Piano Regolatore Molina Di Ledro

Piano Regolatore Molina Di Ledro

PIANO REGOLATORE MOLINA DI LEDRO VARIANTE N. 1/2013 CON ADEGUAMENTO NORMATIVO INTEGRAZIONE RELAZIONE TECNICA 2^ ADOZIONE 2013 Variante al Piano Regolatore generale del Comune di Molina di Ledro RELAZIONE ILLUSTRATIVA INTEGRATIVA SECONDA ADOZIONE Il progetto urbanistico proposto si qualifica come Revisione (variante) del Piano Regolatore Generale per il Comune di Molina di Ledro. La revisione del PRG, , si inserisce in un complesso di azioni che l’Amministrazione Comunale di Molina di Ledro ha intenzione di svolgere – e in parte già svolge - in ordine alle tendenze evolutive in atto di tipo strutturale, alle attese dei diversi soggetti in campo, siano essi pubblici che privati, ed al necessario adeguamento degli strumenti urbanistici al farsi concreto della città e del territorio, all’introduzione di concetti innovativi in merito alla pianificazione ed alla gestione del territorio. In relazione a questi intendimenti si sono rese necessarie alcune riflessioni attorno alle procedure attuative del Piano ed alcune correzioni di rotta in relazione ai nodi ed ai problemi che il dispiegarsi del piano costruito ha messo in evidenza. La qualità delle scelte, i nuovi sistemi di gestione e di compatibilità modificano parzialmente la precedente strumentazione urbanistica integrando e concretizzando scelte rimaste ancora sulla carta e definendo i limiti delle trasformazioni. L’impostazione del nuovo piano si orienta invece nel rispetto della pianificazione paesistica provinciale, sulla complessità, integrazione e qualità delle azioni, in sintonia con quanto previsto dal Piano urbanistico Provinciale e dalla normativa previgente, il vecchio piano urbanistico comprensoriale, approvato nel 1991. La strategia adottata è coerente con i richiami di tali document; infatti: - punta ad uno sviluppo sostenibile, eco-compatibile, mediante una politica attiva di difesa e valorizzazione ambientale; - attua una crescita limitata e proporzionata al reale sviluppo della popolazione , crescita equilibrata, che salvaguardia e valorizza l’ambiente, attenta alla città ad ai dintorni; - riconosce che gli interessi- - pubblici, generali e particolari - sono, con pari dignità, i motori del cambiamento - detta regole per stimolare perequare e compensare gli interessi in gioco - persegue la politica di tutela e di salvaguardia, ma non per questo inibisce il recupero dei centri storici, anzi estende i concetti di riuso e riqualificazione ad altre aree di pregio, ai contenitori urbani ed al patrimonio rurale; - individua nel sistema del verde, dei viali, delle piste ciclabili, dei corridoi ecologici, i punti di forza che più di ogni altro qualificano la Valle di Ledro del futuro; - mette a disposizione aree produttive, nella quantità e dimensione atta al soddisfacimento delle esigenze 1 Agenzia Metropolitana Srl – Arch. Roberto Bresciani insediative delle aziende, con tipologie e dimensioni diversificate; Nonostante le forze in gioco,Molina di Ledro è attualmente un comune abbastanza equilibrato, pur interessato da problematiche ambientali, insediative ed infrastrutturali, non è coinvolta da irreversibili fenomeni di degrado urbano ed è dotata di una quantità di servizi pubblici di base , assicurata dai vecchi piani, sufficiente alla esigenze della popolazione. Stante la premessa, il piano si pone l’obiettivo di rispondere alle aspettative di equilibrio, di qualità, di riassetto, di ricucitura, di recupero, in netta alternativa ad ulteriori ed improbabili crescite illimitate dell e espansioni urbane. Il Piano Regolatore Generale è uno degli atti politici più importanti di un’Amministrazione come quella di Ledro ed influenza per anni la crescita del territorio. Alla discussione hanno partecipato attivamente, oltre che i tecnici e le figure politiche, anche i cittadini. Sono stati organizzati incontri di discussione e condivisione del modello. La variante intende chiarire le problematicità e le potenzialità sussistenti sul territorio rispetto alle quali definire obiettivi e strategie di intervento per l'impostazione del progetto urbanistico della variante. La stessa è quindi da intendersi quale elemento di analisi - identificazione nonché condivisione - discussione delle linee programmatiche proposte per lo sviluppo futuro della comunità. Mediante l'analisi del contesto esistente - tendenze passate e presenti - e l'inquadramento delle potenzialità e problematicità sussistenti, è possibile delineare sommariamente le fondamentali coordinate di riferimento, ovvero: identità - sostenibilità - integrazione - competitività - efficienza. Il concetto di crescita e sviluppo, per il Comune di Ledro, verrà tradotto non tanto in termini quantitativi, ma piuttosto qualitativi. In tal senso, la crescita non può limitarsi ai soli aspetti architettonico paesaggistici, ma deve includere il conseguimento degli appropriati standard di servizi. Inoltre, lo sviluppo sostenibile, costituisce un aspetto irrinunciabile per qualsiasi modello di crescita locale proposto. Si deve quindi individuare e garantire un percorso di coevoluzione dei tre grandi sottosistemi che costituiscono un territorio: quello ambientale, quello socio-culturale e quello economico. Tale percorso si coniuga con l’ottimizzazione dell’uso delle risorse e prevede la partecipazione di tutti gli attori sociali. Attuare una politica del territorio che colga il corretto equilibrio tra conservazione dell'identità paesaggistica, sociale e culturale del territorio e innovazione delle modalità di utilizzazione delle risorse disponibili per favorire lo sviluppo sostenibile. Ciò è perseguibile attraverso il miglioramento di scambi intercomunali e di cooperazione. Rafforzare le capacità locali di auto-organizzazione e di competitività attraverso un maggior impegno degli attori pubblici locali nell'attuare una gestione strategica del proprio territorio, nel solco definito dal PUP e anche attraverso forme di coinvolgimento degli attori privati efficaci dal punto di vista dello sviluppo di tutta la comunità. La concretizzazione della pianificazione sul territorio, e quindi dello sviluppo, deve puntare su strumenti 2 Agenzia Metropolitana Srl – Arch. Roberto Bresciani e percorsi in grado di limitare i margini di “non attuazione”. In tal senso è fondamentale una fase conoscitiva preliminare di confronto/ascolto con la comunità e con i principali soggetti pubblico-privati che operano sul territorio. Determinante appare l'azione preventiva di concertazione condivisione - compartecipazione pubblico/privata delle tematiche territoriali diffuse e delle trasformazioni urbanistiche localizzate. Un valido impianto di P.R.G. consente di garantire efficienza in termini di conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e necessita l'impiego di previsioni e norme che evitino una programmazione rigida ed eccessivamente vincolante. Diversamente, l'attuazione del P.R.G., deve garantire adeguati margini di assestamento rispetto alla mutevolezza delle condizioni sociali che, inevitabilmente, si manifestano durante la vita di uno strumento urbanistico. Questo, per consentire ulteriori confronti tra le parti, nell'ottica del conseguimento dell'interesse collettivo. Sulla base di questi principi si è reso possibile, a mezzo di processi partecipativi e in concerto con le esigenze espresse dalla popolazione nonché di attente analisi del contesto fisico ambientale, individuare obiettivi specifici e singole criticità che a loro volta possono essere ricondotti a poche sintetiche tematiche di studio al fine di darne una risposta razionale ed organica entro obiettivi strategici di ampio respiro. 3 Agenzia Metropolitana Srl – Arch. Roberto Bresciani Lo spirito ed il contenuto del futuro PRG ,- cioè la sua impostazione per così dire filosofica - parte da una serie di assunzioni . Si ritiene infatti che da oggi in avanti l’assetto urbanistico e ambientale del territorio debba essere impostato e regolato a partire da modelli insediativi che hanno caratterizzato la storia e che caratterizzano il territorio comunale di Molina di Ledro e delle sue diverse frazioni, il che impone come prima cosa di riconoscerli ragionando sul rapporto fra insediamenti e paesaggio, ovvero fra le attività , le localizzazioni umane e la geografia più vasta che le accoglie e alla quale esse vanno conformate, in una certa prospettiva temporale. Il che significa radicarsi urbanisticamente su una ritrovata “trentinità” genetica dei luoghi e al tempo stesso pianificare innovativamente per progetti. Per fare questo gli assunti generali impongono di valutare le scelte in rapporto agli obiettivi che si vogliono raggiungere ed alla sostenibilità ambientale, riconoscere che gli interessi- pubblici, generali e particolari- sono con pari dignità i motori del cambiamento, dettare regole per stimolare e compensare tali interessi, cercare soluzioni fattive ed operative e cogliere le opportunità . Il rapporto polo urbano centri minori Gli obiettivi di organizzazione, riequilibrio e sviluppo socio-economico e territoriale erano così sintetizzati: la presenza di un forte polo urbano (Riva ed Arco) che costituisce il punto di riferimento per i centri minori e periferici, determina un forte rapporto di dipendenza; la necessità di equilibrare il rapporto tra polo urbano e centri minori presuppone la revisione della distribuzione dei ruoli e delle funzione complementari, concedendo ai centri minori specifiche funzioni che diminuiscano l'eccessivo senso di dipendenza dal polo urbano; i centri minori hanno bisogno di essere integrati con il polo urbano attraverso una serie di servizi differenziati ed

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