My name is Ken: il cinema di Loach di Michele Gottardi Nel cinema senza identità che spesso scorre ta sul rapporto tra l’individuo e la società. I Peter Mullan (non a caso uno dei protagoni - sui nostri schermi, i film di Ken Loach si ri - suoi anti-eroi sono singoli cittadini, gente sti di Riff Raff ) diventa così il cantore di conoscono sin dal titolo. La presenza del no - comune, che non per scelta si scontra con un un’altra Inghilterra, fatta di diseredati, prole - me del protagonista richiama da subito l’in - sistema asettico, anaffettivo e spesso brutale tari o piccolo borghesi, che mantengono mi - tento di questo inglese non riconciliato che nella sua ottusità burocratica. Si prenda ad nute ma sicure speranze, irrinunciabili punti non perde occasione per sottolineare il biso - esempio la rigidità dei servizi sociali e del fermi per riuscire a sopportare guerre antiche gno necessario della solidarietà: dai primi welfare, tema che attraversa in filigrana tutto e nuove. I suoi protagonisti non ci sono di - film-tv come Catherine o Cathy Come Home , il suo cinema, a segnalare un disagio eviden - stanti: essi incarnano l’uomo comune a qual - ai recenti La canzone di Carla , My Name is temente condiviso nelle fasce sociali più de - siasi latitudine e hanno il pregio di permette - Joe , Paul, Mick e gli altri , Il mio amico Eric , boli del Regno Unito: ma il suo cinema mi - re un’identificazione in ogni paese, attraver - Jimmy’s Hall , sino all’ultimo Io, Daniel Blake litante, ricco di analisi politica, è capace di so l’aspra tenerezza di interpreti spesso presi i titoli sono già una dichiarazione d’intenti . grande poesia e insieme di umorismo. Pro - dalla strada e sempre straordinari, attraverso Dagli esordi folgoranti degli anni ’60 – Poor prio partendo da questa cifra ironica, infatti, i quali Loach conferma una cifra stilistica au - Cow e Family Life – a oggi i temi di Ken Lo - Loach “rinasce” a partire dagli anni ’90, toriale che, al di là di qualche rigidità ideale, ach si sono aggiornati, evoluti, plasmati su complice lady Thatcher, dopo quasi un ven - lo conferma come uno dei più importanti ci - modelli politici più o meno conservatori, ma tennio di televisione e di qualche film non neasti europei. la sua macchina da presa resta sempre punta - troppo riuscito. Assieme a Mike Leigh e a dicembre Cinema senza diritti di Maria Grazia Gagliardi e Pina Fioretti 2016 Si svolger à a gennaio a Venezia, presso la Ca - loro diritti negati. Cinque film sui sette pro - vane regista Muayad Alayan, tra black come - sa del Cinema – Videoteca Pasinetti, la terza posti quest’anno sono datati tra il 2013 e il dy e thriller politico, si snoda la storia surrea - gennaio edizione di Cinema senza diritti , rassegna di 2015, tranne Laila’s Birthday e Una mancia - le di un ladruncolo di automobili che nel ba - film palestinesi proposta dall’Associazione ta di terra che risalgono al 2008.Vi presen - gagliaio di un’auto si ritrova un soldato israe - Oltre il Mare e Cultura è Libertà. Negli ulti - tiamo dunque la Palestina in diretta, raccon - liano rapito dalle milizie palestinesi. Invece 2017 mi anni il Medio Oriente è stato sconvolto tata da registi giovani e in maggioranza don - Speed Sisters di Amber Fares ci sbalordirà con dagli scontri in Iraq, dalla guerra in Siria, ne; una Palestina vivace, agguerrita, lucida, la vicenda di cinque donne pilote da corsa dalla crisi provocata in Libia, dalla guerra in ironica, che non mitizza s é stessa e le sue di - nei circuiti automobilistici della West Yemen, dalla repressione in Egitto e dalle ag - sgrazie ma nemmeno si arrende ad esse, un Bank... Drammatiche e intense le ultime gressioni dell’ISIS, ed è quindi facile, e qual - paese che sa interpretare la sua storia. Il pri - due pellicole, anch’esse firmate al femminile: che volta preferibile, dimenticare che la si - mo film ad aprire la rassegna è The Wanted la fiction di Mai Masri 3000 Nights , tante le tuazione in terra palestinese evolve ogni 18 (dove i ricercati sono diciotto mucche da notti che trascorrerà in carcere la ingiusta - giorno in peggio: continua l’espansione del - latte...). Un mix tra documentario, fiction e mente condannata Layal che deciderà di le colonie israeliane in territorio palestinese e film d’animazione, spettacolo ironico e di - portare a termine la gravidanza tra quelle la costruzione del muro dell’apartheid con vertente che ci sorprende per la sua grazia. mura - e Una manciata di terra , racconto conseguente furto di terra e acqua; la societ à Laila’s Birthday di Rashid Masharawi, storie orale del legame tra la terra perduta e le ge - palestinese si impoverisce e aumenta la di - di ordinaria follia nella Palestina occupata nerazioni di giovani palestinesi che quella soccupazione; si induriscono le misure di per un padre che vuole dedicarsi a festeggia - terra non l’hanno mai conosciuta, di Sahera controllo e repressione da parte del governo re il compleanno della figlioletta. Roshmia di Dirbas regista già presentata nelle precedenti israeliano; la possibilit à di una soluzione giu - Salim Abu Jabal, un documentario che segue rassegne. Si ringrazia per la preziosa collabo - sta che porti la pace non rientra più nel - giorno per giorno le vicende di un’anziana razione alla rassegna in corso Monica Mauer l’agenda delle superpotenze internazionali. coppia di beduini sfrattati dalla loro casa e di AAMOD (Archivio Audiovisivo del Mo - Ma i palestinesi continuano a creare film, a terra, per far posto ad un’autostrada israelia - vimento Operaio, Roma) e la direzione di raccontare la loro esistenza, a rivendicare i na. Nel film Amore, furti e altri guai del gio - Midle East Now Film Festival di Firenze. Romanzi popolari: omaggio alla commedia all’italiana di ieri e di oggi di Alessandro Ticozzi Con la presente retrospettiva, ospitata dalla media all’italiana a episodi, Dino Risi de - teatrale francese che aveva già ispirato una Casa del Cinema di Venezia, intendo mette - scrive con l’acuto cinismo che gli era pro - fortunata pellicola d’Oltralpe – dimostra re a confronto alcuni titoli significativi della prio l’Italia del boom attraverso venti sketches notevole sensibilità nel rappresentare, attra - commedia all’italiana di ieri e di oggi in – tutti interpretati da Ugo Tognazzi e Vitto - verso un banale diverbio privato, il falli - omaggio al genere più popolare della cine - rio Gassman – nei quali non viene assolta mento di una generazione impegnata nel - matografia nazionale. Come Romanzo popo - nessuna classe sociale e dove tutti sono col - l’Italia della crisi. E se la pellicola di Scola si Anno XXX-XXXI, n. 12-01 dicembre 2016-gennaio 2017 lare (1974) di Mario Monicelli raccontava pevoli di essere disposti a qualsiasi nefan - chiudeva con i primattori intenti a intonare Autorizzazione Tribunale di Venezia con uno stile da commedia dolceamara di dezza pur di garantirsi quel benessere che al - alcune canzonette retrò con l’accompagna - n. 1070 R.S. del 5/11/1991 grande originalità un triangolo proletario lora pareva a portata di mano. Anche i per - mento del pianoforte per esorcizzare le loro dIReTToRe ReSponSAbIle Roberto ellero tra il maturo sindacalista Ugo Tognazzi, la sonaggi di Carlo Verdone sono, per certi macerie esistenziali, durante quella della Ar - sua moglie bambina Ornella Muti e il giova - aspetti, “mostri” pure loro: questo emerge chibugi i protagonisti sfogano le loro ango - Mensile edito dal Comune di Venezia ne questurino Michele Placido sullo sfondo soprattutto nelle sue commedie a episodi, sce personali cantando Telefonami tra ven - Settore Cultura dei fermenti sociali della Milano operaia de - come Viaggi di nozze (1995), in cui il gran - t’anni del mai troppo compianto Lucio Dal - Circuito Cinema Comunale gli anni Settanta, così con lo stesso taglio in de attore e regista romano sa cogliere acuta - la. Monicelli, Risi e il più giovane Scola (che RedAzIone e AMMInISTRAzIone La bella vita (1994), promettente esordio mente tic e nevrosi della propria epoca, per hanno collaborato una sola volta insieme palazzo Mocenigo, San Stae 1991 registico di Paolo Virzì, la dismissione delle quanto alla fine ceda ad una certa indulgen - firmando “a tre” la regia di I nuovi mostri , 30135 Venezia fabbriche nei primi anni Novanta che colpi - za nei confronti dei propri caratteri che al - ideale pur se diseguale seguito dell’inarriva - tel. 041.5241320, fax 041.5241342 sce anche le acciaierie di Piombino fa da meno parzialmente ne intacca le potenziali - bile capolavoro risiano) ieri come Virzì, Ver - http://www.comune.venezia.it/cinema/ sfondo al tradimento della cassiera di super - tà satiriche. In La terrazza (1980), infine, done e la Archibugi oggi? «Coraggio, il me - [email protected] mercato Sabrina Ferilli nei confronti del Ettore Scola riflette – secondo il malinconi - glio è passato», direbbe il deputato comuni - marito metalmeccanico cassintegrato Clau - co crepuscolarismo che rappresentava la sua sta Vittorio Gassman citando Ennio Flaiano facebook.com/circuitocinemaveneziamestre dio Bigagli per l’affermato presentatore di personale cifra stilistica – sulla crisi di un in La terrazza : ma, se quel glorioso periodo dIReTToRe Michele Casarin una TV locale Massimo Ghini, con il mi - gruppo di intellettuali radical chic che senti - si è definitivamente concluso, rimane fon - CApoRedATToRe noemi battistuzzo raggio di una vita più comoda e mondana. vano la fine di una grande stagione cinema - damentale che la commedia all’italiana – sia RedATToRe Matteo polo E se l’intensa e malinconica Vincenzina e la tografica e, più in generale, di forti ideali pur nelle sue varie declinazioni – continui hAnno CollAboRATo pina Fioretti, Maria Grazia fabbrica di Enzo Jannacci fa da leit motiv al politici e sociali. Ideali che hanno animato ad essere il “romanzo popolare” del nostro Gagliardi, Michele Gottardi e Alessandro Ticozzi primo titolo, nel secondo le colleghe della anche la famiglia allargata protagonista di Il Paese e a spingere quel vasto pubblico che Ferilli negli spogliatoi cantano a squarciago - nome del figlio (2015) di Francesca Archibu - l’ha sempre seguita ad una forte coscienza ReAlIzzAzIone Grafiche Veneziane Venezia - tel.
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