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IN COPERTINA ANNO 1966 - II torneo del Monferrato - Campo sportivo di Gabiano prima di una importante partita. Si riconoscono: Giuseppe Brusasca (Senatore originario di Cantavenna di Gabiano), Francesco Caligaris, Gian Franco Grillo, Romano Biglia, Luciano Galetto. A mia moglie Maria Grazia e alle fi glie Elena e Silvia IL GIOCO DEL TAMBURELLO NELLA COMUNITÀ DI GABIANO A cura di Mario Richetta PRESENTAZIONE “TAMBURELLO CHE PASSIONE” Quando si parla di “tambass“ si evoca una parte importante della storia recente della comunità di Gabiano a partire dal dopoguerra fi no ai giorni nostri. E’ un fi lo di ricordi, di emozioni, di momenti indimenticabili, di persone e personaggi che al tambass sono legati in maniera indissolubile vuoi come giocatori, come tifosi, come dirigenti. “ Tambass “ o tamburello da tanti considerato il parente povero del più conosciuto pallone elastico che ha avuto la fortuna e il privilegio di annoverare grandi cantori primo fra tutti Cesare PAVESE di Santo Stefano Belbo che descrive nei suoi romanzi tra le gente della sua terra i grandi campioni, i comprimari, gli scommettitori. E ancora Beppe FENOGLIO, Giovanni ARPINO, Franco PICCINELLI che in hanno profuso decine e decine di pagine il loro amore verso questa disciplina decantandone i grandi campioni, le bellezze dei luoghi e dei paesaggi dove questi giganti si scontravano in epiche battaglie. Al tamburello tutto questo è mancato forse perché questo sport è espressione di un territorio, il Monferrato, i cui abitanti sono sempre in bilico tra passato e futuro facili allo slancio e all’euforia ma altrettanto pronti a mutare i loro interessi a differenza dei langaroli e dei liguri strenui difensori del loro patrimonio culturale e storico. Quando Mario RICHETTA incominciò ad accennarmi la sua idea di raccogliere del materiale fotografi co per raccontare la storia del tamburello a Gabiano ha trovato il mio incondizionato appoggio. Primo perché aiuta a ricordare con le immagini la storia della nostra comunità e attraverso le immagini i suoi mutamenti nel tempo. Secondo perché parlando di tamburello ci ricorda uno sport che si pratica per passione, per difendere il blasone del proprio paese, della propria frazione senza corrispettivo economico in contrasto con il pensiero imperante della nostra società attuale in cui gli unici valori paiono essere il denaro e il profi tto.Onore dunque assolutamente meritato a tutti i gabianesi e non che con la loro passione, la loro rabbia agonistica, la loro costanza hanno portato e difeso il nome di Gabiano negli sferisteri del Monferrato. La nostra comunità ha dato i natali a grandi campioni: Giulio ZANOTTO di Sessana vincitore della I edizione del toneo del Monferrato nel 1965 con il Cerrina-Gabiano, Angelo UVA di Varengo uno dei più grandi rimettitori di tutti i tempi esempio di classe e correttezza tipicamente inglesi in campo da cui il soprannome “ John “ vincitore di molti tornei del Monferrato e di due titoli italiani; Gianni GRILLO calciatore di livello prima, mezz’ovolo di rara precisione ed effi cacia poi e tanti altri ancora che con la loro passione hanno mantenuto vivo questo sport nella nostra comunità. Un ringraziamento particolare va alla Regione Piemonte che in collaborazione con l’amministrazione comunale ha creduto e aiutato il bel lavoro di Mario RICHETTA grande appassionato di tamburello ma soprattutto innamorato di Gabiano e della sua gente Mario TRIBOCCO Sindaco di Gabiano PREFAZIONE Il libro di Mario Richetta appartiene a quel genere di cose che nelle nostre case viene conservato con cura e passa da una generazione all’altra come strumento di memoria comune. Il suo lavoro ricostruisce una parte importante della vita dei nostri paesi, fi ssa immagini, ricordi privati e collettivi che il tempo stinge e per quelli della nostra generazione genera nostalgia per un’epoca che ci ha visti percorrere la parte più serena della nostra vita. Il tabass era appeso in cucina, pronto per l’uso, ed il mio in particolare ( il primo) era un “Capretto”, pesava qualche chilo e la pelle era spessa probabilmente un centimetro (doveva aver visto Repubblica e Partigiani), ma non danneggiava la qualità delle mie prestazioni, perché quasi sempre colpivo la pallina con il cerchio. Il tabass ha legato nel tifo per le proprie squadre le comunità, ha riempito i pomeriggi di tante domeniche di passione, di gioia per le vittorie o di amarezza per le sconfi tte. Ci furono anni in cui il tamburello diventò per il Monferrato una sentimento totale, che fece nascere bravi giocatori, campioni e miti, tifosi che diventarono personaggi. Questo gioco, a cui tutti siamo legati, è come il fuoco che alla fi ne dell’inverno veniva acceso per bruciare i canneti, e che quando sembrava sul punto di morire, si riprendeva con la folata di vento che gli ridava grande energia. Così è stato in passato e così sarà in futuro: sono certo negli sferisteri torneranno campioni come il sessanese Giulio Zanotto, l’uomo delle “intre”, capace di vincere da solo contro tutti, e di fulminare l’avversario con battute di spirito rimaste nel linguaggio comune, quale quella che fotografava un giocatore in affanno “A l’ha i pè an tla nita”, o come il varenghese Angelo Uva, il maratoneta del tamburello, l’atleta che in una domenica di luglio di tanti anni fa, in un pomeriggio degno di essere cantato da Paolo Conte, inchiodo’ fi no al cader delle tenebre sulla linea dei cento metri, il Codana del mitico campionissimo Marino Marzocchi “ Mara”. In questi anni il gioco del tamburello vive sospeso in uno spazio indefi nito, come la nostra società rurale, che rimasta sostanzialmente immutata per tantissimi anni, vede ora le regole e le prospettive messe in discussione da forze estranee ed incontenibili. Se vogliamo dare una prospettiva ai valori in cui hanno vissuto generazioni di monferrini, dobbiamo salvaguardare i valori fondamentali che hanno costituito la base della civiltà contadina, e tra questi valori, grandissima importanza ha quella passione assolutamente unica che è il gioco del tamburello. Domenico Priora Assessore della Provincia di Alessandria PREFAZIONE Dopo un decennio sul fi nire del secolo scorso, in pratica gli anni ’90, in cui si assistette ad un declino generalizzato degli sport sferistici nella nostra zona e non solo, stiamo vivendo ora una rinascita paragonabile dal punto di vista agonistico, solo a quella avvenuta dopo il primo confl itto mondiale, periodo in cui però era più facile creare questi presupposti, in quanto la sosta fu forzata e non dovuta alla concorrenza, la quale invece già tagliò le gambe dopo il 2° confl itto mondiale. Un rinnovo generalizzato di quasi tutti i dirigenti, ha portato una ventata di entusiasmo e di crescita organizzativa, senza la quale oggi sarebbe impossibile affrontare qualsiasi situazione appena fuori dalla porta di casa, i tempi attuali, in cui la competitività si va affermando addirittura su scala mondiale, non è più possibile pensare di organizzare le cose per il semplice piacere ludico di vedere una bella partita nel fi ne settimana, ma ad essa va allineata tutta una rete di preparativi che la amplifi chino, ovvero la portino sui mass media, fatti non solo più dai giornali, radio, Tv, ma in aggiunta anche da Internet, vera e propria TV e via d’informazione del futuro. Attorno ad essa poi bisogna ricordarsi che come ogni entità occorre renderla viva a se stante, quindi con struttura, almeno minima, dirigenziale, settori giovanile, diversifi cazione dei prodotti che coprano più facilmente i gusti più vari, insomma un’organizzazione, che se legge questo un dirigente aziendale, potrebbe obiettare che in sostanza è quello che fa una qualunque azienda che voglia stare sul mercato. Ebbene mi si chiederà:”Cosa c’entra tutto ciò con la prefazione di questo libro?” E’ dalla Comunicazione che dipende il tutto, essa è basilare fi lo conduttore di quella organizzazione moderna. Tamburello o cosa si possa aggiungere d’altro. Il libro di per se normalmente esce dal quotidiano, spazia nella mente e nel tempo, ma in questo caso per la comunità di Gabiano, primo esempio di consacrazione della sua storia sportiva, oggi può vedere in luce diversa, esso ha scritto delle pagine importanti a livello di Monferrato ed italiano; per il Tamburello, che fi no a pochi anni fa ha goduto di rari libri a lui dedicati e solo ora si sta riprendendo, segno della svolta che ha intrapreso. Mario con una traccia incomparabile, ha saputo collegare inequivocabilmente la storia di Gabiano ai suoi giochi, che poi per lei, nobile capitale di alcuni paesi, detti frazione, rappresenta la dimostrazione che nella storia sportiva d’Italia essa è ben presente, nel “gioco degli italiani”, dall’Europa riconosciutoci, essa ha fatto la sua parte ed ancor più la sta facendo; ma da questo sforzo, che già dalle prime bozze posso sicuramente apprezzare, amerei vedere che l’intera comunità di Gabiano si ridesti, che tutti i paesi del suo comune rigiochino, perché chi può vantare questo passato deve aspirare ad un futuro d’autore e per esso ci vuole senso di responsabilità, se vogliamo che tra un secolo un altro Mario scriva una storia sportiva di Gabiano, che lo veda per quel futuro sempre proiettato nei nostri sport unica vera via per Gabiano per mettersi in evidenza in quella nazione globale che sarà l’Europa. Mauro Bellero Presidente Provinciale F. P.T. Tamburello INTRODUZIONE Il gioco del tamburello è uno sport radicato nella storia della comunità di Gabiano sicuramente fi n dal medioevo, che ha sempre coinvolto e coinvolge tutt’oggi i giocatori, i sostenitori e gli appassionati di questa bellissima disciplina sportiva. Gli anziani mi hanno parlato e mi parlano delle loro partite, delle loro memorabili sfi de, con una passione, una partecipazione, una nostalgia che mi hanno colpito. Ho quindi pensato di raccogliere le fotografi e che richiamano l’ambiente, i giocatori, gli spettatori di questa realtà del nostro paese per farne rivivere ricordi, emozioni e i sentimenti.

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