IL DIRETTIVO DEL GRUPPO ALPINI DI CAMPEDELLO DIALOGA CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VICENZA Si è aperto un dialogo tra il Consiglio Direttivo del Gruppo Alpini di Campedello e l’Amministrazione Comunale di Vicenza. Dopo l’incontro avvenuto il 30 giugno scorso con l’Assessore alla famiglia Giovanni Giuliari, su richiesta espressa dall’Assessore alla Sicurezza, Ambiente, Patrimonio, Affari Legali ed Istituzionali Antonio Marco Dalla Pozza, il 6 ottobre prossimo ci sarà un secondo incontro con i due Assessori. Per tale occasione il Direttivo ha predisposto un documento che illustra tematiche relative l’ambiente e l’architettura della Riviera Berica con proposte migliorative nonché segnalazione di problematiche e bisogni segnalati dai residenti. Infine il Direttivo del Gruppo Alpini di Campedello chiede una sinergica collaborazione all’Amministrazione Comunale di Vicenza per organizzare una serie di eventi che favoriscano la conoscenza sociale su particolari tematiche nonché supporto per iniziative innovative giovanili. Campedello, 15 settembre 2008 1 GRUPPO DI CAMPEDELLO SEZIONE DI VICENZA Egregi Assessori Del Comune di Vicenza: - Giovanni Giuliari e - Antonio Dalla Pozza Rimanendo in attesa dell’incontro programmato per lunedì 6 ottobre prossimo – ore 19.30 presso la nostra Sede di Campedello - come pure richiesto con propria lettera dall’Assessore Dalla Pozza, si trasmette il documento in calce, già predisposto dal Direttivo del Gruppo Alpini di Campedello che evidenzia tematiche riguardanti la gestione degli spazi ambientali territoriali locali e la loro riqualificazione, nonché particolari esigenze che provengono dal tessuto sociale del nostro territorio. Questo per facilitare, in maniera dinamica produttiva e propositiva, la serata collaborativa. Tenendo come base di partenza la nostra relazione del 30 giugno scorso, affrontando il tema ambientale territoriale, rammentiamo l’attività svolta negli anni scorsi dall’Unione delle Associazioni di Campedello (di cui fa parte integrante il Gruppo Alpini di Campedello) in convenzione ed in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Vicenza nella cura manutentiva delle aree a verdi site in Campedello (parco pubblico e parco giochi, arboreto e area sportiva di Str.lla della Rotonda, attualmente dati in gestione ad entità terza). Andando ad affrontare la tematica riguardante l’ambiente in cui è inserito Campedello, facciamo presente che la giusta tutela del patrimonio ambientale-architettonico portata avanti in questi decenni dall’Amministrazione Comunale ha fortemente limitato, su vari settori, la popolazione che s’è andata via via insediando in questi ultimi decenni, di provenienza popolare-profuga-piccolo borghese. Piccoli insediamenti abitativi molto vincolati da varie normative impositive ambientali- paesaggistiche ma con infrastrutture e servizi rimasti limitati. Elementi questi che dovrebbero essere attentamente valutati non solo in ambito di assetto del territorio, ma pure in ambito di progettazione di servizi al territorio che non devono servire solo il centro storico e le aree fortemente urbanizzate. Nello stesso tempo, vivendo i nostri giorni una realtà socio-economica che si sta rapidamente modificando, occorre sviluppare una nuova visione progettuale di città per migliorarne la qualità di vita offrendo spazi e luoghi di valore locali, ora limitati nella loro divulgazione anche per mancanza di una giusta equilibrata valorizzazione. E’ il caso, per esempio, della Valletta del Silenzio. 2 Cartoline dalla Valletta del Silenzio La Valletta del Silenzio L’interesse prevalente offerto dalla Valletta del Silenzio appare senza dubbio legato ai suoi aspetti paesaggistici con i diversi elementi di carattere storico-architettonico che le fanno da corona e che rendono singolare ed unico il sito. La Rotonda del Palladio, Villa Valmarana di Gian Maria Bertolo e dei Conti Valmarana con i magnifici affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo ed il complesso monumentale di Monte Berico basterebbero, da soli, a giustificare le attenzioni riservate all’area. Un’area particolarmente cara al Fogazzaro e sottolineata nei suoi scritti di viaggio dal Goethe. In questi anni si è andata configurarsi pure una ragionata consapevolezza dell’interesse ecologico che riveste l’area in ambito agrario, laddove ben conservato. La Valletta del silenzio ospita infatti un’oasi naturalistica che si estende su un’area di 33.400 metri quadri, con 6.000 piante di 50 specie diverse e siepi per oltre 1.600 metri lineari. Un progetto, questo, di riforestazione urbana iniziato nel 1992 dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con il servizio forestale regionale e con il provveditorato agli studi. Il progetto aveva lo scopo di portare i giovanissimi a diretto contatto con gli elementi naturali, in un’oasi protetta e ben curata, 3 per formare una coscienza ambientale non legata solo alle parole, ma all’esperienza diretta, che coinvolgesse tutti e cinque i sensi. Sono passati otto anni dall’inaugurazione dell’oasi naturalistica, alla cui manutenzione e sorveglianza s’è attivata, per un periodo del passato, l’Unione delle Associazioni di Campedello. E’ da chiedersi se le aspettative sono state supportate da una reale usufruizione da parte della società vicentina. L’ambiente naturale può essere considerato come il contesto privilegiato dove promuovere un processo dinamico e non conflittuale tra le attività di conservazione e tutela del patrimonio naturale e la sua valorizzazione, intesa come conoscenza del patrimonio stesso e realizzazione delle migliori condizioni per la sua utilizzazione e fruizione pubblica. In particolare le aree protette possono costituire sia uno strumento di difesa della natura che una fonte di sviluppo sostenibile . In esse infatti la prerogativa ambientale può essere associata in maniera strategica alle esigenze di fruizione delle attività ricreative e di tempo libero. In una realtà sociale in dinamico fermento in cui la qualità della vita sta assumendo un valore esponenziale nei comportamenti della gente ed elemento qualificante di scelta residenziale e di vita da parte di settori evoluti di popolazione, è interesse pure della città di Vicenza di mettere in moto, sin da ora, quelle opportunità turistico-economiche-storico-culturali atte a migliorare la qualità di vita cittadina e nello stesso tempo, mantenere la posizione economica che Vicenza è riuscita a raggiungere in questi ultimi 40 anni. Ecco che la valorizzazione ambientale-culturale della Valletta del Silenzio potrebbe diventare un elemento qualitativo ed aggregante della collettività cittadina aperto verso il turista ed il mondo universitario, se fosse messa in condizione di offrire un servizio adeguato di qualità, pur nel rispetto assoluto dell’ambiente e della forestazione urbana . Oggettivamente, guardando al quotidiano, l’oasi naturalistica sembra abbandonata a se stessa: non ci sono indicazioni esterne, la cartellonistica interna è scarsa e mal curata oltre ad una mancanza di un minimo di sorveglianza in un’area fittamente boschiva né di servizi alle persone. L’oasi naturalistica come si presenta oggi 4 Sporcizia….. degrado Filari di viti non curati…. Erba alta ed incolta 5 In questi anni di rassetti ambientali comunali s’è parlato, in maniera documentale più volte (Progetto Speciale sulla Valletta del Silenzio da parte del coordinatore prof. Architetto Bruno Dolcetta, oppure nel documento preliminare del piano di assetto del territorio del consulente Giovanni Crocioni in cui si parla della tutela del paesaggio agrario dei Colli Berici nonché del parco fluviale del Bacchiglione), però sarebbe pure il caso di iniziare a concretizzare, partendo da iniziative semplici, non costose, che possano dare un inizio di offerta ai cittadini, in attesa magari della costituzione di un Ecomuseo Berico del Paesaggio andando a recuperare finanziamenti in ambito europeo, tramite un progetto unitario con le realtà istituzionali beriche. La valorizzazione dell’arboreto può essere incentivato se si crea una struttura che possa offrire tutta una serie di informazioni sull’oasi medesima. Un Centro documentale ambientale che possa fornire notizie sull’oasi naturalistica e Valletta del Silenzio dal punto di vista naturalistico, storico, geologico, architettonico tramite il multimediale, con allegato un centro didattico espositivo e relativa saletta riunioni con adeguati servizi logistici. Una struttura che dovrebbe recepire, nella sua costruzione, le innovazioni tecnologiche applicative in ambito del risparmio energetico e casa passiva tipo, per esempio, Casa Sofie (un prototipo, in abete rosso della Val di Fiemme), divenendo essa stessa espressione di sperimentazione e di informazione visiva verso la cittadinanza. Come struttura base sarebbe da riutilizzare l’attuale ex sede del vivaio cooperativistico (ora abbandonato al degrado) confinante con l’arboreto, rimodulando l’attuale destinazione urbanistica dell’area. L’ex struttura degradata della cooperativa agricola 6 Leggendo i giornali si rileva che i cittadini di Vicenza chiedono nuovi spazi e nuove strutture per il tempo libero. Creando questa struttura polifunzionale, si potrebbe migliorare l’offerta con un “percorso ginnico salute-natura ”; creando un percorso “da passeggiata” che colleghi la Valletta del Silenzio a Villa Guiccioli (migliorando il sentiero lungo le pendici del colle); inserendovi una quindicina di statue, in pietra di Vicenza ; provenienti dai vari concorsi di “ Nantopietra ” (convenzione in uso con le ditte Grassi di Nanto e la Pro Loco di Nanto). Un’ottima
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