
Europa riconosciuta Dramma per musica in due atti Libretto di Mattia Verazi Musica di Antonio Salieri PERSONAGGI Europa, figlia d’Agenore monarca di Tiro Semele, nipote d’Agenore Asterio, re di Creta, consorte d’Europa Isséo, principe del regio sangue Fenicio; prima destinato sposo d’Europa; indi scelto per consorte da Semele Egisto, nobile d’una delle suddite provincie del regno di Fenicia Picciolo fanciullo, che non parla, figlio d’Asterio, e d’Europa Pafio, prigioniero di Cipro Mirra, prigioniera di Cipro, compagna di Pafio Lottatori, compagne dei lottatori, guerrieri prigionieri di Cipro, compagne dei guerrieri prigionieri di Cipro Proprietà del Teatro alla Scala 7 Da rappresentarsi nel Nuovo Regio Ducal Teatro di Milano, nella solenne occasione del suo primo aprimento nel mese d’Agosto dell’anno 1778. 8 ATTO PRIMO Europa Di Tiro, è vero, Tu nella reggia osasti Scena I All’immatura speme Deserta spiaggia di mare. Selva da un lato, D’un più gradito amante, rupi dall’altro, fra le quali sterpi, c e s p u g l i , e Ripugnante involarmi. A seguitarti serpeggianti edere adombran l’ingresso d’un’o - Mio malgrado costretta, io teco in Creta sc u r a , e profonda caverna. Giunsi. Del ratto quivi all’inquïeto [Te m p e s t a ] Mio severo pudor sacro imeneo Scusò l’ardir, la vïolenza. Tempesta con lampi, tuoni, pioggia, sibilo di v e n t i , e fragor di sconvolti flutti. S’apre la Asterio scena mentre incomincia la sinfonia, ch ’ è Occulta un’imitazione dell’orrenda procella, e che si Sempre al padre però, morendo, al trono va rallentando a proporzione, che questa si In Semele frattanto egli prescelse s c e m a , e che ritorna la calma. È questa an - Del minor suo german l’unica prole. nunziata dal dolce suono d’un oboè, ch e Europa prende il luogo dell’andante dell’apertura, e Ma di regio consorte che serve d’accompagnamento alla cavatina La mano a lei finora d ’ A s t e r i o. Durante la medesima si vede in Assicurato non ha il soglio ancora; lontananza numerosa flotta di legni. A l c u n i Ch’Agenore l’acquisto sommergonsi miseramente nell’onde, altri si Vietonne a chi mercarlo perdono affatto di vista. Pria non saprà col sangue Da un lacero vascello, che viene impetuosa - D’innocente stranier. mente ad urtar contro il lido, sortono Asterio, E u r o p a , e un picciolo fanciullo, con varie Asterio donzelle seguaci d’Europa,ed alcuni guerrie - Legge inumana, ri Cretensi. Che inefficace, e vana Render pretesi. Ad occupar qui meco [I . ] Il tuo retaggio avito Asterio Pensai perciò di ricondurti. (con sospensioni,ed interrompimenti a guisa Europa di recitativo istrumentato) Ah, troppo Sposa... Le tue, le mie speranze (Mentre dal fanciullo, e da Europa si fa mo - Mal secondò l’evento! stra di piangere, l’oboè,facendosi flebilmente sentir a solo, esprime i loro mesti lamenti.) Asterio Figlio... Di cento legni, e cento, (Replica dello stesso querulo suono del - Lacero avanzo di crudel fortuna, l’oboè.) Una sol nave appena Ah, voi piangete!... Ora inermi ci espon su quest’arena. (Incomincia la cantilena continuata con l’ac - compagnamento dell’oboè concertante.) Europa Con quel pianto a me volete Miseri noi! Rammentar che reo son io. Ma non merta il fallo mio Asterio Così barbaro martir. Potessi Di Semele celarti [R e c i t a t i v o ] Alle ricerche almeno insin che alcuna Delle disperse prore... Europa (volgendosi con sorpresa verso quella parte, Ah, perché mai del pianto onde s’ode rumor d’armi, e d’armati) Vuoi l’arbitrio negarci? Altro non resta Ahimè! vicino Sollievo agl’infelici È già, o sposa, il periglio. Nelle miserie estreme, (inquieto, agitato, e smanioso) Che quello sol di lagrimare insieme. Va’... nasconditi... Nell’avversa tua sorte (accennando l’ingresso d’un antro vicino) Meno ingegnoso adesso Io trovar ti vorrei Europa Nell’arte, oh Dei! di tormentar te stesso. Oh ciel!... Soccorri il figlio. (Nel ritirarsi precipitosamente, addita il fan - Asterio c i u l l o, che ritrovasi alquanto indietro fra le Ah! ch’io sol fui cagion... sue donzelle.) 9 Scena II Scena III Asterio, e ’l fanciullo fra le donzelle seguaci Europa, che sorte improvisa dal suo ritiro; e d’Europa, ed alcuni pochi guerrieri Cretensi, detti. che vengono attaccati da Egisto, che si pre - senta loro alla testa d’una squadra numerosa Europa di soldati Fenicj. Crudeli! Ah no. Fermate. (Accorre affannosa per impedir la strage del [R e c i t a t i v o ] figlio.) Pria che ferir quel seno, Asterio (Si pone tra il fanciullo, ed i soldati Fenicj.) Stelle!... Per questo petto almeno (Accorre con molta smania in difesa del fan - Passino, oh Dio! quell’armi c i u l l o, mentre i soldati Fenicj s’innoltrano A lacerarmi = il cor. verso il medesimo.) Il figlio!... (Nella replica, la cavatina verrà cantata da (a’ suoi guerrieri Cretensi) Europa, ed Asterio a due.) All’armi. Asterio Assaliti (con tenerezza verso Europa) All’armi. Mio ben, che mai facesti? (Snudan l’armi, e si pongono in difesa del fa n c i u l l o , e delle donzel l e , che lo circondano.) Europa (smaniosa verso Asterio) [I I . ] Renditi. Egisto Asterio (a’ suoi soldati Fe n i c j , additando loro A s t e - Alfin vincesti. rio, ed i suoi seguaci Cretensi) (Gettando a terra l’acciaro, c e d e, non senza pe n a , e rincrescimento, alle istanze d’Europa.) Chi non cede alle nostr’armi Cedo al paterno amor. Si disarmi, = o cada estinto. Europa Aggressori Cedi al paterno amor. (attaccando i guerrieri di Creta, che, durante il breve combattimento, si vanno reciproca - Egisto, Coro mente incitando alla difesa, ed all’offese) Vinse il paterno amor. Chi non cede, cada estinto. Egisto Asterio (a’ suoi soldati Fenicj) (verso il cielo, nel veder ch’è rimasto solo, per Tratto in carcere distinto l’oppressione e dispersione de’ suoi guerrieri Sia ciascun fra’ lacci avvinto: Cretensi) E si serbi alla vendetta, Cruda sorte, hai vinto, hai vinto! Ch’oggi un padre aspetta, = e un re. (avanzandosi fieramente verso Egisto) (Parte.) Ma da te non caddi oppresso: Ma l’istesso = io sono ancor. Scena IV Egisto Asterio, ed Europa colle sue donzelle segua - (accennando il fanciullo a’ suoi Fenicj, che si ci, il fanciullo, ed i soldati Fenicj. pongono in atto di trafiggerlo) Sia da voi trafitto il figlio; Europa O si renda il genitor. (verso Egisto, che parte) Senti... Donzelle (supplichevoli verso Asterio) Asterio Ah del figlio = il sol periglio (come sopra) Dia consiglio = al genitor. Ferma... Egisto Europa (di nuovo a’ suoi soldati Fenicj) E vuoi?... Olà. Che più tardate? (I soldati Fenicj si arrestano sorpresi all’im - Asterio provisa apparizione d’Europa.) Ma dove?... 10 Donzelle Scena V (nel tempo, che da’ soldati Fenicj s’incatena - Chiuso padiglione magnifico. Eccelso trono no Asterio, ed Europa,e si circondan le don - a destra. Mobili cortine in prospetto. zelle Cretensi, e ’l fanciullo) Eg i s t o , e Semele, con paggi, e guardie Fen i c i e . Già rivolse altrove = il piè. [Recitativo] Asterio (avvicinandosi a prender congedo dalla sposa) Semele Sposa, oh Dio! = che pena io = sento!... Va’: precedimi, Egisto. I sensi miei Ah non reggo al mio = tormento Noti fra poco al regno Nel doverti abbandonar! Tutti saranno. Io voglio Ch’oggi alla fine in soglio Europa Vegga sedermi a lato (volgendosi con tenera smania allo sposo, ed Uno sposo, un monarca, al figlio) Di lui degno, e di me. Fa’ che s’aduni Qual funesto = annunzio è questo! Il gran consiglio. Che tiranno = affanno = è il mio Nel dovervi, oh Dio! = lasciar! Egisto Il cenno Asterio Eseguirò. La vittima è già pronta, (vedendo ch’i soldati s’incamminan già col Che Agenore prescrisse. In mio potere fanciullo) L’ha rimessa la sorte. Stelle!... Semele Europa Altre immolarne (come sopra) Già seppe Isséo. Il figlio!... Egisto Asterio, Europa Perdona... Ahimè! Che fate? ( Volendo accorrer per arrestar i soldati Fe - Semele Oppresse, e dome nicj,vengono tenuti da quella porzione di es - Dal suo valor, di Cipro si, che gli han posti in catene.) Tutte fur già le ribellanti schiere. Fra l’armi, e le bandiere, Asterio Carco d’opime spoglie, (come sopra) A noi torna, e qui chiede Sì: restate. L’omaggio tributarne al regio piede. Europa Egisto (come sopra) Io d’un solo straniero Sospendete. Saprò col sangue a lui Di questo soglio contrastar l’impero. Asterio (verso il cielo, con molta smania, s o l l e c i t a t o Semele da’ soldati Fenicj a seguitarli) Dell’audace pensiero, Non sentite?... Non vedete?... Più d’appresso mirando il tuo periglio, Giusti Dei, = che crudeltà! Forse pentito, cangerai consiglio. Europa [III. Duetto] (con impeto a’ soldati Fenicj, che la dividono dallo sposo, e dal figlio) (come il primo intercalare d’una delle arie L’alma, oh Dei, = mi trafiggete, comunemente usitate) Mostri rei = di crudeltà! Va coll’aura scherzando talora Sulla prora = l’incauto nocchier. Donzelle E pur sa che in tempesta = funesta (partendo smaniose col fanciullo fra le guar - Può cangiarsi quel vento leggier. die) Ah per noi non v’è pietà! Egisto (in vece d’una delle consuete seconde parti) Soldati Fra gli orrori d’infida procella ( i n e s o r a b i l i , e traendoli a forza per diversi Mai quest’alma = non perde la calma: lati nelle destinate prigioni) Sol mi basta per guida una stella No, per voi non v’è pietà.
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