Territorio E Popolamento Tra I Fiumi Arno, Cascina Ed Era

Territorio E Popolamento Tra I Fiumi Arno, Cascina Ed Era

TERRITORIO E POPOLAMENTO TRA I Recentemente con l’ausilio del telerilevamento e delle FIUMI ARNO, CASCINA ED ERA: RICERCHE fonti archeologiche, documentarie e toponomastiche me- ARCHEOLOGICO-TOPOGRAFICHE ED dievali è stato possibile ricostruire il corso principale del- l’Arno in età storica, grazie anche all’identificazione del ARCHIVISTICHE tracciato relativo alla via Pisae-Florentia che correva in si- di nistra del fiume dalla metà del II sec. a.C. (CECCARELLI LEMUT-PASQUINUCCI 1991, pp. 129-132 e pp. 124-126; per i MARINELLA PASQUINUCCI, SERENA MECUCCI, maggiori interventi sul corso dell’Arno in età medievale e PAOLO MORELLI moderna DELLA ROCCA-MAZZANTI-PRANZINI 1987, p. 70; FEDERICI-MAZZANTI 1988, p. 602; CECCHELLA-PINNA 1991, pp. 57-59; CECCARELLI LEMUT-MAZZANTI-MORELLI 1994, p. Nell’ambito di recenti indagini interdisciplinari (geo- 414). logiche, geomorfologiche, idrografiche e paleoambientali) La natura irruente dei fiumi che solcano l’area, unita effettuate dal gruppo di ricerca facente capo alla Cattedra alla messa a coltura di sempre maggiori porzioni di territo- di Topografia Antica dell’Università degli Studi di Pisa, è rio ed al notevole disboscamento, soprattutto a partire dal- stato possibile arricchire notevolmente le conoscenze ar- l’età romana (STRABO 5, 2, 5, C. 223; PASQUINUCCI 1994a, p. cheologico-topografiche del territorio ad O e SO di Ponte- 195; EAD. 1988a, p. 52; EAD. 1986a, p. 44), hanno determi- dera, delineando un esauriente quadro diacronico di un’area nato disastrosi squilibri idrologici con frequenti inondazio- finora quasi del tutto sconosciuta per quanto riguarda le ni e, in certe epoche, formazioni paludose. Una traccia del- epoche più antiche. L’area, ubicata nei Comuni di Pontede- le sistemazioni idrauliche che fin dalle età più antiche si ra e Ponsacco, è stata oggetto di una serie di ricognizioni sono rese necessarie nella zona in esame, è probabilmente sistematiche che, sfruttando i periodi di migliore leggibilità da riconoscersi in un paleoalveo detto “Paleorotina” che, del suolo, hanno garantito una copertura totale del contesto evidenziato dalle immagini da satellite e dalle fotografie indagato con la conseguente registrazione ed il recupero di aeree (DELLA ROCCA-MAZZANTI-PRANZINI 1987, pp. 74-82), tutte le emergenze archeologiche; l’analisi dei dati paleo- per il suo andamento spiccatamente rettilineo e parallelo ambientali integrata dallo studio delle immagini da satelli- agli assi centuriali con direzione NO-SE, potrebbe essere la te, delle fotografie aeree e di tutta la documentazione di- testimonianza di un canale realizzato in età romana in rela- sponibile (letteraria, documentaria, iconografica), ha rap- zione all’opera di centuriazione, sfruttando forse l’antico presentato uno strumento indispensabile per una più com- corso del fiume Cascina: quest’ultimo fino almeno alla se- pleta ricostruzione della frequentazione e degli interventi conda metà del XII secolo si gettava direttamente in Arno antropici nell’area. nei pressi dell’attuale Cascina, dopo aver attraversato il ter- Il territorio si estende in una piana alluvionale piatta e ritorio in esame. Alcuni paleoalvei meandriformi individuati uniforme costituita in superficie da una spessa coltre di se- ad Ovest di Ponsacco sembrerebbero proprio riferibili al- dimenti depositatisi in seguito ad eventi geomorfologici l’originario percorso fluviale, artificialmente deviato nel- olocenici; la sua evoluzione si dimostra strettamente colle- l’Era dopo il 1179 (CECCARELLI LEMUT-MAZZANTI-MORELLI gata alle vicende geomorfologiche del basso Valdarno e 1994, p. 414; CECCARELLI LEMUT-PASQUINUCCI 1991, p. 129 quindi della stessa pianura di Pisa (sulla quale da ultimi nota 20; MAZZANTI 1991, p. 218). MAZZANTI-RAU 1994, p. 74 sgg. e MAZZANTI-NENCINI 1994, I dati sino ad oggi acquisiti permettono di affermare p. 96 sgg.; cfr. MAZZANTI 1991, p. 217). che il territorio in questione fu caratterizzato per tutta l’an- Gli abbondanti depositi sabbiosi e limosi dovuti agli tichità da un popolamento piuttosto intenso, favorito dal- apporti dell’Arno, dell’Era e del Cascina, e gli accumuli l’ubicazione rispetto ad importanti vie di traffico (antichi argillosi lasciati dai vari e diffusi fenomeni di impaluda- corsi dell’Arno, dell’Era, del Cascina-Rotina, del ramo del mento, rendono, in relazione anche alla subsidenza della Serchio da Bientina) e dalla vocazione agricola dei suoli. In pianura, a seconda delle aree del tutto o in parte illeggibili particolare dalle indagini finora condotte emerge come l’area le paleosuperfici corrispondenti alle varie fasi della frequen- a Sud e Sud-Ovest della confluenza Era-Arno sia stata fre- tazione e del popolamento del territorio. In particolare le quentata dall’uomo almeno dal Paleolitico Medio (PASQUI- testimonianze relative alle epoche pre e protostoriche risul- NUCCI 1994b, pp. 13-16; GUIGGI 1994, p. 39; testimonianze tano quasi completamente obliterate e rintracciabili soltan- relative al Paleolitico Superiore provengono anche da aree to per mezzo di scavi o rinvenimenti casuali in profondità; limitrofe: cfr. GRIFONI CREMONESI-TOZZI 1994, p. 160); a molto utile a questo proposito si è rivelata l’esplorazione partire dal Neolitico (Podere Casanuova: ARANGUREN- dei fossati. La registrazione sistematica delle condizioni del PERAZZI 1984a, b; ARANGUREN-DUCCI-PERAZZI 1987; ID. 1991; terreno al momento delle indagini (aratura, fresatura, coltu- GRIFONI CREMONESI-TOZZI 1994, pp. 166, 168 sgg.; loc. Fos- re in atto, presenza di stoppie, vigneti, incolto con vegeta- sa Nuova: PASQUINUCCI 1994b, p. 17; GUIGGI 1994, p. 42) il zione più o meno fitta, urbanizzazione, etc.) ha inoltre rap- territorio appare punteggiato di insediamenti stabili capil- presentato un elemento fondamentale per la valutazione dei larmente distribuiti, la cui continuità o discontinuità di vita risultati della ricerca. può essere diacronicamente ricostruita sulla base dei reper- Nel corso delle indagini effettuate (iniziate nel 1989 e ti archeologici finora rinvenuti. tuttora in corso; si veda in proposito GUIGGI-MECUCCI 1994; Per l’area in esame si viene a delineare dunque una si- MECUCCI 1995) è emerso che la zona in esame, in antico tuazione analoga a quella riscontrata nel resto dell’ager significativamente ubicata all’incrocio di tre importanti corsi Pisanus (si veda PASQUINUCCI 1994a; per la crisi che investì fluviali (l’Era, l’Arno ed il Serchio) ha rappresentato per il Bientina tra la fine del V ed il II sec. a.C.: CIAMPOLTRINI- secoli un’area assai favorevole all’insediamento umano; la ANDREOTTI 1993), vale a dire una cospicua presenza umana Valdera costituiva infatti un tracciato viario di notevole legata ad un intenso sfruttamento agricolo del territorio sti- importanza, puntualmente ricalcato per tutta l’età etrusca e molato, senza dubbio, dall’incrementata domanda di beni nelle epoche successive, che, collegando Volterra alla Valle alimentari, dovuta alla commercializzazione in un mercato dell’Arno, permetteva di raggiungere, attraverso il Bienti- più vasto e proveniente dall’agglomerato urbano di Pisa, in na e le valli del Reno o del Secchia, la regione padana. cui sembrano concentrarsi, anche se non in maniera esclu- Per quanto riguarda l’Arno, la presenza di vari rami flu- siva, le attività manifatturiere e commerciali. Fino all’età viali ancora durante l’età romana (STRABO 5, 2, 5, C. 222) romana, pur con le dovute cautele in assenza di dati di sca- appare sostanzialmente confermata dagli studi geomorfo- vo, traspare un’economia essenzialmente autarchica che per logici e dalle foto da satellite (DELLA ROCCA-MAZZANTI- la suppellettile da mensa ricorre solo occasionalmente alla PRANZINI 1987, pp. 65-69; FEDERICI-MAZZANTI 1988, p. 597). produzione greca (ad es., coppetta ionica frammentaria a ©2001 Edizioni all’Insegna del Giglio - vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale – 1 figure nere dal sito n° 16 s, tav. 1; cfr. MECUCCI 1995, p. ne identificabile – nn° 1-4 z, 6 z, 12 z, tav. 1 – in parte di 109 sgg.) e per i beni alimentari attinge sporadicamente al provenienza incerta – nn° 5 z, 7-11 z, 13-17 z, tav. 1) mercato dei vini distribuiti con anfore etrusche di prove- interpretabili come fattorie. A differenza di quanto osserva- nienza meridionale; una società caratterizzata dunque da to per il territorio più vicino a Pisa (PASQUINUCCI 1994a, pp. una base economica prevalentemente agricola, sicuramen- 192-193; EAD. 1986 b, p. 120; EAD. 1988b, p. 83; MENCHEL- te integrata dall’allevamento, dallo sfruttamento delle ri- LI 1984, pp. 258-266; VAGGIOLI 1990, pp. 141-160), nel- sorse ittiche fluviali e anche dalla caccia. La presenza di l’area oggetto di questo studio gli edifici rurali impiantati ceramica a scisti microclastici, “grigia ellenistica” e buc- in concomitanza con la centuriazione vennero tendenzial- chero permette di affermare che la zona, capillarmente oc- mente costruiti su preesistenti nuclei insediativi e soltanto cupata da genti etrusche in grado di sfruttarne tutte le risor- in alcuni casi occuparono aree precedentemente non abita- se, gravitava, ancora durante l’età ellenistica, nell’orbita cul- te (cfr. GUIGGI 1994, p. 25 sgg.; MECUCCI 1995, p. 135 sgg). turale e commerciale pisana (cfr. PASQUINUCCI 1994b, p. 17 Le fattorie identificate risultano ubicate in prossimità sgg.; GUIGGI-MECUCCI 1994, p. 23 sgg.; MECUCCI 1995, p. dei limites, non di rado nei pressi dei loro incroci; in alcuni 85 sgg.). casi è possibile notare la ricerca di razionalità e uniformità A partire dal secondo decennio del I secolo a.C., con che caratterizza la risistemazione agraria romana. l’assetto municipale, l’area qui studiata fu sicuramente in- Lo studio dei limites intercisivi è in corso: una serie di clusa nell’ager Pisanus, che doveva estendersi dall’antico viottoli di campagna e piccoli fossi nella zona della Meloria corso del fiume Versilia (Vesidia), attraverso il Monte Pisa- sembrano individuare, all’interno di una stessa centuria (di no, ad Est sino al fiume Era e a Sud sino al Fine (PASQUI- cui si conservano le tracce relative ai due decumani), sei NUCCI 1994 a, p. 191; EAD. 1986a, p. 24; MENCHELLI 1990, strisce parallele agli assi SE-NO e tagliate ortogonalmente p.

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