Comune Di Capannoli Piano Strutturale Relazione Con Allegati in Appendice : -Aspetti Agronomici Forestali - Dinamiche Demografiche Socio-Economiche

Comune Di Capannoli Piano Strutturale Relazione Con Allegati in Appendice : -Aspetti Agronomici Forestali - Dinamiche Demografiche Socio-Economiche

COMUNE DI CAPANNOLI PIANO STRUTTURALE RELAZIONE CON ALLEGATI IN APPENDICE : -ASPETTI AGRONOMICI FORESTALI - DINAMICHE DEMOGRAFICHE SOCIO-ECONOMICHE Luglio 2006 Elaborato integrato e modificato a seguito dell’accoglimento delle osservazioni. Gruppo di lavoro Prof. Ing. Giuseppe IMBESI Capogruppo e coordinatore Aspetti urbanistici ed ambientali Arch. Carlo CARBONE Urbanista Arch. Paolo FRANCALACCI Urbanista Arch. Paola Nicoletta IMBESI Urbanista Prof. Giuseppe MUREDDU Esperto dinamiche socio-econ. e demogr. Prof. Francesco FERRINI Agronomo Prof. Stefano BRUNI Storico Aspetti geologici ed idrogeologici Dr. Claudio NENCINI Geologo, Capogruppo Dr. Emilio PISTILLI Geologo Dr. Luigi BRUNI Geologo Prof.Ing Claudio VITI Ingegnere idraulico Prof. Ing Stefano PAGLIARA Ingegnere idraulico Dott. ing Stefano NARDI Ingegnere idraulico Comune di Capannoli Piano Strutturale RELAZIONE INDICE Premessa: Un processo di pianificazione……………….………………...…4 1. Aspetti metodologici …………………………………………………….….6 1.1 Il quadro conoscitivo per la redazione del Piano Strutturale …………....6 1.2 Le fasi di elaborazione del Piano Strutturale……………………..….8 1.3 Gli elaborati di progetto……………………………………………...9 1.4 Fonti informative e cartografiche………………………………...…10 2. Le origini del territorio di Capannoli: appunti per una storia del territorio 2.1 Premessa……………………………………..……………………….12 2.2 La storia degli studi………………………………………………..…13 2.3 Bibliografia……………………………………………………..…….14 2.4 Il quadro territoriale……………………………………………….... 15 2.5 L’età antica………………………………………………………..….15 2.6 L’età medioevale…………………………………………………......18 2.7 Lo sviluppo urbanistico di Capannoli e Santo Pietro Belvedere: dal castello al borgo post-medievale…………………………………….20 3. La formazione del territorio attuale 3.1 La struttura storica………………………………………………..…...21 3.2 I mutamenti dall’otto al novecento……………………………..……..23 3.3 Le tendenze recenti………………………………………………..…..23 3.4 Il contesto funzionale e infrastrutturale…………………………….…24 3.5 L’assetto urbanistico nel piano vigente…………………………….…28 4. Quadro conoscitivo delle attività svolte sul territorio al fine del riequlibrio e della organizzazione dei tempi, degli orari e delle necessità di mobilità 4.1 Appunti per l’elaborazione del Piano dei tempi e orari della città……33 4.2 Gli obiettivi per l’elaborazione del piano……………………………..34 4.3 Gli elementi su cui costruire il piano………………………………….36 4.4 La struttura del Piano………………………………………………….38 4.5 La Banca del Tempo ………………………………………………….39 1 Comune di Capannoli Piano Strutturale RELAZIONE 5. Dati e riferimenti sullo stato dell’ambiente nel territorio 5.1 La verifica degli effetti ambientali e le linee strategiche del piano..… 55 6. Lo stato di attuazione della pianificazione comunale vigente 6.1 Lo stato di attuazione del piano…………………………………….…100 7. Le strategie di progetto: verso il piano strutturale 7.1. Le linee strategiche per la definizione del progetto di piano …….…..131 7.2 L’individuazione dei sistemi e subsistemi territoriali di riferimento….137 7.3 La struttura del territorio……………………………………………....145 7.4 Il sistema delle infrastrutture: un’ipotesi di variante alla SS. 64……...160 7.5 La conservazione dell’assetto territoriale e prevenzione rischi….....…171 8. Il dimensionamento del Piano 8.1 Il fabbisogno abitativo……..…………………………………………175 8.2 Il dimensionamento turistico…………………. ……………………...179 8.3 Il dimensionamento delle attività produttive……………………….....180 9. Aspetti inerenti l’agricoltura, i boschi, l’ambiente ed il paesaggio 9.1 Analisi agronomiche e ambientali…………………………………….186 9.2 La cartografia di uso del suolo e della vegetazione………...…………187 9.3 Cartografia allegata …………………………………………………188 9.4 Le aree marginali di interesse paesaggistico ed ambientale…………..189 9.5 I filari e le siepi ……..………………………………………………..189 9.6 Salvaguardia della biodiversità………………………………………..190 9.7 Funzioni paesaggistiche, didattiche e ricreative………………………193 9.8 I corridoi ecologici…………………………………………………….194 9.9 Protezione idrogeologica del territorio agricolo………………………195 9.10 Le sistemazioni idraulico agrarie nelle zone collinari……….………..196 9.11 Oliveti e vigneti……………………………………………….………198 9.12 Gli interventi a “verde” …………………………….…………...200 9.13 Bibliografia ……………………………………….………………..206 2 Comune di Capannoli Piano Strutturale RELAZIONE ALLEGATI ALL. 1. ASPETTI GENERALI DELLA STRUTTURA ATTUALE DEL SETTORE AGRICOLO-FORESTALE 1. Aspetti generali……………………………………………………..207 2. Il paesaggio agro-ambientale del Comune di Capannoli 3. Analisi della struttura attuale del comparto agricolo forestale 4. Aree boscate 5. Pioppete 6. Seminativi 7. Coltivazioni permanenti 8. Allevamenti 9. Addetti al settore agricolo 10. Conclusioni 11. Bibliografia consultata ALL. 2 DINAMICHE DEMOGRAFICHE E SOCIO-ECONOMICHE 1. Dinamica della popolazione. Analisi retrospettiva, tendenze in atto e previsioni 1.1 Evoluzione demografica complessiva ……………………………….217 1.2 Composizione della popolazione 1.3 Evoluzione demografica dei due principali centri abitati 1.4 Forze di lavoro 1.5 Previsioni 2. Attività produttive e servizi 2.1 Imprese agricole 2.2 Attività industriali 2.3 Edilizia residenziale 2.4 Turismo 2.5 Altre attività economiche private 2.6 Servizi pubblici 3 Visione d'insieme 3 Comune di Capannoli Piano Strutturale RELAZIONE 0. PREMESSA: UN PROCESSO DI PIANIFICAZIONE COMUNE La formazione dei piani strutturali dei Comuni di Capannoli e Palaia in forma coordinata è importante per più ordini di ragioni. E’ in primo luogo l’occasione per un salto di qualità nel processo di coordinamento in atto tra i comuni della Valdera; il governo del territorio rappresenta infatti il tema più difficile e a un tempo più appassionante per la vita di una comunità locale, assumerne i termini non isolatamente ma in reciproca stretta collaborazione costringe Capannoli e Palaia al confronto più diretto e mette alla prova le rispettive volontà di collegamento. Nell’autonomia delle due componenti, infatti, la redazione dei due PS spinge verso valutazioni più approfondite delle rispettive specificità insediative attuali e passate, consente di evidenziare le complementarietà ambientali, sociali ed economico- produttive, dà modo di prefigurare politiche comuni per il governo locale. Si tratta di un’esperienza inedita. Le precedenti iniziative di coordinamento di cui è ormai ricca la Valdera (come quelle pur importanti di forme consortili, dello studio di piani di livello superiore, ecc.) o si riferivano ad attività parziali e settoriali o erano legate a decisioni di livello superiore (comprensoriale o altro); incidevano solo limitatamente sulle forme di governo locale. In questo caso i due PS rappresentano l’espressione della comune volontà “dal basso” di procedere insieme e in forma coordinata alla costruzione delle rispettive politiche urbanistiche. C’è un’altra ragione da sottolineare; attraverso la redazione dei due PS c’è l’occasione di verificare con maggiore respiro, alla luce dell’attuale congiuntura della pianificazione regionale, obiettivi, contenuti e strumenti per l’intervento. Vi sono molti fattori innovativi che fanno rivedere sostanzialmente i criteri fin qui seguiti nelle politiche urbanistiche dei due comuni. L’introduzione del criterio della sostenibilità fa sì che dalla scelta degli obiettivi, alla valutazione delle risorse fino alla definizione degli interventi occorra ricercare nuove coerenze interne e compatibilità ambientali di scala superiore tese a determinare più adeguati giudizi di valore sul territorio. La valle, le colline che l’affiancano con le loro incisioni, gli insediamenti agricoli via via stratificati nel tempo costituiscono il patrimonio comune da cui partire. Anche i segni del “nuovo” per funzioni, caratteri e forme richiedono una valutazione comune perché non si sovrappongano anomalie e distorsioni, dall’una o dall’altra parte, in grado di turbare gli equilibri consolidati. Lo stesso avviene per l’individuazione e descrizione delle situazioni problematiche: l’ambiente della valle è di fatto unitario, le “domande” di intervento, così come le prospettive di conservazione/valorizzazione di ambiti estesi si riflette non marginalmente sulle condizioni di vita ed economiche di entrambe le popolazioni. Si passa, inoltre, da un sistema di pianificazione rigido legato alla mera applicazione di strumenti prevalentemente zonizzativi ad un altro sistema in cui è determinante individuare invarianti territoriali e da qui scegliere con chiarezza opportune variabili strategiche; prendono corpo, di conseguenza, in maniera dialettica inedite relazioni conoscitive e valutative per la costruzione del piano di cui non possono essere definiti i 4 Comune di Capannoli Piano Strutturale RELAZIONE caratteri a priori. Aiuta certamente assumere tali caratteri in un processo comune di conoscenza e di scelta reso complementare dalla dialettica fra le popolazioni dei due territori e le rispettive Amministrazioni. La scelta delle invarianti e delle variabili strategiche, d’altra parte, ha un riflesso diretto sul modo con cui le Amministrazioni si andranno a misurare per quanto riguarda le decisioni, localmente, nel confronto fra livelli diversi (regionale, provinciale e comprensoriale) e, soprattutto, nelle relazioni tra i soggetti pubblici e privati interessati alla realizzazione del piano. Entrambe queste condizioni sono da assumere in modo congiunto e sperimentalmente sia per quanto riguarda gli aspetti metodologici che di contenuto: l’originalità dei caratteri ambientali, storici e insediativi e nel contempo delle domande di conservazione/valorizzazione fin qui espresse sembrano

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