Pirelli Storie Di Corse a History of Racing

Pirelli Storie Di Corse a History of Racing

PIRELLI STORIE DI CORSE A HISTORY OF RACING Juan Manuel Fangio interpreta se stesso nel film “Una vita a 300 all’ora” del 1981 Juan Manuel Fangio plays himself in the 1981 film Fangio: A Life at 300 An Hour Fondazione Pirelli Viale Piero e Alberto Pirelli, 25 (entrata/entrance: Viale Sarca 222) 20126 Milano Contatti Contacts Tel +39 02.6442.3971 Tel +39 02.6442.3971 [email protected] [email protected] fondazionepirelli.org fondazionepirelli.org Find us on: PIRELLI, STORIE DI CORSE A HISTORY OF RACING 2 Pirelli. Storie di corse/A history of racing 3 SOMMARIO SUMMARY All'alba delle corse L’avventura, The dawn of racing tra rally e motocross 5 The adventure between rallies and motocross L'età degli eroi 37 The age of heroes 13 Di nuovo in pista Back on track Uomini soli al comando 45 Men alone in the led 21 Ancora al vertice Still at the top La rinascita dei motori 53 The revival of motor racing 29 Il pilota brasiliano Nelson Piquet, vincitore con la Brabham-BMW del Gran Premio di Francia di F1 nel 1985 The Brazilian driver Nelson Piquet, the winner of the 1985 French F1 Grand Prix in his Brabham-BMW 4 Pirelli. Storie di corse/A history of racing 5 ALL’ALBA Apparve chiaro fin da subito che il modo migliore per co- DELLE struirsi il successo era quel- CORSE lo di partecipare alle com- petizioni automobilistiche, e se possibile vincerle. La Quando iniziò cosa era importante anche dal punto di vista tecnico, l’avventura Pirelli perchè le soluzioni adotta- sui campi di gara te per affrontare al meglio la gara potevano poi essere estese all’intero processo produttivo dei pneumatici di serie. Dopo pochi anni dalla messa in commercio del suo primo pneumatico per auto- mobile — l’Ercole — Pirelli inaugurava una lunga stagione di gare su quattro ruote. Così fu nel luglio del 1905, con la Corsa internazionale in salita Susa-Moncenisio dove Pirelli equipaggiava automo- bili come la Marchand di Giuseppe Tamagni, la Darracq dell’avvocato Bruno Corbetta, la Peugeot Bébé di Giovanni Piena: questi ultimi due, sul podio alla fine della gara. Ma la stessa vettura di Tamagni era di nuovo al via, l’anno dopo, alla Settimana Automobilistica di Sanremo e vinse la gara. Per Pirelli era il primo vero successo automobilistico. E poi arrivò l’anno 1907, con la gara più famosa di tutti i tempi, il raid Pechino–Parigi. Diciassettemila chilometri Bozzetto per pubblicità dei pneumatici Pirelli, 1910-1915 Sketch for Pirelli tyres advertising campaign, 1910-1915 6 da percorrere su strade sconnesse, difficili, impervie, an- che viaggiando sui binari della Transiberiana o calando- si con le funi dalle rocce del Gobi. Il principe Scipione Borghese aveva voluto e ottenuto pneumatici Pirelli per la sua Itala, così potente e pesante. Partì da Pechino con accanto Luigi Barzini, giornalista del “Corriere della Sera”, e il meccanico Ettore Guizzardi: la vittoria finale, due mesi dopo a Parigi, portò nella leggenda uomini, macchina e pneumatici. Il clamore dell’impresa divenne presto febbre delle com- petizioni, tanto che già l’anno successivo fu proposta una nuova sfida: partenza da New York per correre co- ast-to-coast verso San Francisco, puntare verso l’Alaska, attraversare l’Oceano e, dalla Siberia, scendere fino al tra- guardo. Ancora a Parigi. Pirelli presente anche questa vol- ta, con la Züst di Emilio “Giulio” Sirtori affiancato dal gior- nalista Antonio Scarfoglio de “Il Mattino” di Napoli. Una corsa massacrante, segnata dalla sfortuna per la Züst. Ma, classifica a parte, i pneumatici Pirelli ormai avevano dimostrato di saper correre e imporsi al di qua e al di là dell’Atlantico. Scipione Borghese e Luigi Barzini accanto alla Itala vincitrice del raid Pechino-Parigi nell’agosto del 1907 Scipione Borghese and Luigi Barzini next to the Itala, the winner of the Peking-Paris expedition in August 1907 Dignitari cinesi a bordo della Itala in partenza da Pechino Chinese dignitaries on board the Itala leaving from Beijing Pirelli. Storie di corse/A history of racing 7 8 La Itala con pneumatici Pirelli Ercole esposta nella redazione del giornale “Le Matin” The Itala, with Pirelli Ercole tyres, on display in the offices of the newspaper “Le Matin” L’equipaggio italiano alla New York-Parigi 1908 The Italian team in the 1908 New York-Paris expedition Pirelli. Storie di corse/A history of racing 9 THE DAWN It was quite clear from the outset that the best way to OF RACING achieve success would be to take part in automobile races and, if possible, win When Pirelli’s them. It was also important adventure on from a technical point of racing circuit view, because the solutions began that proved best on the race track could then be extended to the manufac- ture of standard production tyres. Just a few years after its first car tyre – the Ercole – had gone onto the market, Pirelli embarked on a long season of motorcar racing. And so it was that, for the International Uphill Susa-Monce- nisio Race in 1905, Pirelli fitted out cars such as Giuseppe Tamagni’s Marchand, Avvocato Bruno Corbetta’s Darracq and Giovanni Piena’s Peugeot Bébé – and saw the last two on the podium at the end of the race. But Tamagni’s car was back on the starting line the following year, at the Settimana Automobilistica di Sanremo, and this time he won the race. For Pirelli, this was its first real motor racing success. Then came 1907 and the most famous contest of all time: the Peking to Paris raid. Seventeen thousand kilometres on bumpy, impervious, sometimes non-existent roads, even driving along the tracks of the Trans-Siberian Railway, or climbing down a cliff with ropes in the Gobi desert. Prince Scipione Borghese had wanted, and obtained, Pirelli tyres 10 for his massive, powerful Itala. He left Peking with Luigi Barzini, a journalist from the “Corriere della Sera”, and a mechanic, Ettore Guizzardi. The final victory in Paris, two months later, made these men, the car and the tyres the stuff of legend. The sensational enterprise soon ignited a fever for com- petitions, and indeed the following year a new challenge was proposed: a coast-to-coast race from New York to San Francisco, and then up to Alaska, over the ocean and, from Siberia, all the way to the finishing line. In Paris, once again. Here too, Pirelli was there, with Emilio “Giulio” Sirtori and his Züst, and a journalist, Antonio Scarfoglio, of the Naples newspaper “Il Mattino”. A gruelling race, but marred by misfortune for the Züst. Even so, rankings aside, Pirelli tyres had by now shown they were able to race and make their mark on both sides of the Atlantic. Programma e regolamento della corsa internazionale Susa-Moncenisio del 16 luglio 1905 Programme and regulations of the International Susa-Moncenisio Race, 16 July 1905 Pirelli. Storie di corse/A history of racing 11 12 Pirelli. Storie di corse/A history of racing 13 L’ETÀ Fu un’età d’oro, quella tra le due guerre, per lo sport dei DEGLI EROI motori: a quattro e a due ruote. Forte della sua inno- vativa tecnologia “cord”, Le corse auto che rendeva i pneumatici e moto tra i due estremamente più affidabili conflitti mondiali e resistenti, Pirelli cominciò ad affrontare i circuiti auto- mobilistici di tutta Europa, primo fra tutti quello di Monza, appena inaugurato. Equipaggiando le auto vin- centi del momento, i Pirelli Stella Bianca diventarono “i pneumatici delle vittorie”. Di pari passo cresceva la pas- sione per le competizioni motociclistiche: i grandi piloti dell’epoca passavano con disinvoltura dal volante al ma- nubrio, con i loro pneumatici Pirelli Motocord. Erano gli anni della Targa Florio, prova durissima per i pilo- ti, per le auto, per i pneumatici. Felice Nazzaro guidava — vincendo — una Fiat che aveva rielaborato lui stesso, tanto da chiamarla “Nazzaro Tipo 2”. Dal traguardo di Palermo spedì all’ingegner Giovanni Battista Pirelli a Milano un tele- gramma di congratulazioni per gli ottimi pneumatici. In questi anni iniziavano le prime gare in circuito: c’era an- che Alberto Pirelli - il figlio del fondatore - alla partenza del Grand Prix dell’Automobile Club de France ad Amiens, Piero Todeschini, listino prezzi dei pneumatici Pirelli Superflex Cord, 1924 Piero Todeschini, price list for Pirelli Superflex Cord tyres, 1924 14 Pirelli. Storie di corse/A history of racing 15 dove vinsero — primo e secondo posto — le Peugeot di Georges Boillot e Louis Goux gommate con “Pneus Pirelli”. Poi, nel 1924 si affacciò al mondo del Grand Prix l’Alfa Romeo, con la gloriosa P2: fu subito intesa perfetta con i Superflex Cord Pirelli. Al volante, Antonio Ascari e Giuseppe Campari. Sulla pista di Monza, il 6 settembre 1925, Gastone Brilli-Peri — che sostituiva Ascari, scompar- so in luglio in un incidente in Francia — regalò al Quadri- foglio il Campionato del Mondo. Furono tempi eroici anche per la moto, con piloti del cali- bro di Tazio Nuvolari, in sella alla Bianchi Freccia Celeste. O al volante dell’Alfa Romeo 8C, perchè per il “Mantovano volante” o il “Nivola”, come lo aveva soprannominato la stampa, la velocità era una sfida su due come su quattro ruote. Non a caso Enzo Ferrari lo considerava “un prodi- gio insuperato dell’istinto ai limiti delle possibilità umane e delle leggi fisiche”. Questo era Nuvolari. Con lui, nella storia, nomi che assie- me a Pirelli hanno scritto le prime pagine dello sport a due ruote: da piloti come Miro Maffeis e Giordano Aldrighetti a marchi come Indian, Rudge, GD. 1914: manifesto pubblicitario di H.E.

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