Audace 1905-2005 La signora del calcio elbano Agostino Anselmi Questo libro è stato stampato con il contributo di: Arcipelago Libero – Isola d’Elba Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno Comune di Portoferraio Autoscuola Elba © 2005 Agostino Anselmi Via Ninci 15 -57037 Portoferraio Prima edizione Ottobre 2007 Stampato a Livorno da Media Print nel febbraio 2008 Presentazione Sono stati scritti molti libri sugli avvenimenti sportivi: libri divulgativi per principianti, dilettanti e professionisti. Non mancano altresì libri specifi ci con fi nalità puramente sportive. Per illustrare le loro opere gli autori hanno, di volta in volta, fatto uso delle potenzialità presenti nella loro epoca. La pubblicazione di questo volume ha fi nalmente realizzato un sogno lunga- mente accarezzato dall’autore, un sogno che fi no ad oggi era apparso im- possibile: “La storia di cento anni della squadra del cuore”, dove egli ha militato come centravanti. Agostino Anselmi ha riunito nel suo libro episodi e personaggi che racconta- no la storia della società “Audace”. Ed ecco uscirne cent’anni di sport, di sacrifi ci, di trasferte, di tifo, di campanilismo e di amore per la squadra che rappresenta la nostra città: “Portoferraio”. Dalla lettura emergono scene signifi cative, non solo per il percorso di una delle società fra le più antiche d’Italia, ma per quella più generale, del co- stume. È dunque molto di più di una semplice storia del nostro calcio. Il libro è una sorta di diario di Agostino, innamorato del suo sport e della sua città. È un racconto popolare, il superamento della cronaca spicciola a favo- re di un inanellamento proteso verso una catena interminabile nel tempo. Non si tratta quindi di frugare fra le righe del passato per l’unico desiderio di documentare tale specialità agonistica, ma di recuperare, nei fatti di un determinato tempo, quel sapere popolare che è sintomatico delle inclinazioni e delle preferenze di tanta gente. Nella narrazione, tradizioni e sport “si stringono la mano” con frequenza, dando vita a pagine dove prevale il folclore ma che tuttavia non inquina il calore genuino degli sportivi. - 3 - Particolare ricerca e cura è stata riservata all’inserimento di fotografi e do-cumen- tative, sia per ricordare che per avere una valutazione genuina del passaggio del tempo. Agostino si sofferma sui campionati vinti, sul passaggio in categorie superiori, quando la folla solleva un’esplosione di “elbanità” in tutto il suo orgoglio e si sente portoferraiese in ogni angolo del territorio, in ogni goccia di mare circostante, cioè vive un momento corale di tale entità che non trova precedenti nella storia della nostra isola. Si tratta di una vera e propria terapia istintiva di esaltazione elbana e portoferraie- se, senza alcun isterismo sciovinistico. La pubblicazione di questa “storia” vuole essere non solo un omaggio ai nostri concittadini, ma anche un recupero del nostro essere portoferraiesi; una speranza di riportare alla luce della nostra coscienza il nostro passato, per meditare sui sacrifi ci di questi giocatori, sacrifi ci tanto più onerosi di quelli di oggi, per trarne insegna- menti e forza da investire sul presente e sul futuro, per sentirsi parte integrante di un popolo artefi ce della propria vita. Ed io, come sportivo, intendo esprimere un desiderio: che ciascun portoferraiese abbia in casa questo libro e lo custodisca gelosamente per attingervi volontà e forza sportiva. Ringrazio la Fondazione della Cassa di Risparmi di Livorno, come sempre sensibi- le e disponibile alla cultura del territorio, che ha fi nanziato la maggior parte della stampa di quest’opera. Ringrazio, infi ne, Agostino e quanti hanno collaborato per portare alla luce questo prezioso lavoro del nostro patrimonio sportivo e culturale, anche a nome di tutti que- gli abitanti dell’Isola d’Elba che vogliono restituirla allo splendore del passato. Carlo Gasparri - 4 - Dedicato all’Avvocato Antonio Lupi Prefazione Questo libro sulla storia calcistica della Società Sportiva Audace, doviziosa- mente illustrata, è un tuffo nella memoria sportiva portoferraiese. Con il suo contenuto di fotografi e informazioni, vicende e luoghi calcistici, per- mette di riscoprire i volti dei nostri piccoli campioni locali e ricordare momenti magici di battaglie calcistiche, sui campi sportivi di Santa Fine, Punta della Rena, delle Ghiaie, del Littorio e del Carburo, ora stadio Antonio Lupi. Finalmente è stato pubblicato, grazie a tutti gli appassionati biancorossi, che hanno messo a disposizione il materiale fotografi co per la ricostruzione storica della Società Sportiva Audace e il Movimento “Arcipelago Libero” che ne ha curato l’edizione. È una modesta opera dedicata a tutti coloro che hanno innalzato il valore di questa piccola, grande Società. Sembra una favola, più semplicemente è una delle tante storie che animano la vita della nostra città, dove correre dietro ad un pallone, signifi ca un prezioso punto di riferimento per la crescita e l’educazione dei nostri giovani. Penso, in conclusione, che, in un periodo diffi cile come l’attuale, questo qua- dro fotografi co del calcio locale rappresenti un messaggio forte per i nostri giovani, affi nché sappiano che l’amicizia che nasce sui campi da gioco rimane ben salda nel tempo. Agostino Anselmi - 7 - L’Elba: ieri Le origini Isola del Mar Tirreno settentrionale, è la maggiore isola dell’Arcipelago Toscano (223,5 kmq) e la più grande d’Italia dopo la Sicilia e la Sardegna.. Ha la forma pressoché triangolare, detta la Trinacria (tre promontori) Tirrena, con una lunghezza di 29 km. e una larghezza massima di 18,5. Le coste, in genere alte e rocciose. Sono molto frastagliate, ricche d’insenature e si sviluppano per ben 118 km. L’Elba e geologicamente costituita da terreni vari, dai depositi paleozoico (prima forma di vita) e mesozoi- co (comparsa primi mammiferi), ricchi di giacimenti minerali di ferro e di graniti del Monte Capanne (mt. 1019). Il clima è mite e temperato dal fl usso marino. Le precipitazioni sono primaverili e autunnali e siccità estiva. La storia dell’Elba, terra ambita di conquista per la sua strategica posizione, per il commercio marittimo, fi no al periodo bellico (1940-45) non era ben conosciuta. Questo appunto sull’Elba di ieri è particolarmente dedicato ai nostri campioni in erba: Gli Etruschi nel V secolo a.C. sfruttavano i giacimenti metalliferi che erano una inesauribile fonte di ricchez- za ed esportavano il ferro in tutto il Mediterraneo; idearono i forni che fondevano giorno e notte i minerali con alti bagliori. Per effetto di detto scintillare continuo ed intenso, i navigatori greci la chiamarono “Aethalia” (scintilla). Dalla decadenza degli Etruschi, i Romani ereditarono la fusione dei minerali, ma seppero valorizzare anche i giacimenti di granito bianco e la coltivazione dei vitigni. Nel Medioevo fu la Repubblica Marinara di Pisa a sfruttare i giacimenti metalliferi e quelli del granito. Mentre Cosimo I dei Medici nel 1548 fortifi cò la città di Portoferraio, un gioiello di urbanistica militare, chiamandola “Cosmopoli”. A Porto Azzurro si insidiavano gli spagnoli costruendo Forte San Giacomo (oggi Casa di Pena) e il Santuario di Monserrato. Successivamente a questo periodo, l’Elba, tra convulse manovre diplomatiche o furiose battaglie, era l’og- getto del contendere tra francesi, inglesi, tedeschi e austriaci. Le Istituzioni Nel 1802 con l’emanazione di un decreto, Napoleone Bonaparte unì l’Elba alla Repubblica Francese. L’Elba ottenne le franchigie doganali e l’organizzazione amministrativa. Fu nominato un Commissario Generale. Le isole sottoposte erano: Isola d’Elba, Capraia, Pianosa, Montecristo, Palmaiola. - 9 - Contemporaneamente furono creati sette Comuni: - Portoferraio - Portolongone - Marciana - San Piero in Campo - Rio - Capoliveri - Capraia Con la caduta di Napoleone l’Elba passò al Granducato di Toscana ed i Comuni furono ridotti a quattro: - Portoferraio - Marciana: (Marciana Marina, S. Piero, S. Ilario, Poggio) - Portolongone - Rio Il 21 maggio del 1882 con regio decreto (Umberto I) divenne Comune: - Rio Marina Il 23 maggio del 1884, su istanza dei cittadini, con la deliberazione del Consiglio Provinciale di Livorno, il regio decreto, dispose la divisione del Comune di Marciana. - Nacque il Comune di Marciana Marina che comprendeva anche le frazioni di S. Carlo, S. Piero, Pila e Pianosa. - Nel 1894 venne creato il Comune di Campo nell’Elba, comprendente le frazioni di S. Ilario, S. Piero, Pila e Pianosa. - Il Comune di Capoliveri viene ripristinato nel 1908. L’era napoleonica Nel 1814 l’Elba fu assegnata a Napoleone Bonaparte, con pieno diritto di possesso e di sovranità. Governò dieci mesi. In questo breve periodo oltre a costruire strade, incrementò l’esportazione del ferro elbano e del vino, migliorò l’organizzazione mineraria; costruì il Teatro dell’Accademia dei Fortunati, che successivamente fu chiamato dell’Accademia dei Vigilanti. Confi nante al Teatro fece costruire uno stanzone a piano terra, da adibire ad Ospedale per militari. Durante il suo soggiorno elbano stringe sincera amicizia con Vincenzo Foresi, facoltoso armatore e agricol- tore elbano; si narra che aiutò concretamente con le sue navi e i suoi denari la piccola rinascita dei Cento Giorni di Napoleone. Il 12 luglio del 1814 Bonaparte scrive allo zio, il Cardinale Fesch, pregandolo di acquistare libri per la sua biblioteca personale, con il denaro ricavato da una vendita di ferro elbano. Strumento fondamentale per la ricostruzione storica del breve soggiorno all’Elba è la biblioteca personale di Napoleone I, che, con atto autografo, fu donata dallo stesso al momento del suo rientro in Francia, al Comune di Portoferraio Per detta donazione, i rapporti tra il Comune (Ente proprietario della Biblioteca Napoleonica) e il Granducato di Toscana, furono tempestosi, perché il Granducato disconosceva la donazione autografa di Napoleone. Tale confl itto cessò con il Regno d’Italia, subentrato al Granducato di Toscana, che riconosceva la proprietà al Comune di Portoferraio. La raccolta libraria che Napoleone riunì nella Palazzina dei Mulini, residenza uffi ciale dell’esule all’Elba, era composta da 2.378 volumi scelti da Napoleone.
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