Anno XIV - n.19 - 16 maggio 2018 Finali IBI18 in tv: tutte in chiaro Oltre al femminile su SuperTennis, il maschile dai quarti su TV8 Pag.14 Veni, Italianividi, Vinci: sempre Roberta più è...in alto Speciale Il momento dei saluti di una campionessa che ci ha fatto sognare. E la sua storia... Pag.4 Incontro Binaghi-Giorgi IBI18 Wheelchair Camila torna in azzurro Spettacolo giovane “Ho capito d’aver sbagliato, Il torneo incorona tra le star maglia e squadra mi mancavano” mondiali un 18enne Pag.8 Pag.20 Sonego, Baldi & Co. GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: grazie Roberta Pag.3 Il bello delle Pre-Quali Circuito mondiale: due che valgono tre Pag.8 I ritratti dei 10 emergenti Focus Next Gen: le novità dell’edizione 2018 Pag.10 Classifiche: i numeri della settimana Pag.12 che hanno sfondato al Foro Firmato l’accordo FIT-Credito Sportivo Pag.16 Circuito Fit-Tpra Pag.22 - Personal coach Pag.24 Racchette e dintorni: l’eleganza è... ufficiale Pag.26 Pag.17 L’esperto: mai sentite le racchette Baruzzo? Pag.29 prima pagina Grazie Roberta DI ENZO ANDERLONI - FOTO COSTANTINI rancamente fino a lunedì mat- tina, 14 maggio 2018, non era ovvio per tutti il senso F pieno della scelta di Roberta Vinci. Allungare di qualche mese la sua strepitosa carriera ventennale per giocare il suo ultimo torneo a Roma, quegli Internazionali BNL d’I- talia che non le avevano mai por- tato particolarmente fortuna se non nella specialità in cui è stata n.1 del mondo, il doppio. Sì, perché ormai il livello non era più quello consono a una campionessa come lei, partite vinte se ne vedevano col contagoc- ce e la classifica, per lei che è stata n.7, aveva toccato il fondo: n.191. L’esatto opposto della storia della sua gemella diversa, pugliese come lei, compagna di crescita e di dop- Roberta Vinci ha ricevuto pio a livello giovanile, quella Flavia sul “Pietrangeli” Pennetta che aveva detto ‘basta’ nel l’abbraccio di tutto giorno del trionfo più incredibile, il tennis italiano: con il trofeo degli Us Open in mano non potevano mancare mamma e il presidente del Consiglio volato Luisa e papà Angelo a New York per celebrare la prima finale Slam tutta italiana della sto- ria del tennis. i divismi, i narcisismi, i “tutto do- de Slam? Dovendosi concentrare su È diventato palese, il senso di quel- vuto”, le altezzosità sono andati a una sola partita, vien da dire che la scelta, da additare a esempio e farsi benedire. Tu ringraziare noi rimane la più grande impresa spor- tenere bene impressa nella mente, per averci regalato alcuni dei più tiva di un italiano con racchetta. quando Roberta l’ha svelato fino in bei momenti della nostra vita di Grazie a te Roberta, grazie di cuore. fondo, pronunciando ad alta voce, appassionati di tennis? Per averci Quel tuo gesto, le mani alle orecchie con il microfono in mano, quasi gri- fatto assistere alla conquista della a dire “fatemi sentire il vostro plau- dando, una serie di profondissimi prima Fed Cup della nostra storia so”, che conquistò New York, resterà “grazie”. Alla sua famiglia, al suo te- (e delle tre successive)? Per averci per sempre simbolo della bellezza am, agli amici che più le sono stati permesso di contemplare un dop- agonistica italiana. Chapeau. vicini, alla Federazione che l’ha so- pio azzurro trionfare in tutti e quat- stenuta, al pubblico che ha riempi- tro i tornei del Grande Slam? Per P.S. Nel giorno dei saluti di Rober- to lo stadio Pietrangeli come se lei esserci potuti godere lo spettacolo ta Vinci, Camila Giorgi ha espresso fosse lì per vincere il torneo. Inve- indimenticabile di una minuta ra- al presidente Binaghi il desiderio ce lei era lì solo per dire “grazie” a gazza di casa nostra che giocando di tornare a far parte a pieno tito- tutti, coram populo, come si diceva come Federer (parliamo di stile, ric- lo della grande famiglia del tennis una volta a Roma. chezza tecnica, varietà, rovescio in italiano dando piena disponibilità a Lei ringraziare noi? Che splendido back, magiche volée...) annichilisce rispondere alle convocazioni per le mondo alla rovescia. Grazie Rober- a casa sua Serena Williams, la più rappresentative nazionali. Richiesta ta, per avercelo mostrato. Per aver- forte di giocatrice di tutti i tempi, e accolta con soddisfazione. Una bella ci regalato un momento dove tutti le impedisce di completare il Gran- giornata. Azzurra. DIRETTORE COORDINAMENTO REDAZIONALE HANNO COLLABORATO REALIZZAZIONE E IMPAGINAZIONE Manoscritti e fotografie, anche se non Angelo Binaghi Angelo Mancuso Giovanni Di Natale, Alessandro GAME Comunicazione & Media S.r.l. pubblicati, non si restituiscono. SUPER TENNIS TEAM Mastroluca, Andrea Nizzero, COMITATO DI DIREZIONE Antonio Costantini (foto editor), Claudia Pagani, Gabriele Riva, REDAZIONE E SEGRETERIA Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Amanda Lanari, Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Stadio Olimpico - Curva Nord Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Annamaria Pedani (grafica) Piero Valesio. Ingresso 44, Scala G La rivista è disponibile Massimo Verdina 00135 Roma in formato digitale sui siti www. FOTO A CURA DI Sportcast Srl Info: [email protected] federtennis.it e www.supertennis.tv DIRETTORE RESPONSABILE Getty Images, Archivio FIT, Antonio Via Cesena, 58 - 00182 Roma Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 e spedita via newsletter. Per riceverla Enzo Anderloni Costantini, Angelo Tonelli [email protected] dell’ 8 gennaio 2004 scrivere a [email protected] 3 vinci story Unico, irripetibile... tennis da Vinci GUARDA IL VIDEO Roberta dà l’addio al tennis giocato agli IBI18 e noi ripercorriamo gli anni - e i luoghi - che l’hanno fatta diventare grande, in tutti i sensi. Dalla sua Taranto alle 4 Fed Cup, alla finale a New York, al Career Grand Slam e... DI ALESSANDRO MASTROLUCA Roberta Vinci ha giocato il suo ultimo match in carriera sul campo Pietrangeli, FOTO COSTANTINI E GETTY IMAGES al Foro Italico di Roma, il 14 maggio 2018 (sconfitta dalla serba Krunic per 2-6 6-0 6-3). Sopra, le mani alle orecchie nel giorno dell’addio al tennis, lo stesso gesto che fece l’11 settembre 2015 durante il match vinto contro Serena Williams nelle semifinali i sono pochi luoghi in una dello Us Open (a sinistra). Sotto, il “Pietrangeli” stracolmo saluta l’ultimo match vita in cui succede qual- della tarantina agli Internazionali BNL d’Italia numero 75 cosa, e poi ci sono tutti “Cgli altri luoghi”. La storia di Roberta Vinci, come le vite raccon- tate dal premio Nobel per la letteratu- ra Alice Munro, è fatta di posti così, di appartenenze che tracciano i percorsi e orientano i destini. È la storia della Taranto in cui sembra di respirare a tempo di musica, scriveva Guido Pio- vene, la Taranto da novella che prende vita sulla banchina del porto. Le risa- te con il fratello Ciccio scandiscono i fotogrammi di anni spensierati. È lui che fa scattare la scintilla dell’agoni- smo, il desiderio per la competizione. Papà Angelo e mamma Luisa seminano quell’educazione che è come l’elegan- za, se non ce l’hai non puoi fingerla. E il viaggio può cominciare. La prima volta a Roma - Lascia il coach Davide Di Roma e parte per Ro- 4 vinci story ma, dove nel 2001 entrerà per la prima ternazionali BNL d’Italia. Era dal 1985, volta nel main draw agli Internaziona- dall’edizione di Taranto, che non si ve- li BNL d’Italia. È un piccolo scarto, un deva una coppia tutta italiana nell’albo grande passo per la più giovane a es- d’oro del torneo. sere convocata nel centro federale alle Tre Fontane. Mamma Luisa è preoccu- Palermo e il cambio di pro- pata, ma a Taranto le possibilità di cre- spettiva - Di anni, Vinci ne aveva scere sono poche, manca allora anche tredici quando, insieme a Flavia Pen- un campo coperto. Così si divide tra li- netta, veniva convocata in Coppa del- ceo e scuola tennis. È piccolina, magra le Regioni a Palermo. Quella Palermo ma con un talento fuori dal comune. che sarà seconda casa e rifugio. Un Flavia Pennetta e Roberta Vinci Cambia il gioco, cambia il carattere in luogo, scrive Antonio Tabucchi, “non è alla premiazione degli Us Open 2015; quei giorni di amicizie che durano una mai solo ‘quel’ luogo: quel luogo sia- sotto, Roberta nel team che conquistò vita; e di lacrime da nascondere per la mo un po’ anche noi. In qualche mo- a Charleroi (contro il Belgio) la Fed Cup mancanza di casa da seppellire sotto do, senza saperlo, ce lo portavamo 2006, la prima delle 4 vinte dalle azzurre l’orgoglio per la sfida. Vinci abbandona dentro e un giorno, per caso, ci siamo il rovescio bimane per giocarlo solo in arrivati”. Vinci ci arriva, a Palermo, in back o in slice e potenzia il diritto piat- quel 1996. Affronta una ragazza della to per attaccare e aprirsi il campo. squadra umbra, si chiama Cribellati, alta quasi un metro e novanta. Perde il Compagne di stanza - Roberta primo set 6-1, Michelangelo Dell’Edera divide subito la casa con Maria Letizia cambia le prospettive. Le restituisce la Zavagli, poi per anni la 116 dell’Acqua convinzione nella libertà di divertirsi, Acetosa si trasforma nel teatro quoti- e per farlo ha un modo solo, scendere diano dell’amicizia con Flavia Pennetta, di più a rete. Vincerà secondo e terzo cementata allora dal trionfo al Roland set in 45 minuti. Garros junior in doppio nel 1999, in finale su Mia Buric e Kim Clijsters. A Palermo e Wimbledon - A Pa- scandire le quinte della storia, i poster lermo si iscrive per la prima volta alle di Leonardo di Caprio e Paolo Maldini, qualificazioni di un torneo WTA.
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