PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO FO TI XXIV Lettere di Ernesto Buonaiuti ad Arturo Carlo J emolo 1921-1941 a cura di CARLO FANT APPI È Introduzione di FRANCESCO MARGIOTTA BROGLIO MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIE TALI UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI 1997 UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI DIVlSIONE STUDI E PUBBLICAZIONI Direttore generale per i beni archivistici: Salvatore Mastruzzi Direttore della divisione studi e pubblicazioni: Antonio Demoni-Litta Comitato per le pubblicazioni: Salvatore Mastruzzi, presidente, Paola Carucci, Antonio Dentoni-Litta, Cosimo Damiano Fonseca, Romualdo Giuffrida, Lucio Lume, Enrica Ormanoi, Giuseppe Pansini, Claudio Pavone, Luigi Pro­ sdocimi, Leopoldo Puncuh, Antonio Romiti, Isidoro Soffietti, Isabella Zanni Rosiello, Lucia Fauci Moro, segretaria. © 1997 Ministero per i beni culturali e ambientali Ufficio centrale per i beni archivistici ISBN 88-7125-127 Vendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Libreria dello Stato Piazza G. Verdi, 10 - 00198 Roma Stampato a cura dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Roma P.V. SOMMARIO Buonaiuti e ]emolo, Introduzione di Francesco Margiotta Broglio 7 Nota del curatore 45 Lettere di Ernesto Buonaiuti ad Arturo Carlo ]emolo 1921 Oettere 1-4) 55 1922 Oettere 5-6) 65 1923 Oettere 7 -8) 68 1924 Oettere 9-15) 71 1925 Oettere 16-20) 85 1926 Oettere 21-32) 92 1927 Oettere 33-44) 109 1928 Oettere 45-59) 126 1929 Oettere 60-77) 153 1930 Oettere 78-87) 181 1931 Oettere 88-103) 196 1932 Oettere 104-111) 218 1933 Oettere 112-118) 226 1934 Oettera 119) 231 1938 Oettera 120) 233 1941 Oettere 121-123) 235 Appendici I. Agostino Biamonti a Arturo Carlo Jemolo, Roma, 22 febbraio 1921 241 6 Sommario II. Testimonianze di Arturo Carlo ]emolo Frammento autobiografico, 21 novembre 1925 244 Ernesto Buonaiuti (1946-47) 248 lntrodu'{jone al Pellegrino di Roma (1964) 250 L'eredità di Buonaiuti (29 aprile 1971) 271 Ernesto Buonaiuti a venticinque anni dalla morte (maggio­ BUONAIUTI E ]EMOLO luglio 1971) 274 Ernesto Buonaiuti (20 aprile 1976) 277 A F. Margiotta Broglio, Roma, 28 ottobre 1971 280 1. Non poche e sempre di rilievo le occasioni nelle quali Arturo A p. Agostino Gemelli, Roma, 10 dicembre 1956 282 Carlo ]emolo (1891-1981) scrisse di Ernesto Buonaiuti, rievocando, con La morte di padre Gemelli (15 luglio 1959) 283 affettuoso riserbo, l'amicizia che lo aveva legato alla figura centrale del Modernismo italiano, ripercorrendone le vicende ecclesiastiche nel quadro Indice dei nomi 287 dei rapporti tra governi e Vaticano, richiamando, in vario modo, i contri­ buti scientifici dello storico del cristianesimo. Basterebbe ricordare l'in­ troduzione all'edizione laterziana del Pellegrino di Roma, le pagine del Chiesa e Stato in Italia negli ultimi cento anni, le rievocazioni vivissime delle tormen­ tate vicende del sacerdote contenute nelle sue ricordanze pubblicate alla finedegli anni Sessanta 1• Altre testimonianze di quest'amicizia negli scritti o nelle lettere di altri allie"\ii ed amici del Buonaiuti, in particolare di Raffaello Morghen che, alla vicinanza con quello che considerò il suo «maestro spirituale», univa la parentela con ]emolo il quale aveva sposato, il 31 ottobre del 1921, la di lui sorella, Adele Morghen, incontrata alle riunioni domenicali in una casa arnica durante le quali don Ernesto spiegava le Lettere di San Paolo ad un gruppo di giovani uditori 2. Il loro matrimonio sarà officiato proprio da Buonaiuti che, sospeso a divinis nel gennaio di quell'anno, era stato reintegrato, grazie all'intervento dei cardinali Gasparri, Segretario di Stato, e Pompili, vicario di Roma, nel giugno successivo. I coniugi ]emolo pensavano che il loro fosse stato l'unico matrimonio celebrato da Buonaiuti, dalle cui mani riceverà l'ini­ ziazione cristiana il figlio secondogenito Guglielmo Luigi. Scarsi, invece, se si tolgono alcune recensioni e la citazione di alcune sue opere - su cui si tornerà -, i riferimenti a ]emolo nell�opera di 1 A. C. ]EMOLO, Anni di pro11a, Vicenza, Neri Pozza, (ristampa, Prefarjone di F. MARGIOTIA BRoGuo, Firenze, Passigli, 1991) pp. 166-167. 2 lbid. , p. 186; v. anche la lettera del 18 novembre 1921 in questo volume. 8 Lettere di Buonaiuti a ]emolo lntroduifone 9 Buonaiuti e rari anche nelle corrispondenze fino ad ora pubblicate. Il università statali (per fare qualche nome oltre a J emolo e Morghen, carteggio che si pubblica in questo volume - 123 lettere di Buonaiuti Lazzarini, Biamonti, Pincherle, Donini, G.M. Monti, de Vergottini, Cesare dal gennaio 1921 al dicembre 1941 - viene, quindi, a integrare ampia­ Magni, Ghisalberti) e di più giovani allievi del Buonaiuti (da Maria Fermi, mente questa scarsità di riferimenti e a costituire, al di là del sodalizio sorella di Enrico, a Anna de Micca, Maria Monachesi, Maria Zappalà, spirituale e intellettuale dei due corrispondenti, una sorta di integrazione Mario Niccoli), che in Buonaiuti vede sì una guida spirituale, ma anche delle vicende rievocate nel Pellegrino di Roma ed un prezioso complemento e soprattutto un maestro negli studi, uno scrittore e pubblicista di fama, alle porzioni di epistolari buonaiutiani pubblicati sia nei fondamentali un amico vigile e affettuoso anche verso le rispettive famiglie, un parla­ volumi delle «Fonti e documenti» diretti da Lorenzo Bedeschi, sia in tore affascinante la cui presenza portava immediatamente un'onda di calore carteggi come quelli di Morghen e di Missir, sia in molti recenti impor­ Gemolo). Affascinati tutti dal caparbio attaccamento dello scomunicato tanti contributi quali il fascicolo delle «Ricerche per la storia religiosa di alla Chiesa di Roma e da una coerenza che lo aveva portato prima Roma» dedicato al modernismo e al riformismo religioso a Roma 3. Si a rinunciare al sacerdozio per non perdere la cattedra universitaria poi aggiunga, peraltro, che la ormai vasta e quasi sempre pregevole storia­ a rinunciare alla cattedra per non prestare il giuramento di fedeltà al grafia sul modernismo italiano, si arresta, di solito, all'inizio degli anni regime fascista. Al di là, quindi, di quello che è stato detto - con Venti, senza valutare - con qualche importante eccezione come il qualche ingenerosità storica - il grande naufragio del modernismo, ciò volume dedicato a Buonaiuti dall'Istituto per il Medio Evo4 - l'eredità che interessa in queste lettere è la duplice valenza testimoniale per la culturale del dissenso religioso e della sua produzione scientifica negli storia culturale del Novecento di cui, non naufraghi, ma naviganti, studi successivi e nel rinnovamento della ricerca storica e teologica. Buonaiuti e J emolo sono attori di primo piano, ben oltre il limitato I protagonisti di queste lettere, come di quelle a Morghen, a Missir perimetro delle dispute e delle contrapposizioni teologiche, ma ben o a Cagnola, sono in massima parte laici, spesso intellettuali ben noti e, radicati nella volontà di emancipare gli studi, e in particolare quelli comunque, tutti assai lontani dagli esponenti di quella «generazione connessi al fe nomeno religioso, da una tutela ecclesiastica che in Italia, dell'esodo» - questo il sottotitolo del Pellegrino- che era stata la bestia per diverse, successive ragioni storiche, tendeva ad essere più pesante nera degli inquisitori pontifici e l'oggetto della occhiuta sorveglianza che altrove. e delle compiaciute delazioni - quando non delle calunnie - dei Certo il Buonaiuti che ne emerge è ancora tormentato, soprattutto «servizi» anti-modernisti gestiti da mons. Benigni e dal Sodalizio Piano5. fino al fo rzato distacco dall'università, dalle inquietudini profonde di una Si tratta di una generazione, essenzialmente di studiosi e docenti nelle formazione saldamente ancorata ai fondamenti della Rivelazione cristiana che si trova a fare i conti con il cattolicesimo gerarchico tutto volto, negli anni tra l'inizio del secolo a quelli della fondazione della Repubblica, a difendere i diritti di Dio contro quelli dell'uomo e a recuperare quel ·1 Centro srudi per la storia del modernismo, Fonti e dommenti, Urbino 1972-, 24 volumi pubblicati; Istiruto storico italiano per il Medio Evo, Lettere a Raffaello Morghm, 1917- 1983, scelte ruolo politico e sociale che la rivoluzione liberale e l'unificazione nazio­ BR.IGA- FORNI- VIAN, e annotate da G. A. P. introduzione di O. CAPITANI, Roma 1994; E. nale gli avevano tolto, e, quindi, a reprimere qualsiasi aspirazione al BLONAJLTI, La t•ila allo sbaraglio, Lettere a A.fissir (1926- 1946), a cura di A. DoNINI, Firenze, La rinnovamento intellettuale che potesse mettere in discussione il centrali­ Nuova Italia, 1980; RicerdJf per la storia religiosa di Roma, 8, 1990. 4 Istiruto storico italiano per il Medio Evo, Ern esto Buonaiuti storico del cristianesimo. A trent'a1mi smo curiale e il controllo del sapere. Anche se, con l'avvento del dalla morte, premessa di R. MoRGIIE�, Roma 1978. fascismo, il contesto inizierà a mutare profondamente e se la Chiesa di s Cfr. E. PmH.IT, lntégrisme et catholicisme intégra/, Tournai-Paris, Casterman, 1969 ; lo., Catholicisme, Pio XI non avrà certo nulla da temere da un Buonaiuti ormai avulso da dé mocratie et socialisme. Le mOII!1emmt catholique el A.fgr. Bmigni, Tournai-Paris, Casterman, 1977; S. ogni contesto ecclesiale, non cesserà, per questo, nonostante i maldestri, PIC•. \1'\CJ, 11 fondo di moiJS. C Benigni dei/'Archi!iio segreto vaticano, lnvmtario, in Ricerche per fa storia relz�iosa di Roma .. cit., pp. 223-300 (v. in particolare la lettera di Benigni a Merry del Val del 21 ripetuti tentativi di ottenere l'abiura, di perseguitare l'antico autore delle giugno 1919, pp. 230-232). Lettere di un prete modernista, fino ad ottenere una norma sostanzialmente 10 Lettere di Buonaiuti a )emolo lntrod u'{jone 11 ad hoc nel Concordato lateranense per allontanarlo anche dall'università Ministero dei lavori pubblici e libero docente di diritto ecclesiastico dal statale e ad adoperarsi con i primi governi democratici perché, a diffe­ 1916, era «giureconsulto»8. Ma l'ipotesi non sembra fondata. A parte il renza degli altri docenti che non avevano giurato, non gli venisse restituita tono abbastanza fo rmale di una lettera di La Piana del gennaio '51 che, la cattedra.
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