"Salvator Mundi Salva Nos" FABRIZIO

"Salvator Mundi Salva Nos" FABRIZIO

FABRIZIO "Salvator mundi salva nos" BIFERALI La pala di Liberale da Verona nella Cattedrale di S. Lorenzo a Viterbo 1. Una controversa attribu- Nel 1902, ribadendo poi il suo senza remore le due tavole viter- zione riconoscimento nel celebre testo bese e romana al pennello del Italian pictures of Renaissance maestro veronese, riaprendo al- La tavola centinata collocata (19321, Bernard Berenson assegna l'improvviso forti dubbi sulla pa- nella navata sinistra della Catte- la tavola viterbese, secondo lui di ternità delle due opere (7). drale di Viterbo, opera di ampie notevole memoria squarcionesca, Con Longhi, qualche anno più dimensioni (cm. 275x1801, con- alla mano di Girolamo da tardi, si schiereranno il Laclotte templa le figure di Cristo benedi- Cremona, verso il 1470 attivo a (De Giotto ù Bellini, Parigi 1956, cente, quattro santi alle sue spalle Siena, con Liberale da Verona, per p.601, il Del Bravo (Liberale a Sie- e, situato presso il piano limite del l'esecuzione di alcuni corali per il na, "Paragone", XI, n.129, settem- dipinto, un donatore a mani giun- Duomo (4). Grande credito a que- bre 1960, p.27), il Volpe (L'apice te di profilo verso sinistra; sul po- sta proposta ha attribuito nel 1950, espressionistico ferrarese di Li- dio sul quale insiste il Nazareno, in un importante articolo apparso berale da Verona, "Arte Antica e piuttosto in ombra, possiamo an- su "Bollettino d'Arten, Federico Moderna", nn.13-16, 1961, p.157) cora leggere la scritta elegante, in Zeri, che assegna a Girolamo da e 1'Eberhardt (Liberale da Verona, lettere capitali, "SALVATOR MUN- Cremona, sulla scorta di confronti in P.Brugnoli, Maestri della pittura DI SALVA NOS MCCCCLXXII". stilistici con alcune tavolette all'in- veronese, Verona 1974, p. 104), se- La pala, una sorta di luminosa circa coeve (Ratto di Elena al condo un filone critico che toc- meteora nel panorama abbastanza Museo di Le Havre, Ratto dEu- cherà, in anni molto più recenti, variegato della pittura viterbese ropa al Louvre, Partita di scacchi studiosi come il Tumidei (Liberale del tempo, ha alle spalle una vi- al Metropolitan Museum of Art di da Verona: un'aggiunta per gli cenda attributiva a dir poco tor- New York), sia il dipinto di Viterbo anni senesi, "Nuovi Studi - Rivista tuosa, a tuttoggi decisamente irri- che quello, decisamente più debo- di Arte Antica e Moderna", I, n.2, solta. Tra i vari elenchi dei dipinti le ma senz'altro contemporaneo, 1996, p.6). Al partito di Berenson, esistenti nel Duomo viterbese stila- con la Madonna col bambino, invece, faranno ancora riferimento ti negli anni che vanno dal 1850 al Angeli e i Santi Benedetto e lo Strinati, che nel 1983 distingue 1861, particolare attenzione è po- Francesca Romana di S.Francesca due autori differenti per le tavole sta sulla tavola di "S. Giovanni Romana a Roma (5). Identica posi- di Viterbo e Roma, rispettivamente Battista", ovvero la nostra, attribui- zione critica, in data 1954, caratte- identificati con Girolamo da ta senza mezzi termini alla mano rizza il giudizio del Faldi sulla pa- Cremona e Liberale da Verona (8), di Andrea Mantegna (1). Stessa im- la viterbese, restaurata nel 1946 al e più recentemente il Gottardi pegnativa attribuzione, con qual- pari del quadro romano succitato ( Viterbo. Guida storico-artistica, che maggiore cautela, propone (6). Risale al 1955, apparso sulla ri- Viterbo 1992, p.50) e il Quercioli nella sua breve guida di Viterbo vista "Paragone", l'articolo di (Viterbo, "Itinerari dei Musei, del 1894 lo studioso Cesare Pin- Roberto Longhi che confuta secca- Gallerie, Scavi e Monumenti zi(2), mentre al principio del mente le letture stilistiche prima di d'Italian, a cura dell'Istituto Poli- Novecento, evidentemente non Berenson quindi di Zeri; relegan- grafico e Zecca dello Stato - Libre- ancora a conoscenza dell'autore- do la personalità di Girolamo da ria dello Stato, n.45, Roma 1997, vole parere del Berenson, il Cremona - i cui dipinti, secondo il p.28), mentre voce isolata, direi Carosi, altro studioso di Viterbo, critico piemontese, avrebbero l'a- quantomeno discutibile, risulta nel sottolinea come la pala sia "dai più spetto di "miniature indebitamente 1962 quella del Signorelli, che, fi- attribuita al celebre Mantegna, da ingrandite" - in secondo piano ri- dandosi ancora ciecamente della altri al famoso Giovanni (sic!) spetto a quella "intensamente poe- storiografia artistica di fine XIX se- Botticelli" (3). tica" di Liberale, Longhi restituisce colo, ricorda la tavola viterbese 1 M.Signorelli, Il Palazzo papale e la Girolamo da Cremona, in "The study Civico di Viterbo, Viterbo 1954, p.39. 7 R.Longhi, Un apice espressionistico cattedrale di S.Lorenzo, Viterbo 1962, and criticism of Italian art", Il serie, La tavola di Viterbo è stata restaura- di Liberale da Verona, in "Paragone", pp.159-60. Londra 1902, p.97; Id., Italian pictures ta ad opera del Matteucci per conto VI, n.65, 1955, pp.5, 7. 2 C.Pinzi, I principali monumenti di ofRenaissance, Oxford 1932, p. 170. della Soprintendenza alle Gallerie del 8 11 Quattrocento a Viterbo, catalogo Viterbo, Viterbo 1894, p.88. 5 F. Zeri, Una pala d'altare di Gero- Lazio (Ibid.), mentre quella di Roma, della mostra tenuta presso il Museo 3 C.Carosi, Della chiesa cattedrale sot- /amo da Cremona, in "Bollettino eliminata la ridipintura ad olio di ini- Civico di Viterbo nel 1983 per il ciclo to il titolo di S.Lorenzo m. e dell'an- d'Arte", XXXV, IV, 1950, pp.36-39. zio XIX secolo, è stata ripulita massic- "Il Quattrocento a Roma e nel Lazio", nesso Palazzo vescovile in Viterbo, 6 I.Faldi-L.Mortari, La pittura viterbe- ciamente sotto la direzione del Prof. Roma 1983, p.204. Viterbo 1906, p.1 l. se dal XIV al XVI secolo, catalogo del- de Rinaldis della Soprintendenza alle 4 B.Berenson, An altarpiece by la mostra tenuta presso il Museo Gallerie di Roma (F.Zeri, Op.cit., p.41). come sicura opera del Mante- suo stile per ricercatezza estrema e Benaglio (ca.1432-1485/90), mag- gna(9,. raffinatezza spesso di memoria tre- gior pittore veronese dopo il pe- Accostandoci, seppur breve- centesca, vanno senza dubbio an- riodo tardogotico e prima dell'av- mente, all'opera del maestro vero- noverati Pisanello, autore di capo- vento di Liberale, servì al nostro nese Liberale di Jacomo sino e in- lavori assoluti in Verona come per avvicinarsi cautamente alle no- torno a quel fatidico anno 1472 ri- l'Annunciazione a fresco nel mo- vità decisive del maestro patavino. portato sulla pala, credo che una numento sepolcrale di Niccolò Anche le incisioni di Mantegna, parte delle incertezze sull'autogra- Brenzoni in S. Fermo Maggiore molto diff~~senel territorio veneto fia della tavola viterbese verrà fii- (1426) o gli affreschi a tema caval- tra XV e principio XVI secolo, eb- gata, considerando inoltre alcune leresco nella cappella Pellegrini in bero il loro peso sulla formazione importanti notizie storiche e docu- S.Anastasia (1433-381, e il venezia- di Liberale, che da questi fogli, mentali a pieno vantaggio del no Michele Giambono, da citare mescolati alla legnosità linearistica grande pittore veneto. soprattutto per lo straordinario af- di alcune tavole di Bartolomeo fresco nel presbiterio di S. Ana- Vivarini e Giovanni Bellini (in pri- 2. Formazione dell'artista e ra- stasia (1432), di grande importan- mis il grande polittico di S. Vin- gioni di una scelta attribu- za per gli esordi miniatori di cenzo Ferrer per la basilica vene- zionistica Liberale (13). Ben altra influenza, ziana dei SS.Giovanni e Paolo), comunque, dovette ricevere il no- muoverà i primi passi di una certa Liberale, nato a Verona intorno stro dalle officine vivacissime di importanza. al 1445 (lo), fu costretto a misurar- centri come Padova e Ferrara, città Primo lavoro documentato del si con un clima artistico locale in rivitalizzate dagli innesti di rottura nostro, in cui confluiscono le varie profonda crisi, soprattutto nel pe- assoluta di artisti come Donatello, influenze stilistiche succitate e che riodo compreso tra il 1460 e il Mantegna e Cosmè Tura (14); da indubbiamente prepara il periodo 1480 (11,. Ricordato dal Vasari co- questi maestri, che lasciarono il senese, è la serie di miniature per me discepolo di tal Vincenzo di segno ben oltre il limite geografico il monastero olivetano di S.Maria Stefano, probabilmente da identifi- in cui operarono e che scavalcaro- in Organo a Verona (14651, opera care con un figlio del grande no con prepotenza la soglia del che apre all'artista grandi prospet- Stefano da Zevio, più noto come XV secolo, Liberale assorbì in spe- tive e commissioni rilevanti (16,. I1 Stefano da Verona, ma soprattutto cial modo un taglio espressionisti- rapporto con gli Olivetani, sottoli- elogiato dall'aretino per la sua for- co spinto quasi all'estremo, di un'i- neato anche dal Vasari (l'), diverrà mazione entro l'ambito della pittu- casticità difficile da riscontrare in tra settimo e ottavo decennio piut- ra di Jacopo Bellini (autore della altri pittori a lui coevi. Realizzato tosto stretto, tanto da far supporre bella Crocifissione a fresco per il tra il 1457 e il 1459 per l'altar mag- che proprio Liberale, o qualcuno Duomo veronese, oggi nel Museo giore della basilica di S.Zeno, il ce- della sua cerchia a lui molto vici- di Castelvecchio) (lz), Liberale lebre trittico del Mantegna scosse no, possa essere l'autore della ri- guardò nella sua gioventù artistica bruscamente la scuola pittorica ve- cordata pala di S. Francesca ai molti e notevoli esempi di mae- ronese, come ben dimostra un trit- Romana a Roma, basilica al tempo stri tardogotici attivi a Verona a ri- tico di Francesco Benaglio, in data officiata da questo importante ra- dosso della sua nascita.

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