SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE Ente proponente il progetto: AMESCI Codice di accreditamento: NZ 00368 Albo e classe di iscrizione: NAZIONALE I CARATTERISTICHE PROGETTO Titolo del progetto: REGI LAGNI Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): B-04 Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Descrizione dell’area di Intervento Un territorio soggetto a continui fenomeni esondativi è un territorio fragile. La fragilità di un territorio può essere un effetto strutturale, se le continue mutazioni dei corsi d’acqua, i cambiamenti del clima e dello stesso territorio ne rappresentano la causa scatenate; diventa un effetto antropico se è il cambiamento imposto dall’uomo, pure come rimedio alla sua fragilità naturale, ad indebolirne la struttura. La regimentazione di un corso d’acqua, il controllo dei flussi idrici, gli incanalamenti e lo sfruttamento agricolo modificano il territorio: ne modificano la conformazione e morfologia, modificano gli apporti idrici, e necessitano di tempi lunghi per poter essere assorbiti e per raggiungere una nuova configurazione di equilibrio. Se, contemporaneamente a queste modificazioni, si aggiunge una spinta cementificazione dei luoghi alluvionali prima interessati dai fenomeni esondativi dei corsi d’acqua preesistenti (che, invece, rappresentano l’area di sfogo degli stessi corsi d’acqua), è chiaro che la fragilità del territorio cambia e, contestualmente, aumenta. Aumenta per tante ragioni: sia perché aumentano i beni esposti ed il loro valore, sia perché il terreno non è più capace di assorbire naturalmente il quantitativo di acqua (pioggia, ruscellamenti) che sopraggiunge favorendone, invece, il deflusso superficiale, sia perché comportamenti non civili e l’uso non sostenibile del territorio generano delle situazioni di pericolo maggiori. Un complesso urbano sito in un contesto come quello descritto è soggetto a ripetuti fenomeni di 1 alluvionamento se non sono messe in piedi iniziative atte a controllarne l’accadimento e l’evoluzione. Descrizione del contesto territoriale Il contesto territoriale del vecchio fiume Clanio ne è un esempio. Il fiume Clanio era un fiume della Campania, oggetto di così numerose regimentazioni e bonifiche in passato che attualmente il suo corso/tracciato non è ancora ben conosciuto ma sicuramente aveva molte diramazioni a costituire un reticolo idrografico complesso. Sorgeva presumibilmente con il nome di fiume di Avella, da una serie di sorgenti di cui la più importante si chiama Bocca d’Acqua, nei pressi del Campo di Summonte; correva da Avella, tra Risigliano e Tufino, Camposano, e dopo aver toccato Acerra, raggiungeva la Pineta di Castel Volturno, dove con duplice corso, va a sfociare, parte nel Tirreno, mentre l’altro ramo, tramite il Canale Vena, nel Lago di Patria. Nel Piano Regolatore per le Bonifiche dell’Italia Meridionale, disposto dal Ministero dei Lavori Pubblici, nel 1911, si leggeva: "… la plaga che si estende tra le falde del Monte Somma ed il Vesuvio, e l’Agro Nolano, prima del 1610, era una delle zone Campane più paludose e malsane, poiché il fiume Clanio che attraversava, con il suo tortuoso ed irregolare andamento, ristagnando, nelle depressioni del terreno, anche per le sfrenate alluvioni dei torrenti Nolani e Vesuviani, provocava disastrosi allagamenti, che finirono per costituire una estesa e malsana palude". A far fronte a queste problematiche, durante il viceregno spagnolo, furono ripresi (poiché iniziati già in epoca classica) e terminati nel 1616 i lavori di bonifica del territorio, il Clanio e tutti i suoi affluenti e confluenti sono stati irreggimentati in canali modernamente rettificati ed artificiali e rinominati Regi Lagni in onore dei Reali. La storia dei Regi Lagni inizia con un periodo di prosperità, meta di scampagnate e di giornate in allegria per tutta la famiglia, e si conclude, oggi, con un nuovo picco di emergenza idrogeologica dovuto, questa volta, alla cementificazione selvaggia delle rive (fatta inizialmente per contenere le sue dannose esondazioni) ed all’urbanizzazione non controllata favorita dal ripristinato “benessere del territorio”. Attualmente, non ci sono sorgenti che forniscono acque al sistema di canali: ad alimentare i lagni sono le acque piovane e gli scarichi fognari; gli alvei borbonici si sono infatti trasformati, con il tempo, in una spesso abusata appendice del sistema fognario, diventando, in alcuni punti, una cloaca a cielo aperto. Il tragitto principale è lungo 55 chilometri (Lagno Vecchio), a cui vanno aggiunti 210 chilometri di canali secondari; il bacino correlato si estende per un'area di circa 1.095 km2 attraversando le province di Caserta, Avellino, Napoli e Benevento e 108 comuni; quasi due milioni e mezzo di residenti, infatti, sono compresi nei comuni del bacino idrografico, con insediamenti industriali, pratiche agricole intensive e una presenza diffusa di aziende zootecniche. La Regione Campania, con la delibera di giunta regionale n. 1344 del 6 agosto 2009, ha stanziato 50 milioni di euro per un piano d'azione di chiusura o risanamento ambientale e riqualificazione dei Regi Lagni. Al 2010 molti dei Regi Lagni sono stati chiusi o bonificati. In questo contesto si inseriscono i territori comunali di Arpaia (area casertana), Frattaminore (area napoletana), Somma Vesuviana, Ottaviano (area vesuviana) e Saviano (area nolana). Contesto di dettaglio Arpaia Il Comune di Arpaia, piccolo centro della provincia di Benevento, si pone pienamente nel contesto della Valle Caudina, occupando una superficie di 5,2 km2. La popolazione attuale è stimata in 2047 abitanti (ISTAT, 2012). Il territorio, in parte montuoso ed in parte pianeggiante, è attraversato da diversi “fossi” e “valloni” che convogliano gran parte delle acque ruscellanti nel Lagno Palata. La continua sorveglianza e manutenzione di questi fossi rappresenta un obiettivo primario per evitare le esondazioni in concomitanza di eventi meteorici copiosi od eccezionali: troppo spesso in passato, infatti, si sono verificate tracimazioni che hanno interessato alcune frazioni dell’abitato. 2 Frattaminore Il Comune di Frattaminore, città della provincia di Napoli, si estende nel settore settentrionale della Piana Campana su una superficie di 1,99 km2 ed ha una popolazione di circa 16.000 abitanti; il centro abitato, caratterizzato da un territorio totalmente pianeggiante, si sviluppa immediatamente in sinistra del tratto finale dei Regi Lagni; è lambito da 5 km di lagni. Saviano Il Comune di Saviano, città della provincia di Napoli, si estende nella zona dell'agro Nolano su una superficie di 13 km2 e con più di quindicimila abitanti; sorge alla sinistra del Lagno di Somma, che è la dorsale idrica del comprensorio vesuviano-nolano, proveniente dal Comune di Somma Vesuviana, che confluisce, poi, nell’alveo Quindici. Oltre il Lagno di Somma, il territorio è interessato dall’attraversamento di altri lagni, Santa Teresa, che convoglia anche le acque provenienti da Somma Vesuviana e da Ottaviano, e Santa Teresella, che terminano il proprio percorso all’interno del Comune di Saviano confluendo nel Lagno di Somma; in totale, il comune è attraversato da lagni per una lunghezza complessiva di oltre 10 km. Somma Vesuviana Il Comune di Somma Vesuviana è un comune italiano di quasi 35.000 abitanti della provincia di Napoli in Campania. Nel 2011 il comune ha richiesto il titolo di città, ottenuto poi nel 2012, con decreto del Presidente della Repubblica Italiana. Si estende su un territorio di 30,74 km2. Sorge alle falde del Vesuvio, circoscritto dal lagno di Santa Maria del Pozzo e dal lagno dei Leoni, che si dipanano dal Lagno di Somma, parte del sistema idraulico di bonifica dei Regi Lagni, ai margini meridionali della pianura campana; in totale, il comune è attraversato da lagni per una lunghezza complessiva di oltre 10 km. Ottaviano Il Comune di Ottaviano, con i suoi quasi 25.000 abitanti si estende invece nella zona vesuviana interna, a 23 km da Napoli, alla cui amministrazione provinciale appartiene, e sorge lungo le pendici orientali del massiccio montuoso vulcanico del Somma-Vesuvio, su una superficie di 19,85 kmq, con due isole amministrative nel comune di Nola, le masserie Cacciabella e Nocerino. Anche il Comune di Ottaviano è attraversato da alvei e Lagni che raccolgono le acque meteoriche e quelle afferenti il versante est del complesso del Monte Somma e le convogliano nella pianura dell’agro nolano; ira tutti, il già citato alveo Santa Teresa, l’alveo Cazzulli e lo Zenillo, per un totale di 18 km di lunghezza complessiva. Stato dell’arte I Lagni dei Comuni di Arpaia, Frattaminore, Saviano, Somma Vesuviaa ed Ottaviano non si sottraggono all’impietosa descrizione generale dei Lagni già effettuata in precedenza; allo stato di fatto, essi si presentano come canali, per lo più asciutti, in cui sono presenti rifiuti di ogni genere, speciali e non, e vegetazione ad ostruire l’alveo. E’ chiaro che gli alvei, al fine di garantire la funzionalità idraulica, necessitano di manutenzione periodica per la rimozione dei materiali che, per cause naturali e/o antropiche (accumulo di sedimenti che riducono la sezione idraulica utile al deflusso, sviluppo di vegetazione spontanea che, in alcuni casi, può anche diventare arbustiva, attività illecite come, ad esempio, lo scarico abusivo
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