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UNA COLLEZIONE D’ECCELLENZA UNA COLLEZIONE D’ECCELLENZA Il patrimonio artistico della Fondazione Cariplo a cura di Giovanna Ginex Domenico Sedini In copertina Nessuna parte di questo libro può essere Angelo Morbelli, Battello riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma sul Lago Maggiore, 1915, particolare o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione Design scritta dei proprietari dei diritti Marcello Francone e dell’editore. Progetto grafico © 2013 Fondazione Cariplo Luigi Fiore © 2013 Skira editore, Milano © Filippo De Pisis, Mario Sironi Redazione by SIAE 2013 Emanuela Belloni Tutti i diritti riservati Silvia Carmignani Seconda edizione Impaginazione Paola Pellegatta Finito di stampare nel mese di dicembre 2013 Fotografie a cura di Skira, Ginevra-Milano Archivio Fondazione Cariplo, Milano Printed in Italy Mauro Ranzani Sandro Roberto Scarioni www.skira.net Per la valorizzazione della propria raccolta d’arte – che Diversi e complementari sono i linguaggi adottati, con si compone di 767 dipinti, 116 sculture, 51 oggetti e l’obiettivo di contribuire ad avvicinare un più ampio arredi, a cui si aggiungono i palazzi storici Melzi d’Eril pubblico al mondo dell’arte, accrescere la sensibilità e Confalonieri – Fondazione Cariplo ha elaborato un nei confronti del comune patrimonio culturale, attivare insieme di proposte culturali meglio conosciute come iniziative collaterali di studio, didattica, ricerca e progetto Artgate. incoraggiare la promozione di future espressioni Il presente volume, anche in questa edizione rinnovata, artistiche e intellettuali. si inserisce nella logica di divulgazione culturale Affermava Lev Nikolaeviˇc Tolstoj: “L’arte è l’attività adottata. Offre una lettura critica originale, suggerendo umana il cui fine è la trasmissione ad altri dei più eletti al lettore un percorso trasversale a epoche, stili e e migliori sentimenti a cui gli uomini abbiano saputo autori: una traccia ricca di stimoli storici e visivi con assurgere”. I sentimenti, dunque, sono in grado di accostamenti di forte suggestione, pur rimanendo perpetuarsi nel tempo attraverso le forme artistiche aderente alle ragioni della storia delle arti. Il percorso e architettoniche che sono giunte fino a noi. E sono non è legato a criteri puramente cronologici, ma il valore più importante che possiamo trasmettere ancorato a “tematismi” che rendono possibile a chi verrà dopo di noi. Dobbiamo caricarci di questa racchiudere all’interno di una cornice unitaria responsabilità, con un vantaggio: che oggi i metodi l’eccellenza della raccolta di Fondazione Cariplo. e gli strumenti per rendere possibile tutto ciò sono Oltre ai percorsi d’arte, in una sezione dedicata sono molto più evoluti ed efficaci di un tempo. descritte le diverse attività in cui si articola il progetto Artgate, quali l’allestimento di un sito dedicato (www.artgate-cariplo.it), l’esposizione permanente del nucleo ottocentesco presso lo spazio espositivo delle Gallerie d’Italia - Piazza Scala, a Milano, i prestiti di opere d’arte a prestigiose mostre in Italia e all’estero, la partecipazione ad altri eventi culturali in collaborazione con varie istituzioni culturali e le attività didattiche rivolte alle scuole (progetto Giuseppe Guzzetti didattico ArtL@b). Presidente della Fondazione Cariplo SOMMARIO 11 Il patrimonio artistico della Fondazione Cariplo. Una collezione d’eccellenza Giovanna Ginex e Domenico Sedini 127 Palazzo Melzi d’Eril, sede della Fondazione Cariplo 135 Palazzo Confalonieri, Centro Congressi Appendice a cura di Lucia Molino 142 L’universo di Artgate 144 Alle Gallerie d’Italia Piazza Scala: da Canova al Novecento 146 ArtL@b: i giovani incontrano l’arte 148 La Collezione viaggia nel mondo 150 Share Your Knowledge: arte e creatività condivise 152 Le R’accolte delle altre fondazioni 154 Catalogo delle opere Giovanna Ginex IL PATRIMONIO ARTISTICO DELLA FONDAZIONE CARIPLO. Domenico Sedini UNA COLLEZIONE D’ECCELLENZA iversi sono i fattori che hanno contribuito, istituto bancario confluito in Cariplo nel 1991 e dal nel tempo, a formare e costituire la collezio- Lascito Marcenaro, l’importante collezione che la sto- D ne d’arte di Fondazione Cariplo: in partico- rica dell’arte genovese Caterina Marcenaro affidò a lare, ricostruendo le vicende collegate alle acquisizio- Cariplo nel 1975. Negli anni tra il 1991 e il 1998, con ni delle singole opere, emerge di fatto, almeno sino a il processo di separazione tra la Banca e la Fondazione, tempi molto vicini a noi, l’assenza di un progetto uni- le opere passarono di proprietà a quest’ultima assieme tario, tipico invece delle “gallerie” costruite secondo ad altri due edifici siti a Milano, Palazzo Melzi d’Eril, gli orientamenti del collezionista privato. Ne conse- ovvero la sede di Fondazione in via Manin, e il Palazzo gue che, come avviene comunemente per le collezioni Confalonieri, attuale sede del Centro Congressi bancarie, a un primo approccio essa appaia un con- Cariplo, in via Romagnosi. glomerato di raccolte diverse per epoche, gusti e qua- Lo studio approfondito delle opere ha consentito ora lità: fra tutte spiccano i raggruppamenti di opere di prendere una sempre maggiore confidenza con le dell’Ottocento, lombardo in primo luogo, e del raccolte e di riconoscerne una struttura intima, quasi Novecento storico, spesso frutto di acquisizioni ope- celata allo sguardo superficiale, che ha permesso di fa- rate dalla Cassa di Risparmio delle Provincie re affiorare dalla penombra un numero notevole di Lombarde fin dai primi anni del terzo decennio del opere significative: in particolare, al di là dei capolavo- Novecento, mediante acquisti diretti nel corso delle ri dell’Ottocento già noti, un gruppo di dipinti ricon- frequenti manifestazioni espositive di arte contempo- ducibili a importanti artisti italiani fra Seicento e ranea, oppure nel secondo dopoguerra fino agli anni Settecento. Le risultanze delle ricerche storico-artisti- ottanta del secolo scorso. Altri nuclei di notevole con- che sono confluite nelle schede scientifiche ospitate sistenza sono costituiti dai dipinti provenienti da IBI, nel sito Artgate www.artgate-cariplo.it, di libera con- 11 sultazione. Per evitare inutili ripetizioni e per non an- alcun dubbio a Roma da questo artista. Forse, si era sta- noiare il paziente lettore con una sequela sterile di no- bilito nell’Urbe o Adriano l’aveva portato con sé da mi e date, abbiamo preferito far confluire in questo vo- uno dei suoi viaggi. La scultura è d’una finezza estrema: lume suggestioni e sottili linee di congiunzione che le- i pampini di una vite incorniciano di teneri arabeschi gano tra loro opere apparentemente lontane, sia per quel viso giovane, malinconicamente chino; non si può epoca sia per soggetto. Ne è scaturito un percorso che fare a meno di pensare alle vendemmie d’una breve esi- si è rivelato in corso d’opera, come da una matassa ag- stenza, all’atmosfera opulenta d’una sera d’autunno. grovigliata che lentamente si dipana, facendo emerge- L’opera reca le tracce degli anni trascorsi in una canti- re collegamenti nuovi e arditi, ma mai banali, scontati na durante l’ultima guerra: il candore del marmo è mo- o peggio ancora azzardati, fra antico e moderno. mentaneamente scomparso sotto le macchie di terra; tre dita della mano sinistra sono state spezzate. Così Eredità e suggestioni dall’arte classica soffrono gli dei per la follia degli uomini”. Nei Taccuini di appunti pubblicati nel 1953 in appen- Nel 1958 Yourcenar aggiunse queste parole: “Le dice al suo romanzo Memorie di Adriano, Marguerite righe qui sopra sono state pubblicate la prima volta sei Yourcenar annota le principali raffigurazioni di anni fa; nel frattempo il bassorilievo di Antoniano è Antinoo, il giovane bitinio amato dall’imperatore, e da stato acquistato da un banchiere romano, Arturo profonda conoscitrice della produzione artistica del Osio, un personaggio singolare che avrebbe interessa- periodo adrianeo osserva che “tra tutte queste immagi- to Stendhal o Balzac [...]. Dietro il consiglio di esper- ni le più belle sono due, le meno conosciute e le sole ti, il nuovo possessore del bassorilievo di Antoniano che rivelano il nome di uno scultore: una è il bassori- l’ha sottoposto a una pulitura delicata da parte d’una lievo firmato da Antoniano di Afrodisia, che fu trovato mano abile. Una frizione lenta e leggera fatta con la una cinquantina d’anni fa in un terreno appartenente a punta delle dita ha liberato il marmo dalla ruggine, un istituto agronomico, ‘I Fondi Rustici’, e attualmen- dalle macchie di muffa e ha reso alla pietra la sua te- te si trova nella sala del consiglio di amministrazione. nue lucentezza di alabastro e di avorio”. Dato che nessuna guida di Roma ne segnala l’esistenza Dalla collezione di Arturo Osio, raffinato colle- e la città è stracolma di statue, i turisti la ignorano. zionista di antichità e banchiere – nel 1927 fondatore L’opera di Antoniano è stata intagliata in un marmo ita- e direttore generale (fino al 1942) della Banca liano e dunque fu certamente eseguita in Italia, senza Nazionale del Lavoro e della Cooperazione (Banca 12 1. Antonianos di Afrodisia, Antinoo 2. Antonio Canova, La Giustizia, nelle sembianze del dio Silvano, 1784 - 1792 130 - 138 d.C. 13 3. Achille Funi, La Gloria, 1940 14 4. Achille Funi, Minerva, 1940 15 5. Antonio Canova, Offerta del peplo a Pallade, 1784 - 1795 (particolare a seguire) 16 Nazionale del Lavoro dal 1929) – l’opera ha seguito di Roma Abbondio Rezzonico – ora conservati in col- un percorso che la accomuna a molti altri capolavori lezione, il

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