
presenta una produzione R.T.I. prodotta da MEDIAVIVERE S.r.l. Con GIANCARLO GIANNINI STEFANIA SANDRELLI FRANCESCA CAVALLIN CHIARA MASTALLI MILENA MANCINI MARCO VIVIO Regia di GIORGIO CAPITANI IN ONDA SU CANALE 5 LUNEDI’ 10 E MARTEDI’ 11 SETTEMBRE 2007 crediti non contrattuali CAST ARTISTICO Carlo Alberto dalla Chiesa GIANCARLO GIANNINI Dora dalla Chiesa STEFANIA SANDRELLI Emanuela Setti Carraro FRANCESCA CAVALLIN Rita dalla Chiesa MILENA MANCINI Nando dalla Chiesa MARCO VIVIO Simona dalla Chiesa CHIARA MASTALLI Emilia dalla Chiesa BENEDETTA VALANZANO Capitano Maffei LORENZO MAJNONI Capitano Govoni ALBERTO ANGRISANO Fanasca EDOARDO VELO Cangemi FABRIZIO ROMAGNOLI Luciana Donà ANITA KRAVOS Angelo Branca MICHELE D’ANCA Pio La Torre NINNI BRUSCHETTA Schirò VINCENZO BELLAMICH Coco TEO BELLIA Volpi ANDREA RIVERA Filippo Santucci SANDRO GIORDANO Renzi ALESSANDRO LUCI Grosso ANNA AMMIRATI Bartoli EMILIO DE MARCHI Generale Campese GIACOMO PIPERNO Ugo Mastrangeli AUGUSTO ZUCCHI Donzelli GIORGIO BETTOZZI Vittorio Brandi ALVARO PICCARDI Gianni Tassi PAOLO CASIRAGHI Antonia Setti Carraro CAROLA STAGNARO crediti non contrattuali CAST TECNICO Prodotta da PAOLO BASSETTI e MASSIMO DEL FRATE per MEDIAVIVERE Regia di GIORGIO CAPITANI Aiuto regia ALESSANDRO CAPITANI Soggetto e sceneggiature FABRIZIO BETTELLI e ELIA CONTINI Musiche NATALE MASSARA Casting SIMONA TARTAGLIA Suono in presa diretta MASSIMO PISA Costumi ENRICA BISCOSSI Scenografia ANTONELLO GELENG e MARIA PINZUTI Direttore di produzione WALTER MANCINI e TOMMASO TYLER Direttore della fotografia ENRICO LUCIDI Montaggio ANTONIO SICILIANO Assistente al montaggio ROBERTO SICILIANO Delegato di produzione R.T.I. MONICA TOMMASI Produttore R.T.I. MARCO VIDETTA Story Editor R.T.I. MICHELA PALLADINO Supervisore alla produzione ROSA URSO Organizzatore generale RICCARDO CARDARELLI Produttore esecutivo Mediavivere GIANNANDREA PECORELLI Responsabile comunicazione film LAURA MARCHESE Ufficio stampa Mediaset SARA ABBATE 06.66390341 – 347.9607361 [email protected] Responsabile Ufficio stampa Endemol Italia MONICA TELLINI 335.236669– [email protected] crediti non contrattuali “Se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue istituzioni e delle leggi. Non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti né ai disonesti” (Carlo Alberto dalla Chiesa) IL GENERALE DALLA CHIESA La lotta contro i nemici invisibili del terrorismo e della mafia, il profondo senso dello Stato, l’estrema dedizione all’Arma e l’amore per la famiglia. Sono questi alcuni elementi de Il generale dalla Chiesa, la miniserie in 2 puntate, liberamente ispirata alla vita di Carlo Alberto dalla Chiesa, diretta da Giorgio Capitani e interpretata da Giancarlo Giannini, prodotta da Mediavivere e presentata a luglio scorso, in anteprima mondiale, al RomaFictionFest. Al centro del racconto, scritto da Fabrizio Bettelli ed Elia Contini con la collaborazione preziosa dei figli del generale, c’è la figura di Carlo Alberto dalla Chiesa, colto nel momento culminante della sua carriera: gli anni della lotta al terrorismo e la sfortunata quanto breve esperienza di prefetto a Palermo, che gli costò la vita. Una storia unica eppure esemplare, quella raccontata da Il generale dalla Chiesa, imperniata su una figura forte dell’immaginario collettivo italiano: un uomo potente, un alto ufficiale dei carabinieri dalle straordinarie qualità, capace di investigare sulla mafia come sul terrorismo con tecniche fino ad allora sconosciute alle forze dell’ordine italiane. Negli anni 70, nel Nord Italia, si trovò a fronteggiare un nemico invisibile e potentissimo, il terrorismo rosso nella sua più virulenta stagione di sangue. “Non sono samurai invincibili”, scriveva Walter Tobagi qualche tempo prima di venir ucciso proprio dalle Br. Il generale dalla Chiesa dimostrò che davvero non lo erano: braccandoli tra Torino, Milano e Genova, scovandoli nei covi sparsi per le campagne, isolandoli dal loro “brodo di coltura”, riuscì ad arrestare i capi brigatisti, infiltrare suoi uomini nelle loro strutture, spingere alcuni terroristi al pentimento. Fu una battaglia vinta da Carlo Alberto dalla Chiesa, da militare e da uomo. Da una parte sapienza militare, esercizio inflessibile del comando, gli alamari da carabiniere cuciti sulla pelle, come amava dire lui; dall’altra una cultura della vita che coltivava soprattutto nel rapporto con la famiglia e i collaboratori, una profonda conoscenza dell’animo umano, capacità di ascolto e di comprensione. Le qualità, queste ultime, che nella miniserie sono l’altra faccia del generale, quella privata. Quella del suo rapporto con la moglie Dora crediti non contrattuali (Stefania Sandrelli), amatissima, che morirà nel pieno della battaglia contro il terrorismo; quella del legame fortissimo con i figli Rita, Nando e Simona (interpretati rispettivamente da Milena Mancini, Marco Vivio e Chiara Mastalli); e quella, infine, della relazione e del breve matrimonio con la giovane Emanuela Setti Carraro (Francesca Cavallin), che morirà con lui a Palermo. E proprio la Sicilia, in cui aveva già vissuto e lavorato a lungo, è l’ultimo approdo di Carlo Alberto dalla Chiesa, il “prefetto dei cento giorni”. Nella seconda parte della fiction lo vediamo abbandonato dallo Stato, inviso alle consorterie politiche locali, trucidato con la moglie e un agente di scorta la sera del 3 settembre 1982. Una morte simbolica, giusto un quarto di secolo fa, che impresse indelebilmente nella mente degli italiani l’immagine della nuova mafia corleonese, violentissima ed eversiva, che proprio in quegli anni andava consolidando il suo potere a Palermo. Il Generale dalla Chiesa non è solo il ritratto di un uomo, ma anche un omaggio a tutti coloro che, come lui, ressero l’urto di anni assai difficili tenendo fermi i valori di legalità e democrazia. Una storia del nostro passato, capace di parlare al presente. crediti non contrattuali SINOSSI Prima Puntata Dopo essersi distinto in Sicilia nella lotta contro la mafia, nel 1974 l’ufficiale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa viene chiamato dallo Stato a combattere un nuovo e temibile nemico: le Brigate Rosse. Trasferito a Torino con la sua famiglia e promosso Generale, dalla Chiesa impiega poco tempo per capire che questo gruppo eversivo è stato sottovalutato. Assistiamo, infatti, ad un drammatico inasprimento delle azioni criminali dei terroristi, nel contesto sociale delle agitazioni dei movimenti di sinistra. Uomo integerrimo e carismatico, dalla Chiesa viene investito di poteri speciali. Alla guida del Nucleo Antiterrorismo, studia e contrasta l’attività delle Brigate Rosse, avvalendosi di metodi investigativi innovativi, come l’utilizzo di infiltrati. Anche se gli impegni lo tengono spesso lontano dalla sua famiglia, ha comunque una grande cura per l’adorata moglie Dora e per i figli Rita, Nando e Simona. Il clima che attraversa l’Italia, però, è sempre più teso e pericoloso e la paura per l’incolumità della famiglia dalla Chiesa sempre più forte, nonostante le continue rassicurazioni da parte del Generale. Adottando un’efficace strategia d’attacco, dalla Chiesa infligge colpi durissimi alle Brigate Rosse. In seguito ad alcuni arresti eccellenti, il Generale propone al Ministero degli Interni di costituire un Comando Unico Nazionale per la lotta al terrorismo. Lo Stato, però, ha bisogno di tranquillizzare i cittadini e di dichiarare che l’emergenza BR è finita: viene quindi decretato lo scioglimento del Nucleo Antiterrorismo, anche per il timore da parte della politica di aver accentrato troppi poteri su un’unica persona. Dalla Chiesa non si lascia abbattere e decide di assumere la direzione generale delle carceri a Roma da dove lancia ulteriori sfide alle Brigate Rosse, che egli ritiene ancora in piena espansione. I terroristi infatti si organizzano ed elaborano nuovi piani, che porteranno alla strage di via Fani e all’omicidio dell’Onorevole Aldo Moro… crediti non contrattuali Seconda puntata Il Generale dalla Chiesa ha accettato l’incarico di coordinare la lotta al terrorismo, alla guida di un reparto operativo speciale presso la caserma Pastrengo di Milano. Nel frattempo conosce Emanuela Setti Carraro, una giovane volontaria della Croce Rossa che prova per lui un’immensa ammirazione. L’allontanamento dagli obiettivi originari trascina le Brigate Rosse verso una lenta deriva ideologica e causa la perdita di numerosi consensi. È su questo che fa leva dalla Chiesa per cercare di debellare la minaccia del terrorismo. In seguito, uno dei più stretti collaboratori del Generale viene assassinato dai brigatisti. È un momento terribile per dalla Chiesa che però ottiene un rilevante successo personale: un terrorista che è stato appena arrestato decide di parlare e consente così la cattura di molti suoi complici. Dalla Chiesa viene quindi promosso Vice Comandante dell’Arma. La legge sui benefici per i pentiti, voluta dal Generale, consente inoltre in breve tempo l’arresto di più di cento brigatisti: si tratta di una svolta decisiva nella lotta al terrorismo. Nel frattempo, però, dalla Chiesa viene infangato dallo scandalo della loggia massonica P2 e, per questo motivo, immediatamente isolato. Tuttavia il suo forte senso del dovere nei confronti dello Stato lo spinge ad accettare, anche su consiglio dell’amico Pio La Torre, deputato del Partito Comunista, una nuova sfida: tornare a combattere la mafia in Sicilia. Siamo nel 1982. Dopo il matrimonio con Emanuela, dalla Chiesa parte per Palermo. È stato costretto a lasciare l’Arma per assumere l’incarico
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