Luglio - Settembre 2011 - n.3 Bollettino Luglio - Settembre 2011 Bollettino 3 Direttore responsabile: Baffoni don Redeo Sped. in abbonamento postale 70% Filiale di Forlì Direz. Amministr.: Curia Vescovile, via IV Novembre, 35 Rimini – Tel. 0541. 24244 Pubblicazione Trimestrale Con approvazione ecclesiastica Progetto grafico e impaginazione - Kaleidon Stampa: Tipolito Garattoni - Rimini Bollettino Luglio - Settembre 2011 3 Bollettino Diocesano 2011 - n.3 Indice Atti del Vescovo .......................................................................................................................5 Omelie ......................................................................................................................................... 7 Interventi ..................................................................................................................................19 Lettere e messaggi ................................................................................................................. 23 Decreti e Nomine ...................................................................................................................56 Dalla Santa Sede....................................................................................................................64 Diario del Vescovo ................................................................................................................68 Attività del Presbiterio .......................................................................................................67 Organismi Pastorali .............................................................................................................71 Avvenimenti Diocesani ......................................................................................................99 Necrologi ............................................................................................................................... 100 Atti del Vescovo • Omelie Al Capitolo delle Maestre Pie ............................................................................................. 7 In morte di Mons. Pietro Sambi ......................................................................................12 Al Meeting di Comunione e Liberazione ......................................................................16 • Interventi Per l'inaugurazione della Pagina .....................................................................................20 • Lettere e Messaggi Lettera Pastorale 2011 .........................................................................................................24 Per l'inizio dell'Anno Pastorale ..........................................................................................46 Per l'inizio del nuovo anno scolastico .............................................................................50 • Decreti e nomine............................................................................................54 • Diario del Vescovo ........................................................................................56 • Dalla Santa Sede ............................................................................................62 Bollettino Diocesano 2011 - n.3 Donne di parola, di spirito, di speranza In margine al vangelo del buon Seminatore Omelia tenuta dal Vescovo nella celebrazione della s. Messa in occasione dell’apertura del Capitolo Generale delle Maestre Pie dell’Addolorata Coriano, 10 luglio 2011 Le parabole evangeliche, lette in sequenza, formano una magnifica galleria di autoritratti di Gesù, tutti accesi di luminosa bellezza. Ma, pur avendo lavorato per tanti anni da carpentiere a Nazaret, quando comincia a fare il predicatore itinerante, il giovane rabbi galileo, anziché raffigurarsi nei panni dell’artigiano di bottega, preferisce pennellare il suo profilo con le tinte forti del contadino, del pastore o del pescatore. “Ecco, il seminatore uscì a seminare…”. Ora, anziché tentare di esplorare palmo a palmo il territorio vasto e variegato della parabola, ci limitiamo a costeggiarne qualche breve tratto, per raccogliere il frutto di alcu- ni messaggi, che possano servire da viatico per il vostro capitolo. 1. Donne della Parola Il primo frutto corrisponde alla domanda: se il seminatore rassomiglia a 7 Gesù, a chi o a che cosa rassomiglia il seme da lui sparso a piene mani in tutti e quattro di tipi di terreno? Ci aiuta a rispondere il passo parallelo di Luca, dove Gesù stesso decodifica la metafora con una proposizione semplice e nitida: “Il seme è la parola di Dio” (Lc 8,11; cfr Mc 4,14). La parola di Dio: miracolo del Concilio! Qualcuno afferma che insieme alla costituzione sulla divina liturgia, è stata la Dei Verbum a determinare l’impat- to più marcato e salutare sulla vita consacrata. E’ una valutazione che si può tranquillamente sottoscrivere. Chi ha vissuto quel periodo e gli anni successivi, ricorderà l’ondata di entusiasmo che avvolse e coinvolse tutte le case religiose. Se pensiamo che, fino a qualche decennio precedente, le suore non potevano neanche disporre di una copia personale della Bibbia; se solo teniamo presen- te quanto aride e asfittiche fossero diventate le cosiddette pratiche di pietà e devozioni varie, a causa dell’esilio della Scrittura, allora ci rendiamo conto di quale felice ricaduta si sia prodotta in tantissime comunità religiose con la ri- collocazione della parola di Dio al centro dell’edificio della comunità e di quello spirituale di ogni consacrata. Ora, a tanti anni di distanza, la Verbum Domini chiede alle realtà di speciale consacrazione di “essere vere scuole di vita spirituale, in cui leggere le Scritture secondo lo Spirito Santo nella Chiesa” (n. 83). “Professioniste” dell’accoglienza del seme della parola di Dio nel vostro cuore verginale, come la santa Vergine Maria: non vi affascina ancora, sorelle carissime, questo ideale? Nei confronti della parola di Dio, non dobbiamo mai dimenticare che noi cristiani non siamo l’avanguardia culturale di una qualche ideologia alla moda. Omelie Bollettino Diocesano 2011 - n.3 Propriamente parlando, non siamo neanche la religione del “libro”, la Bibbia. Noi siamo il popolo dell’evento - la Pasqua - siamo anzi la comunità viva di una Persona viva e attiva: Gesù Cristo. E’ Cristo, la parola fatta carne, che si squa- derna nelle Scritture, ed è quindi il volto di Cristo che dobbiamo intercettare nella filigrana della sacra pagina. Scriveva Ugo di san Vittore: “Tutta la Scrittura è un solo libro, e quel libro è Cristo stesso”. Ma già s. Gregorio Magno aveva affermato: “Nelle Scritture contempliamo il suo volto”, e Lutero, con un tocco di tenerezza, dirà: “Come una mamma si accosta alla culla unicamente per vedervi il suo piccolo, così il credente si accosta alla Bibbia unicamente per incontrare Gesù”. Il Figlio di Dio in persona, la divina Parola che era presso il Padre, si è fatta libro nella Scrittura, si è fatta carne in Gesù. Ma ora attende di farsi carne in noi per ridiventare attraverso di noi una pagina parlante dell’unica Bibbia che tanti cercatori di Dio leggono ancora. Perciò ogni persona consacrata, ogni comunità religiosa deve diventare esegesi viva e trasparente della parola di Dio. Sappiamo che in tante case religiose, a causa della diminuzione del clero, oggi non si celebra più la Messa quotidiana, ma nella cappellina del convento resta sempre accesa la lampada davanti al tabernacolo. Domandiamoci: resta acceso anche il roveto ardente della parola di Dio? Si pratica la lectio divina sia a livello personale che di comunità? Si opera il discernimento comunitario perché lo stile di vita sia quello del vangelo? C’è un altro aspetto tutt’altro che trascurabile. Tornando alla metafora del seme e del frutto, noi accogliamo il seme della parola perché essa fruttifichi 8 nella nostra vita e in quella di molti; ne siamo ascoltatori per diventarne mes- saggeri. La vita consacrata è ascolto della parola di Dio, ma anche annuncio; è profezia rivolta alla Chiesa e al mondo. Poniamoci allora l’interrogativo: ma in concreto è profetica la vostra vita, e ha ancora qualcosa da dire, in particolare, ai giovani di oggi? La risposta è ovvia in teoria, ma tutt’altro che scontata in pratica: la vostra vita ha da dire una sola parola, nella quale si condensa tutta la bellezza, la forza, la dolcezza del cielo e della terra: Gesù! Se ci saranno giovani disponibili a lanciarsi nel folle progetto della vita consacrata, non sarà per la gestione di opere, che anzi devono essere inevitabilmente ridimensionate se non si vuole che, a causa di un personale ridotto, finiscano per stressare i molti anziani e i pochi giovani dell’ultima generazione. Se ci saranno ragazze decise a percorrere la vostra stessa strada, non sarà nemmeno per le attività e le opere, perché se ne potrebbero fare molte di più come laici e forse addirittura in modo migliore. Non sarà neanche per la gloria, che almeno qui in Occidente non ac- compagna più la vostra scelta di vita, giudicata dal mondo assurda e sorpassata. Nessuno si augura che il declino numerico si trasformi in declino spirituale, ma semmai che diventi l’occasione per un risveglio evangelico, dal momento che il guaio più serio per il futuro non è costituito tanto dal fatto che ci sarebbero po- chi religiosi, ma se quei pochi fossero poco religiosi. Allora occorre che le sorelle consacrate, che oggi non hanno certamente “né oro né argento”, diano quello che hanno: il loro tesoro più prezioso, la fede nel nome che è al di sopra di ogni altro nome, Gesù! Nome dolcissimo, che Francesco di
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