La Vita Di Kheir-Ed-Din, Hayreddin, Haradin, Ariadeno Barbarossa

La Vita Di Kheir-Ed-Din, Hayreddin, Haradin, Ariadeno Barbarossa

www.corsaridelmediterraneo.it La vita di Kheir-ed-Din, Hayreddin, Haradin, Ariadeno Barbarossa BARBAROSSA (Kheir-ed-Din, Ariadeno Barbarossa, Hayreddin, Haradin) Di Mitilene, di padre greco (o albanese) e di madre andalusa. E’ probabile che entrambi i genitori siano stati entrambi di origine ebraica. Battezzato con il nome di Khizr. Fratello di Arouj, cognato di Sinan. Signore di Algeri e di Tlemcen. 1466 – 1546 (luglio) Anno, mese Stato, in Avversario Azioni intraprese ed altri fatti salienti proprio ………............... In Il padre è un rinnegato greco dell’isola di proprio Mitilene (Mitilini); ex giannizzero, sposa una donna di Mitilene, vedova di un pope greco ortodosso. Fa fortuna come vasaio e diviene padrone di una nave con la quale batte le coste dell’arcipelago dopo la conquista ottomana della regione. Il figlio Barbarossa esercita nella sua gioventù la pirateria nell’arcipelago greco, finché le galee dei cavalieri di Rodi pongono fine alla sua attività al largo dell’isola di Candia (Kriti) in un combattimento in cui cade ucciso il fratello Elias ed il fratello Arouj viene fatto prigioniero. Si reca a Bodrum ed offre invano 1000 dracme per il riscatto del fratello sopravvissuto allo scontro. Quest'ultimo, da parte sua, dopo essersi guadagnata la fiducia dei membri dell’ordine gerosolomitano, riesce ad evadere ed a raggiungere prima le coste della Caramania (Karaman), indi Castelrizzo (Megisti), infine Mitilene. Barbarossa milita nella squadra del Camali. Il fratello Arouj si ammutina sulla galea in cui è imbarcato e ne uccide uno dei proprietari; in questo contesto, al Barbarossa viene dato il comando del brigantino che viaggia di conserva con la galea comandata dal fratello. Barbarossa diviene molto ricco; guida alcune navi nelle acque di Negroponte (Evvoia); rientra a Mitilene ed abbandona l’isola allorché vi si rifugia il sultano di Adalia (Antalya), Corcut. La lascia per non compromettersi con il sultano di Costantinopoli (Istanbul); si dirige verso Ponente. Tocca Gerbe (Djerba), vi vende del frumento e con il ricavato acquista 95 schiavi negri. Fa ritorno in Turchia; sbarca a Benifxe, vende la sua nave, acquista numerosi cavalli, si reca al mercato di Maxcolor per vendere i suoi schiavi. Si porta in Serbia a Semendria (Sant'Andrea) sulla sponda destra del Danubio. Arma una fusta per scorrrere le coste ai danni dei cristiani. Compra un'altra imbarcazione, la carica di remi e di altro legname e la invia a Djerba.. 1503 In Si ricongiunge con il fratello Arouj. Conquista proprio l’isola di Djerba e la trasforma in base per le sue spedizioni. 1504 …………............. In Si trasferisce a Tunisi; si accorda con il re Abu proprio Abdallah Mohammed, della famiglia dei Beni Haffs; per avere l’appoggio del sovrano moresco gli offre in cambio non l’usuale quinta parte dei guadagni, bensì la terza. Primavera In Salpa da Tunisi con le sue galee ed altre 2 proprio galeotte, una di 15 ed una di 9 banchi: in questo suo primo viaggio barbaresco, durato ventuno giorni, cattura una galeotta di 12 banchi, un galeone genovese che trasporta panni ed una nave carica di frumento: quest’ultima, a seguito di un aspro scontro. Nel rientro a Tunisi consegna al re la quota di bottino pattuita; fatte molte elemosine per i poveri e le moschee, divide il resto in dodici parti, delle quali ciascuno dei capitani prende la sua quota. Il resto (sotto forma di panni, di tela e di denaro) è dato ai membri degli equipaggi. …………............. Cattura un bastimento francese, che trasporta panni, ed invia il relativo carico a Costantinopoli per mezzo di un nipote del Camali, Muhieddin Rais. Con il fratello ha in dono dalla Porta 2 galee ed alcuni caffetani. Estate In Chiesa Alla testa di 4 fuste, sempre con il fratello, proprio Spagna cattura nei pressi dell’isola d’Elba, in due azioni distinte, 2 galee dello stato della Chiesa: sulla prima imbarcazione viene fatto prigioniero Paolo Vettori. Barbarossa naviga, poi, con 3 navi, al largo dell'isola di Lipari: si impossessa in tale occasione di una nave spagnola, la “Cavalleria”, in rotta dalla Spagna verso Napoli. A bordo vi sono 300 soldati, 80 marinai e 60 cavalieri aragonesi: l’inseguimento dura un intero giorno. Alla fine gli avversari vengono costretti alla resa: da essi non è opposta alcuna resistenza, perché a causa di una tempesta la nave ha ricevuto grossi danni e tutti gli uomini sono intenti alle pompe. Barbarossa rientra festante a Tunisi: sulla nave predata sono trovati 80 falconi ed altri uccelli, nonché 30 cani di varie razze. Il tutto viene deposto nella torre di La Goletta. Da lì Barbarossa invierà in dono al sultano 2 ufficiali spagnoli fatti prigionieri, 2 cammelli, i 60 cavalieri e 2 donne con 2 mule. In contraccambio, gli saranno riconosciuti da Costantinopoli alcune vesti e 2000 ducati. 1505 In Spagna Fa vela verso le coste della Calabria: respinto da proprio alcune galee amalfitane, deve ritirarsi. …………............. In Scorrazza intensamente dalla foce del proprio Guadalquivir fino al golfo del Leone. La sua flotta ora ammonta a 12 unità, di cui 8 di sua proprietà e 4 appartenenenti ad altri capitani turchi. 1508 In Genova Devasta le coste liguri, in particolare Diano proprio Marina. 1509 …………............. In Spagna Arma 10 navi per scorrere contro Bougie proprio (Bejaia) e Cherchell sulla costa africana. …………............. Si reca a Tunisi e vi trova sia le 2 galee speditegli da Costantinopoli, sia il fratello Ishak che ha lasciato Mitilene per raggiungerlo. 1510 Febbraio Invia 1000 mori al recupero di un castello: i suoi uomini sono pesantemente sconfitti dai difensori, rafforzati nell’occasione da milizie spagnole. …………............. Si stabilisce a Djerba. 1511 Agosto In Spagna A fine mese 60 navi accostano nella rada di proprio Calamizzi, vicino a Reggio Calabria. Barbarossa si dirige verso la località, si apre un varco e dilaga nelle vie cittadine. Sono incendiate innumerevoli case e sono spogliate molte chiese. Il viceré di Napoli Raimondo di Cardona spedisce da Napoli 20 galee e 4 tartane al comando del marchese di Bitonto: i soccorsi arriveranno in ritardo. I danni al territorio sono di tale entità che alla città verrà accordata l’esenzione fiscale per due anni. 1512 Luglio agosto In Spagna Arriva a Djerba l’emissario del re di Bougie, proprio scacciato dal trono dagli spagnoli due anni prima. Lascia la città con il fratello per assalire Bougie, distante 500 miglia. Il viaggio dura quindici giorni a remi. L’esercito dei due corsari è rappresentato dalle 12 galeotte, sulle quali vengono trasportati un migliaio di turchi e molti pezzi di artiglieria: 3000 mori, seguaci dell’ex re, affiancano gli attaccanti. Ad agosto la squadra entra nella baia. Inizia il bombardamento del forte: dopo otto giorni viene distrutta la torre ed è aperta una breccia nelle mura. Gli assalitori si arrampicano sulla scarpata di pietre frantumate: i difensori rispondono con il fuoco. Viene ferito gravemente Arouj Barbarossa ed i corsari rientrano verso Tunisi. …………............. In Spagna Desola le coste dell’Andalusia impossessandosi proprio Genova di alcune piccole imbarcazioni e causando gravi danni nelle sue discese a terra. Si imbatte in una galeotta genovese diretta all’isola di Tabarca, vicino alla baia di Alicante. La nave appartiene ai Lomellini, signori di Tabarca e proprietari delle imprese cittadine della pesca del corallo: a bordo vengono trovati gioielli e ricche mercanzie. La nave è rimorchiata a Tunisi. Nel proseguio della campagna recupera la galea di Dadi, un centro della Turchia europea, catturata dagli spagnoli nella rada del porto di Minorca (Menorca). Barbarossa sbarca, a sua volta, in tale isola alla ricerca di vettovaglie; conquista una torre e sconfigge nei pressi 300 fanti e 60 cavalli leggeri. Sono fatti schiavi 90 cristiani. Prosegue indi verso la Liguria; si apposta nelle vicinanze di Genova e cattura 4 navi. All’avvicinarsi delle galee della repubblica, inizialmente si ritira; contrasta, alfine, i nemici. Si impadronisce della capitana genovese e recupera 2 sue navi che in un primo momento sono cadute in potere degli avversari. Nel giro di un mese riduce in schiavitù 3800 persone, fra uomini e donne, e si impadronisce di 21 vascelli mercantili. Ritorna a Tunisi con il fratello. …………............. Si sta intrattenendo nel suo harem allorché viene assalito dai genovesi nel porto di La Goletta. Barbarossa affonda nel porto 6 delle sue galeotte per impedire ai nemici di impadronirsene e di rimorchiarle. Fa vela con le altre 6 per dare battaglia. E’ sconfitto. Gli avversari sbarcano, ricacciano i turchi entro le mura di Tunisi, radono al suolo il forte di La Goletta, si impossessano delle 6 galeotte abbandonate e della galeotta “Lomellina”, predata in precedenza, e le trainano in trionfo a Genova. 1513 Primavera Costruisce 3 nuove galeotte, riportando la sua flottiglia a 9 unità. Impianta a Djerba una fabbrica di polvere da sparo per rendersi autonomo nell’armamento. …………............. In Inghilterra Con il fratello esce in crociera alla testa delle proprio Francia sue navi e di altre 7 appartenenti al re di Tunisi. Avvista 4 navi inglesi dirette in Francia con un carico di mercanzie e di panni: scambiato per una galea cristiana, è seguito nottetempo da tali imbarcazioni. All’alba queste gli si arrendono senza opporre resistenza. Cade pure in suo potere una nave francese che trasporta tavole; sulle coste catalane cattura altre 4 navi che, viceversa, hanno tentato di opporglisi. 1514 Agosto In Spagna Assedia la guarnigione spagnola di Bougie. In novembre proprio Genova pochi giorni un piccolo forte sul lido viene raso al Spagna suolo dall’ artiglieria; assedia un secondo castello che sorge pure esso sulla spiaggia. Con l’avvento delle prime piogge gli alleati berberi abbandonano il campo per dedicarsi ai lavori dei campi. Si avvicinano le navi spagnole con 14000 uomini in soccorso dei difensori. Barbarossa toglie l’assedio e punta con 12 galeotte (sulle quali sono imbarcati 1000 turchi) alla volta di Ceuta; toglie ai genovesi Gigeri (Djidjelli), vi cattura 100 uomini del presidio e fa della località la sua nuova base operativa.

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