a cura di Cristina Casera ed Elena Di Radda Anni '70: l'arte dell'impegno I nuovi orizzonti culturali, ideologici e sociali nell'arte italiana a cura di Cristina Casera ed Elena Di Radda Anni '70: l'arte dell'impegno I nuovi orizzonti culturali, ideologici e sociali nell'arte italiana Anni '70: l'arte dell'impegno I nuovi orizzonti culturali, ideologici e sociali nell'arte italiana a cura di Cristina Casera Elena Di Radda SilvanaEditoriale In copertina Protesta degli artisti davanti alla Villa Reale. Milano. 1968. Fotografia di Enrico Cattaneo Silvana Editoriale Progetto e realizzazione Arti Grafiche Amilcare Pizzi Spa Direzione editoriale Dario Cimorelli Art Director Giacomo Merli Redazione Chiara Maria Tuili Impaginazione Floriana Pellegrino Coordinamento organizzativo Michela Bramati Segreteria di redazione Valentina Miolo Ufficio iconografico Deborah D'lppolito, Mira Mariani Ufficio stampa Lidia Masolini: [email protected] Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico. meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. L'editore è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare © 2009 Silvana Editoriale Spa Cinisello Balsamo, Milano © 2009 per i testi gli autori Vogliamo ri ngraziare per la disponibilità d imostrata a vario ti tolo: Adriano Altami ra Archivio Castellani, Milano Gabriella Benedini Valentina Berardinone Pasquale Campanella Enrico Catt aneo Adriana Cavaliere Franco Chiarpei Mario Cresci Nino Crociani CSAC, Università di Parma Fernando De Filippi Galleria Milano Libreria Libet, M ilano Anna Fontanetto Lydia Franceschi Maria Fratell i Renato Galbusera Nicole Gravier Emilio Isgrò Ugo La Pietra Uliano Lucas MART - Mu seo di Arte M oderna e Contemporanea di Trento e Rovereto Kevin McM anus Paola Matt ioli Gabriele Mazzotta Editore Franco Mazzucchelli Eraldo Misserini e l'Archivio Giò Pomodoro, Mi lano Anto nella Ortelli Anto nio Paradiso Lavinia Protasoni e l'Archivio Ugo Mulas, M ilano Paolo Rosa Gigliola Rovasino Giovanni Rubino Federico Sardella Alessandra Bondavalli e Susanna Miss orini, Anna Deiana, Giuseppe Sofi e Valeria Zanrè, Egle Prati dell'U niversità degli Studi di Parma Sommario 8 Presentazione 10 "L'arte è politica". Ideologia e ideali nell'arte degli anni settanta Elena Di Raddo 33 Premessa e profezia. Crisi della creatività, crisi della critica e relazione secondo Carla Lonzi Giorgio Zanchetti 49 Chiamata collett iva. Per una storia dell'arte sociale a Milano Elisabetta Longari 69 Forme e metodi di intervento nella città Francesca Zane/la 89 Intorno al '68. AI servizio del capitale o della rivoluzione? La Triennale occupata e altre considerazioni sul design in Italia tra anni sessanta e settanta Leonardo Passare/li 113 Ricerche antropologiche e utopie ecologiste nel segno/sogno di alcuni artisti italiani Sara Fontana 133 L'obiettivo non è obiettivo. Considerazioni sulla fotografia come strumento di denuncia in Italia tra gli anni sessanta e settanta Cristina Casero 153 Video & Arte, inizia una storia a volte impegnata politicamente... Ada Lombardi 171 Impegni improrogabili: le forme "po litiche" del cinema italiano degli anni settanta Michele Guerra 187 Alleanze tra musica e impegno politico nell'Italia degli anni settanta Andrea Carnevali 202 Cronologia 208 Bibliografia Premessa e profezia. Crisi della creatività, crisi della critica e relazione secondo Carla lonzi Giorgio Zanchetti Nessuno a priori è condizionato al punto (testimonianza ineguagliata e suggello della da non potersi liberare, nessuno a priori stagione artistica della seconda metà deg li sarà così non condizionato da essere libero . anni sessanta) - si percepisce il senso di un li­ Noi donne non siamo condizionate in modo mite raggiunto e poi superato, con sofferenza irrimediabile, solo che non esiste nei secoli ma con responsabile coerenza, indirizzando­ un'esperienza di liberazione espressa da noi. si, altrettanto autorevolmente, verso la teoria Questi scritti non sono stati che un passo e la militanza femminista. per me verso quell'esperienza, una sua NOn marginale, per meglio comprendere le premessa e una sua profezia. posiz ioni eretiche della Lonzi di fine ann i ses­ (Carla Lonzi, novembre 1973) santa, è il tentativo di risalire agli anni cruciali della sua formazione storico-artistica e critica Non si può, lo capisci, rubare con uno all'Università di Firenze- dove, nel febbraio che ti guarda senza che partecipi al furto . del 1956, discuterà con Roberto Longhi un 'in­ (Pietro Consagra, 9 maggio 1980) te ressante tesi di laurea sui Rapporti tra la scena e le arti figurative dalla fine deIl'BOO, re­ Il passaggio tra gli ultimi anni sessanta e i set­ centemente recuperata agli studi e pubblica­ tanta è marcato dalla maturazione della crisi ta' . E non stupisce che sia lo stesso Longhi ­ delle neoavanguardie, nelle loro variegate de­ proprio in avvio del primo numero di "Parago­ clinazioni utopiche della poetica dei gruppi, ne", in un contesto cioè che una sua allieva del supera mento dell'elitarismo e dell'esclu­ fiorentina non poteva certo ignorare - a trat­ sivismo culturale, della liberazione e del reim­ teggiare incisi vamente alcuni spunti riguardo piego poetico dei mezzi di comunicazione di al ruolo et ico e politico-sociale di una critica massa, del rinnovamento radicale della vita condotta direttamente e senza mediazioni su­ sociale attraverso gli strumenti della creativi­ gli oggetti, sui fatti e sui protagonisti dell'arte tà artistica o, meglio ancora, di una raggiunta del passato e di quella del proprio tempo. Già identità tra arte e vita'. neII'Editoriale, non firmato, la " cura di ope­ Carla Lonzi è stata, senza dubbio, una delle re", che di necessità si connota anche come voci critiche più puntuali ed emblematiche di un'azione "politica:", s'intreccia, da un canto, questo trapasso, pur restando, per molti ver­ con la necessità storico-filologica di dare voce si, inascoltata o incompresa proprio per la sua a oggetti d'arte sconosciuti o malconosciuti radicale e inaggirabile condivisione intellet­ (letteralmente di parlarll) adattando a essi la tuale delle ragioni profonde della crisi di cui si propria metodologia d'interpretazione; dali' al­ faceva interprete. tro, con la capacità di ricondurre la critica del Nella sua decisione senza appello di sottrarsi gusto al suo essenziale valore di critica di co­ al ruolo socialmente riconosciuto di critico stume, facendone dunque una "questione e d'arte - proprio all'indomani della pubblicazio­ grossa questione di moralità" e sottraendo al ne, nel luglio del 1969, del suo Autoritrattd suo isolamento l'idealistico"giud izio estetico 33 1." Marcatré. Rivista di cultura contem poranea" , nn. 19/20/2 1/22, M ilano, Lerici Editori, aprile 1966; Carla Lonzi pubblica il primo della sua serie di Discorsi, Intervista a Luciano Fabro, alle pp. 375-379 puro, illibato, e senza circolazione! " 6 . Sulla ba­ dall'astrattezza di posizioni filosofiche dottri­ se di quest i principi si colloca, infine, anche la narie che "procedono in assenza delle opere, responsabilità della cernita tra i fatti artistici o tutt'a l più sbirciandole di lontano", mentre più attuali, censiti in una cronaca che non si la vera "critica" si dà " soltanto in presenza" : esaurisce nell'inafferrabilità del presente: "nella ostinata sopravvivenza dell'arte, la criti­ "Libri sull'arte , esposizioni artistiche, e simili. ca, come immediata risposta dell'uomo al­ Dietro codesti fatt i, specialmente se moderni, l'uomo, ci sarà stata sempre, anch'essa; ma stanno schermi ideali, ma anche schermi pra­ intendo che non abbia spesso avuto agio di tici. Distinguerli, per meglio chiarire i valori di esplicarsi in attività specifica, in opera d'in­ ieri; per meglio avvisare quelli di domani (det­ chiostro " 9. to, non nel senso di profetare, ma solo d'in­ Convinto che ogni formulazione della cultura tendere che molte opere presenti sono già fu­ umana vive necessariamente , anche, di paro­ turo). sarà, sotto l'apparenza di cronaca, ma le, Longhi esamina l'ipotesi di una critica che scelta, il nostro compito più responsabile" >' sia innanzitutto " la diretta e riuscita espres­ Nel suo saggio d'apertura, Proposte per una sione (e in quanto tale anch'essa inevitabil­ critica, Longhi insiste poi (in chiara polemica mente letteraria) dei sentimenti sollecitati da antiventurianasl suII'opportun ità di affrancarsi un dipinto"; l'eventuale censura di eccessiva soggettività e relatività di questo risultato gli appare del tutto gratuita, perché tali sono ap­ punto i caratteri che l'atto interpretativo ha in comune con l'oggett o stesso, antico o attua­ le che sia, della sua analisi: "Ma se l'arte stes­ sa è storicamente condizionata, come non lo 19202122 sarebbe la critica che la specchia, la specula? LERICI EDITORI E di questo le si dovrebbe far carico? [' ..J L'o­ pera d'arte, dal vaso dell'artigiano greco alla Discussione sulla critica e il cinema T ea­ Volta Sistina, è sempre un capolavoro squisi­ tro oggi, [tunione e lillgu aggio Esperi- tamente relativo. L'opera non sta mai da sola, .nenti di uisnalizzazioue 11llJJ/agil1ivisice­ è sempre un rapporto. Per cominc iare: alme­ uerbali Art] lettere e orgCll1izzazioue delle no un rapporto con un'altra opera d'arte. idee Avallglla rdia V,R, , . 'ote sul [,..1È dunque il senso dell'apertura di rappor­ L ivillgThetllre Interoista a tocebauseu to che dà necessità alla risposta critica. Rispo­ 'ultu ra del simbolo iII Italia Henuanu sta che non involge soltanto il nesso tra opera Broch A ntonio Pizznto j Ollc(thclII Will­ e opere, ma tra opera e mondo, socialità, eco­ 'a ms Proçett] IleI' teatripolivalenti. nomia, religione, politica e quant'altro occorra. Qui è il fondo sodo di un nuovo antiromantici­ smo illuminato, semantico, terebrante , analiti- 34 co, empirico o quel che volete, purché non vo­ bre precedente. In La solitudine del critico glia svagare. L'opera d'arte è una liberazione, Lonzi fa eco alla protesta, ancora oggi attua­ ma perché è una lacerazione di tessuti propri lissima, di un gruppo di pitto ri e scultori ro­ ed alieni.
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