© Unknown La Stagione 1969 è entrata negli annali della Formula Uno come l’anno di Ja- ckie Stewart, della Matra-Ford MS 80 e di Ken Tyrrell, inglese, ex pilota e pro- prietario di una squadra che utilizza un telaio della Casa aero-spaziale francese Matra, progettato da Bernard Boyer, sul quale è stato montato il motore più competitivo: il V8 Ford-Cosworth. Dopo i modelli MS9, MS10 e MS11, nel 1969 la Matra presentò la quarta monoposto di Formula 1, la MS80. Il propulsore l dominio messo in mostra dal Gran Premio di casa. Ma ci sono Ford Cosworth DFV di 3000cc, erogava circa 420 CV (313 I Campione scozzese, ritenuto state anche interessanti novità tec- kW). Nella Stagione 1969 la MS80 porta Jackie Stewart alla l’erede di Clark, è assoluto: sei niche destinate a dare una svolta al vittoria del Titolo Piloti. La vettura era stata costruita presso la sede della Matra, a Vélizy-Villacoublay, a sud-ovest della vittorie, un secondo e un quarto futuro della Formula Uno, quali la periferia di Parigi. La direzione del progetto MS80 fu affidata a posto su undici appuntamenti iri- trazione integrale (vedi nota alla Gérard Ducarouge e Bernard Boyer. Oltre alla Ferrari, la Ma- dati, per una Classifica finale che fine) e il ridimensionamento degli tra MS80 è l'unica vettura di Formula 1 non britannica ad aver parla da sola: 63 punti, ben venti- enormi alettoni comparsi sulle vinto il Campionato Costruttori. Da ricordare infatti che le sei di vantaggio su Jacky Ickx, sul monoposto nel corso della Stagio- vetture francesi Renault R25 e Renault R26 che hanno vinto il Titolo nel 2005 e nel 2006, oltre all'austriaca Red Bull, che quale, però, vengono puntati i ri- ne ’68 e all‘inizio del 1969. con i modelli RB6, RB7 e RB8 ha vinto il Mondiale Costruttori, flettori in vista della Stagione Il Mondiale si corre soprattutto sui sono state tutte costruite nel Regno Unito. 1970. circuiti europei, con escursioni nei L'MS80 è stata una delle prime vetture di F1 ad essere proget- L’annata 1969 presenta anche inte- Paesi esteri di lingua prevalente tata con particolari ali che permettevano una migliore depor- ressanti spunti di riflessione. Pri- inglese (USA, Canadà e Sudafri- tanza ad alta velocità e una maggiore aderenza degli pneuma- ma di tutto c’è il futuro di questo ca), fatta eccezione per il Messico tici. Questo tipo di soluzione fu originariamente introdotta in Formula 1 nel 1968. A causa di alcuni gravi incidenti, queste sport che, con il ritiro di Honda e che chiude il Campionato. Ed è particolari e fragili ali portate in pista nelle prime fasi della Cooper, ha visto solo sei squadre un’annata della quale Bruce Stagione 1969, subirono alcune modifiche, che portarono ufficiali schierarsi al via: in ordine McLaren può dirsi soddisfatto anche la MS80 a montare ali abbassate più robuste, collegate alfabetico Brabham, BRM, Ferrari, perché la conclude al terzo posto direttamente al corpo della vettura. Solo due gli esemplari di Lotus, Matra e McLaren, più alcu- nella Classifica iridata, nonostante MS80 costruiti nel 1969, più una terza monoscocca che però non fu mai assemblata. Nel 2006 la società EPAF decise di ne monoposto, prevalentemente il lavoro della scuderia sia stato completare la terza MS80 rimasta 'incompiuta' per anni. Nello Brabham, McLaren o Lotus, iscrit- riversato soprattutto nella serie stesso anno, nel corso di un'intervista per una testata inglese te di volta in volta da diverse scu- Can-Am vinta proprio da Bruce lo stesso Jackie Stewart affermò che la Matra MS80 Ford era derie o piloti privati per lo più nel (vedi extra-MAG n° 006) . l'auto più bella che avesse mai guidato. © F1.imgci.com Il via è in Sudafrica, il primo marzo. una M7A privata, occupa la nona La vittoria di Stewart sulla Matra- piazza. Ford MS 10 dell’anno prima pare All’arrivo Hulme, dopo aver superato talmente facile da lasciare attoniti. Siffert, è terzo a 31”8 dal vincitore, Lo scozzese scatta dalla seconda fila dietro a Graham Hill che chiude se- meglio di tutti e prende il comando condo con un distacco di 18”8. Bruce per non lasciarlo più. Solo Jack Bra- termina quinto a un giro mentre Van bham, partito dalla Pole, resiste du- Rooyen, alla dodicesima tornata, è il rante i primi giri per ritirarsi in segui- primo a prendere la via dei box per to al distacco di un alettone. noie ai freni. Ma veniamo alle McLaren: Hulme è Ai primi di maggio ci si sposta sul in prima fila con il terzo tempo, circuito di Montjuich a Barcellona, McLaren in terza con l’ottavo, men- dove il giorno quattro è in program- tre il sudafricano Van Rooyen, con ma il Gran Premio di Spagna. Su questo circuito cittadino la trazio- sbatte contro il guard-rail, ma per ne in uscita curva è importante, come fortuna esce incolume dalla brutta lo è la stabilità nelle curve a medio avventura. Fermo con le mani sui raggio su di un asfalto che in certi fianchi, egli osserva la monoposto e tratti non è proprio un biliardo. Gli la causa dell’incidente è evidente. alettoni raggiungono così dimensioni Resisi conto del pericolo, in Lotus esagerate per altezza e larghezza. fanno il possibile per avvisare Rindt Colin Chapman sulle Lotus 49 osa che si trova al comando della gara, ancora di più: durante le prove ne ma l’austriaco non capisce (o non aumenta ulteriormente la superficie vuole capire) e continua. aggiungendo della lamiera fissata Alle spalle di Rindt c’è Amon con la con nastro adesivo. E puntuale in Ferrari 312, seguito da Stewart. An- gara accade il patatrac. Troppo solle- cora undici giri e Rindt è vittima del citati, i supporti dell’alettone poste- medesimo cedimento capitato al riore della 49 di Graham Hill, che in compagno, oltretutto nello stesso quel momento occupa la terza posi- punto. Con la differenza che la sua zione, cedono all’improvviso durante Lotus va a sbattere contro quella di il nono giro. Il Campione del mondo Hill ferma a bordo pista e si ribalta. La superiorità del bino- Ciao, Repco! Il V8 austra- © Historicspeedway.co.nz mio Stewart-Matra ini- liano, derivato da zia già in Sudafrica. E un’unità General Motors, non è affatto casuale, lascia la Formula Uno perché è la conse- dopo aver contribuito ai guenza della mole di successi Mondiali della lavoro svolta nei mesi Brabham nel ’66 e ’67. Lo © WordPress precedenti dall’équipe si vede per l’ultima volta Matra e dal pilota scoz- in Sudafrica, montato Peter de Klerk al volante della zese proprio a Kyala- sulle Brabham BT 24 e Brabham BT20, per l’ultima vol- mi, durante le sedute BT 20 rispettivamente del ta con il motore Repco nel Gran di prova (circa 500 giri La Matra MS 10 nel corso della sessione rhodesiano Tingle, che Premio del Sudafrica. percorsi) dei nuovi di prove dedicata ai test delle gomme chiude ottavo e del suda- pneumatici Dunlop. Dunlop a Kyalami nel Dicembre del 1968. fricano de Clerk. Dalla monoposto accartocciata, come era andata in Qualifica? © Tumblr.com Rindt, sanguinante, viene estrat- La Pole l’aveva marcata Rindt, to a fatica, ma la diagnosi è per davanti ad Amon e a Hill. Hul- fortuna meno grave del previ- me era partito dalla terza fila, sto: setto nasale rotto, contusio- Bruce dalla quinta. La loro è ni varie e stato di choc. stata una gara accorta, con Amon a questo punto è in testa, l’obiettivo di raccogliere quanti ma la sua cavalcata dura fino al più punti possibile. Difatti cinquantasettesimo giro, quando McLaren occupa ora la seconda si ferma con il motore in panne. piazza nella Classifica Piloti, Stewart, che porta al debutto la Hulme la terza. L’affidabilità nuova MS 80, va a cogliere la della M7 consente alla McLaren vittoria staccando di due giri di issarsi, dopo la Spagna, al Bruce McLaren. Hulme è quar- secondo posto in Coppa Co- to a tre giri. Tra di loro l’altra struttori alle spalle della Matra Matra, quella di Beltoise. Ma che ha fatto bottino pieno. © Autotimeline.com © Tumblr.com Se in Spagna l’organizzazione si constatata la gravità di quanto era dimostrata un po’ aleatoria, capitato a Hill e Rindt, per evi- La questione alettoni, dopo Montecarlo, si conclude con una tanto che il Gran Premio era tare che prima o poi avvenga riunione tra la CSI e i costruttori durante la quale vengono iniziato con mezz’ora di ritardo l’irreparabile, li ha banditi. Con fissati i limiti delle future appendici aerodinamiche anteriori (ora locale 11 e 45’), a Monte- effetto immediato. John Surtees, e posteriori. L’altezza massima dell’ala posteriore è fissata carlo tutto fila liscio...tranne gli intervistato, esprime la propria in 80 cm, misurati dal punto più basso della monoposto. La alettoni. Come mai? Gli inci- delusione nel suo colorito lin- larghezza delle ali non deve superare i 110 cm e non è con- denti gravi lasciano strascichi. guaggio italo-inglese: “no cessa alcuna possibilità di variarne l’incidenza in corsa. Al Montjuich solo la dea benda- wings, le ruote patinano” - affer- Questo fatto, imputabile unicamente alle esagerazioni e alle improvvisazioni a cui erano arrivati soprattutto Lotus e Bra- ta ha protetto Rindt da conse- ma. bham, penalizza chi, come Ferrari e McLaren, aveva invece guenze che, vista la dinamica L’improvviso divieto costringe affrontato l’argomento in modo scientifico, annullando il dell’incidente, avrebbero potuto le squadre a sperimentare solu- lavoro di sperimentazione fin lì svolto. essere ben più serie.
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