Il Capitale Umano

Il Capitale Umano

“Conoscere per deliberare” Luigi Einaudi 02– Il capitale umano Raccolta di saggi e ricerche a cura del Centro Studi dell’Economia Comasca Presentazione di Mauro Magatti Con Contributi di Emilio Russo Erasmo Figini Giuseppe Longhi Furio Bednarz Gerardo Monizza Marco De Michelis Andrea Granelli Giovanni Lanzone Marella Caramazza Giacomo Castiglioni Giulio Sapelli Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Como Indice Creatività 2 153 Marco De Michelis 2.1 La vivacità del sistema 155 culturale comasco. Andrea Granelli 2.2 Digitale e creatività. 167 Giovanni Lanzone 2.3 Impresa, capitale umano e il progetto di un nuovo 185 rinascimento. Alta formazione 3 208 Marella Caramazza 3.1 Capitale umano 211 e formazione della classe dirigente. Paolo De Santis Introduzione 6 Giacomo Castiglioni 3.2 Alta formazione e capitale 223 umano a Como: Mauro Magatti Combattere la “grande 8 cosa si sta facendo, divergenza” investendo cosa si potrebbe fare. sul capitale umano. Giulio Sapelli 3.3 Il bene non contendibile 251 Scuola lavoro e formazione 1 23 della conoscenza per la crescita. Emilio Russo 1.1 Istruzione superiore: 25 la rivincita dei mondi vitali. Appendice 4 257 Erasmo Figini 1.2 L’emergenza drop out e la 53 4.1 Principali caratteristiche 259 riforma dell’apprendistato. della popolazione Il caso della Oliver Twist. in provincia di Como. Giuseppe Longhi 1.3 Le politiche formative 67 e del lavoro. Furio Bednarz 1.4 Lavorare in Svizzera, 89 fra tradizione e nuove opportunità. Gerardo Monizza 1.5 La terza età e l’attivismo 125 del volontariato. Il capitale umano Introduzione Il Centro Studi dell’Economia Comasca, sce la nostra più grande speranza per di Paolo De Santis i cui lavori hanno preso avvio lo scorso gli anni a venire. anno affrontando il tema de “I capitali Ma abbiamo voluto anche ascoltare Presidente di Como”, ha affrontato il secondo capi- voci esterne, in grado di offrire della Camera di Commercio, tolo individuato come cruciale per lo un contributo più distaccato, di guarda- Industria, Artigianato sviluppo ed il benessere del nostro ter- re alla nostra realtà e inserirla nello e Agricoltura di Como ritorio: il Capitale Umano. scenario globalizzato con cui dobbiamo Si tratta di un tema molto complesso, confrontarci, così da comprendere me- dalle innumerevoli sfaccettature. glio le dinamiche e trasformazioni in Il Capitale umano rappresenta infatti lo atto e acquisire stimoli e raccogliere snodo cruciale su cui si gioca la com- nuove sfide. petitività di un territorio e la sua capaci- L’obiettivo che ci siamo dati non si è mo- tà di crescere e produrre ricchezza dificato: “Conoscere per deliberare”. condivisa. L’intento è mettere a disposizione di tutti Al tempo stesso rappresenta l’elemen- che hanno titolo e ruolo, riflessioni utili to sui cui si fonda la qualità delle rela- per le scelte complesse e di lungo ter- zioni, il grado di coesione di una comu- mine, da cui dipende il nostro futuro nità. E questa dimensione assume e quello delle generazioni che seguiran- ancor più importanza in questo mo- no. Da parte nostra l’impegno che ci mento di profonda crisi che anche sentiamo di confermare è duplice. il nostro territorio si trova ad affrontare. Completare il programma di lavoro sui Ancora, è al Capitale Umano che pos- Capitali, affrontando il terzo capitolo sul siamo per molti aspetti ricondurre la “Capitale di Luogo”, con sguardo attento creatività, questa risorsa che così tanto a valorizzare il patrimonio naturale, arti- ha contribuito alla costruzione del no- stico ed architettonico di pregio di cui stro fertile passato e che rappresenta è dotato il nostro territorio, ma con il fondamento per il nostro futuro. Ne l’obiettivo ultimo di offrire a Como nuove è derivata l’esigenza di coinvolgere nel- prospettive, affrontando temi che consi- la riflessione sensibilità, competenze ed deriamo decisivi. esperienze diverse. Infine, proseguire nel tentativo di tra- Ho condiviso con Mauro Magatti la scelta durre in interventi concreti – che ci pia- di dare voce al vissuto della nostra pro- ce chiamare cantieri - le riflessioni con- vincia, e coinvolgere coloro che sapesse- divise, attraverso un processo graduale, ro rappresentare la realtà del nostro terri- certo lento e impegnativo, ma aperto torio, un microcosmo certo, ma in grado al contributo di tutti ed animato dall’in- di esprimere la continua tensione alla telligenza e dalla passione. qualità ed al miglioramento che costitui- 7 Mauro Magatti Il capitale umano Combattere la grande divergenza investendo sul capitale umano. tura viene chiamato “effetto Matteo”, per il quale a chi più ha, più viene Combattere la grande dato. In particolare questo cospicuo corpus di ricerca mette in evidenza l’esistenza di due sentieri di sviluppo divergenti: il primo si caratterizza divergenza investendo per la qualità e la velocità della innovazione e dei processi produttivi e lavorativi; il secondo si caratterizza per lo sfruttamento dei vantaggi di sul capitale umano. prezzo delle merci e del lavoro. Sul medio–lungo termine, non solo il di Mauro Magatti primo è vincente e il secondo perdente, ma la stessa possibilità di per- correre il sentiero più virtuoso passa dall’accumulazione di risorse locali che polarizzano la qualità. Come dire che, per rimanere all’interno dei circuiti globali, è necessario avere qualcosa di distintivo da offrire. Una distinzione può essere il frutto di una molteplicità di fattori, alcuni endogeni ed altri esogeni all’impresa: l’accessibilità e la vitalità econo- mica dei fornitori, la fornitura di energie pulite e a basso costo, la qua- lità della vita e il benessere materiale e culturale di un’area, il clima dei rapporti sindacali e le competenze dei dipendenti, la dotazione di infra- strutture materiali e immateriali. Persino le multinazionali, per quanto realtà tendenzialmente autarchiche, non sottovalutano l’importanza di La fase nella quale abbiamo cominciato a vivere – meno finanza e più localizzarsi dove i migliori fattori della produzione si concentrano. È competizione – tende a mettere a nudo quello che negli anni passati era questo semplicemente perché è la qualità, nel rispetto ovviamente dei più facile nascondere: una crescita economica solida dipende dagli inve- vincoli economici, che, nei prossimi anni, costituirà il principale driver stimenti più che dai consumi. E gli investimenti – sia nella loro dimen- per la crescita delle economie e società mature. sione che nella loro efficacia – dipendono da numerosi fattori di contesto, Per un’area come quella comasca la sfida è quella di attrezzarsi per esse- tra i quali spicca il capitale umano. Il cambio di paradigma imposto dal- re in grado di essere pienamente parte di quella grande area socioeco- la crisi iniziata del 2008, ponendo limiti alla disponibilità delle risorse nomica costituita dal Nord Italia e che costituisce un punto di elevata finanziarie, riporta in auge questa tradizionale considerazione: nel mo- qualità internazionale. E per raggiungere tale risultato una importanza mento in cui torna a contare l’economia reale, le differenze nella qualità particolare è giocata dal capitale umano. del tessuto economico e sociale tendono a pesare di più. In questo nuovo scenario, agiscono peraltro due dinamiche tra loro con- L’espressione “capitale umano” non è impropria. Intanto, perché oc- trastanti. corre molto tempo per essere accumulato. E poi perché averlo e non La prima fa perno sulla centralità della innovazione. Sono le imprese averlo è qualcosa che fa la differenza: in un economia matura, oltre alle innovative, capaci di stare al passo con le esigenze del sistema tecnico dimensioni economica, finanziaria o tecnica, il capitale include anche planetario, a fare la differenza. La seconda dinamica enfatizza invece il quella umana. Da questo punto di vista, occorre abbandonare l’idea luogo: al di là della singola impresa, il potenziale innovativo si concen- tradizionale secondo cui formazione sarebbe una sorta di sine cura, un tra laddove si vengono a creare economie di localizzazione che facilitano processo del tutto estraneo alla dimensione economica. E per quanto la circolazione e l’accumulazione della conoscenza, che rimane, oggi più sia altrettanto sbagliato rendere la formazione una variabile dipendente che mai, il risultato di un processo collettivo e aperto. dell’economia, a tema vi è la definizione di una relazione virtuosa tra In realtà, queste due direttrici sono solo apparentemente contraddit- formazione e economia. Formare persone capaci è, anche nella crisi, il torie. Come dimostrano alcune recenti ricerche svolte a livello interna- primo luogo dell’investimento sul futuro. zionale, le nuove condizioni della concorrenza, se lasciate a se stesse, La questione, oggi, si pone in maniera del tutto inedita perché il merca- tendono a determinare una “grande divergenza” non solo tra le imprese, to del lavoro si è notevolmente ampliato. Le imprese possono spostarsi e, ma anche tra i territori e i gruppi sociali, secondo la logica che in lettera- d’altra parte, anche chi offre lavoro è più mobile, potendo abbandonare 8 9 Mauro Magatti Il capitale umano Combattere la grande divergenza investendo sul capitale umano. oppure essere attratte da un’area. E questo vale, per ragioni diverse, sia Luci e ombre della situazione comasca per la fascia alta del mercato del lavoro – la fuga dei cervelli – sia per la fascia bassa – l’arrivo di extra–comunitari. Se analizzato in questa prospettiva, il caso di Como presenta aspetti luci In questo nuovo scenario, non è mai una buona idea cercare

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