Atti del convegno TABULA RASA? Neuroscienze e culture Biblioteca della Fondazione TABULA RASA? Neuroscienze e culture Proprietà letteraria della Fondazione Intercultura I testi di questo volume possono essere riprodotti gratuitamente citando la fonte e purchè per scopi non commerciali. Non se ne possono trarre opere derivate. tabularasa.fondazioneintercultura.org www.fondazioneintercultura.org Finito di stampare nel mese di novembre 2019 Sommario / Table of contents Il convegno / The conference 7 Programma / Programme 11 Tabula rasa? Roberto Ruffino 15 The Blank Slate (video presentation) Steven Pinker 19 Vedere, guardare, immagini nel tempo Lamberto Maffei 29 A Mind-Brain for Culture and Cultural Evolution Peter J. Richerson 43 Mind meets brain. The True Impact of Neuroscience on Philosophy Martin Gessmann 57 There is No Blank Slate: The Role of Geography, Genes, Brain and Behavior in Shaping Culture Nguyen-Phuong-Mai, 69 Culture, Cognition, and Consciousness Milton J. Bennett 83 Culture, Cognition, and Consciousness Ying-yi Hong 93 Universal Values across Cultures Lilach Sagiv 101 Oltre i confini di Babele. Sulla natura biologica del linguaggio umano Andrea Moro 117 Culture, intelligence, and wisdom Igor Grossmann 131 La conservazione della memoria genetica Alberto Piazza 147 Visual theft and the Origin of the Human Social Mind Mark Pagel 157 Nature e culture. Gli “schemi” e l’irriducibile pluralità dell’umano Adriano Favole e Stefano Allovio 173 Culture and Psyche: Towards a more universal psychology Sudhir Kakar 195 We are cultural animals Neil Levy 213 La cultura e i geni non si trasmettono da soli: il ruolo della mente Paolo Inghilleri 227 Ridere e veder ridere. Il mirroring emozionale tra natura e cultura Fausto Caruana 239 Brain plasticity and memory Hannah Monyer 257 Culture, Self, and the Brain Shinobu Kitayama 269 Dalla pseudospeciazione al capro espiatorio Romano Màdera 279 A Deep Culture Approach to Intercultural Learning: Culture, Cognition and the Intuitive Mind Joseph Shaules 289 The Blank Slate and Evolutionary Psychology David Sloan Wilson 305 Educazione morale e neuroscienze tra natura e cultura Milena Santerini 323 Neuropsicologia dell’esperienza religiosa e della meditazione Franco Fabbro 335 L’invenzione delle razze Guido Barbujani 351 Definire e misurare il valore dello stato di coscienza Marcello Massimini 353 The Blank Slate and the Bell Curve Ian Tattersall 355 Thoughts from the panel discussion: “Cultures, brain, genes and values” Bettina Gehrke 363 On Intercultural Exchange Francesco Cavalli Sforza 365 Conclusioni Roberto Toscano 371 Il convegno TABULA RASA? Neuroscienze e culture Firenze, 4 - 6 aprile 2019 Già nel 2002, pubblicando “Tabula rasa”1, Steven Pinker spiegava come sia proprio la peculiare “qualità” della specie umana, fondata sull’attività fisiologica del cervello, a rendere possibile la libertà di scelta. In quell’opera Pinker affrontava temi “scomodi” come le differenze psicobiologiche fra uomini e donne o le componenti genetiche della violenza, dell’intelligenza e dei sentimenti. Con il conforto di dati storico-scientifici, cercava di dimostrare che un riconoscimento dell’identità dell’uomo come frutto di un’evoluzione biologica non è un’ipotesi socialmente pericolosa, ma può anzi essere l’indispensabile completamento delle grandi intuizioni che hanno avuto in passato l’arte e la filosofia. Nel 2011 Lamberto Maffei, neuroscienziato già al CNR e alla Scuola Normale Superiore di Pisa, affermava che: Una domanda interessante per il neurobiologo è se determinate proprietà siano già presenti alla nascita, e quindi siano riferibili ai geni che sono alla base della costruzione di una determinata struttura cerebrale, o se siano frutto dell’esperienza… Sbrogliare l’intricata matassa di innato e acquisito risulta difficile anche a livello di altre proprietà dei neuroni o di più complicati circuiti nervosi. Il problema è naturalmente ancora 1 The Blank Slate: The Modern Denial of Human Nature (2002) by Steven Pinker, in which Pinker makes a case against tabula rasa models in the social sciences, arguing that human behavior is substantially shaped by evolutionary psychological adapta- tions. 9 più complesso quando la domanda concerne proprietà cerebrali che riguardano il comportamento umano. Per esempio molti autori si sono chiesti se la moralità o il senso di ciò che ci appare bello o brutto siano innati o acquisiti...2 Potrebbero dunque esistere tendenze o atteggiamenti pre- culturali “innati” comuni a tutta la specie umana? Potrebbero esserlo, ad esempio, molte forme di comunicazione non verbale, le espressioni linguistiche, l’appartenenza a un gruppo, la gerarchia, l’aggressività o l’altruismo, la divisione di ruoli tra maschi e femmine, la percezione del tempo? E’ ipotizzabile che alcuni aspetti delle culture si trasmettano attraverso mutazioni genetiche ereditarie? Il cervello funziona in modo diverso in ambienti culturali diversi e condiziona la percezione del mondo? Esistono automatismi che ne distorcono la percezione attraverso stereotipi consolidati? O in favore del proprio gruppo, rispetto a chi è “altro”? Si tratta di temi aperti e controversi, ma molto importanti per chi si occupa di diversità culturali e comportamenti umani, e vorrebbe favorire quei processi che possono aiutare la convivenza e la comprensione reciproca in società sempre più multiculturali. Il convegno è durato 3 giorni. Ogni sessione conteneva una serie di workshop o seminari in parallelo, della durata di due ore, a cura di esperti che hanno proposto brevemente un argomento di loro interesse e lo hanno discusso con i partecipanti al seminario. Il giorno successivo un breve video, contenuto nel DVD allegato, ha riassunto in plenaria i punti principali emersi dalla discussione. 2 alla pag. 73 del volume “La libertà di essere diversi”, ed. Il Mulino 2011 10 The conference A BLANK SLATE? Brain science and cultures Florence, April 4nd - 6th 2019 In the year 2002 when Steven Pinker published his “Tabula rasa”, he explained how, based on the physiological activity of the brain, a peculiar “trait” exclusive to the human species makes free choice possible. In that piece of work, Pinker faced “uncomfortable” issues such as the psychobiological differences between men and women or the genetic components governing violence, intelligence and inner sentiments. Referring back to historical-scientific data he tried to demonstrate that recognising Man’s identity as a result of biological evolution is not a socially dangerous hypothesis, but may even be the indispensable integration of the perceptions given to us, in the past, by art and philosophy. In 2011, Lamberto Maffei, a neuro-scientist at the Italian National Research Centre and at the Scuola Normale Superiore in Pisa, affirmed that: An interesting question for the neurobiologist is whether certain characteristics are already present at birth and therefore attributable to genes that are the underlying basis of a particular brain structure, or whether they are the result of experience …To disentangle the intricate skein that is the result of what is inborn and what is acquired is difficult even when looking at the properties of neurons or 11 more complicated nerve circuits. Naturally the problem is even more complex when we consider how the workings of the human mind affect human behaviour. For example, many writers have wondered whether morality or sensibility to what is considered beautiful or ugly is inborn or acquired. Could some pre-cultural tendencies or attitudes be an inborn trait common to all the human species? Could this indeed be the case, for example, in many non verbal forms of communication, in language expressions, in belonging to a group, in hierarchy, in aggression or altruism, in the division of male and female roles, in the perception of time? Is it conceivable that some aspects of culture could be transmitted through hereditary genetic mutations? Does the human brain work differently in different cultural environments and could it condition the perception of the world? Are there devices or contrivances that distort perception through consolidated stereotypes, or in favour of one’s own group, opposite to all others? These are controversial and important issues for those who deal with cultural diversity and human behaviour, and would like to encourage processes that help coexistence and mutual understanding in an increasingly multicultural society. The conference lasted 3 days. Themes were presented and discussed in two-hour, concurrent workshops. Short summaries of discussions were reported in plenary session the next day and are available in the DVD. 12 Programma / Programme GIOVEDÌ 4 APRILE 2019 / THURSDAY, APRIL 4TH 2019 15:00 - 18:00 Sessione di apertura / Opening session Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento Benvenuto ai partecipanti / Welcome remarks: - Roberto Ruffino, Segretario Generale / Secretary general, Fondazione Intercultura - Franco Bernabé, Presidente / Chairman, Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO - Dario Nardella, Sindaco di Firenze / Mayor of Florence - Andrea Vannucci, Assessore alle politiche giovanili / Councilor for youth policies Sessione d’apertura: “Questioni sulla trasmissione della cultura”: Opening session: “Issues about the transfer of culture”: - The Blank Slate (video presentation) - Steven Pinker, Harvard University - Guardare, vedere, immagini nel tempo - Lamberto Maffei, Università di Pisa - Not by Genes Alone: How Culture transformed Human Evolution - Peter Richerson, University of California - Mind meets
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