I Software Autore Per La Didattica Percorsi Creativi Nella Scuola Primaria

I Software Autore Per La Didattica Percorsi Creativi Nella Scuola Primaria

I software autore per la didattica Percorsi creativi nella scuola primaria Autore: Giorgio Musilli Edizione del 13 luglio 2018 ministeriali di introduzione delle tecnologie informatiche, 1. Introduzione: una scuola pur incisivi in una prima fase, non hanno avuto poi carattere di continuità e le stesse dotazioni tecnologiche in cammino sono velocemente diventate obsolete. Gli interventi prima di fondi privati (ma solo in alcune parti del Paese, per lo più concentrate nell'Italia del Nord) e poi dello stesso L'informatica nella scuola italiana Ministero con le recenti campagne di fornitura delle LIM Oggi in Italia le scuole primarie pongono molta attenzione (Lavagne Interattive Multimediali) non hanno permesso di alla implementazione di strumenti utili a migliorare i colmare la distanza con altre nazioni europee (Francia, procedimenti di insegnamento-apprendimento. In Gran Bretagna, Germania, Spagna, stati scandinavi) particolare, tra luci e ombre, e sulla base soprattutto delle all'avanguardia nei processi di informatizzazione della indicazioni contenute nei Programmi per la scuola didattica scolastica. Soprattutto sembra mancare in Italia elementare del 1985[1], si sono sviluppati laboratori una "regia" centrale: le varie iniziative in proposito, pur scientifici, matematici, musicali, linguistici, artistici, per i lodevoli e professionalmente adeguate, si susseguono quali sono stati predisposti sia ambienti adeguati, sia (più senza collegamenti tra loro e basate più sulla spinta spesso) progetti d'istituto affidati al personale della scuola dell'emergenza che su un'idea di fondo unificante, oppure a esperti esterni. Insieme a queste iniziative è determinando un'evidente (e inaccettabile) dispersione stato suggerito l'uso frequente delle attrezzature delle risorse impiegate. Peraltro nelle scuole italiane si è informatiche e multimediali, sia per il miglioramento della registrato per molto tempo un atteggiamento ambivalente didattica tradizionale, sia per il potenziamento degli stessi verso il software libero o prodotto dalle scuole: solo i laboratori disciplinari, sia infine a supporto recenti e decisi tagli governativi (proposti nelle varie leggi dell'ampliamento dell'offerta formativa. finanziarie che si sono succedute negli ultimi anni) hanno portato gli insegnanti a: 1) considerare la possibilità di utilizzare sistemi operativi e programmi alternativi a quelli Interventi istituzionali commerciali (e costosi); 2) formarsi anche come programmatori (o almeno come creatori di oggetti di Nel quadro del potenziamento dei laboratori multimediali apprendimento utilizzando software appositi). si sono inseriti i finanziamenti ministeriali per le tecnologie Un'inversione di tendenza sembra aver introdotto, con le informatiche 1A e 1B[2], la successiva fornitura delle sue luci e le sue ombre, ma anche con alcuni LIM[3], e, in alcune regioni italiane (Basilicata, Calabria, finanziamenti corposi ed effettivi, il recente e già citato Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), i fondi europei PNSD, all'interno del disegno organico della cosiddetta PON[4] e FESR[5] (laboratori e strumenti per "Buona Scuola" (Legge 107/2015). l’apprendimento della competenze di base: matematica, scienze, lingue, musica nelle istituzioni scolastiche del primo ciclo); la possibilità di accesso a questi ultimi fondi Corsi per il settennio 2014-2020 è stata estesa, anche se in I primi corsi di informatica proposti dalle e alle scuole, misura minore, alle altre regioni italiane; insieme è stato affidati ad esperti (informatici) esterni, si riferivano a un sviluppato un nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale livello base e miravano alla formazione di "operatori", cioè (PNSD), piano che ha permesso in particolare di personale addestrato all'uso di materiale già l'individuazione per ogni istituto di un Animatore Digitale predisposto. Non era ipotizzabile in tale fase la formazione (AD), supportato da un Team Innovazione, con i seguenti di gruppi di "programmatori", e questo per diversi motivi: compiti: 1) stimolazione della formazione interna alla 1) le dotazioni tecnologiche avevano ancora limitate scuola nell'ambito del PNSD; 2) favorire la partecipazione capacità; 2) non esistevano molti software utilizzabili per e il protagonismo degli studenti nell'organizzazione di costruire "learning objects"[6]; 3) soprattutto pochi workshop e altre attività sui temi del PNSD; 3) individuare insegnanti avevano dimestichezza con l'uso delle soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da attrezzature informatiche e multimediali (e ancora meno le diffondere all'interno della scuola coerenti con l'analisi dei possedevano a casa). Senza una base sufficiente fabbisogni della scuola stessa. Sia per gli Animatori appariva molto difficile pensare a una "élite" di docenti che Digitali, sia per i membri del Team Innovazione sono stati predisponesse e preparasse oggetti di apprendimento per predisposti appositi corsi di formazione a livello regionale. tutte le scuole. Purtroppo alla prima fase di alfabetizzazione informatica non è seguito un periodo di Aule di informatica approfondimento e si è persa proprio la possibilità di creare un gruppo consistente di docenti programmatori. Se i fondi europei hanno permesso di elaborare progetti di La stessa scelta di privilegiare alcuni software commerciali largo respiro e protratti per più anni, gli interventi 2 piuttosto costosi e "chiusi" (Word, Powerpoint), pur direttamente nelle classi, attraverso la fornitura delle rispondendo a criteri di standardizzazione, non è apparsa Lavagne Interattive Multimediali, anche se in realtà la più funzionale per la diffusione di una cultura della all'inizio molte scuole, soprattutto a causa del basso condivisione di moduli didattici. Sarebbe stata opportuna numero delle LIM concesse, avevano scelto di istallarle la predisposizione da parte del ministero di strumenti nei laboratori, in modo che fossero a disposizione di tutti propri da distribuire alle scuole, sul modello del sistema gli insegnanti e di tutte le classi. Tale scelta si è rivelata operante nelle scuole spagnole fin dal 1992. particolarmente fallimentare per diversi motivi pratici: Fortunatamente in questi ultimi anni, oltre ai già citati difficoltà nel raggiungere l'aula di informatica e mancanza progetti finanziati dalla Comunità Europea, sono di spazio e di suppellettili all'interno di essa; procedure di intervenuti a migliorare la situazione tre fattori importanti: accensione e utilizzo farraginose; necessità di coniugare il l'azione e la produzione dei vari centri educativi (come lavoro vicino ai terminali e quello sulla lavagna; ridotta l'IPRASE[7] di Trento), la nascita di Innovascuola (link non assistenza di esperti TIC[10]; elaborazione complicata più attivo: www.premioinnovascuola.it)[8] e la passione di degli orari di utilizzo del laboratorio di informatica. diversi insegnanti formatisi per le competenze Il Piano nazionale di diffusione delle LIM rientrava nel più informatiche indipendentemente dalle iniziative generale Piano scuola digitale (2007), comprendente ministeriali. A questo proposito, oltre a Giorgio Musilli, che anche: Cl@ssi 2.0 (rete collaborativa per la modifica degli ha sicuramente contribuito in modo incisivo alla diffusione ambienti di apprendimento); @urora (per il reinserimento del software didattico freeware nelle scuole italiane sociale dei minori del circuito penale); Oltre l'@urora (riferimento [1]), sono da segnalare il lavoro e la grande (innovazione didattica in situazioni di svantaggio); competenza tecnica e didattica (tra gli altri) di Alina Savioli HSH@Network (per gli studenti ospedalizzati o in terapia [2], Cesare Agazzi [3], Giovanni Pisciella [4], Giuseppe domiciliare); Patto per la Scuol@ 2.0 (rivolto alla scuola Bettati [5], Giuseppe Magliano [6], Ivana Sacchi [7], Laura nella sua interezza). L'iniziale discutibile scelta di Nicli (e Anna Ronca - [8]), Laura Properzi [9], Nicoletta privilegiare le scuole secondarie di primo grado, fornendo Secchi [10], Pierluigi Farri [11], Silvia Di Castro [12]. Tutti loro 8000 Lavagne Interattive Multimediali nell'esercizio questi protagonisti della "rivoluzione" del software libero finanziario 2007, è stata bilanciata dalla successiva nella scuola hanno anche realizzato in tutto il paese possibilità (anni scolastici 2009-2010 e 2010-2011) offerta centinaia di corsi per insegnanti e studenti, contribuendo alle scuole primarie e secondarie di secondo grado di alla diffusione di una cultura della produzione di contenuti utilizzare ulteriori "tranches" di finanziamenti. Per restare didattici, accanto a quella classica della fruizione. Tra nell'ambito della scuola primaria, nel 2009 sono state l'altro sono stati realizzati diversi incontri tra questi e altri fornite e installate 921 LIM in 706 scuole e la "distanza" programmatori ed esperti nei vari settori educativi, alla con le scuole secondarie di primo grado si è ulteriormente ricerca di nuove strade e soluzioni per il software didattico. ridotta nel 2010 e 2011. Peraltro la necessità indicata dalla Ricordiamo in particolare il seminario di studio "Un Legge Finanziaria del luglio 2011 di accorpare le scuole protocollo per i realizzatori di software didattico di libero dell'infanzia, primaria e secondaria inferiore unicamente in utilizzo", organizzato dall'associazione onlus AREE[9] e Istituti comprensivi ha creato la possibilità di ridistribuire i tenutosi a Cagliari nel 2004, nato dalla necessità di materiali informatici e le risorse tecnologiche sulla base di adattare i programmi didattici prodotti

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