DBI 94 IV Impaginato 591 864 T DBI

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TAMBURI Nel collegio di Parma Tamburelli fu let- 1730, p. 2; Ch. Sommervogel, Dictionnaire des ou- tore di teologia scolastica; il catalogo del vrages anonymes et pseudonymes publiés par des re- ligieux de la Compagnie de Jésus depuis la fondation 1615 è l’ultima traccia della sua presenza à nos jours, Paris 1884, col. 771; Id., Bibliothèque nella provincia veneta della Compagnia di de la Compagnie de Jésus, VII, Bruxelles-Paris Gesù, dove però non risulta avesse incari- 1896, col. 1827, IX, 1900, col. 872; U. Baldini, La chi di docenza interna, come è del resto scuola scientifica emiliana della Compagnia di Gesù, 1600-1660. Linee di ricostruzione archivistica, in plausibile considerate sia la sua carica di Università e cultura a Ferrara e Bologna, Firenze precettore di Ottavio, sia le sue condizioni 1989, pp. 109-178; Id., Legem impone subactis. di salute. Il compilatore del catalogo fa, Studi su filosofia e scienza dei Gesuiti in Italia, però, un riepilogo degli incarichi pregres- 1540-1632, Roma 1992, pp. 391, 420 s., 445-447, 449; D. Aricò, Politica e istruzione alla corte di si: aveva fino a quel momento insegnato Ranuccio Farnese. I gesuiti Mario Bettini e Jean due anni la retorica, sei anni la filosofia na- Verviers, in Gesuiti e università in Europa (secoli turale, due anni la teologia morale e quat- XVI-XVII). Atti del Convegno..., Parma... 2001, tro anni la teologia scolastica. Nel 1616 fu a cura di G.P. Brizzi - R. Greci, Bologna 2002, pp. 213-242. PAOLO BROGGIO oggetto di discussione con il generale Mu- zio Vitelleschi il trasferimento di Tambu- TAMBURI, Orfeo. – Nacque a Jesi il relli a Roma a causa dei noti problemi di 28 maggio 1910 da Rosa Papa, sarta e ca- salute, trasferimento che ebbe luogo con salinga, e da Rodolfo, di professione bar- ogni probabilità l’anno successivo. biere; tra i ricordi d’infanzia, i bombarda- Morì a Roma il 7 febbraio 1618. menti della Grande Guerra e il primo di- Opere. Relatione della morte di Carlo Casario segno realizzato, un treno. Bolognese, della Compagnia di Giesù, di pia me- Conseguito il diploma presso l’istituto moria, formata dal P. D. T., per ordine del P. tecnico Cuppari di Jesi nel 1926, lavorò, Pietro Giovanni Schinchinelli, Rettore di detta l’anno seguente, come decoratore in una Compagnia, in Parma (1606), in Archivum Ro- fabbrica di porcellane. Nel 1928, grazie a manum Societatis Iesu, Ven. 105 II, cc. 531r- 534v; Reverendi Patris Darii Tamburelli Me- una borsa di studio di 300 lire, si stabilì a teorologia dictata in Collegio Romano anno Roma, dove si iscrisse al liceo artistico di MDCX, in Roma, Biblioteca nazionale, Fondo via Ripetta e in seguito all’Accademia di Gesuitico, 752; [O. Farnese], Quaestiones defi- belle arti. In questo periodo, con un appan- nitae ex triplici Philosophia, rationali, naturali, naggio mensile con cui a malapena riusciva morali, in Parmensi Academia publicae triduum a vivere due settimane, realizzò, anche per disputatae, ab Octavio Farnesio Serenissimi Ra- non saltare qualche pasto, centinaia di di- nutii Parmae, Piacentiae, etc. ducis IV filio, ad segni, girovagando lungo il Tevere e i Paulum V P.O.M., Parmae 1613; Via alla per- quartieri periferici della capitale. Divenne fettione, overo meditationi per tutto l’anno adat- tate alle persone religiose e inviate alla perfettione, così amico di Ennio Flaiano e Vincenzo composte dal P. D. T., della Compagnia di Giesù, Cardarelli e pubblicò i suoi primi disegni Roma 1647; Meditazioni per tutto l’anno, adatte sulla terza pagina del Tevere e su riviste co- alle persone secolari e religiose, del P. D. T. della me L’Italia letteraria e Il Selvaggio. Strinse Compagnia di Gesù, rivedute dal P. Secondo anche amicizia con i pittori Franco Genti- Franco d. m. C., Torino 1888. lini, Corrado Cagli e Libero de Libero. Fonti e Bibl.: Roma Archivum Romanum So- Influenzato inizialmente dalla Scuola ro- cietatis Iesu (ARSI), Rom. 53 I, cc. 117r, 143, mana, le sue vedute di città risentirono so- 195v, 199, Rom. 53 II, cc. 199, 214v, 221, 224, prattutto della lezione di Camille Corot e 239, 240v, 273, 304, 324, 347, 360, Rom. 54, cc. 1v, 12v, 77v, 138v, Rom. 171 A, n. 885; Ven. 6, di Paul Cézanne. Nel 1935, infatti, grazie a cc. 226v, 259, 302, 334v, 376, Ven. 384v, 388, 393, 500 lire ricavate dalla vendita di dieci dise- 413v, 419v, 421v, 427v, 433, 449, Ven. 38, cc. gni ad Antonio Muñoz, direttore del Mu- 108v, 177, Ven. 71, c. 11r; Ital. 5, cc. 231rv; Fi- seo di Roma, si era recato a Parigi, dove, ol- renze, Biblioteca nazionale, Mss. Gal., P. I, T. tre a visitare musei e gallerie, aveva cono- XV, c. 45 (lettera autografa a Cristoforo Grien- berger, pubblicata in Le opere di Galileo Galilei, sciuto artisti importanti (Giorgio De Chi- XI, Carteggio 1611-1613 di Galileo Galilei, Firenze rico, Massimo Campigli, Filppo De Pisis) 1966, p. 233); Archivio di Stato di Parma, Car- e scoperto la pittura di Cézanne, che lo ave- teggio Farnesiano Interno, b. 272; Casa e Corte va colpito in particolar modo. Nel frattem- Farnesiane, s. II, b. 26. G.B. Memmi, Notizie istoriche dell’origine, e pro- po aveva già esposto alla III Sindacale lazia- gressi dell’Oratorio della SS. Comunione Generale, le (1932), alla I Mostra nazionale del Sin- e degli uomini illustri, che in esso fiorirono, Roma dacato degli artisti (1933), alla II Mostra 766 TAMBURI interprovinciale d’arte marchigiana di Pe- Nel 1944 pubblicò il volume di disegni saro (1934) e, presentato da Alfredo Mezio, Piccola Roma, con una poesia di Giuseppe al «Bragaglia fuori commercio» (1934), la Ungaretti di cui divenne amico, e illustrò le sua prima mostra romana. Nel 1935 prese Passeggiate romane di Stendhal. Dagli ini- parte alla II Quadriennale d’arte di Roma. ziali richiami a toni e modi postimpressio- Nel 1936 eseguì nel palazzo dell’Anagrafe nisti, la sua pittura si sviluppò verso solu- un affresco dal titolo Carnevale romano, zioni più realistiche e personali, immediate nello stesso anno espose per la prima volta negli schemi di composizione con forme e alla Biennale di Venezia, dove sarebbe tor- colori semplici e sintetici; si dedicò anche al nato più volte, e nella città natale (Palazzo paesaggio, alla figura e talvolta ai fiori, ri- della Signoria, «Mostra d’Arte dell’Esino»). cordo dei suoi esordi marchigiani. Negli an- Nell’estate del 1936 conobbe da Dreher, ni Quaranta divenne amico anche del regi- birreria ritrovo di giornalisti e intellettuali, sta Marcello Pagliaro e collaborò con diver- Curzio Malaparte, di cui divenne amico si teatri romani: gli venne commissionata la intimo e una sorta di segretario: il sodalizio decorazione dell’atrio del Teatro E-42 con sarebbe venuto meno solo con la morte la Storia del teatro dalle origini al melodram- dello scrittore toscano (1957). Tamburi ma, di cui vennero realizzati solo i sei carto- collaborò con Malaparte curandone la ri- ni preparatori; nel 1941, invece, disegnò fi- vista Prospettive e illustrandone diverse gurini e scene per una ripresa de La sacra opere; dello scrittore lasciò un ricordo sug- rappresentazione di Abrham e Isaac di Feo gestivo in Malaparte come me (Milano Belcari. Sue tele e oli furono esposti nella 1980), libro scritto con grande asciuttezza galleria Mediterranea di Palermo (1940) e e l’obiettivo di raccontare lo scrittore come nelle gallerie Barbaroux (1941) e Annuncia- effettivamente era. In Francia dove l’anno ta (1943) di Milano. precedente era uscito con il titolo Mala- Tamburi si era sposato il 7 novembre parte à contre-jour raggiunse il secondo po- 1932 a Roma con la coetanea Laura Bellini sto nella classifica dei libri più venduti. (Ancona, 1911-Roma, 1973), allieva della Nel 1937, dopo un decennio in cui la sua Scuola romana, che sarebbe divenuta pit- produzione era rimasta legata prevalente- trice «baroccheggiante e magmatica» (Se- mente al disegno e alla decorazione, Tam- verini, 2018, p. 32); il matrimonio fu di- buri passò convintamente alla pittura, e due chiarato nullo nel 1948 «con sentenza di anni dopo vendette il primo quadro. Nel Bucarest» (ibid.). Si sarebbe risposato poi 1939 fu presente alla III Quadriennale na- il 10 ottobre 1968 a Parigi, con René Su- zionale d’arte, rassegna cui partecipò in se- zanne Toma. guito nel 1943, nel 1951, nel 1955 e nel 1972; Stabilitosi nel 1947 nella capitale france- sempre nel 1939 fu presente a Milano, in- se, sviluppò la pittura di paesaggi urbani: sieme al gruppo romano, per la seconda era particolarmente affascinato dalla città, mostra di Corrente. Insieme a Renato Gut- ritratta spesso come spazio silenzioso e ma- tuso, Virgilio Guzzi, Luigi Montanarini, linconico; i paesaggi metropolitani di Ro- Alberto Ziveri, Pericle Fazzini, espose nel ma e di Parigi (e poi di New York) furono gennaio del 1940 alla Galleria di Roma in rappresentati nelle loro analogie e diversi- una collettiva sintomatica del nuovo clima tà, ma sempre restituiti con una personale realista, in questo stesso anno aprì uno stu- frontalità di modi espressivi, ormai distan- dio in via Sistina. Nel 1941 Gino Severini ti dala Scuola romana; le forme di Tambu- gli dedicò una piccola monografia edita da ri risultano, infatti, più strutturate, e il suo Documento nel primo volume della colla- fare più raccolto e meno sciolto. Continuò na Artisti d’oggi. a dedicarsi alla scenografia e all’illustrazio- Richiamato alle armi nel 1942, prestò ne, con acqueforti, litografie e disegni, di servizio a forte Boccea, a Roma, nel corpo opere di poeti e scrittori, antichi e moder- speciale dei lanciafiamme, ma l’8 settem- ni. A Parigi instaurò un rapporto fecondo, bre 1943 abbandonò l’esercito; nelle sue tra gli altri, con il poeta Blaise Cendrars e memorie avrebbe ricordato che in quegli i pittori Jacques Villon e Maurice de Vla- anni nessuno gli aveva mai chiesto la carta minck.

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