Programma Degli Incontri Con Luigi Serafini

Programma Degli Incontri Con Luigi Serafini

Giovedi 23 febbraio giovedì grasso a Bologna due incontri con Luigi Serafini, uno con Pulcinella ore 11,00 Aula Magna dell'Accademia delle Belle Arti di Bologna via Belle Arti 54 ore 18,30 libreria Modo Infoshop via mascarella 24 ore 11,00 Aula Magna dell'Accademia delle Belle Arti di Bologna via Belle Arti 54 La realtà e l’enciclopedia. Il libro parallelo di Luigi Serafini. Ilaria Tontardini ed Emilio Varrà incontrano Luigi Serafini Macchine surreali, metamorfosi animali e vegetali, una sequenza di invenzioni colorate commentate da una scrittura immaginaria, il Codex Seraphinianus è un libro di culto, un codice miniato visionario e misterioso pubblicato originariamente nel 1981 da Franco Maria Ricci, che continua da anni ad affascinarci per la sua capacità di rivelazione. Apprezzato da storici e critici dell'arte come Federico Zeri e Vittorio Sgarbi, il Codex ripercorre in chiave utopica e fantastica tutti i campi dello scibile, dalla zoologia alla botanica, dalla mineralogia all'etnografia, dalla fisica alla tecnologia: uomini tenaglia, amanti- coccodrillo, uova che volano, alberi capovolti. Ilaria Tontardini ed Emilio Varrà fanno parte di Hamelin Associazione Culturale, che si occupa di promozione della letteratura, letteratura per ragazzi, fumetto, illustrazione e che dal 2007 cura a Bologna BilBOlbul Festival internazionale di fumetto, dedicato al fumetto d’autore e ad altre forma di narrazione disegnata. Sono docenti all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel corso di Fumetto e Illustrazione. ore 18,30 libreria Modo Infoshop via mascarella 24 Pulcinellopaedia Seraphiniana Tommaso Bianco, il pulcinella di Eduardo, incontra Luigi Serafini Pulcinellopaedia Seraphiniana, Rizzoli, 2016 Un'enigmatica sinfonia per immagini dedicata a Pulcinella. Composta tra il 1983 e il 1984 a partire dai bozzetti nati in occasione del Carnevale di Venezia. “Appare qui, e appariva nel Codex, una qualità singolare della fantasia grafica di Serafini: qualcosa che direi ilarità senza gioia, anzi, una sorta di cupezza, un fondo oscuramente maniacale, una iterazione magica e superstiziosa che pare alludere a un elaborato scongiuro come sono i gesti napoletanamente apotropaici. (…) Essendo mito questo Pulcinella è intemporale, continuamente nasce e muore, è anzi imparentato con tutto ciò che nasce e muore; e un disegno delicatamente inquietante ci mostra un Pulcinella che si appresta a rubare la clessidra della morte; perché fantasma immortale, Pulcinella è insieme stolto e sapiente, è l'eroe vigliacco, forse l'unico eroe umanamente possibile.” (Giorgio Manganelli) Tommaso Bianco, attore napoletano, si è formato nella scuola di Eduardo De Filippo, con cui ha debuttato nel 1968, recitando poi in quasi tutte le sue opere. Ha recitato in compagnie teatrali di altri importanti registi tra cui Luigi De Filippo, Dario Fo, Franco Zeffirelli, Roberto De Simone, Maurizio Scaparro, Ugo Gregoretti, Gianfranco De Bosio, Giancarlo Sepe. Da più di venti anni ha in repertorio la sua produzione "Cantata napoletana in versi, prosa e musica". Nel cinema ha debuttato accanto a Sophia Loren nel film La mortadella diretto da Mario Monicelli, che lo dirigerà poi in altri quattro film. Ha lavorato anche sotto la direzione di Roberto Benigni, Luciano De Crescenzo, Nanny Loy, Pasquale Squitieri, Pasquale Festa Campanile, Ettore Scola, Salvatore Piscicelli. Attualmente vive a Bologna, dove dirige una scuola di teatro e continua a portare in scena i capolavori della tradizione napoletana. La critica lo considera come una delle ultime reincarnazioni della maschera di Pulcinella, che ha anche interpretato accanto al maestro Eduardo nella commedia "Lu curaggio de 'nu pumpiere napulitano" scritta da Eduardo Scarpetta per Antonio Petito, l'ultimo grande Pulcinella. Luigi Serafini (Roma, 4 agosto 1949) è un artista, architetto e designer italiano. È famoso per le sue opere stranianti e misteriose, come il Codex Seraphinianus (1981). Durante gli studi di architettura, Serafini lavora con Maurizio Sacripanti e Luigi Pellegrin. Nel 1971 viaggia attraverso gli Stati Uniti con sacco a pelo e Rolleiflex e si ferma a lavorare da Paolo Soleri presso la nascente Arcosanti. Nel 1972 scende fino a Babilonia, lungo l'Eufrate. Nel 1973 visita l'Africa equatoriale e il fiume Congo. Successivamente comincia la carriera come architetto. Nel 1981 pubblica la prima edizione del Codex Seraphinianus con Franco Maria Ricci Editore, che richiama l'attenzione di Roland Barthes e su cui Italo Calvino scrive un saggio pubblicato nella raccolta Collezione di sabbia (Oscar Mondadori). Il libro ha successivamente altre sette edizioni e la presente è l'ottava, edito dalla Rizzoli. Il Codex Seraphinianus è stato inoltre d'ispirazione fin dal 1986 per il coreografo francese Philippe Decouflé, autore delle cerimonie dei Giochi Olimpici di Albertville. Nel 1984 è la volta di Pulcinellopedia (piccola) per la casa editrice Longanesi, un libro concepito come suite di disegni a matita e brevi testi, dedicato interamente alla maschera di Pulcinella. Serafini oltre a essere pittore, scultore, ceramista, orafo etc., compie le sue brave incursioni nel campo del design, come nel 1981 con il collettivo Memphis di Ettore Sottsass e poi con progetti dall'impronta chiaramente metalinguistica, come le sedie "Suspiral" e "Santa" per Sawaya & Moroni o i vetri e le lampade per Artemide. Nel 1990 crea la prima locandina per il film di Federico Fellini La voce della Luna, con Roberto Benigni e Paolo Villaggio. Nel 1991 è autore di scene, costumi e luci per il balletto Jazz Calender di Frederick Ashton al Teatro alla Scala. Nel 1992 collabora con la RAI e su Raiuno progetta la scenografia del programma Ci vediamo alle 10. Nel 1993 inventa e realizza la sigla del documentario in 6 puntate di Enzo Biagi sulla Lunga Marcia di Mao. Nel 1994, sempre per Raiuno ridisegna la sigla del programma Linea Verde. A metà anni '90 è visiting artist in Canada, al Banff Center (Alberta) e al McLuhan Program (Toronto), diretto da Derrick de Kerckhove. Nel 1998 si svolge alla Fondazione Mudima di Milano una mostra personale intitolata "il Teatro della Pittura" e che ha come colonna sonora una composizione di Danny Elfman realizzata per l'occasione. Nel 1999 è finalista per la miglior scenografia al Premio Ubu con "Materiali per una tragedia tedesca" di Antonio Tarantino (drammaturgo), prodotto dal Piccolo Teatro di Milano. Nel 2002 realizza "Geometrindi e Matematindi", un grande tondo dipinto per la Sala Consiglio del Dipartimento di Matematica Francesco Brioschi del Politecnico di Milano. Dal 2003, all'uscita della stazione Materdei della nuova Metropolitana di Napoli, è presente una grande scultura in bronzo policromo, Carpe Diem, preceduta da una pavimentazione con bassorilievi in poliestere colorato, "Paradiso Pedestre". Da maggio a giugno 2007 si svolge al PAC (Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano) una "Mostra Ontologica" dal titolo "Luna-Pac Serafini" che conta quasi 11.000 visitatori in poco più di 30 giorni. Nel luglio 2008 viene realizzata l'installazione frontaliera in legno policromo "Balançoires sans Frontières" (Altalene senza Frontiere) a Castasegna, lungo il confine italo-elvetico, dopo Chiavenna e sulla strada per St. Moritz. La struttura permette di dondolasi tra le due Nazioni confinanti e recentemente è stata acquisita dal Comune svizzero. A fine di novembre 2009 esce un erbario fantastico, interamente realizzato al computer, che illustra una riedizione speciale delle Histoires Naturelles (in italiano Storie naturali) di Jules Renard in occasione del 60° della BUR-Rizzoli Editore e che è anche un'occasione per raccontare la sua relazione con Pedaso, comune della provincia di Fermo. Nel maggio 2014, in occasione della nuova edizione Rizzoli del "Codex Seraphinianus", viene ospitato dall'Università Cattolica di Milano per un incontro dal titolo "Codex Seraphinianus: una cura per l'immaginazione". Ha pubblicato racconti con Fandango, Bompiani, Archinto, nonché articoli su numerosi quotidiani italiani e collaborato con programmi di Rai Radio Tre. Hanno scritto sul suo lavoro: Federico Zeri, Vittorio Sgarbi, Giorgio Manganelli, Giorgio Soavi, Giacinto di Pietrantonio, Achille Bonito Oliva, Douglas Hofstadter, Philippe Daverio, Tonino Guerra, Alberto Manguel, Umberto Eco. Tra i suoi estimatori anche Tim Burton. (Wikipedia) .

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