Milites Baroli Signori e poteri a Barletta tra XII e XIII secolo Victor Rivera Magos Federico II University Press FedOA Press REGNA Testi e studi su istituzioni, cultura e memoria del Mezzogiorno medievale 7 Direzione scientifica Cristina Andenna (Technische Universität Dresden), Claudio Azzara (Univer- sità degli Studi di Salerno), Ignasi J. Baiges Jardí (Universitat de Barcelona), Guido Cappelli (Università degli Studi di Napoli L’Orientale), Pietro Corrao (Università degli Studi di Palermo), Fulvio Delle Donne (Università degli Stu- di della Basilicata), Roberto Delle Donne (Università degli Studi di Napoli Federico II), Chiara De Caprio (Università degli Studi di Napoli Federico II), Bianca de Divitiis (Università degli Studi di Napoli Federico II), Amalia Galdi (Università degli Studi di Salerno), Giuseppe Germano (Università degli Stu- di di Napoli Federico II), Benoît Grévin (CNRS-LAMOP, Paris), Antonietta Iacono (Università degli Studi di Napoli Federico II), Vinni Lucherini (Uni- versità degli Studi di Napoli Federico II), Olivier Matteoni (Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne),Tanja Michalsky (Bibliotheca Hertziana, Roma), Joan Molina Figueras (Universitat de Girona), Francesco Montuori (Università de- gli Studi di Napoli Federico II), Francesco Panarelli (Università degli Studi della Basilicata), Eleni Sakellariou (University of Crete), Francesco Senatore (Università degli Studi di Napoli Federico II), Francesco Storti (Università degli Studi di Napoli Federico II) I contributi originali pubblicati nei volumi di questa collana sono sottoposti a doppia lettura anonima di esperti (double blind peer review) Victor Rivera Magos Milites Baroli Signori e poteri a Barletta tra XII e XIII secolo Milites Baroli : signori e poteri a Barletta tra XII e XIII secolo / Victor Rivera Magos. - Napoli : FedOAPress, 2020. - 614 p. ; 24 cm. - (Regna. Testi e studi su istituzioni, cultura e memoria del Mezzogiorno medievale ; 7) Accesso alla versione elettronica: http://www.fedoabooks.unina.it DOI: 10.6093/978-88-6887-075-1 ISSN: 2532-9898 ISBN: 978-88-6887-075-1 Volume pubblicato nell’ambito delle attività scientifiche del Centro europeo di studi su umanesimo e rinascimento aragonese - CESURA Immagine di copertina: Barletta, Cattedrale di Santa Maria Maggiore, Sedente (tradizionalmente identificato con Riccardo Cuor di Leone), mensola allo spiovente della navata laterale Nord di facciata, seconda metà sec. XII (fo- tografia © Victor Rivera Magos). © 2020 FedOAPress - Federico II University Press Università degli Studi di Napoli Federico II Centro di Ateneo per le Biblioteche “Roberto Pettorino” Piazza Bellini 59-60 80138 Napoli, Italy http://www.fedoapress.unina.it/ Published in Italy Prima edizione: maggio 2020 Gli E-Book di FedOAPress sono pubblicati con licenza Creative Commons Attribution 4.0 International a Desirè, a mia madre e alla mia famiglia; a mio zio Gino, sacerdote (1950-2006) CAPITOLO I INTRODUZIONE E FONTI «La storia del Mezzogiorno medievale è storia di territori e non di città»1. Con questa perentoria affermazione Cosimo Damiano Fonseca apriva nel 1998 il volume di Raffaele Licinio sulle masserie medievali di Puglia e Basilicata, proponendo nettamente il proprio punto di vista, sintesi di un’intera stagione storiografica personale e non solo e frutto del prezioso lavoro sulle unità di produzione intensiva di Licinio stes- so2. Questa affermazione, a distanza di un ventennio, è finalmente in graduale discussione grazie all’apertura di nuovi e ambiziosi fronti di indagine. Tuttavia, per il contesto da cui prende forma l’analisi delle pagine che seguiranno, sembra ancora formalmente indiscutibile. Il presente lavoro prende le mosse proprio da questa provocazione. Si intende qui verificare e discutere, attraverso la vicenda della nascita e formazione istituzionale e politica di una città del Mezzogiorno adria- tico, l’organizzazione di un territorio complesso ed eterogeneo come quello della valle dell’Ofanto. La città qui indagata è Barletta, attuale capoluogo della provincia di Barletta-Andria-Trani. Ciò che si intende fare, tuttavia, non è osservare questa vicenda dall’alto, cioè dalla tradi- zionale ottica della corona normanna e sveva, bensì dal basso, attraver- so l’indagine sui gruppi politici locali di volta in volta preminenti nel tessuto territoriale, sui poteri esercitati e solo conseguentemente sul rapporto da essi costruito con i poteri politici sovralocali. La centralità di Barletta nella compagine territoriale della Puglia adriatica e in particolare del territorio oggi noto come “Nordbarese- Ofantino” è tornata da qualche tempo al centro degli interessi della storiografia meridionale dopo circa un secolo di colpevole silenzio. Ciò 1 C.D. Fonseca, Presentazione, in R. Licinio, Masserie Medievali. Masserie, massari e carestie da Federico II alla Dogana delle pecore, Adda, Bari 1998, pp. 5-6. 2 Si veda anche Id., L’unità del regno e le differenze regionali nella storiografia moderna, in Unità politica e differenze regionali nel Regno di Sicilia, Atti del convegno internazionale in occasione dell’VII centenario della morte di Guglielmo II, re di Sicilia (Lecce-Potenza, 19-22 aprile 1989), cur. C.D. Fonseca, H. Houben e B. Vetere, Congedo, Galatina 1992, pp. 15-26. 8 Milites Baroli è stato possibile grazie al fermento prodotto dal programma di ricerca “Storia della città”, attualmente in corso, promosso dall’Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi e dal Centro di Studi stesso già nel 2014 e successivamente sostenuto dal Comune di Barletta a partire dal 20163. Negli anni è stato possibile produrre alcuni interessanti quadri di sintesi problematica4 e altri se ne attendono5. Inoltre, il rinnovato interesse della storiografia meridionale sulle città del Regno di Sicilia/ Napoli ha consentito di ravvivare la discussione sui quadri di sintesi locale anche in conseguenza della pubblicazione di due importanti vo- lumi. Nel primo caso si tratta della sintesi generale proposta da Gio- vanni Vitolo sulle “altre città” italiane6, indagine che costituisce in un certo senso la conclusione di un impegno anch’esso ventennale. Già nel 2005, infatti, Vitolo stesso, a conclusione del coraggioso laboratorio del gruppo degli storici napoletani riuniti intorno al “Centro interuni- versitario per la storia delle città campane nel Medioevo”, che aveva trovato espressione in un volume dal titolo provocatorio Città e contado nel Mezzogiorno tra Medioevo ed Età moderna7, aveva proposto una sorta di manifesto programmatico. Nella Premessa al volume, scritta dallo stori- co napoletano, si dichiarava di voler provare a «verificare la fondatezza dell’opinione largamente diffusa secondo la quale il rapporto tra città 3 Il programma “Storia della città” è stato sostenuto da una convenzione trien- nale (2016-2018) sottoscritta nel settembre 2016 dall’Amministrazione comunale di Barletta e dall’Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi e rinnovata per un ul- teriore triennio (2019-2021) nel dicembre 2019. Attualmente si sta lavorando per la realizzazione di un Catalogo del Museo Civico di Barletta. Chi scrive è coordinatore del Comitato scientifico e delle attività. 4 Una famiglia, una città. I Della Marra di Barletta nel Medioevo, cur. V. Rivera Magos, Edipuglia, Bari 2014 (Mediterranea, 29); Archeologia Storia Arte. Materiali per la storia di Barletta (secc. IV a.C.-XIX d.C.), cur. V. Rivera Magos, S. Russo e G. Volpe, Edipuglia, Bari 2015 (Aufidus, 2);La Disfida di Barletta. Storia, Fortuna, Rappresentazione, cur. F. Delle Donne e V. Rivera Magos, Viella, Roma 2017; Tra Oriente e Occidente. Istituzioni religiose a Barletta nel Medioevo (secoli XI-XV), cur. L. Derosa, F. Panarelli e V. Rivera Magos, Edipuglia, Bari 2018 (Aufidus, 3);Materiali per la storia di Barletta tra Otto e Novecento, cur. S. Russo e V. Rivera Magos, Edipuglia, Bari 2019 (Aufidus, 4); La Disfida di Barletta e la fine del Regno. Coscienza del presente e percezione del mutamento tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, cur. F. Delle Donne e V. Rivera Magos, Viella, Roma 2019. 5 Attualmente in corso di stampa è il volume Canne nel Medioevo. Nuove prospettive di indagine, cur. V. Rivera Magos, F. Panarelli e R.G. Lombardi, Edipuglia, Bari 2020 (Aufidus, 6). 6 G. Vitolo, L’Italia delle altre città. Un’immagine del Mezzogiorno medievale, Liguori, Napoli 2015 (Nuovo Medioevo, 101). 7 Città e contado nel Mezzogiorno tra Medioevo ed Età moderna, cur. G. Vitolo, Laveglia Editore, Salerno 2005, p. 5. Introduzione e fonti 9 e contado sarebbe, soprattutto nel Medioevo, un problema specifico dell’Italia centro-settentrionale, essendo al Sud le comunità cittadine incapaci di proiettarsi nello spazio circostante e di svolgere rispetto ad esso un ruolo di direzione e di controllo»8. Le conclusioni furono cer- tamente interessanti, con alcuni risultati che, in quel caso, erano conse- guenza di analisi su comunità osservate esclusivamente nella loro fase tardo-medievale e premoderna. In particolare, si evidenziò la debolezza delle competenze delle magistrature cittadine limitate dall’autorità re- gia; un ceto dirigente urbano che guardava al “contado”, secondo un lemma caro alla storiografia dell’Italia centrosettentrionale, solo come spazio occupato da proprietari terrieri e non su cui costruire ed esten- dere forme di controllo personale e comunitario; la debolezza della rete urbana di alcune aree rurali della Calabria e della Basilicata. Su questa traccia di lavoro si inserisce un secondo volume a lungo atteso, a firma di Giuliana Vitale, sui Percorsi urbani nel Mezzogiorno
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