FONDAZIONE UGO E OLGA LEVI PER GLI STUDI MUSICALI onlus 14 febbraio 1962 / 2012 50° Fondazione Levi Edizioni Fondazione Levi Venezia 2012 3 FONDAZIONE UGO E OLGA LEVI PER GLI STUDI MUSICALI onlus 14 febbraio 1962 / 2012 50° Fondazione Levi ricerca d’archivio, testi e redazione a cura di Ilaria Campanella, Claudia Canella, Alessandra Ignesti, Silvana Poletti, Alberto Polo ISBN 978-88-7552-039-7 © Copyright 2012 by Fondazione Levi San Marco 2893, 30124 Venezia Tutti i diritti riservati per tutti i paesi Crediti fotografici Franco Capovilla Alessandra Chemollo Andrea Mamone Paolo Utimpergher alle pagine precedenti Alessandro Pomi Ritratti di Ugo e Olga Levi Presentazioni 11 Davide Croff, Presidente 13 Antonio Lovato, Presidente del Comitato scientifico 18 Cariche statutarie Attività 1973-1988 25 Principali manifestazioni 1989-2006 37 Seminari e convegni 83 Concerti e altre attività 101 Attività patrocinate 109 Mostre 2007-2012 115 Seminari, convegni, concerti 145 Altre attività Attività editoriali 153 Pubblicazioni della Fondazione Levi Studi musicologici e atti di convegni Cataloghi di fondi musicali veneti e cataloghi tematici Edizioni critiche e ristampe anastatiche 163 Riviste Note d’Archivio per la storia musicale - nuova serie Musica e Storia Musica e Figura 179 Pubblicazioni in collaborazione Cataloghi dei fondi musicali del Conservatorio di Venezia Atti di convegni e altro 183 Edizioni discografiche Collaborazioni 189 Istituzioni 191 Enti e organizzazioni 192 Ensemble 194 Collaboratori 211 Giorgio Busetto Ugo e Olga Levi e la loro fondazione. Primi appunti per una storia 8 Presentazioni Davide Croff Presidente Soffermarsi a ricordare il compiersi dei cinquant’anni di vita della Fondazione Ugo e Olga Levi è prima di tutto doveroso reverente tributo di ringraziamento ai fonda- tori Ugo e Olga Levi, al loro amore per la musica e per la collettività di appartenen- za, che continua oltre la morte, perpetuandosi in un atto di mecenatismo che giorno dopo giorno contribuisce alla vita culturale di Venezia e del mondo. Non si vuol dunque celebrare, ma documentare un’attività svolta, come atto di tra- sparenza; e interrogarsi con l’aiuto di competenze diverse, così informate, sul dive- nire del mondo per rapporto alla cultura e alla vita musicale, per ancora riflettere sul ruolo passato, presente e futuro della Fondazione, nella volontà espressa di con- tribuire al progresso degli studi musicali. L’insieme di questi lavori, e in particolare di quelli condotti dal 1988 al 2006 sotto la guida di Giulio Cattin, oggi Presidente onorario del nostro Istituto, e dal 2006 in poi da Antonio Lovato, Presidente del Comitato scientifico, ha fatto della Fondazione un’entità riconosciuta a livello internazionale per la propria attività, in particolare nell’ambito musicologico. La presente pubblicazione ha dunque il senso del censimento delle attività svolte perché se ne ricavi la base per l’ulteriore prosecuzione. I tempi sono difficili, le risorse assai scarse, gli impegni gravosi. Tuttavia la Fon- dazione intende compiere ogni possibile sforzo per onorare la propria tradizione, i propri fondatori, il mondo degli studi e delle attività musicali di eccellenza, che rappresentano ormai un patrimonio di conoscenza, di attività, di relazioni, di pre- senza, dislocato su più ambiti e livelli, da quello internazionale a quello nazionale, regionale e cittadino; da quello della ricerca scientifica, a quello della didattica, a quello della divulgazione; dalla conservazione dello storico palazzo Giustinian Lolin di Baldassarre Longhena, or ora fatto oggetto di impegnativi restauri che ne hanno tra l’altro salvato la facciata monumentale, a quello dei beni archivistici, arti- stici, storici, bibliografici. A proposito del che occorre citare l’acquisto delle quattro grandi tele di primo Settecento di Jean Raoux, realizzate per il nostro palazzo, il riordino dell’archivio, il restauro dell’armonium di Ugo Levi, il deposito degli stru- menti musicali nei musei del Conservatorio Benedetto Marcello e della Fondazione Giorgio Cini. Lo spirito è dunque quello di contribuire a mantenere e creativamente promuo- vere una cultura, quella del talento della ricerca e della musica, che ha fatto e può continuare a fare degli italiani dei competitori capaci e provveduti sullo scenario internazionale e dell’Italia, e in Italia del Veneto e di Venezia, luoghi di raffinata e splendida civiltà. 11 Antonio Lovato Presidente del Comitato scientifico Il lavoro svolto assieme allo staff della Fondazione Levi, per raccogliere e riordi- nare la documentazione relativa ai programmi realizzati in questi cinquant’anni, mette in risalto la mole e il crescente susseguirsi delle iniziative. Anno dopo anno prendono forma i contorni di un’offerta culturale che si distingue per la varietà e il costante livello di qualità, spesso anche per l’originalità intesa a garantire l’attualità degli eventi proposti. In particolare, emerge il progressivo delinearsi di un disegno organico che, nel corso degli anni, ha fatto della Fondazione un prestigioso centro internazionale di studi musicali e musicologici. Questo processo è cresciuto tra il 1989 e il 2006, quando l’attività scientifica si è imposta soprattutto per le caratteri- stiche dei seminari La musica delle antiche civiltà mediterranee e della rivista «Mu- sica e Storia». La dimensione che, nel tempo, questo innovativo percorso è andato acquisendo, a livello di ricerca specialistica ma anche di gestione dei risultati rag- giunti, ha imposto alla Fondazione un’ulteriore assunzione di responsabilità, nel momento in cui si è presentata l’esigenza di reperire risorse aggiuntive e di indivi- duare nuove strategie operative per garantire continuità ai progetti intrapresi. La questione è emersa in tutta la sua complessità in concomitanza con il passaggio di consegne avvenuto nel 2006, quando il Consiglio di Amministrazione, su indicazio- ne di Giulio Cattin, mi affidò l’incarico di coordinare l’attività scientifica. Fu in quel- la occasione che si aprì il confronto tra due visioni operative: da una parte il Comi- tato scientifico in carica che, paventando una presa di distanze rispetto ai traguardi raggiunti, era restio ad avallare cambiamenti ritenuti estranei, se non contrari, agli obiettivi fino allora condivisi; dall’altra l’Amministrazione e la Direzione che, nel- la resistenza a tradurre la ricerca e i suoi esiti in una presenza più incisiva sul territorio, intravedeva il rischio di un processo di involuzione e di emarginazione della Fondazione. Lo sforzo di mediazione fu guidato proprio dalla volontà di assicurare continuità all’esperienza acquisita, con l’impegno di individuare le iniziative adatte alla dis- seminazione, a vari livelli, delle conoscenze prodotte dai seminari e dagli incontri di studio. Ciò significava, innanzi tutto, chiedere a studiosi di professione la dispo- nibilità non solo a “pensare” ma, in qualche misura, anche ad “agire” per meglio valorizzare i risultati del loro stesso lavoro. Era ed è evidente, infatti, che la soprav- vivenza della ricerca dipende sempre più dalla capacità delle istituzioni scientifi- che di operare come motore di crescita sociale: 1) collaborando in sinergia con il mondo dell’istruzione e dell’università, sede deputata alla produzione delle cono- scenze e della formazione; 2) diventando punto di riferimento per le numerose or- ganizzazioni impegnate a diffondere la cultura sul territorio; 3) proponendosi quale forza di attrazione verso le realtà produttive e verso quelle che si dedicano ai saperi applicati. Può sembrare una provocazione affermare che il sostegno alla ricerca di- pende anche dalla sua capacità di attrarre risorse; eppure, accettare la sfida per cui la cultura deve guadagnarsi l’investimento economico è uno stimolo a migliorare la qualità dell’offerta e un’occasione per aprire nuove prospettive all’occupazione intellettuale. Su questi presupposti, quindi, dal 2008 è stato avviato un programma 13 di studi e di attività, il cui punto di forza sta nella scelta di tematiche che, per le loro di Musicologia di Basilea e il Centro Studi sull’Ars Nova di Certaldo apre ora la caratteristiche intrinseche, risultano funzionali al duplice scopo di continuare ad prospettiva di un percorso dedicato alla polifonia del Trecento e del Quattrocento: espandere la presenza della Fondazione a livello internazionale e contemporanea- sarà l’incontro internazionale di Venezia del prossimo mese di maggio a indicare mente rispondere alle aspettative del contesto geo-culturale dentro il quale essa si obiettivi e procedure. Per quanto, invece, riguarda la tradizione dei repertori mo- trova ad operare, promuovendo un autentico recupero d’identità. nodici, già oggetto di numerosi e importanti appuntamenti negli anni precedenti, Considerando che anche in Italia il riordino complessivo della didattica tende a in questa fase è stato prioritario rispondere ad esigenze di natura didattica con la ridurre gli spazi riservati alle discipline musicali e musicologiche preposte allo stu- creazione di appositi laboratori e del seminario Psallite sapienter. Tuttavia, anche in dio della cultura medioevale e rinascimentale, il primo obiettivo è stato quello di questo campo l’attività di studio non si è arrestata, tanto che è giunta a compimento finalizzare le iniziative della Fondazione al sostegno attivo di questo specifico am- l’imponente ricerca Itinerari e stratificazioni dei tropi, che ha suscitato grande inte- bito di studi, naturalmente senza precluderne altri. La scelta ha una motivazione resse nel mondo scientifico.
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