adesso c'è da chie­ sciolta, mille strette di mano e mille arri­ con costanza sulla cappa gri­ drammatico pomeriggio dersi se non è giunto sul via­ vederci dopo un mesetto di lavoro in com­ in sella, preso per la maglia, trascinato di Moser e Baronchelli, tornerà del Mugello. Freddy mi to che la maggioranza aveva gia, si è fatto largo, e cosi a fianco dell'iridato di Ostu- l'interesse di esaltare il tren­ le del tramonto.

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