ENTI LOCALI DELLA VALDERA: VICARIATO, POTESTERIA E COMUNE DI LARI INTRODUZIONE Nel periodo in cui i Comuni del contado pisano ritornarono per la seconda volta sotto la dominazione fiorentina ( dopo la parentesi degli anni 1494-1509) l’amministrazione locale era costituita da Vicariati, Potesterie e Comuni . Come abbiamo detto nell’introduzione all’archivio del Vicario, i Vicariati e le Potesterie erano anche circoscrizioni giudiziarie presiedute rispettivamente da Vicari con funzioni giudiziarie civili e criminali, poliziesche ed amministrative, e da Potesta’ con funzioni civili. Lari era sede del Vicariato omonimo e si divideva nelle Potesterie di Lari, Palaia e Peccioli.La Potesteria di Lari era costituita dai seguenti Comuni: Bagno ad Acqua , Cascina, Castell’Anselmo, Ceppato e Parlascio, Chianni,Colle Montanino, Colognole, Crespina,Fauglia, Gabbro, Lari, Lorenzana, Montalto, Orciano, Parrana, Perignano, Pomaia, Postignano,S.Ermo, S. Ruffino, Usigliano, Tremoleto, Vicchio. La Potesteria di Palaia era costituita dai Comuni di Palaia , Collegoli, Alica, Villasaletta, Montefoscoli, Usigliano, Treggiaia, Toiano, Marti, Gello,Partino. La Potesteria di Peccioli era formata dai Comuni di Peccioli, Chizzano, Fabbrica, Legoli, Terricciola, Casanuova, Soiana, Morrona, Laiatico ed Orciatico. L’Ente Vicariato si occupava degli interessi riguardanti le tre Potesterie e le Potesterie quelli dei Comuni dipendenti.Era amministrato da un Consiglio Generale, composto da nove rappresentanti chiamati Governatori, e cioe’ da tre membri per ognuno delle Potesterie dipendenti, scelti mediante estrazione.Esso costituiva il massimo organo deliberante, veniva riunito per ordine e alla presenza del Vicario di Lari, generalmente nella sala del palazzo del Vicariato. Alle sedute prendeva parte anche il cancelliere , che redigeva i verbali delle deliberazioni. Letto l’affare messo all’ordine del giorno, si apriva la discussione, nella quale prendevano la parola quei Governatori che l’avessero desiderato, dopo di che si passava alla votazione, che si faceva con le fave nere per il sì e bianche per il no. Le riunioni del Consiglio non avvenivano a periodi regolari di tempo, ma quando si presentava la necessita’: una o due volte al mese o a distanza di mesi l’una dall’altra 1. I Governatori eleggevano il cancelliere , il depositario, il camarlingo, i messi, i cavallari, ecc. Il cancelliere del Vicariato, nominato con deliberazione dei Governatori del Vicariato, durava in carica uno o piu’ anni e fungeva da cancelliere anche della Podesteria e del Comune di Lari. Provvedeva a stendere i verbali delle sedute delle varie magistrature , sbrigava la corrispondenza, faceva le tratte degli ufficiali, custodiva l’archivio, curava le operazioni dell’estimo, ecc. 2. Al depositario spettava “ apportare le gravezze”, “temperare l’orologio”, fare le funzioni di massaio del Palazzo del Vicario, riscuotere i denari dalle potesterie, pagare quelle somme che gli venissero ordinate dai governatori, fare l’inventario delle masserizie esistenti nel palazzo e nell’abitazione del Vicario per consegnarlo al nuovo depositario 3. La Potesteria di Lari era amministrata dal Consiglio dei Consoli e dal Consiglio dei Governatori. I Consoli , detti anche arbitri della Potesteria, venivano estratti uno per uno per ogni Comune della Potesteria e duravano in carica sei mesi. Erano convocati per ordine del Vicario, mediante avviso dei messi ed avevano le seguenti attribuzioni : riscuotere da tutti i debitori della Potesteria i denari che quelli avessero dovuto pagare per conto di dazi o per altre ragioni, denunziare ciascuno per il proprio Comune i delinquenti davanti al Vicario di Lari , provvedere con quattro uomini della detta Potesteria , chiamati Riformatori, a fare le necessarie riforme ed imborsazioni, fare stanziamenti, provvisioni,deliberazioni riguardanti la Potesteria, provvedere ad estrarre i sindaci del Potesta’ e dei suoi ufficiali , nominare un notaro dei sindaci del Potesta’ e dei suoi ufficiali, nominare un notaro dei sindaci per scrivere cio’ che venisse da essi ordinato. Contro quei Consoli che avessero disobbedito all’ordine del Vicario di riunirsi in consiglio era 1 Archivio di Stato di Pisa, Enti locali della Val d’Era, nn. 1-7. 2 idem , nn. 2-7. 3 idem , nn. 1 e 3. comminato una pena di venti soldi per ciascuno 4. Essendo stato constatato che frequentemente non potevano essere prese deliberazioni dal consiglio dei Consoli della Potesteria per la mancanza di una parte di essi ( per la validita’ delle deliberazioni del Consiglio della Potesteria per la mancanza di una parte di essi ( per la validita’ delle deliberazioni occorreva la presenza di due terzi di tutti i Consoli), fu statuito che i Governatori della Potesteria potessero surrogare i detti Consoli ed avessero potesta’ di prendere tutte quelle decisioni che ritenessero utili per i bene della Potesteria. Le deliberazioni dei Governatori dovevano essere prese con la maggioranza dei due terzi e le votazioni si facevano con le fave nere per il si e le bianche per il no 5. Il Consiglio dei Governatori era costituito da tre membri ed anch’essi si riunivano, sotto la Presidenza del Vicario o del suo cavaliere, nel palazzo del Vicariato. I Governatori stavano in carica se mesi. Per deliberare su certi affari, come offerte al granduca di una tassa annuale, si riunivano i due Governatori di ogni Comune della Potesteria.Quando occorrevano fare delle nuove imborsazioni deliberavano i Governatori insieme ai quattro riformatori. Il Camarlingo della Potesteria veniva scelto mediante estrazione da apposita borsa e durava in carica sei mesi.Non poteva aspirare a quell’ufficio che non avesse pagato le imposte della Potesteria e non avesse posseduto beni ed estimo per un valore superiore ai due soldi. Entro cinque giorni dalla nomina l’eletto doveva prestare giuramento nelle mani del cancelliere della Potesteria. Il Camarlingo pagava cio’ che gli veniva ordinato con deliberazioni dei Consoli della Potesteria e riscuoteva i proventi e le entrate delle pasture, delle gabelle e delle condanne dei danni dati, custodiva le masserizie ed i beni del Comune, teneva un inventario delle masserizie del Potesta’ o del Vicario (l’altro era tenuto dai Consoli) 6 I Comuni della Potesteria , nel Cinquecento, erano amministrati da un Console e da due Consiglieri, e, nel Seicento, da due Governatori e dal Consiglio del popolo. La scelta dei Governatori veniva fatta dai Governatori uscenti in presenza del cancelliere, mediante estrazione da apposita borsa. Essi costituivano l’ordinario organo deliberante e si riunivano, in genere, nella cancelleria di Lari. Per determinati affari ( come nomina di maestri , ecc.) si riunivano i Governatori ed il popolo o in chiesa o in una casa privata 7. Certe decisioni erano soggette al controllo dei Signori Nove della giurisdizione e dominio fiorentino 8. Nel 1776 vennero soppresse le amministrazioni del Vicariato e della Potesteria di Lari e fu costituita la nuova Comunita’, la quale si componeva dei seguenti Comuni: Lari, Bagno ad Acqua ( l’attuale Bagni di Casciana ), Cevoli, Cascina, Ceppato e Parlascio, Colle Montanino, S. Elmo, S. Luce, Pieve e Pastina, Perignano e Lavaiano, Pomaia, Riparbella, S.Ruffino, Usigliano di Lari. Il nuovo Magistrato si componeva di un Gonfaloniere e cinque Priori e di un Consiglio Generale di dodici membri. La scelta dei componenti il nuovo Magistrato e di quelli del Consiglio Generale si faceva mediante estrazione da apposite borse, nelle quali erano state messe rispettivamente cedole con i nomi dei possessori di tanti beni ad estimo ascendenti a scudi 480 e di nomi di tutti i possessori di beni immobili situati nella Comunita’( compresi anche i Luoghi Pii, i Corpi laicali, il fisco, ecc.). Le predette due borse dovevano essere conservate chiuse con due chiavi, delle quali una doveva tenerla il Gonfaloniere e l’altra il Cancelliere comunitativo. I componenti il Magistrato e quelli del Consiglio Generale duravano in carica un anno. I primi non potevano essere riestratti prima di un anno, i secondi prima di tre. La Cancelleria di Lari comprendeva le seguenti Comunita’: Rosignano( composta dei Comuni di Fauglia, Crespina, Miliano e Leccia, Colognole di Lari, Castell’Anselmo e Nugola , Gabbro, Parrana, Postignano, Montalto, S.Regolo e Luciana), Chianni( composta dei Comuni di Lorenzana, Tremoleto e Vicchio), Castellina ( composta del solo Comune di Castellina Marittima), Orciano( composta del solo Comune di Orciano). Durante l’epoca del governo francese (1808-1814) vennero aboliti gli ordinamenti precedenti e fu istituita la Mairie, l’amministrazione della quale fu affidata ad un Maire, ad un primo e secondo Aggiunto e ad un Consiglio Municipale 9. 4 idem , nn.29-33 , rubriche III, IV,V. Cfr. l’interessante lavoro di O. Banti, il Vicariato e la Potesteria di Vicopisano nel sec.XVI, Note sull’amministrazione locale dello stato mediceo, in Bollettino storico pisano , anno XXVIII-XXIX( terza serie) 1959-1960 pp.318-392. 5 idem , nn. 29-33, rubrica LXXX. 6 idem , Statuti della Potesteria , rubrica 9. 7 idem , nn. 94 sgg. 8 Questa magistratura provvedeva a tutelare i beni, le entrate , i confini delle varie Comunita’ , dirigeva gli affari contenziosi , esercitava una vigilanza sulle imposizioni , curava la correzione degli estimi. Cfr. A. Anzilotti , la Costituzione interna dello Stato fiorentino sotto il Duca Cosimo I de’ Medici , Firenze 1910-pp.79-81. Nel 1808 il Maire, gli Aggiunti e i Consiglieri furono nominati con decreto della Giunta Straordinaria di Toscana 10 , mentre
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