+ Archivio Giuseppe Tamburrano

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Il Fondo Giuseppe Tamburrano è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio il 1° agosto 2019. Progetto realizzato nel 2020 nell’ambito del bando promosso dalla Direzione generale per gli archivi per la valorizzazione degli archivi dei partiti politici, con il coordinamento scientifico della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio. http://inventari.san.beniculturali.it/ SOMMARIO p./pp. Biografia di Giuseppe Tamburrano 1 - 3 Storia del Fondo 3 - 5 Contenuto del Fondo 5 1. Carte personali 6 - 8 2. Vita politica 8 - 21 2.1. Scritti e interventi d’occasione 9 - 13 2.2. Rapporti con Pietro Nenni e il Psi 13 - 16 2.3. Proposte e riflessioni relative alle riforme istituzionali 16 - 18 2.4. Sul Convegno “La cultura italiana all’estero” 18 - 21 3. Saggistica 21 - 25 4. Pubblicistica e raccolta articoli 25 - 28 4.1. Articoli di Tamburrano 25 - 27 4.2. Raccolta articoli 27 - 28 4.3. Raccolta de «L’Unità» 28 5. Corrispondenza 28 - 42 Appendice 42 Piccola biblioteca 42 - 43 abbreviazioni b./bb.: busta/buste fasc./fascc.: fascicolo/fascicoli p./pp.: pagina/e s.d.: senza data s.l.: senza luogo T.: Tamburrano http://inventari.san.beniculturali.it/ 1 Biografia di Giuseppe Tamburrano Giuseppe Tamburrano nasce a San Giovanni Rotondo il 10 agosto del 1929 da Luigi Tamburrano e da Erminia Del Grosso. Il padre, classe 1894, è un socialista e intellettuale, sensibile alla scolarizzazione e all’emancipazione della classe contadina ed attento ai problemi del proletariato. L’infanzia di Giuseppe trascorre serena nel tepore familiare nonostante le precarie condizioni economiche. Negli anni Trenta del Novecento a San Giovanni Rotondo, piccola cittadina sul Gargano, erano poche le famiglie agiate. Non c’erano industrie e l’attività prevalente era il bracciantato e la pastorizia. Qui, il piccolo Giuseppe conosce Padre Pio, dal quale rimane colpito. Frequenta la scuola elementare maschile in via Caradonna, durante il Ventennio fascista, ragazzo studioso ma con scarso entusiasmo nell’indossare la divisa Balilla. Nel 1938 viene iscritto al Liceo a San Giovanni Rotondo, conseguendo la maturità classica nel 1946, sostenendo gli esami al prestigioso Liceo Lanza di Foggia. A settembre dello stesso anno si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza a Genova, dove andò ad abitare dal fratello della madre. Dopo aver superato gli esami del primo anno, si trasferisce, nel 1948, all’Università di Bologna per poi terminare gli ultimi studi a Roma, dove il 19 luglio del 1950 consegue la laurea in giurisprudenza con lode con una tesi su “Il diritto di sciopero e di serrata nel diritto vigente e nelle proposte di riforma”. La tesi, conservata in archivio in forma di dattiloscritto viene pubblicata nel 1951 ed è dell’anno successivo la recensione al saggio, anch’essa presente tra le carte del fondo. Nel 1952 è nominato assistente volontario presso la Cattedra di Diritto penale dell’Università degli Studi di Roma con il Prof. Filippo Grispigni, incarico che manterrà fino al 1954. Contemporaneamente svolge privatamente l’attività forense. Da sempre attento alla politica, dopo una breve esperienza tra le fila del Partito comunista, Giuseppe Tamburrano si iscrive nel 1954 al Partito socialista, prima alla Sezione Garbatella, poi alla Sezione Centro. Attratto dalla figura di Pietro Nenni e dalla sua battaglia per l’alternativa socialista, Tamburrano nel corso della sua lunga militanza si manterrà sempre su posizione autonomiste: “Mi ero allontanato dal Pci e avvicinato al Psi riconoscendomi nella politica di Nenni che dal 1953 aveva, seppur con cautela, iniziato a sciogliere i legami di sudditanza verso il fratello maggiore e riscoperto i valori autentici della tradizione socialista”. http://inventari.san.beniculturali.it/ 2 Nel 1958 inizia la sua lunga collaborazione con il Senato, dove vince il concorso per consigliere parlamentare, attività che svolge fino al 1973. Contemporaneamente si dedica all’attività giornalistica e pubblicistica firmando articoli per «Critica Sociale», «Mondoperaio», «Avanti!» e altre testate. Nel 1963 esce il volume “Antonio Gramsci: la vita, il pensiero, l’azione”. Un libro che suscita le dure polemiche dei comunisti. Questa vicenda è riccamente documentata in archivio, con carteggi e raccolta di articoli. Alla fine del 1963 Pietro Nenni è nominato vicepresidente del Consiglio dei ministri del governo di centro-sinistra presieduto Aldo Moro e sceglie Tamburrano come suo consigliere politico. Si occupa, quindi, di temi cruciali e strategici che caratterizzano l’intensa attività riformistica del Governo; riforma dello Stato e della Rai, soppressione degli enti pubblici superflui, legge sui licenziamenti individuali, problemi della gioventù. Negli stessi anni, come documentano le carte d’archivio, Giuseppe Tamburrano si occupa intensamente della vita del partito, elaborando contributi sulla sua organizzazione e sulla necessità di rinnovarne la classe dirigente. Contribuisce, infatti, alla scrittura delle tesi di «Critica Sociale» per l’unità e il rinnovamento socialista. Al congresso del 1966 Tamburrano viene eletto nel Comitato centrale del Partito e il segretario Francesco De Martino lo nomina viceresponsabile della Commissione per la riforma dello Stato. Coinvolto da Lelio Basso nel 1969 fonda l’Istituto per lo studio della società contemporanea, oggi Fondazione Lelio e Lisli Basso, insieme a Giuliano Amato, Emilio Sereni, Paolo Sylos Labini, Valentino Parlato, Sabino Cassese, e allo stesso Lelio Basso. Nel 1971 scrive “Storia e cronaca del centro sinistra”, saggio in cui analizza i successi e le sconfitte che vedono Nenni e i socialisti protagonisti di una straordinaria stagione riformistica. Il rapporto con Pietro Nenni si intensifica negli anni Settanta; nel 1977 pubblica “Nenni, intervista sul socialismo italiano”, un volume in cui il leader socialista racconta allo storico la propria vita di militante e combattente per la democrazia e il socialismo. Nel 1981 Tamburrano entra nella direzione nazionale del Psi, e viene nominato responsabile del Settore Cultura. Dopo la morte di Pietro Nenni, cura, insieme a Giuliana Nenni, la pubblicazione dei Diari del leader e promuove, nel 1985, l’istituzione della Fondazione a lui dedicata e della quale sarà presidente fino al 2015. Negli ultimi anni della sua vita si occupa delle figure di Giacomo Matteotti e di Ignazio Silone, per i saggi su quest’ultimo gli viene conferito il Premio Silone 1999. Nel http://inventari.san.beniculturali.it/ 3 2016 pubblica la sua ultima fatica editoriale, un saggio politico dal titolo "La sinistra italiana 1892-1992" edito da Bibliotheka Edizioni. Si è spento a Roma nel giugno del 2017. (Testo tratto A. Tedesco, Giuseppe Tamburrano, Fondazione Pietro Nenni, Roma, 2017) Bibliografia essenziale G. Tamburrano, Antonio Gramsci: la vita, il pensiero, l’azione, Laicata, Taranto,1963 (seconda edizione SugarCo, Milano, 1977) G. Tamburrano, Storia e cronaca del centro-sinistra, Feltrinelli, Milano, 1971 G. Tamburrano, Dal centro-sinistra al neo-centrismo, Bulgarini, Firenze, 1973 G. Tamburrano, L'iceberg democristiano, SugarCo, Milano, 1974 G. Tamburrano, Intervista sul socialismo italiano, Laterza, Bari, 1977 G. Tamburrano, PCI e PSI nel sistema democristiano, Laterza, Bari, 1978 G. Tamburrano, Perché solo in Italia no, Laterza, Bari, 1983 G. Tamburrano, Pietro Nenni, Laterza, Bari, 1986 G. Tamburrano, Processo a Craxi, Sperling & Kupfer, Milano, 1993 G. Tamburrano, Ma l'Italia è una vera democrazia?, Editori Riuniti, Roma, 1997 G. Tamburrano, Processo a Silone, Lacaita, Taranto, 2001 G. Tamburrano, Giacomo Matteotti. Storia di un doppio assassinio, Utet, Torino 2004 G. Tamburrano, Il caso Silone, Utet, Torino, 2006 G. Tamburrano, La sinistra italiana - 1892/1992, Bibliotheka Edizioni, Roma, 2016 Storia del Fondo Il Fondo è stato donato alla Fondazione Nenni in fasi diverse. Il primo versamento risale al 2014, per volontà dello stesso Tamburrano, fondatore e presidente della Fondazione dal 1985 al 2015. Di queste prime carte è stato compilato un elenco di consistenza analitico in collaborazione con l'Università di RomaTre che ha messo a disposizione dell’Istituto uno studente tirocinante. In quell’occasione il Fondo è stato suddiviso in cinque principali gruppi tematici: “Partito”, “Finanziamento ai partiti”, “Attività professionale e di studio”, “Miscellanea”, “Corrispondenza”. Già da questa prima sistemazione sono emersi gli stretti legami di http://inventari.san.beniculturali.it/ 4 Tamburrano con il Partito socialista, e, in particolare, con Pietro Nenni. Si evidenziano, infatti, le relazioni e le proposte presentate al Partito, i carteggi in preparazione di incontri e dibattiti e l’attività svolta quale consigliere e coordinatore dell’Ufficio per l’attività politico legislativa presso la vicepresidenza del Consiglio, assunta da Pietro Nenni dal 1963 al 1968. La corrispondenza testimonia gli stretti rapporti di Tamburrano con le personalità più significative della politica italiana, tra le quali Bettino Craxi, Lelio Basso, Francesco De Martino, Vittorio Emiliani, Mario Fiori, Giorgio Napolitano, Pietro Nenni, Sandro Pertini, Gaetano Salvemini, Giovanni Spadolini. Alla documentazione già in possesso della Fondazione si è aggiunto nel 2019, per iniziativa della famiglia Tamburrano, successivamente alla sua scomparsa, altri faldoni, cartelle, fascicoli, oggetti quali targhe e premi. Di questa nuova donazione è stato redatto un elenco di consistenza ragionato a cura della Fondazione stessa.

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