1. Profili Di Valchiavenna ______

1. Profili Di Valchiavenna ______

_________________________________ 1. PROFILI DI VALCHIAVENNA _________________________________ Gli atti presenti nella Comunità Montana della Valchiavenna, i numerosi studi e rapporti condotti ed effettuati anche e soprattutto negli anni recenti particolarmente per l'elaborazione del Piano-programma per gli interventi di cui alla "Legge Valtellina", gli studi e le analisi di settore elaborati sia a livello comunitario che in ambito provinciale, la letteratura statistica in genere, offrono una notevolissima quantità di dati e di informazioni sulla Valchiavenna, tanto da fare anche di questa Valle, come dell'intera provincia di Sondrio, una delle aree alpine più ampiamente misurate, analizzate, studiate.(*) E' un'affermazione, questa, che circola frequentemente, con adesione unanime da parte dei cosiddetti "addetti ai lavori". E circola soprattutto quando, come in questo caso, si deve por mano ad una presentazione dell'area finalizzata allo scopo preciso di programmare iniziative ed interventi. Si devono, infatti, determinare dei punti di avvio, delle serie sistematiche di supporti e dei contorni alle elaborazioni ed alle indicazioni destinate a costituire la base effettiva e concreta sia di linee strategiche che di scelte operative, costituenti il "Piano di sviluppo economico e sociale della Comunità Montana di Valchiavenna". Queste affermazioni e queste considerazioni portano allora a definire che, come criterio metodologico: • non si è scelta la via di dare corso ad un'ulteriore ampia elencazione ed elaborazione di dati e di informazioni, riferiti ai comparti ed ai settori della realtà economica e sociale della Valle. Sarebbe stata, questa, una via che avrebbe sì riempito numerosi e voluminosi fascicoli, con abbondanti, variegate, articolate e complesse tavole statistiche, arricchite con elencazioni ed analisi minuziose delle varie situazioni e dei vari dati; • ma si è scelta la via di dare per acquisito, nelle sue linee complessive e generali, l'esistente patrimonio di studi e di analisi della situazione, un patrimonio che è, come già accennato, abbondante e vasto, e di considerare invece gli essenziali dati di base, sui quali elaborare e costruire altrettanto essenziali indicatori di sistema e di situazione, da utilizzare come base prioritaria per le scelte di programmazione. (*) L'APPENDICE 1.B al termine del presente capitolo 1 riporta un essenziale elenco dei documenti e degli studi riguardanti l'area territoriale della Valchiavenna, prodotti a partire dal 1980, anno di adozione del primo "Piano di sviluppo economico-sociale" della Comunità Montana. 12 Il presente capitolo 1, allora, descrive la situazione esistente attraverso un gruppo di questi indicatori, ritenuti particolarmente significativi per la conoscenza e la definizione dello stato di fatto. Per dare la maggiore significatività ai dati ed alle informazioni, ove possibile questi indicatori sono stati accostati a due equivalenti ulteriori indicatori: • quello relativo all'area della Comunità Montana "Valtellina di Morbegno", un'area che, oltre che essere territorialmente confinante con quella della Valchiavenna, è unanimemente ritenuta "l'area forte" della provincia di Sondrio; • quello dell'intera provincia di Sondrio, in quanto questo ambito costituisce un riferimento fondamentale in ottica di comparazione e di posizionamento, in entrambi i segni, negativo e positivo. Pertanto: i comparti ed i temi presi in considerazione nelle pagine che seguono riguardano particolarmente: · l'area territoriale per se stessa e per la sua struttura, in alcune delle sue componenti essenziali; · la popolazione residente, con i più marcati indicatori demografici; · la consistenza e la struttura delle famiglie residenti; · le abitazioni e comunque il parco delle residenze presente nei comuni della Valchiavenna; · l'attività della popolazione residente, anche con riferimento alle sue varie connotazioni ed ai settori produttivi; · il sistema produttivo e quello occupazionale, particolarmente riferito al comparto agricolo, all'industria ed artigianato ed al commercio; · il sistema turistico, con un'attenzione particolare all'offerta turistica ed ai riflessi del turismo sull'economia della Valle; · il complessivo clima dello "stato di benessere" della Valle, con l'annotazione di situazioni e di emergenze che richiamano l'attenzione comune; · alcune annotazioni e riflessioni conclusive dell'analisi e loro frutto, valide comunque per aprire gli orizzonti della programmazione. Il capitolo si chiude con due "Appendici": • la prima riporta una serie di "Tavole", che, per lo più, riproducono "indicatori di sistema e di situazione". Sono in linea con i criteri-base adottati per l'effettuazione dell'analisi; • la seconda riporta una elencazione, indicativa più che esaustiva, di studi - ricerche - progetti interessanti a vario titolo la Valchiavenna, datati successivamente al 1980. 1.1 IL TERRITORIO L'intero territorio che compone la Comunità Montana della Valchiavenna ha un'estensione di Kmq 576,82, superiore di oltre 80 Kmq a quella della Comunità Montana "Valtellina di Morbegno" e corrispondente al 18,0% dell'intera superficie territoriale provinciale (che è di Kmq 3.211,91). 13 La posizione geografica di questo territorio si presenta con una propria tipicità, particolarmente rispetto alla Valtellina. La Valchiavenna corre infatti nel senso della longitudine, da nord a sud, mentre quello valtellinese solca la catena alpina da est ad ovest. Le due distinte posizioni portano notevoli differenziazioni tra le due vallate, influenzandone soprattutto il clima e la piovosità, l'esposizione ai venti e la temperatura, con effetti diretti sul sistema vegetale e sull'attività agricola, ed anche sul sistema delle comunicazioni e degli scambi economici. Connota questo territorio un complesso di elementi sui quali l'attenzione non può non soffermarsi puntualmente (v. anche la Tavola 1.1).(*) LA POSIZIONE GEOGRAFICA, che vede il territorio della Valchiavenna collocato in posizione assolutamente centrale nell'arco alpino, quasi a costituire una fenditura netta tra est ed ovest, ed un solco profondo tra nord e sud. Questo solco ha avvio al Passo dello Spluga, e separa le Alpi Lepontine, che corrono seguendo il crinale orografico destro tra la Valchiavenna e la Mesolcina (dal Pizzo Tambò al Monte Berlinghera), dalle Alpi Retiche, che a loro volta hanno avvio dal versante orografico sinistro del Passo dello Spluga. E' un territorio che si estende dalla quota di m. 199 s/m (il pelo del lago di Mezzola nel fondovalle), sino alla quota di m. 3.279 della vetta del Pizzo Tambò in alta Val San Giacomo, punto di confine con il Grigioni svizzero. LA SUPERFICIE FORESTALE, che è stata ed è ancora molto condizionata e modificata dalla presenza degli insediamenti umani e delle attività agricole e silvo-pastorali. Da alcuni anni è comunque in notevole sviluppo. Nell'area della Valchiavenna si riconosce come "forestale" il 24,0% della superficie territoriale; sono 13.852 ettari, strappati ai versanti scoscesi ed alle terre alte delle valli e delle convalli (il dato percentuale è lievemente inferiore all'analogo riferito all'intera provincia, che è del 29,8%, ma va considerato che il territorio della Valtellina non offre la quantità di scoscendimenti propria della Valchiavenna). Si tratta di una superficie forestale che è costituita: • per il 55,9% (ha 7.740) da fustaie miste di resinose - fustaie pure di resinose e fustaie pure di latifoglie. In prevalenza si tratta di: castagni, roveri, faggi, aceri, ontani, olmi, gelsi. La proprietà di questo patrimonio della natura è privata per il 62,6% e comunale per il 10,4%; • per il restante 44,1% (ha 6.112) da cedui semplici, misti e puri, e da cedui composti misti, la cui proprietà è privata per il 91,1% e comunale per il 6,6%. In prevalenza, si tratta di: abeti, larici, pini. IL PAESAGGIO ED I "SEGNI DELL'UOMO", che si presentano, nel complesso dell'area della Valle, di eccezionale interesse: per l'opera di escavazione glaciale e fluviale che vi è avvenuta, per gli anfiteatri rocciosi molti dei quali si specchiano nel bacini lacustri, per la macchie di vegetazione, per l'intrecciarsi delle valli e delle corone di cime e di monti. (*) La Tavola richiamata è posta nell'APPENDICE 1.A, al termine del presente capitolo 1. Così per le Tavole richiamate successivamente. 14 Dentro il paesaggio, si collocano i numerosi segni della presenza dell'uomo, ad indicare quanto lontano nei secoli l'identità della Valle affondi le sue radici, quanto sia un tutt'uno con lo svolgersi di vicende e di avvenimenti, quanto sia casa per l'uomo e quanto allora essa sia ricca di storia, di tradizioni, di cultura, di patrimonio. Ecco allora apparire: • qua e là, ardimentosi terrazzamenti, autentiche modifiche operate nel corso dei secoli sull'ambiente naturale, fatte con lavoro paziente di intere generazioni, che hanno imposto sul paesaggio il primato di un intervento razionale, legato alla vita ed alla sopravvivenza • le distese di selve e di boschi, interrotte nei secoli per far posto a prati da fieno ed a pascoli, con rustici e baite; • il fondovalle, fortemente antropizzato, dove la Mera, abbandonato il regime torrentizio della Bregaglia, scorre più pigramente. Ma ecco anche apparire: • la rete degli impianti idroelettrici, che ha toccato, con segni vistosi, versanti e valli, boschi e pascoli, con dighe e prese, briglie e canali, centrali ed elettrodotti, molti elettrodotti, che solcano la Valle. E' un complesso di 10 impianti, alimentati da 59 captazioni e 15 serbatoi (della capacità di 59,4

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