DOSSIER ANTIFASCISMO DALLA STESSA PARTE, SEMPRE 1919 / FONDAZIONE DEI FASCI DI COMBATTIMENTO 2019 / LOTTE E RIFLESSIONI CONTRO IL FASCISMO Come ogni anno, il numero di aprile di “A” è dedicato in parte alla lotta contro il fascismo, nella storia e nell'attualità. Su questo numero la parte storica è rappresentata dalla rassegna, curata da Massimo Ortalli, dell'intera bibliografia in italiano sull'impegno antifascista delle anarchiche e degli anarchici e dalla ricostruzione storica delle prime fasi dell’antifascismo militante anarchico a Torino. Approfondimenti sul contesto generale, e sulle modalità dell'impegno antifascista oggi, sono proposti dalle compagne e dai compagni del Circolo anarchico C. Berneri di Bologna, da Andrea Papi, da Francesco Codello. Uno scritto del gruppo di ricerca Schwarzbard affronta il concetto di popolo e il crescente antisemitismo anche nei movimenti di sinistra. Con un’illustrazione di Fabio Santin e una vignetta di Roberto Ambrosoli. antifascismo 7 ANTIFASCISMO Contro la corrente Bologna, 21 aprile 1945 - I partigiani sfilano per la città nel giorno della liberazione del circolo anarchico C. Berneri di Bologna uando la redazione di “A” rivista ha chiesto ad alcuni di noi di preparare CONTRO LA Qun contributo sull’antifascismo per il numero dell’aprile 2019 abbiamo accet- tato ben felici. Siamo stati costretti però a porre due condizioni, ricevendo qualche amichevole maledizione dai redattori. La prima era che ci serviva un po’ più di tempo rispetto alla scadenza stringen- te che ci era stata suggerita: questo sia CORRENTE perché impegnati nelle consuete attività settimanali (circoloberneri.indivia.net), sia È necessario impedire ai nuovi epigoni del fascismo perché impegolati in vicende giudiziarie di organizzarsi con i mezzi che si ritengono più utili a causa, anche, dell’attività antifascista messa in campo negli ultimi anni. allo scopo. In una prospettiva rivoluzionaria. La seconda era che avremmo preferito mandare uno scritto collettivo, che ripren- desse alcune delle considerazioni assem- bleari sulle quali avevamo concentrato le nostre riflessioni negli ultimi mesi. Le nostre “condizioni” così rispecchia- vano una situazione materiale per noi vincolante: sempre molto impegnati nella attività locale, costretti a fare i conti con la repressione, bisognosi di un confronto reiterato e collettivo su alcune questioni 8 antifascismo Contro la corrente ANTIFASCISMO di fondo, in primo luogo su quella “aria di le politiche “securitarie” di marchio PD e ridotta a mobilitazioni contro formazioni di- Weimar”, come la ha definita il maestrone che non sono disposte a lasciarsi traspor- chiaratamente neofasciste, ma va allarga- di Pavana, che respiriamo tutti (sì, sappia- tare da pulsioni nazionaliste o sovraniste. ta e organizzata intorno a parole d’ordine mo che Guccini ama votare PD, ma nessu- A questo proposito notiamo che anche nei che rendano chiaro ed evidente quale sia il no è perfetto...). territori dove abitiamo sono lievitate negli piano anti-crisi di questo governo: immet- In una nostra precedente lettera alla re- ultimi tempi le iniziative, per lo più cultu- tere in un imbuto securitario e di precarietà dazione usavamo la metafora del piazzista: rali, rosso-brune (con varie sfumature) che migranti, poveri, sfruttati, occupazioni, pra- se mette il suo piede in mezzo all’uscio sembrano trovare un humus fertile nei resti tiche di lotta, stili di vita, identità di genere non ce lo si leva più di torno. Così fanno le di una sinistra antimperialista e anticapi- e orientamenti sessuali non eteronormati. formazioni fasciste se non viene tolta loro talista – in una forma ridotta e regressiva Tuttavia il problema ha radici più profon- agibilità. –, attirata dalle sirene del vecchio nazio- de e travalica l’odioso Salvini. Parlarne è nalismo (o sovranismo). Antimondialisti di difficile, in quanto ci pare che manchino ALTERNATIVE AL DISCORSO sinistra si definiscono: una roba brutta, da delle categorie comuni che permettano contrastare senza tentennamenti, consa- un confronto, ma vale la pena abbozzarne CULTURALE FASCISTA pevoli che storicamente l’ideologia del fa- i tratti. È necessario, quindi, impedire loro di or- scismo è nata proprio da una rete di scam- La nostra tesi è che i processi di norma- ganizzarsi, con i mezzi che si ritengono più bi e ibridazioni fra “destra” e “sinistra”, lizzazione e conformismo, che osserviamo utili allo scopo: culturali e militanti. Senza essere i tratti maggiormente distintivi del- arricciare troppo il naso se c’è da usare la società contemporanea, alimentino nei modalità non del tutto “ortodosse”: a volte La lotta antifascista non regimi politici un crescente autoritarismo. è necessario – anche se non piace – es- Normalizzazione e conformismo sono il sere un poco decisi al fine di evitare guai va ridotta a mobilitazioni prodotto dell’anomia sociale nella quale peggiori ed è bene farlo quando la presen- contro formazioni si trovano milioni di persone, soprattutto za fascista nei quartieri è embrionale, al- le più escluse dal protagonismo sociale. trimenti rischia di essere troppo tardi. Non dichiaratamente Anomia che trova la sua ragion d’essere vogliamo sottovalutare la questione della neofasciste, ma va nella materialità delle condizioni di vita: violenza, che sappiamo essere spinosa: miseria, mancanza di riconoscimento del- ma proprio per questo ci pare semplicisti- allargata e organizzata la dignità dell’individuo, disciplinamento co e fuorviante asserire che sia necessario intorno a parole d’ordine sociale per mezzo dell’ordinamento poli- evitare a priori l’uso della forza se si vuole tico, del sistema di produzione e del mer- ottenere una situazione di pace. Le cose che rendano chiaro quale cato del lavoro. sono più complesse. sia il piano anti-crisi di Quali che siano i punti di osservazione, A tal proposito oggi la situazione ci pare vediamo gli stessi comportamenti e le stes- in parte mutata, e certo non in meglio. Per questo governo. se desolanti prospettive. La segmentazione quanto le politiche di questo governo siano sociale si accompagna a una segmenta- in continuità con quelle del centrosinistra zione fisica, spaziale, frutto dei processi di che lo ha preceduto, da alcuni mesi i rap- combinando lotta di classe e nazionalismo, ristrutturazione urbana che da un lato han- porti di forza sui territori sono bruscamente dittatura del proletariato e stirpe eletta, so- no trasformato i centri cittadini in “merce”, mutati in peggio: prima neofascisti e razzisti cialismo e razzismo. spazzando via gli spazi di alterità presenti non si sentivano a loro agio a presentarsi Più in generale, oltre a rafforzare la ne- al loro interno, e dall’altro quartieri residen- pubblicamente, ora non solo hanno messo il cessaria azione di contrasto militante a ziali periferici privi di un reale tessuto so- piede in mezzo all’uscio, ma sono diventati neofascisti e razzisti, crediamo sia utile ciale. Ogni gruppo, collettivo, individualità, le avanguardie del nuovo governo. A que- potenziare quei ragionamenti e quelle pra- si trova relegato, isolato, incompreso e vive sta situazione concorre anche la crescente tiche che si concentrano nell’attaccare il l’indifferenza del contesto sociale più ampio severità repressiva contro le manifesta- retroterra che gonfia le vele delle destre, come inevitabile. Questo insieme di fattori zioni antifasciste, promossa dapprima dal in una modalità che non si configuri solo alimentano il rancore sociale verso il resto centrosinistra e poi accentuata dall’attuale come una presa di parola ex post o rin- del mondo. governo. correndo i loro temi, ma riprendendo la Ci troviamo in una fase non semplice, in parola apertamente e pubblicamente per LA PERDITA DI SENSO cui sarebbe necessaria la massima unità e far emergere le alternative al discorso cul- linearità d’azione, coordinandosi al meglio, turale fascista. DELLE PAROLE a partire dal locale, con quelle realtà che L’attuale degrado autoritario delle istitu- Il rancore sociale è elemento costitutivo hanno da sempre mostrato, nella prassi e zioni risponde a un tentativo di dominare delle prospettive reazionarie. Il fascismo non solo a parole, la propria distanza dal- la crisi, e perciò la lotta antifascista non va – oggi declinato come sovranismo e/o antifascismo 9 ANTIFASCISMO Contro la corrente populismo – usa il rancore come collante controllare e disciplinare paesi devastati Da un lato un’iniziativa di carattere cul- di “comunità” in lotta contro altri segmen- dalla crisi economica, dal degrado sociale turale il cui obiettivo sia (ri)dare senso alle ti ritenuti privilegiati. Il conservatorismo e dalla catastrofe ambientale. L’adozione parole: quelle con le quali delineare lo stato utilizza il rancore come minaccia per i di politiche forcaiole, giustizialiste, ordi- di cose esistente e attraverso le quali im- “privilegiati” chiamandoli alla lotta contro niste, xenofobe, securitarie sono ormai maginarci una società diversa. i “rancorosi”. E il concetto stesso di “privi- la cifra dei governi di mezzo mondo. E Dall’altro lato – e come premessa ne- legio” è sviato e manipolato essendo ogni i governi dell’altra metà del mondo non cessaria – un’iniziativa di carattere sociale segmento sociale contemporaneamente necessitano nemmeno di questi interventi tendente a sottrarre le individualità all’anomia privilegiato o svilito (deprivato) in relazione avendo ormai oltrepassato la soglia del e a infondere fiducia laddove c’è uno scora- agli altri. totalitarismo. mento diffuso, mirando a de-segmentare il La perdita
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