Pronti Per Lo Slam?

Pronti Per Lo Slam?

La Pro Staff di Edberg in edizione storica LA RIVISTA Di nuovo nei negozi una racchetta Anno XII - n.1 - 13 gennaio 2016 che fece epoca: l’abbiamo... riprovata Pag.19 Bentornati ragazzi: pronti per lo Slam? Tutti i grandi subito al centro del mirino, da protagonisti... Pag.4 In 1276 in campo GLI ALTRI CONTENUTI I brividi del futuro Pag.3 - Batch-point Pag.5 - Il caso: al Lemon Bowl Marion perde 30 chili, apprensione francese Pag.6 Storie, protagonisti e risultati I numeri della settimana Pag.8 - Terza pagina: Ken del torneo under più partecipato Rosewall Pag. 9 - Il tennis in tv Pag. 10 - Focus: Fadi Bidan Pag. 14 - Campionati: i vivai varranno doppio Pag. 15 - Circuito Fit-Tpra: il gioco delle coppie Pag. 18 Pag.12 La regola del gioco: quanto tempo per il wc? Pag.22 2 prima pagina I brividi del futuro DI ENZO ANDERLONI - FOTO GETTY IMageS ultimo degli esperimenti per rendere più agile una partita di tennis l’ha trasmesso Su- L’ perTennis in diretta dall’Au- stralia. Si chiama Fast4 e consiste nel trasformare la classica partita ai 6 games, due set su tre, in un match più adrenalinico all’insegna del nu- mero 4. Si gioca due su tre ai 4 gio- chi, con eventuale tie break al posto del terzo. In ogni game si conta 1,2,3 anziché 15, 30, 40. E chi fa per primo il quarto punto (che sull’eventuale 3-3 è “secco”) vince il game. Se il ser- vizio tocca il nastro non ci si ferma, esattamente come se succedesse du- rante lo scambio. E si introduce una novità, una sorta di punto Jolly di cui si può disporre una sola volta a set, che gli australiani hanno chiamato “Power Play”. Una volta dichiarato, quel punto vale doppio. Significa che può ribaltare l’esito di un gioco in cui si è in svantaggio, conquistandolo con un colpo solo. Il fatto che a Sydney si sia giocato un’Australia (Hewitt e Kyrgios) con- tro il Resto del mondo (Nadal e Mon- fils) con questa formula dà l’idea di quanto Tennis Australia, la federa- spettatori, rispetto al Fast4 di Sydney. andando ragionevolmente in una zione “down under”, ci creda. Sta or- Quello che è certo è che invece il ten- direzione… abbreviata. Le parti- ganizzando delle Leghe e tutta un’at- nis di base, quello di livello amato- te da un’ora del circuito FIT-Tpra, tività a squadre su questa idea (a riale o dei primi gradini dell’agoni- la possibilità di giocare i tornei di Sydney Monfils e Hewitt hanno vin- smo (la nostra quarta categoria) sta quarta categoria con il tie break al to i singoli, Nadal-Monfils il doppio posto del terzo set stanno prenden- per il successo finale del… Mondo). do piede. Ben vengano. I puristi hanno storto il naso di fron- Al torneino del lunedì sera, che al te allo spettacolo “troppo veloce”. circolo organizzano per i soci tutte In realtà un vero giudizio su questo Forza le settimana da oltre un decennio, al- tipo di formule applicate al top del la formula del FAST4 si era arrivati tennis professionistico non sarà mai Schiavo! già tre anni fa (ci manca solo il Power possibile darlo finché, invece che Francesca Schiavone, at- Play, facciamoci un pensierino…). Si in esibizione, dovesse essere appli- tualmente al numero 114 gioca tra l’altro un set solo (altrimen- cato per titoli davvero importanti. WTA, è l’unica italiana a ti non si finirebbe per le 23.00) ma Perché poi, in termini di emozione, partire dalle qualificazioni il gusto è rimasto intatto. Si riesce a la vera differenza è sostanzialmente degli Australian Open. Do- giocare tutti, aumentando l’adrenali- lì. Provatevi a immaginare il trofeo vesse riuscire a entrare in na. Il tennis non è la maratona. Con dei Championships di Wimbledon da tabellone, a 35 anni egua- rispetto parlando, è più divertente. E giocarsi così. Una finale da brividi. glierebbe il record di Ai Su- poterlo giocare insieme, in tanti e più Non possiamo sapere se sarebbe bel- giyama di 62 partecipazioni spesso, è meglio che da soli, meno lo, ma siamo sicuri che sarebbe emo- consecutive nei “main draw” numerosi e più raramente. Troppo tivamente diverso, per protagonisti e dei tornei dello Slam. ovvio? Chiedo scusa. DIRETTORE COORDINAMENTO REDAZIONALE HANNO COLLABORATO PROGETTO GRAFICO dell’ 8 gennaio 2004 Angelo Binaghi Angelo Mancuso Giovanni Di Natale, Max Fogazzi, REALIZZAZIONE SUPER TENNIS TEAM Andrea Nizzero, Gabriele Riva, Edisport Editoriale Srl Manoscritti e fotografie, anche se non COMITATO DI DIREZIONE Antonio Costantini (foto editor), Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, pubblicati, non si restituiscono. Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Amanda Lanari, Annamaria Pedani Piero Valesio REDAZIONE E SEGRETERIA Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, (grafica) Stadio Olimpico - Curva Nord La rivista è disponibile Massimo Verdina A CURA DI Ingresso 44, Scala G in formato digitale sui siti www. FOTO Sportcast srl 00135 Roma federtennis.it e www.supertennis.tv DIRETTORE RESPONSABILE Getty Images, Archivio FIT, Antonio Via Cesena, 58 - 00182 Roma Info: [email protected] e spedita via newsletter. Per riceverla Enzo Anderloni Costantini, Angelo Tonelli [email protected] Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 scrivere a [email protected] 3 circuito mondiale atp Vecchie facce cambiano Niente sarà più uguale nel 2016: ci sono le novità come Raonic ma anche i volti noti sono già tutti diversi. Djokovic sempre più spietato, quasi antipatico. Nadal più uomo, diventato adulto. E poi c’è Federer, in procinto di cambiare (ancora una volta) stile dopo aver cambiato coach DI PIERO VALESIO - FOTO GETTY IMageS ono cose che dimentico, canta- va De Andrè. Che se Bowie era il Duca (bianco come i gesti a noi Scari) lui invece era un conte. Il quale, se non fosse stato immensa- mente assorbito dalla musica e dal desiderio di elaborare i suoi fanta- smi interiori, chissà come avrebbe potuto trasportare su un campo da tennis quella capacità di ricamare sulle parole che lo ha reso immorta- le. Comunque: eccoci all’inizio di una nuova stagione a chiederci che cosa dimenticheremo di quella vecchia e cosa invece dobbiamo aspettarci di osservare in quella nuova. A cosa diciamo addio Dimentichiamo, ad esempio, i com- pleti floreali di Berdych: lui e lo sponsor hanno preso strade diverse. Sopra, il “clan Djokovic” festeggia il primo titolo del 2016, conquistato a Doha (Atp 250) dopo una finale In fondo non faticheremo, anzi: il a senso unico contro Nadal, chiusa per 6-1 6-2. Sotto, festeggiamenti con staff anche per Milos Raonic, processo di rimozione è già ultimato, 25enne canadese, abbracciato alla fidanzata Danielle Knudson. Celebrano il titolo vinto a Brisbane (Atp quei completi probabilmente non li 250) in finale su Federer per 6-4 6-4 abbiamo mai visti. Prepariamoci ahi- noi a dover guardare quelli di Kyrgios che non promettono nulla di buono per le nostre iridi. A proposito: di- mentichiamo le liti di sostanza (fem- minile) fra l’australiano e Wawrinka: in sede IPTL i due si sono rappacifi- cati, hanno addirittura giocato nella stessa squadra incitandosi l’un l’al- tro. Due amiconi insomma. Sempre che Kokkinakis (noto Australian lo- ver) non si rimetta di mezzo. Vecchie facce, nuovi volti Che dite? Che siamo su questioni col- laterali? Vero ma non dimentichiamo che il diavolo (entità notoriamente as- sai appassionata di tennis) si acquatta nei dettagli. Prendete il viso di Nadal, ad esempio. Dimenticate quello da ra- gazzino iberico un po’ storto che ha portato in giro per il mondo nell’ul- timo decennio. E scrutate il Nadal nuovo: è diventato di colpo un uomo adulto, forse più segnato del suo av- versario naturale Federer. Sulla sua faccia solare è comparso qualcosa di 4 circuito mondiale atp concorrenti. E si badi bene che Lau- rel e Hardy sono stati dei geni asso- luti della storia del cinema, mica due qualunque. Non è escluso (anzi è pro- babile) che in un domani non troppo lontano i due tornino a fare squadra: ma per ora prepariamoci ad assistere al loro derby a distanza, i cui prodro- mi si sono già visti a Brisbane. Un nuovo Federer? E poi c’è Federer. Qui si corre il ri- schio di commettere errori madorna- li ma non è forse il rischio il nostro mestiere? E allora una possibilità è che ci troveremo a dover dimentica- re certe effervescenze tattico-spetta- colari del Roger 2015 (il Sabr...) per assistere all’ennesima trasforma- zione del nostro: che potrebbe of- frire di sé un’immagine più accorta tatticamente, forse più essenziale, certamente più tesa a risolvere i con- trasti tennistici in pochi e risolutivi colpi che non in massacranti duelli destinati a dar ragione a chi può’con- tare sull’arma dell’età. E poi, dulcis in fundo, dimentichiamo lo Us Open dei miracoli con Roberta e Flavia sul tetto del mondo. Ma in questo caso solo per uno e uno solo obiettivo: poter lasciare mano libera alla sorte affinché quel sogno pazzesco si ripe- ta. Magari in un altro luogo, chi lo sa. In fondo sognare non costa nulla Niente più completi “vistosi” per Berdych, H&M ha e visti i tempi è certamente un lusso lasciato. In alto, dall’angolo di Raonic, Piatti ha vinto che ci possiamo permettere. il primo derby in panchina su Ljubicic Roger Federer e Rafael Nadal, entrambi sconfitti nelle prime finali del 2016: ma sono pronti a cam- biare faccia, ognuno a modo suo. batch-point simile alla sofferenza. Stato del corpo e dell’Anima che Rafa è sempre stato Ciao, vecchio Fum! bravissimo a celare ma che adesso fa E così se n’è andato anche il vecchio Fum, che sebbene da un bel po’ di tempo non si facesse parte di lui.

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