LUCIANO BONIZZATO AMMINISTRAZIONE COMUNALE ASSOCIAZIONE BALLADORO POVEGLIANO VERONESE POVEGLIANO VERONESE POVEGLIANO processo ad una storia LUCIANO BONIZZATO POVEGLIANO processo ad una storia AMMINISTRAZIONE COMUNALE ASSOCIAZIONE BALLADORO POVEGLIANO VERONESE POVEGLIANO VERONESE Impaginazione: IVANO GELIO. Hanno collaborato: ELIO BONIZZATO, CATERINA SCHIVI, GAETANO ZANOTTO. I disegni riprodotti sono dell’autore. LEGENDA In copertina: ASV = Archivio di Stato di Verona. Villa Balladoro restaurata, BCV = Biblioteca Civica di Verona. foto ROBERTO FIN. ACVV = Archivio della Curia Vescovile di Verona. © Comune di Povegliano Veronese, 2004. APP = Archivio della Parrocchia Tutti i diritti sono riservati. di Povegliano. Dedicato alla Comunità di Povegliano Veronese. LEONARDO BIASI Quella lunga via a semicerchio di case basse, i muri dei broli, la Chiesa: ecco tutta l’umile Povegliano di ieri. D’estate, quando l’operosità si riversava nei campi, scendeva un silenzio di meditazione. C’era semplicità di vita. (da «Là sopra i tetti» di SERGIO DE GUIDI) Cenni biografici uciano Bonizzato nasce a Povegliano Vero- nese il 15 gennaio 1937. Giovanissimo entra nellaL Scuola Missionaria dei P.P. Stimmatini a Colognola ai Colli (VR) ove frequenta la V ele- mentare, il ciclo della scuola media inferiore e il ginnasio. Fa il noviziato e inizia poi il corso licea- le. Nel 1955 lascia l’Istituto e si iscrive alla scuo- la magistrale presso l’Aleardo Aleardi di Verona. Chiamato al servizio militare nel 21° Reggimento Alpini di stanza a Bru- nico, è congedato col grado di caporale maggiore il 6 aprile 1960. Inizia da questo momento una vita randagia che lo porterà, in qualità di impie- gato dell’ENI a Vasto, a Termoli, a Larino (CB), a Monopoli (BA), a Ga- latina (LE), a Pisticci (MA), a Matera, a Ferrandina (MA) con funzioni di collegamento informativo a Cortemaggiore (PC) e a Milano. In uno dei soggiorni a Milano prende contatto con i dirigenti della “Motta Spa” i quali lo assumono negli uffici milanesi. Allorquando, la “Motta Spa” costruisce il nuovo stabilimento a San Martino Buonalbergo (VR), si tra- sferisce in questa sede. In conseguenza di ciò Luciano, carico di esperien- ze, ritorna a Povegliano, il piccolo paese di provincia ancora chiuso nel- le proprie tradizioni e negli antichi e semplici ritmi di vita. È a disagio, ma riesce a stabilire importanti relazioni con alcuni giovani, con i quali, nelle pause del lavoro e nei fine settimana, incomincia a rivisitare il pae- se, a riflettere sulla sua storia. Con essi trova rifugio nella chiesetta e in una stanza di Villa Balladoro, dando vita con Giorgio Bergamini, Ange- lina Marangoni all’Associazione Balladoro e dedicandosi alla ricerca sto- rica su Povegliano. Sono lunghi anni di appassionato lavoro al termine dei quali Luciano, favorito dalla sua cultura classico-umanistica, giunge alla stesura di quella che può essere considerata “la più documentata sto- ria del paese”. Nel 1977 decide di pubblicare a proprie spese la prima par- te del volume nella speranza di provvedere alla stampa della seconda parte con il ricavato delle vendite. Una improvvisa malattia modifica il realizzarsi di tale progetto che sarà comunque portato a termine dall’Am- ministrazione comunale, dalla Biblioteca e dall’Associazione Balladoro nel 1988 con la pubblicazione della seconda parte. Sarà in seguito questa Associazione la continuatrice di uno spirito di iniziativa che darà vita a molteplici attività culturali riguardanti l’archeologia, la storia, la pittura, la scultura, la musica e che coinvolgerà altri giovani nella ricerca e nella valorizzazione del proprio paese. GIORGIO BONIZZATO Biografie uciano Bonizzato wurde am 15. Januar 1937 in Povegliano Veronese L geboren. Schon als Junge trat er der Missionarsschule der “P.P. Stimma- tini” in Colognola ai Colli (VR) bei, und besuchte die fünfte Klasse der Grundschule, die “Scuola Media” und das Gymnasium. Er machte sein Noviziat und begann dann den Gymnasialkurs. 1955 verlässt er das Institut und schreibt sich für das Lehramt an der “Aleardo Aleardi” in Verona ein. Dann wurde er zum Militär einberufen und diente im 21. Regiment der Gebirgsjäger in Brunick. Am 6. April 1960 wurde er mit dem Rang als Obergefreiter entlassen. Zu dieser Zeit begann ein unstetes Leben und er arbe- itet als Angestellter bei “ENI” in Vasto, in Termoli, in Larino (CB), in Monopoli (BA), in Galatina (LE), in Pisticci (MA), in Matera, in Ferran- dina (MA), mit der Aufgabe der Informationsverbindung in Cortemaggiore (PC) und in Mailand. Bei einem seiner Aufenthalte in Mailand nimmt er Kontakt zu der Unternehmensleitung der “Motta Spa” auf, und wird von ih- nen in die Büros in Mailand übernommen. Als dann die “Motta Spa” eine neue Produktion in San Martino Buonalbergo aufmacht, wechselt er dorthin. Daraufhin kommt Luciano, reich an Erfahrungen, nach Povegliano zurück, das kleine Provinzdorf, in dem die Zeit stillgestanden zu sein scheint. Er tut sich anfangs schwer aber es gelingt ihm wichtige Beziehungen zu einigen Jugendlich- en aufzubauen. Mit ihnen besucht er in den Arbeitspausen oder am Wochenende das kleine Dorf und beginnt über seine Geschichte nachzudenken. Er findet mit den Jugendlichen eine Bleibe in der kleinen Kirche und in einem Raum der Villa Balladoro. Hier entsteht zusammen mit Giorgio Bergamini, Angelina Marangoni der Verein Balladoro und sie beginnen sich mit der Gesch- ichte von Povegliano zu beschäftigen. Es sind viele begeisterte Jahre, und am Ende, dank der klassisch-humanistischen Ausbildung von Luciano, entsteht wohl die “beste Dokumentation” des Dorfes. 1977 entscheidet er, den ersten Teil auf eigene Kosten zu drucken, in der Hoffnung mit dem Erlös die Kosten für den zweiten Teil abdecken zu können. Eine unerwartete Erkrankung bee- inträchtigt die Realisierung des Projektes, das aber von der Gemeindever- waltung, der Bibliothek und dem Verein Balladoro 1988 mit dem Druck des zweiten Teils zu Ende geführt wird. Dieser Verein ist in der Zukunft der Geist von vielen kulturellen Initiativen wie die Archäologie, die Geschichte, die Malerei, die Bildhauerei, die Musik. Sie beziehen andere Jugendliche in die Nachforschungen und der Wertstellung ihres Dorfes mit ein. GIORGIO BONIZZATO Prefazione a visione soggettiva del proprio luogo d’origine, subisce fatalmente L influssi sentimentali, pur in periodi tanto lontani da tutto ciò che dal sentimento vien governato, che anche nel più rigoroso criterio storico immancabilmente vi si scopre una vena di involontaria partigianeria. Ciò che tuttavia ci ha guidato in questo lavoro è stata soprattutto una volontà di coerenza storica dalla quale potesse emergere un insieme, sia pur arido purché fedele delle ferree leggi storiche, di uno sviluppo storico esemplare e significativo nella comprensione del divenire quale processo comune e pertanto universale. Il processo di espansione di un borgo infatti, non è mai il risultato di una trasformazione intrinseca ed autonoma, bensì il compendio di innu- merevoli e per lo più varie componenti di uno sviluppo che agita una estesa regione con impulsi ed interessi socio-economici convergenti. Ciò che invece in maniera diversa distingue un agglomerato nel suo divenire da un altro è la capacità di sapersi o potersi difendere dalle ca- ratteristiche più ferree del vivere umano quali sono le leggi della supre- mazia del più forte sul più debole e quindi la capacità di aprirsi nuovi oriz- zonti più fervidi e più vivi nel futuro. In questo reciproco scambio, che raramente si svolge su basi di parità, una comunità meno che un’altra reagisce con uguale vigore e spirito ed in base a questo paga in proporzione in tempi generalmente estremamen- te lunghi. In questo Povegliano esemplifica il suo processo storico e lo tra- manda caratteristico per quanto di originale vi è in esso, nel non aver sa- puto cogliere, o forse voluto per l’incombente maggior pericolo, il muta- mento della società nel periodo in cui i grandi avvenimenti stavano tra- sformando l’aspetto socio-economico dell’Italia settentrionale. È anche purtuttavia vero che se in altri luoghi tale scelta indipendente ebbe più facile e rapida applicazione, in realtà a Povegliano l’influsso di centri enormi e prestigiosi di potere ebbero buon gioco nel soffocare ane- liti ed istinti autonomi cancellandoli dalla mentalità di una popolazione dedita al lavoro silenzioso nella speranza di orizzonti migliori. Questo e non altro è quindi il capo di accusa di un processo che gli avvenimenti sto- rici in realtà hanno di gran lunga e da lungo tempo ormai superato. L’AUTORE Vorwort as subjektive Traumbild des Geburtsort unterliegt oft sentimentalen D Einflüssen, vor allem wenn man sich räumlich entfernt hat, aber man entdeckt immer eine Vene der Verbundenheit mit der eigenen Heimat unabhängig von geschichtlichen Entwicklungen. Alles was uns zu dieser Arbeit geführt hat, war der starke Wille, gesch- ichtliche Abläufe zusammenzufügen, und zu erklären, wie sehr sie unser Werden beeinflussen können. Die Entwicklung eines Dorfes ist nicht nur das Ergebnis einer innerlichen und autonomen Umwandlung, sondern auch eine Anreihung von unzähligen Komponenten, die einmal mehr und einmal weniger, eine ganze Region mit Impulsen gesellschaftlicher und wirtschaftlicher Konvegenz bewegt. Nicht jede Siedlung entwickelt sich auf gleicher Art und Weise. Es kommt immer auf die Fähigkeit an, wie man sich vor den starren Eigenschaften des Lebens zu verteidigen weiß, das Gesetzt des Stärkeren gegenüber des Schwächeren und nicht zuletzt wie man sich in der Zukunft neuen Horizonten öffnet,
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