Campus Internazionale di Musica Fondazione 2012 Festival Pontino di Musica Campus Internazionale di Musica Fondazione Roma, Palazzo del Quirinale Laudatio del prof. Bruno Cagli, Presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, letta in occasione del conferimento del Premio Presidente della Repubblica edizione 2011 al Campus Internazionale di Musica Roma - Palazzo del Quirinale 21 maggio 2012 Signor Presidente, grazie a nome degli Accademici di Santa Cecilia, ma anche dei no - stri complessi artistici, per la sua vicinanza e sostegno al mondo della cultura e delle arti, che si esprime, tra l’altro, ogni anno, con i Premi Presidente della Repubblica e con le Borse di Studio intito - late alla memoria di Goffredo Petrassi e Giuseppe Sinopoli. L'Assemblea degli Accademici ha voluto designare per il Premio Pre - sidente della Repubblica edizione 2011 il Campus Internazionale di Musica , fondato a Latina nel 1970. L’anima storica di questa istituzione, oggi qui presente a ritirare il Premio, è l’Architetto Riccardo Cerocchi, che desidero ringraziare pubblicamente per la passione profusa a sostegno della musica, non solo nel territorio pontino, ma in tutta Italia, raccogliendo e re - stituendo stimoli e contributi a livello nazionale e internazionale. Da oltre quaranta anni infatti le attività del Campus si esprimono in più direzioni: le stagioni concertistiche con artisti di fama mon - diale e giovani di talento, i corsi di perfezionamento strumentale e di interpretazione musicale diretti dal Maestro Franco Petracchi, gli incontri internazionali di studio sulla musica contemporanea, con importanti prime mondiali, e i convegni scientifici. Parte inte - grante delle attività del Campus è poi l’Istituto di Studi Musicali “Goffredo Petrassi” che custodisce un prezioso archivio musicale e una ricca biblioteca. Inoltre, ogni estate, a partire dal 1972, il Cam - pus organizza l’ormai celebre Festival Pontino di Musica che si svolge nel suggestivo Castello di Sermoneta, nell’Abbazia di Fossa - nova, e in altri luoghi storici della provincia di Latina. Goffredo Pe - trassi è stato presidente onorario e preziosa guida artistica e umana del Festival dal 1977 al 2003, anno della sua scomparsa. L’attuale presidente onorario è il compositore, nonché Accademico di Santa Cecilia, Luis de Pablo.[...] Grazie ancora, Signor Presidente per il suo alto sostegno, tanto più significativo in un momento molto difficile per la nostra Istituzione e per la vita culturale del nostro Paese. Organizzazione e realizzazione Fondazione Campus Internazionale di Musica Presidente onorario del Festival Luis de Pablo Consulenti artistici del Campus Gabriele Bonomo, Michele dall’Ongaro, Franco Petracchi, Roberto Prosseda, Alessandro Solbiati, Fabrizio Von Arx Coordinatore artistico Riccardo Cerocchi Contributi e patrocini Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo Regione Lazio - Assessorato Cultura, Arte e Sport Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani” Provincia di Latina Comuni di Latina, Sermoneta, Priverno, Fondi, Cori, Sperlonga Collaborazioni RAI Radio 3 Istituto di Studi Musicali “Goffredo Petrassi” di Latina Conservatorio Statale di Musica “O. Respighi” di Latina Edizioni Suvini Zerboni - SugarMusic S.p.A. Abbazia e Borgo di Fossanova Segreteria organizzativa Maria Teresa Censi, Elisa Cerocchi, Tiziana Cherubini, Alfredo Romano Amministrazione Nicola Astarita Ufficio stampa Sara Ciccarelli, Luca Pellegrini Accordatura pianoforti e assistenza tecnica Mauro Buccitti Festival Pontino di Musica Programma generale Sab. ore 21, Sermoneta Castello Caetani 23/6 ELISS Ò VIRSALADZE pianoforte Wolfgang A. Mozart (1756 - 1791) : Rondò in La minore KV 511 Johannes Brahms (1833 - 1897) : Sonata n. 1 op. 1 in Do maggiore Allegro, Andante, Scherzo: Allegro molto e con fuoco, Finale: Allegro con fuoco Joseph Haydn (1732 - 1809) : Andante con variazioni in Fa minore Hob. XVII:6 Johannes Brahms: Sonata n. 3 op. 5 in Fa minore Allegro maestoso, Andante espressivo, Scherzo: allegro energico, Intermezzo: Andante molto, Finale: Allegro moderato ma rubato Il Rondò in La minore K 511, scriFo nel marzo del 1787, esordisce con un tema di profonda intensità che ci allontana dall'idea di un Mozart storicamente ritraFo come un personaggio bizzarro e piuFosto incline alla burla. Una vena malinconica, ma allo stesso tempo distesa, percorre l'intera composizione, come pervasa da presenEmenE funesE. Non sarà un caso che in una leFera al padre, nell'aprile di quello stesso anno, il compositore scrivesse: «Poi - ché la morte è l'ulEmo vero fine della nostra vita, da qualche anno sono entrato in tanta fa - miliarità con questa amica sincera e carissima dell'uomo [...] da riconoscere in essa la chiave della nostra vera felicità. Non vado mai a leFo senza pensare che (per quanto giovane io sia) l'indomani forse non ci sarò più». Probabilmente dello stesso colore malinconico potrà ap - parirci il tema dell'Andante con variazioni di Haydn, che si apre però, da subito, a una luce più serena, aFraverso la trasmigrazione nella tonalità maggiore. Questa composizione hayd - niana risale al 1793, due anni dopo la scomparsa del giovane Mozart, al quale Haydn, ben - ché più anziano di lui di oltre vent'anni, fu legato da profonda amicizia e sEma. Che ne avesse anche subito il fascino spirituale, non se ne fa mistero; Haydn stesso affermava di non poter ascoltare alcuna opera di Mozart senza trarne insegnamento. E l' Andante con variazioni è davvero pregno di spunE melodici e ritmici mozarEani, evidenE finanche nella freschezza di quelle fioriture che appaiono già dal Trio che precede la prima variazione. Se Haydn e Mozart rappresentano l'emblema del Classicismo musicale, Brahms può consi - derarsi uno dei colossi del RomanEcismo, sebbene guardi nostalgicamente, da un punto di vista tecnico composiEvo, relaEvamente al rigore formale, al periodo classico. TuFavia, nulla della musica di Brahms fa pensare ad una elucubrazione del passato, tanto da meritarsi, anzi, l'appellaEvo di 'musicista del futuro' da parte di Schumann. La Sonata op. 1 (1852), dedicata al celebre violinista Josef Joachim, nasce in realtà dopo l'op. 2, ma Brahms volle pubblicarla per prima, ritenendola evidentemente migliore per un esordio. Interamente pervasa da un'at - mosfera leggendaria da ballata nordica, ritroviamo in questa sonata - dove già ben si connota anche il linguaggio ritmico sincopato, propriamente brahmsiano - la parEcolare aFenzione alla tradizione popolare: il secondo movimento, infaG, si ispira a un anEco canto d'amore te - desco, il cui testo evoca il fascino e il mistero della noFe «Sorge nascosta la luna/blu, fiore blu!/aFraverso nuvoleFe d'argento si fa strada [...]». Delle tre Sonate, la terza (ed ulEma) rappresenta la più complessa, tanto tecnicamente quanto poeEcamente. La parEcolarità è in - dividuata nell'uElizzo di uno stesso tema in versioni differenE, in una sorta di forma ciclica. Lo spirito romanEco anima anche questa composizione, alla quale Brahms stesso appose il seguente moFo, uElizzando versi di Sternau: «Cade la sera/la luna brilla/due cuori/uniE dal - l'amore/stanno beatamente avvinE». Federica Nardacci ore 21, Sermoneta Castello Caetani Sab. 30/6 BRUNO CANINO pianoforte FABRIZIO VON ARX violino Edward Grieg (1843 - 1907) : Sonata n. 3 op. 45 in Do minore Allegro molto ed appassionato - Molto animato - Presto Allegretto espressivo alla romanza - Allegro molto Allegro animato - Cantabile - Prestissimo Arvo Pärt (1935) : Fratres Ludwig van Beethoven (1770 - 1827) : Sonata n. 9 op. 47 in La maggiore “A Kreutzer” Adagio sostenuto, Presto, Adagio, Finale. Presto Se la miniatura è quel microscopico dipinto ricco di parEcolari, dominato tradizionalmente dal rosso vermiglio, l’indaco, il cobalto si capisce allora perché spesso Grieg venga definito ‘ec - cellente miniaturista’. Con la sua genialità melodica, il compositore norvegese è sempre riu - scito, anche in poche baFute, a ritrarre con raffinatezza staE d’animo e immagini fantasEche; come nei Pezzi Lirici per pianoforte, per esempio, dove l’evocazione di una farfalla nel Etolo (op. 43, n.1) corrisponde realmente all’immagine sonora del veloce e colorato baGto delle ali. Nondimeno, nella terza Sonata per violino e pianoforte , che Grieg compose tra il 1886 e il 1887 e che fu eseguita in prima assoluta a Lipsia dal compositore stesso e dal violinista Adolf Brodskij, ritroviamo la forza dell’invenzione melodica impregnata di quel gusto popo - lare scandinavo che ovunque emerge nelle sue composizioni. A definire il registro espressivo di questa sonata sono il senso del tragico, la drammaEcità, la melanconia sorreG da quel ri - gore formale appreso dalla scuola tedesca. Quella stessa scuola che faceva naturalmente ri - ferimento ai grandi classici del passato, come Beethoven, per esempio, il quale pure tendeva al rinnovamento delle forme, con significaEva propensione allo spirito romanEco. La Sonata a Kreutzer (del 1803) fu inizialmente baFezzata da Beethoven stesso Sonata Brid - getower , per onorare il successo oFenuto dalla sua composizione con l’esecuzione del violi - nista George Bridgetower. Pare però che una furibonda lite con l’amico musicista avesse indoFo il compositore a rinominarla al momento della pubblicazione, dedicandola a Rodol - phe Kreutzer; paradossalmente il violinista francese non ebbe mai l’ardire di eseguirla, rite - nendola troppo difficile. QuaFro baFute per violino solo, alla maniera bachiana, aprono la sonata conducendoci in un breve adagio, sostenuto appena dal pianoforte; ma
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