Miniguida Colline Metallifere Massa Marittima Il suo nome deriva dal termine massa, che in epoca romana indicava le proprietà fondiarie sotto un’unica amministrazione ed in età longobarda piccoli feudi. Nei secoli il termine massa è stato accompagnato da diverse specificazioni come “Veternensis”, “Vetuloniensis”, “Metallorum” fino all’attuale “Marittima”. Risalgono al periodo tra Il territorio l’ottavo ed il nono secolo dopo Cristo le prime attestazioni documentarie relative a Massa. È con il trasferimento a Massa della sede episcopale da Populonia che si ha però il decollo del piccolo borgo. Lo sviluppo delle attività produttive, fin dall’antichità conosciute nella zona, legate all’estrazione e alla lavorazione dei metalli portò inoltre grande floridezza economica. Ciò permise un notevole sviluppo urbanistico del centro abitato. Sottraendosi alle residue prerogative vescovili nel 1225 i massetani videro la nascita del Libero Comune (repubblica massetana). Questa data rappresenta un momento fondamentale nella sua storia. In questo periodo viene promulgato lo statuto politico- amministrativo e portato avanti il nuovo assetto urbanistico nel quale si integrano la ristrutturazione della Città Vecchia e la pianificazione di una nuova espansione urbana, la Città Nuova. La nascita del libero comune dà nuovo impulso alle attività produttive legate all’estrazione dei metalli. In questo periodo viene scritto il primo Codice Minerario d’Europa. Nel 1337 Massa cadde sotto la dominazione senese. Cattedrale di San Cerbone 1 Miniguida Colline Metallifere Luoghi da visitare Il Capoluogo La piazza Garibaldi è il cuore della Città Vecchia e riunisce i più importanti edifici pubblici del libero comune medievale. La Basilica Cattedrale di San Cerbone, costruita tra il XII ed il XIII sec., domina la piazza. Il territorio All’interno si trovano il Fonte battesimale la cui parte inferiore fu realizzata da Giroldo da Como nel 1267, e la parte superiore, nel 1447, attribuita ad un discepolo di Filippo Brunelleschi; l’Arca di San Cerbone del 1324, che raccoglie le spoglie del Santo Patrono della città ed è uno dei capolavori dello scultore senese Goro di Gregorio; nella cappella a sinistra dell’altare maggiore la Madonna delle Grazie, tavola trecentesca, attribuita a Duccio da Boninsegna. Degni di nota sono anche il vetro istoriato, trecentesco, collocato sulla facciata opera di Girolamo da Pietrasanta, l’affresco che raffigura San Giuliano nell’atto di uccidere i genitori (XV sec.) ed il coro ligneo del XV secolo. Il Palazzo del Podestà, costruito tra il 1225 ed il 1335 ha nella facciata murati gli stemmi gentilizi dei podestà succedutisi al governo della città. Al suo interno è ospitato il museo archeologico con numerosi reperti di origine etrusca ritrovati soprattutto nel sito archeologico nei pressi del lago dell’Accesa. Il Palazzo Comunale, racchiude in sé tre diversi edifici di epoche diverse. Sulla destra, la Torre del Bargello che risale all’inizio del XIII sec., sulla sinistra, l’antica torre dei Biserno e il corpo centrale in stile gotico senese del XIV sec. A due passi dalla piazza si trovano le Fonti dell’Abbondanza costruite nel 1265 con tre grandi archi ogivali su una struttura a bacino rettangolare. Questo edificio è stato utilizzato dal medioevo fino al 1778 come granaio della comunità massetana. Nella parte bassa c’è il celebre grande affresco medievale intitolato “L’albero dell’abbondanza”. Nel punto in cui il corso della Libertà si immette nella piazza Cavour c’è la casa in cui nel 1380 nacque Bernardino degli Albizzeschi, il grande predicatore quattrocentesco, passato alla storia come San Bernardino da Siena. Nel cuore del Terziere di Borgo si trova la Palazzina 2 Miniguida Colline Metallifere della Zecca dove, durante il periodo del libero comune medievale, veniva coniato il grosso, il grossetto ed il piccolo, le monete della Repubblica massetana. Tutto il centro storico di Massa Marittima è protetto da una possente cinta muraria. Al suo esterno si trova il Convento di san Francesco, con l’omonima chiesa, fondato intorno al 1220. Interessanti sono anche le fonti di Bufalona risalenti Il territorio al XIII secolo. Salendo via Moncini, la ripida scalinata che dalla Città Vecchia va verso la Città Nuova si passa sotto la Porta alle Silici sulla quale si eleva la fortezza senese o Cassero, opera dell’architetto senese Angiolo di Ventura, costruita nel XIV sec. dopo l’assoggettamento di Massa a Siena. Collegato alla Fortezza tramite un arco monumentale in pietra, l’Arco Senese, è la torre del Candeliere, costruita nella prima metà del XIII sec. In Città Nuova si trova il complesso architettonico di San Pietro all’Orto. Qui c’è la trecentesca chiesa di Sant’Agostino ad una sola navata con all’interno la “Natività” (XV sec.) di Giacomo Pacchiarotti, il San Guglielmo di Antonio Nasini, la fuga in Egitto di Lorenzo Lippi. Accanto alla chiesa di S.Agostino ci sono il chiostro del XV sec., il campanile costruito sopra la preesistente Torre del Capezzolo e l’antico Convento di San Pietro all’Orto con la duecentesca chiesa con all’interno affreschi di scuola senese del XIII e XIV sec. Il Complesso architettonico di San Pietro all’Orto ospita anche un polo museale di grande valore. Si trovano qui il Museo d’Arte Sacra con opere come la Maestà di Ambrogio Lorenzetti, sculture di Giovanni Pisano, dipinti del Sassetta e di Sano di Pietro. Nel Convento hanno sede inoltre la Collezione Martini d’arte contemporanea ed il Museo degli organi antichi della Fondazione Santa Cecilia. Palazzo del Podestà 3 Miniguida Colline Metallifere Le altre mete turistiche del territorio comunale Prata, di origine medievale, vi si trova la chiesa di Santa Maria Assunta del XIII sec. ma modificata alla fine del ‘700 sul cui altare centrale si trova un dipinto del 1680 raffigurante la Madonna delle Grazie o del Canale che ogni tre anni viene portato Il territorio in processione fino al canale della Fontevecchia, dove secondo la leggenda la Madonna sarebbe apparsa ad alcuni pastori. Niccioleta e Fenice Capanne sono due tipici villaggi nati a servizio delle miniere. L’attività estrattiva è chiusa da alcuni decenni. Valpiana Qui nel ’300 fu costruito il primo forno fusorio. Durante il XVI sec., sotto il dominio mediceo, Valpiana assunse l’importanza di polo siderurgico. Di quel passato restano ruderi di forni fusori e di vecchie ferriere, nonché il Palazzo della Dirigenza, decorato dallo stemma dei Medici. Gli impianti furono dismessi nel XIX secolo. Tatti Il circuito delle sue mura medievali è in parte ancora leggibile e nella parte più alta del colle sorge il Cassero in pietra. All’interno della cinta muraria c’è la chiesa di Santa Maria Assunta (XII sec.) completamente ristrutturata alla fine del 1800. Il Lago dell’Accesa Ad una decina di chilometri da Massa Marittima, in direzione Gavorrano, è meta di interesse naturalistico e storico-archeologico. A poca distanza dallo specchio d’acqua c’è il Parco Archeologico dell’Accesa nato intorno agli scavi di complessi abitativi etruschi. Il Castello di Rocchette Pannocchieschi Si trova in direzione di Monterotondo Marittimo. Le campagne di scavo condotte dal 1992 dall’Università di Siena, hanno datato la parte monumentale del castello tra la fine dell’XI ed il XIII secolo, mentre più antichi sono i resti dell’insediamento sottostante. 4 Miniguida Colline Metallifere Monterotondo Marittimo Il suo nome deriva da Mons Ritundus per la particolare conformazione conica del colle su cui sorge l’abitato. La specificazione Marittimo è legata alla sua posizione nell’entroterra della zona costiera. Monterotondo viene citato per la prima volta in un Il territorio documento del 1128 anche se la sua origine è certamente più remota. Nel 1208, morto il Conte Alberto IV, il Castello passa al figlio Rinaldo. Nel 1261 il castello di Monterotondo passò sotto il dominio del libero comune di Massa seguendone successivamente le sorti. Nel 1554 il Castello venne completamente distrutto dalle truppe dei Medici, alleati con Spagna e Austria. Nel 1777 fu scoperta la presenza di acido borico nelle acque sulfuree del lago Cerchiaio. Nel 1815 prese il via la produzione industriale di acido borico. Due anni dopo Monterotondo divenne il primo produttore europeo in questo settore. Nel 1843 nacque il personaggio più famoso della storia di Monterotondo, Renato Fucini, poeta e letterato, noto pure con lo pseudonimo di Neri Tanfucio. Nei primi anni del XX sec. si cominciò ad utilizzare il vapore emesso dalle profondità della terra per produrre energia elettrica. I soffioni boraciferi sono emissioni di vapore acqueo e gas che sprigionano dal terreno ad alta temperatura, in modo naturale o grazie a perforazioni. Monterotondo 5 Miniguida Colline Metallifere Luoghi da visitare Il Capoluogo Nel centro abitato di Monterotondo Marittimo sono ancora visibili molte tracce del passato medievale del paese. Le mura che un tempo circondavano l’abitato sono riconoscibili in alcuni punti. È ancora visibile parte dell’alzata del cassero Il territorio costruito nel XIV secolo. I resti della Rocca degli Alberti recentemente restaurata, dominano il paese. L’Area della Rocca è oggetto di ricerche archeologiche ed è divenuta un parco pubblico. I due assi principali del centro abitato confluiscono in una piazza che ha su due lati un loggiato ottocentesco in stile neorinascimentale, su un altro lato il palazzo comunale con la torre dell’orologio, il cui impianto è di impronta seicentesca ma presenta pure tracce risalenti ai secoli XII e XIII. Nella parte più alta dell’abitato sorge la chiesa di San Lorenzo, edificata alla fine del ’500 con all’ interno un dipinto su tavola del XIV sec. raffigurante la Madonna con Bambino. Il percorso naturalistico delle Biancane Le emissioni di vapore acqueo e gas che sprigionano dal profondo, sono energia indispensabile per la geotermia e le protagoniste di questo percorso naturalistico nato recentemente. Le Biancane prendono il nome da un luogo magico in cui tutto il terreno e le rocce sono state sbiancate dalle emissioni di vapore d’acqua ad alta pressione.
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