I GESUITI a GENOVA NEI SECOLI XVII E XVIII Storia Della Casa

I GESUITI a GENOVA NEI SECOLI XVII E XVIII Storia Della Casa

I GESUITI A GENOVA NEI SECOLI XVII E XVIII Storia della Casa Professa di Genova della Compagnia di Gesù dall’anno 1603 al 1773 Introduzione e traduzione dal manoscritto latino di GIULIANO RAFFO S.I. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2016 Abbreviazioni: AGSI = Archivimi Genuense Societatis Iesu. ARSI = Archivum Romanum Societatis Iesu. ATSI = Archivum Taurinense Societatis Iesu (manoscritti non catalogati). ISI = Institutum Societatis Iesu, Florentiae 1982-1984. MHSI = Monumenta Histórica Societatis Iesu C.S.I. = Chronicon Societatis Iesu, Matritii 1893-1897. L.M. = LainiiMonumenta, Matritii 1912-1917. M.I. = Monumenta Ignatiana, series I, Matritii 1903-1911. BCJ = Bibliothèque de la Compagnie de Jesus par CARLOS SOMMERVOGEL S,J., Paris 1890-1932, Supplement, Louvain, 1960. COM = Compendio dell'origine delle 28 famiglie nobili di Genova (ms. in AGSI IX, 7 - Storia Genovese 1562). MEN = Menologio di pie memorie d'alcuni Religiosi della Compagnia di Gesù, raccolte dal padre Giuseppe Patrignam della medesima Compagnia e distribuite per quei giorni dell’anno ne' quali morirono, dall’anno 1538 all’anno 1728, Venezia 1730. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2016 PRESENTAZIONE Nelle comunità dei gesuiti lo Scriptor historiae domus è il padre incarica­ to di tenere il diario di casa, con le notizie più importanti sulla famiglia reli­ giosa e le sue attività pastorali. Nell’archivio dell’istituto Storico della Compagnia di Gesù in Roma si conserva il manoscritto latino dell ’Historia dom us della casa professa di Ge­ nova, dalla fondazione della residenza (1603) alla soppressione della Compa­ gnia (1773). Questo manoscritto è un codice di carta filigranata a linee chiare, con pagine di mm. 206 per 156. E composto di una carta di guardia che porta sul retro, nella parte alta, il titolo dell opera: Historia / Domus Professae Genuen- sis / Soctetatis Iesu / ab anno 1603 ad 1773. Il titolo si trova riformato nella prima pagina. Historia domus professae / Societatis Iesu / Genuae institutae in Ecclesia S.i Ambrosii / sub nomine sanctissimo Iesu / Anno MDCIII. Anche sul dorso del codice, verso l’alto, è leggibile, ma quasi cancellato, il titolo: Hi­ storia / Domus / Professae / Genuensis / 1603-1773. Il codice si compone di 243 carte numerate, seguite da due carte bian­ che. La scrittura, che varia di mano, possiede un ductus ora più fine, ora più marcato, offrendo una buona o discreta leggibilità. È stato utilizzato un in­ chiostro marrone. Lo stato di conservazione del codice è buono. La copertina appare usurata da manipolazioni sul bordo ad altezza media. Per tutto il te­ sto, costantemente, sono poste a lato brevi titolazioni compendiarie. Di questo documento viene qui presentata la traduzione italiana integra­ le, che per comodità di ricerca è stata divisa in paragrafi numerati. Le integra­ zioni apportate ai titoli dei paragrafi sono racchiuse tra parentesi uncinate. * * * Teoricamente la Historia domus dovrebbe essere aggiornata anno per anno; in realtà la redazione del nostro testo non è così regolare. - 153 - Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2016 Nell’arco di quasi due secoli si susseguono diverse mani di cronisti, non sempre fedeli alla scadenza annuale del loro compito. Il primo cronista è il padre Giulio Negrone, che è anche il primo supe­ riore della comunità (paragrafo 29). Egli scrive fino al 1623, come appare da una nota marginale: «Fin qui ha scritto il padre Giulio Negrone» (133); risul­ ta però che dal 1620 è trasferito a Milano (105). La cronaca vera e propria incomincia nel 1603, quando la casa professa si separa dal collegio che fino allora conviveva in S. Ambrogio; c’è però una lunga premessa sull’opera del fondatore padre Marcello Pallavicino e sull’ori­ gine della casa e della chiesa. Di questa premessa esiste una precedente redazione manoscritta, sempre del padre Giulio Negrone, che si conserva nell’archivio di Torino della Com­ pagnia di Gesù (Historia domus professae Societatis Iesu Genuae, in ATSI). Questa premessa è stata trascritta quasi alla lettera nelle prime pagine dell’Hz- storia domus con poche aggiunte, in particolare con la citazione di opere scritte da alcuni padri. Dal 1624 al 1640 si succedono diverse mani di cronisti, almeno cinque, tutti anonimi. Dal 1641 al 1675 la storia rimane interrotta. Se ne accorge nel 1675 il pa­ dre Niccolò Gentile (234), superiore dal 1671 al 1674, che diligentemente ri­ costruisce, anno per anno, le vicende di quel periodo, valendosi dei suoi ri­ cordi personali e di qualche documento conservato nell’archivio. Dal 1676 al 1689 la storia è continuata da un’altra serie di cronisti anoni­ mi (si distinguono almeno cinque diversi mani). Nel 1690 si apre una seconda lacuna più lunga della precedente, che du­ ra quasi 70 anni (432). Nel 1768 un padre zelante, che era ministro di casa nel 1762 (555), si sforza di colmare questo vuoto: per i primi decenni può at­ tingere quasi esclusivamente ai registri dei superiori, dei predicatori annuali, dei defunti e dei benefattori; in seguito dispone di notizie più abbondanti e particolareggiate. Lo stesso cronista, che è l’ultimo, continua di suo pugno la storia fino al 1773, anno della soppressione della Compagnia di Gesù e della dispersione dei gesuiti. Il testo, sia per il carattere annalistico sia per le vicende redazionali ora ricordate, non è un’opera scientificamente elaborata, ma è piuttosto uno zi­ baldone di notizie: ha però il pregio dell’immediatezza e dell’obiettività. - 154 - Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2016 L’interesse del documento deriva dal fatto che, pur essendo fondamen­ talmente il diario di una chiesa e di una comunità religiosa, apre ampi spiragli sulla società genovese del ‘600 e del ‘700, nella quale chiesa e comunità sono profondamente inserite, e sulle vicende storiche della città, dell’Italia e dell’Europa. A pagine più monotone, di pura documentazione, se ne alternano altre vivacissime, ricche di notizie anche inedite, di ritratti e di episodi a volte mol­ to gustosi. Sfilano, nelle pagine àeìl’Hùtona, figure di gesuiti oscuri o famosi, di ge­ nerali dell’Ordine e di prelati, di dogi e di principi, e i più bei nomi della no­ biltà genovese. Vi si sente l’eco degli eventi che hanno funestato la città e la repubblica: terremoti, pestilenze, guerre. Nelle ultime pagine, infine, si assi­ ste, come da un osservatorio privilegiato, all’avanzare della tempesta che, do­ po le persecuzioni e le espulsioni, nel 1773 doveva travolgere la Compagnia. - 155 - Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2016 INTRODUZIONE I gesuiti e la repubblica di Genova La storia della casa professa del Gesù, dagli inizi della residenza (1603) alla soppressione della Compagnia (1773), si intreccia con due secoli di storia della repubblica di Genova e, di riflesso, con le vicende della politica italiana ed europea del tempo. I primi gesuiti arrivano a Genova nel 1552, soltanto dodici anni dopo la fondazione della Compagnia. Nel 1549 la repubblica aveva chiesto a Paolo III alcuni missionari per la Corsica1: il papa passò la domanda a Ignazio di Loyola, che inviò il padre Silvestro Landino e il padre Emanuele Gomes por­ toghese2. L’arcivescovo Gerolamo Sauli chiese e ottenne che il padre Landino, insieme al padre Gomes, prima di raggiungere la Corsica, potesse visitare la sua diocesi come delegato apostolico3. La visita durò un mese e fu molto fruttuosa, come narra il padre Polanco: fra l’altro, il padre Landino ri­ portò la concordia nel monastero delle clarisse di Rapallo, e il padre Gomes predicò e ascoltò le confessioni in molte chiese4. Grazie a loro, i Genovesi si affezionarono alla Compagnia e cominciarono a pensare a un rapporto più stabile con i gesuiti. Quando i primi gesuiti arrivano a Genova, la repubblica è retta dalla costituzione aristocratica del 1528, ispirata da Andrea Doria. Con questa riforma il governo della repubblica era riservato a 28 casate, di cui 23 “anti­ che” e 5 “populari”; ma tutte le altre potevano essere aggregate a una di que­ ste 28. Tra le casate, si dicevano “famiglie” quelle che vantavano un solo ca- 1 MHSI - M.I., voi. 4°, p. 206. 2 MI-ISI - M.I., voi. 4°, p. 414. 3 MHSI - M.I., voi. 4°, p. 422. 4 MHSI -C.S.I., voi. 2°,p. 461. - 156 - Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2016 postipite, e “alberghi” quelle che comprendevano sotto un solo cognome di­ verse famiglie. Più tardi, la costituzione del 1576 abolirà ogni distinzione tra antichi e nuovi nobili e renderà elettive tutte le cariche. Un codice anonimo di circa 100 fogli (verisímilmente della metà del se­ colo XVI, perché si riferisce alla riforma del 1528, ma ignora quella del 1576) presenta un Compendio dell’origine delle 28 famiglie nobili di Genova, appres­ so le quali è stato ristretto il Governo della Repubblica l’anno 1528, tratto dall’historie scrìtte da Giovanni Cibo di Recco, con aggiunta però d’alcune cose scritte da Autori esterni, quali detto Recco non aveva veduti5. Scrive questo autore: «Li dodici Riformatori di questa presente Libertà restaurata l’anno MDXXVIII, hanno deliberato per buone raggioni restringe­ re il Governo in vent’otto Nobili Famiglie - tra quali ne furono ventitré dell’antica nobiltà, che sono Cibo, Fieschi, Spinola, Grimaldi, Doria, Cattanei, Gentili, Uso di Mare, Negri, Cigala, Grilli, Marini, Saivaghi, Lercari, Negroni, Imperiali, Lomellini, Calvi, Pallavicini, Interiani, Vivaldi, Centurioni, Pinelli, e cinque Populari, cioè Fornari, Giustiniani, Franchi, Promontori e Sauli - tutte queste vent’otto famiglie furono per decreto pub­ blico tutte egualmente dichiarate nobili, aggregando in esse tutte le altre fa­ miglie, quantunque nobilissime e antichissime...»6. L’ordine dei nomi, come dichiara l’autore, è quello cronologico, cioè secondo le più antiche notizie che si hanno delle singole casate7. Un rilievo interessante viene dal confronto di questa lista con quella dei nomi che ricorrono nell 'Historia domus-.

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