RIVA GIBA DE STASIO Il Futuro Del Basket Nazionale Passa Anche

RIVA GIBA DE STASIO Il Futuro Del Basket Nazionale Passa Anche

PERIODICO BIMESTRALE DI NOTIZIE, INFORMAZIONI E NEWS DELL‘ASSOCIAZIONE GIOCATORI BASKET E DEL FONDO DI FINE CaRRIERA NUMero 2 · NOVEMBRE/DICEMbre 2008 Le carte vincenti Il futuro del basket nazionale passa anche attraverso la valorizzazione dei giocatori italiani RIVA La leggenda continua GIBA Le domande più frequenti DE STASIO Aiuto l‘Africa, ricordando Willy Sojourner 2 L`editoriale Chiacig, Boniciolli e gli italiani di formazione di Giuseppe Cassì Clamore e polemiche suscita il dibat- un pretesto per rinnegare l’ac- cepito dal CONI già dal 2004. Se tito sui giocatori italiani cosid- cordo. Ed ecco la manna dal cielo: la regola federale che applica detto detti “di formazione”, di cui certo Chiacig. Uno che è nato in Italia, principio si scopre essere lacunosa, il prossimo governo federale dovrà ha difeso i colori della Nazione, in quanto penalizza anche chi (come occuparsi. ha contribuito alla conquista Chiacig) certamente possiede il re- Dalla prossima stagione, con un di medaglie azzurre, e che ora in quisito della formazione (dato che da anno di ritardo rispetto alla tempi- base alla nuova regola è considerato giovane non ha giocato altrove che in stica prevista nell’accordo del 2006 come uno straniero perché non Italia), che si fa? Se si condivide e si (non di un secolo fa) tra la FIP e la ha svolto 4 campionati giovani- accetta il principio generale, si prova Lega Serie A, almeno la metà dei li richiesti per il requisito della a scrivere meglio la norma attuativa e giocatori a referto dovrà aver formazione, avendo iniziato a a salvaguardare Chiacig e tutti quelli Ssvolto in Italia la propria attivi- giocare a 17 anni. che si trovano nella stessa situazione, tà giovanile. I club avevano medi- Ma che si tratti di un pretesto è sin che certamente e con pieno titolo de- tato, accettato e sottoscritto quell’ac- troppo ovvio, ed è sorprendente vono rientrare nella “quota riservata” cordo, anche perché in cambio che un coach intelligente ed avve- ai giocatori formati. Per coloro che avevano ottenuto di aumentare sin duto come Boniciolli si smarrisca non condividono e non accettano il dal 2006, e per 3 stagioni, il nu- nell’equivoco: egli contesta la regola principio generale, benché oggi sor- mero degli extracomunitari da in generale, o la norma federale che retto dal beneplacito dell’Unione Eu- 3 a 4, non una robetta. ne prevede l’attuazione? La tutela ropea, ci sono due strade: quella È verosimile che in Lega avessero per gli atleti formati attraverso la più seria – che ci si aspetta da uno fatto due conti: accettiamo i 6 ita- previsione di quote “protette” è rac- come Boniciolli – e che consiste nella liani, aspettiamo i primi 2 anni nei comandata dal Parlamento Eu- confutazione del principio nel quali quelli di formazione sono solo ropeo (Risoluzione del 8 mag- merito, con argomenti logici (che 4 (su 12 … basta portare a referto un gio 2008) ed è oggi accettata dalla non mancano) e con toni pacati, e paio di ragazzini), e poi alla vigilia del Commissione Europea (regola quella degli urlatori prezzolati, terzo, quando la regola diventa più FIFA sugli home-grown pla- incaricati di sollevare scandali e pol- stringente, e tutti i 6 italiani devono yers). Può non piacere, ed anche veroni, che per l’appunto ricorrono avere il requisito della “formazione”, a me piace poco, ma si tratta del si- a pretesti ed a slogan, ma che con troviamo il modo per far saltare tut- stema “legale” studiato dalla politi- ogni probabilità non sanno nem- to. Intanto, in cambio, prendiamo da ca per incentivare i vivai e porre un meno di cosa si discute. subito un americano in più! freno alla esterofilia eccessiva negli Al termine dei primi 2 anni occorreva sport professionistici di squadra, re- Sommario Editoriale 3 Fondo di garanzia e solidarietà La voce del basket italiano 4 per giocatori professionisti di pallacanestro 17 L’elezione dei delegati degli atleti, momento chiave 10 Melli, il perfezionista 18 Nazionale, io ci sono 11 Talento poliedrico 19 GIBA risponde 12 Brandon ha fatto storia 20 L’altra vita di Nembo Kid 14 PQN, la strada buona 21 3 Con Willy aiutiamo l’Africa 23 in primo piano LALA VOCEVOCE DEL DE BASKETL BASKET ITALIANO Mian, Soragna, Poeta, Cinciarini, Datome e Mordente raccontano dall’interno la difficile situazione della nostra pallacanestro di Damiano Montanari Vento di crisi sul fronte naziona- giocatori, i diretti interessati, cosa no, in uno spaccato su un ambiente le. Italiani in campo, sì, no, forse, a ne pensano? In questo servizio ab- che per andare avanti deve evolvere, certe condizioni, ma poi il movimen- biamo raccolto le opinioni di alcuni perchè chi nasce e gioca in Italia non to non cresce, anzi. Tempo di cam- autorevoli rappresentanti del si senta straniero in patria. biamenti, o, almeno, così dovrebbe nostro basket, italiani che vivono essere. Tutti ne parlano, ma loro, i questa difficile situazione dall’inter- 4 Self made player Un’opinione condivisa da molti, in particolare da Mi- chele Mian, approdato a Veroli, in Legadue, dopo una carriera trascorsa tra Gorizia, Pesaro, Udine e Rieti, sempre tra A1 ed A2, arricchita dalla gioia di vestire la maglia Azzurra dal dicembre 1997 al 2004. “Purtroppo è già da un po’ di tempo che gli italiani non hanno tantissimo spazio in campionato e ricor- do che già nel 2002-03, nonostante i grandi risultati della Nazionale, i minutaggi dei nostri giocatori erano in continua diminuazione. Poi, col passare degli anni, il problema si è aggravato, in modo che anche i giovani italiani oggi trovano poco spazio, col risultato che fatica ad es- serci un ricambio nella Nazionale e che tutto il movimento ne risente”. Da qui l’ipotesi di introdurre la rego- la di dovere schierare in campo uno o due giocatori italiani. “La situazione non è facile – commenta in merito Mian – ed in teoria non ci dovrebbe essere l’obbligo di mettere in campo gli italiani, ma penso che questa potrebbe essere una situazione transitoria per trovare un equilibrio che ora manca. Nella mia carriera di gioca- tore ho imparato che bisogna fare sacrifici per conquistarsi il po- sto e che non è giusto avere un posto fisso, ma bisognerebbe studiare una riforma complessiva che portasse l’italiano ad essere al centro della certa età, un ragazzo dovrebbe pote- pallacanestro italiana. In questo re trovare spazio nei Professionisti. Nella pagina accanto, Matteo Soragna senso Meneghin può essere l’uomo Io sono cestisticamente cresciuto a applaude nella partita contro l‘AJ Milano. giusto per apportare cambiamenti Gorizia e, nonostante fossi molto gio- Sopra, Michele Mian in palleggio con la importanti e necessari”. Senza che lo vane, giocavo 30’ a partita, confron- maglia di Veroli spettacolo venga penalizzato. “Per- tandomi con giocatori più forti ed sonalmente – afferma infatti Mian – esperti. Solo così ho potuto crescere, il basket americano non mi pia- perchè il modo migliore per ma- riale umano su cui lavorare e quindi ce molto e non lo trovo spettacolare. turare è avere la possibilità di un programma alle spalle che porti Per gli intenditori il basket vero è sbagliare”. alla crescita dei nostri giovani. Spes- cinque persone che giocano in- so sento dire che l’italiano va fatto sieme in attacco ed in difesa, giocare a priori, ma non è così. Io mentre spesso negli USA si privile- Possibilità, non obblighi credo infatti che si debbano dare giano l’uno contro uno ed il pick and Seguendo magari un criterio agli italiani le possibilità di di- roll. Preferirei avere in squadra di meritocrazia, come sot- mostrare le loro qualità in cam- più europei che americani, per- tolinea Matteo Soragna, po, ma se poi non si impegnano chè il loro basket è più simile ala della Nazionale e del- o non si dimostrano professio- al nostro”. Senza dimenticare i la Benetton Treviso: “Del nisti, è giusto che non giochino. giovani. “Al momento esistono minutaggio degli italiani si Adesso c’è una sproprozione nell’im- già campionati giovanili – prose- parla parecchio, ma il punto piego dei giocatori stranieri, che, se gue infatti Mian – per cui, ad una è che ci deve essere il mate- sono forti, è giusto che giochino. Gli 5 in primo piano italiani devono capire la realtà in di tutto il movimento. Per uscire da spondere”. Senza alcuna polemica, cui si trovano, sapendosi giocare le questa situazione servono idee, cer- ma con le idee chiare. “Dal mio pun- loro carte. Prendiamo Peppe Poe- tezze e solidità”. A partire dall’im- to di vista la Nazionale è sempre ta: giocava in B1 ed ora è il play portanza stata ed è una della Nazionale. Per migliorare la della Na- priorità, poi qualità degli italiani è necessario che zionale. ognuno la pen- , ai giocatori venga data la possi- “ N o n o - E giusto che giochi sa come vuole. bilità di giocare, ma anche che stante le , , Tutti sanno loro abbiano voglia di miglio- difficoltà chi E piu decisivo, ma per qual è la mia rarsi, assumendosi le loro re- della scor- opinione: è sponsabilità”. Soprattutto in un sa estate, poter imparare ad incidere giusto che chi momento difficile come quello attua- lo spirito sulla partita, un giovane viene convo- le, con le società sportive che, anziché all’interno italiano ha bisogno di cato, si pre- guardare all’estero, dovrebbero riva- dello spo- , senti”. Così lutare i propri settori giovanili. “In gliatoio Az- giocare con continuita come è giusto una contingenza in cui ci sono meno zurro non è che i nostri risorse economiche – afferma infatti mai cambia- giovani pos- Soragna – alcune società non pro- to. Abbiamo sano dimo- grammano il loro futuro, innescando perso una possibilità strare quello che valgono ai massimi una reazione a catena che va a scapito ed ora rischiamo di non partecipare livelli senza essere bruciati al primo ai prossimi Europei, cosa che sareb- errore.

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